Perché non possiamo non essere garantisti
Sulla Stampa di oggi, grande foto di Alberto Stasi in prima pagina, con il titolo: “Foto hard nel pc di Alberto”. Per me, già basterebbe questo per scrivere pagine e pagine a proposito della Stampa e del suo direttore, e l’aggettivo più lieve mi varrebbe una condanna a trent’anni. Mi limiterò a una notazione tecnica sulla cultura del diritto corrente in Italia: tu potrai essere riconosciuto innocente o colpevole in processo; fino a quel momento, però, qualunque cosa dirai per difenderti potrà essere usata contro di te per sputtanarti. Ma il bello – si fa per dire – viene dopo. Subito dopo, nello stesso incipit dell’articolo, che è (tenetevi forte) questo: “Tre minuti di funzionamento, dalle 9,36 alle 9,39. Tre minuti durante i quali sarebbe stata eseguita un’unica operazione: l’apertura di un file contenente l’immagine di una donna seminuda”. Avete letto bene. Una (dicasi una) donna, “seminuda”. Secondo me era collegato a questo sito.
