Tessera
(musica di Francesco Guccini)
Questa tua carica in settembre
non sarebbe pesata così
un leader finiva più nature
dieci anni fa, o giù di lì.
Con l’incoscienza dentro al basso ventre
e alcuni audaci in tasca l’Unità
la paghi tutta, e a prezzi di inflazione
quella che chiamano unanimità.
Ma tu non sei cambiato di molto
anche se adesso è in pezzi quello che
per costruirlo c’è voluto tanto
filosofando pure sui perché.
Ma tu non sei cambiato di tanto
e se cos’è un partito ora lo sai
potrai capire le mie grida allora
e quasi certo adesso capirai.
Portavo io una tessera innocente
dettata solo dalla fedeltà
non era un’adesione permanente
diciamo che era buona volontà.
Portavo una coscienza immacolata
che tu tendevi a uccidere però
inutilmente ti ci sei trovato
parlando di rumeni a Ballarò.
Ma io non son cambiato da allora:
la tessera che conoscevi tu
la porto in tasca, con la Quercia, ancora
e tu la porteresti e non puoi più.
Bisogna saper scegliere in tempo
non allearsi per contrarietà
tu giri adesso le manette al vento
Di Pietro cominciò vent’anni fa.
Ricordi, fu al Lingotto di Torino
congresso dei Ds, nel duemila
credevi che il partito fosse tuo
con Sting, I care e tutta la trafila.
Lasciammo allora tutti e due un qualcuno
lassù a Palazzo Chigi, bell’affare,
ma con Folena io ero a disagio
e mi pesava quel tuo “I care”.
Ma avevi i dalemiani nel partito
e voti in tasca niente e tu lo sai
che ci parlavi di Africa stupito
e non ti era toccato farlo mai.
Perché l’hai detto non l’ho mai capito
così attaccato a quei tuoi cliché
perché da quando ti sei candidato
non ne hai beccata una, ma perché?
Infatti i voti della prima volta
non c’erano già più alle comunali
scoppiava finalmente la rivolta
o forse anche Rutelli si era rotto.
Tu li aspettavi ancora e lui già urlava
che Roma è viva, vivace, però
contro Bettini, lui, si ribellava
cioè, sognando Ruini e i Teodem.
E Gianni incoronato da Roma
a lungo ti sembrò quasi lsd
tenne una mezza conferenza colta
davanti al Campidoglio in stile freak.
E tu che non l’avevi previsto
tu che dicevi: non accadrà mai
quel voto ti cresceva tutto attorno
per noi crescevan solo i nostri guai.
Forse ti consolava il Cavaliere
ma precario, il dialogo, era già:
un buco da un amico, un Letta a ore
da cui passava tutta la città.
L’accordo fatto alla boia di un Prodi
e al freddo, in quel governo di altri e spoglio
tradire o non tradire, era un bengodi
era un fatto di clima e non di voglia.
E adesso che potresti anche dirlo
e adesso che alleati non ne hai
che nostalgia per quegli incontri al volo
là da Bettini o là dove si può.
E adesso che sappiam quasi tutto
e che il governo Prodi non c’è più
per nostalgia, lo rivorresti in piedi
scordando le primarie, Letta e I care.
Diciamolo per dire, ma davvero
si ride per non piangere perché
se penso a quel che era, a quel che eri
che compassione che ho per me e per te.
Eppure a volte non mi spiacerebbe
tornare a quelli di quei tempi là
a Diliberto e Pecoraro Scanio
per fare tutto, da far pietà.
Perché il governo era ancora intero
e i senatori a vita, chi lo sa
i senatori, fragili davvero
quanti acciacchi si ha addosso a quell’età.
Oppure allora si era solo noi
non c’entra o meno quella gioventù
di Turigliatto, Telecom e Rai
quel che è rimasto dimmelo un po’ tu.
E questa carica in settembre
se ne sta lentamente per finire
come le altre via distrattamente
a cercare di fare o di capire.
Forse lo stan pensando anche gli amici
i popolari, i fassiniani, soddisfatti
giocando a dire che si era più felici
cercando chi s’è perso o no a quei patti.
E io con la mia tessera in tasca
uguale a quella che ricorderai
io come sempre faccio quel che posso
domani poi ti voterò, semmai.
E tu riprenderai alle elezioni
le sventole che non ricordi mai
ignorale come hai ignorato le altre
e poi saran le ultime oramai.
Dopo mesi di attesa, è arrivata la risposta dalemiana a “I’m PD” :-P
metrica traballante
semplicemente fantastica
chapeau
Chissà perchè, ma l’ho letta al ritmo di YMCA …
So rocorderà qualcuno, oltre a noi due, di “Eskimo”? Ma quanto danno ci ha fatto Guccini in quegli anni? Ma lo ha preso in braccio Veltroni in campagna elettorale?
Sei stato grande, di cuore, ti seguo sempre, sei il mio mito nascente, sei me come vorrei. Solo che io sto col caimano, tutta la vita. Ce lo dai il voto almeno alle Europee? Che ti costa? solo una volta…
Quanta intelligenza sprecata… Continuiamo a farci del male…
be la canzoncina è divertente, peccato che come al solito tiri solo acqua al tuo mulino… come se gli altri del pd fossero delle brave persone. non l’ha sfasciato solo veltroni il partito ma anche gli arrivisti come toi! poi la scriveremo noi su di te una bella canzone…..
Si ride, per non piangere…. e intanto il Partito (non Veltroni, non Bettini, non la Madia) ma il partito va allo sfascio.
Io, per parte mia, ho deciso che cosa fare della mia tessera