Il pezzo che mancava
“Giuliano Tavaroli scoprì i furbetti del quartierino prima della guardia di finanza e perfino delle denunce giornalistiche. Lo ha rivelato il pm Fabio Napoleone della procura di Milano a Marco Tronchetti Provera durante la sua audizione del 27 giugno scorso…”. Così Franco Bechis su ItaliaOggi (che nelle pagine interne pubblica i verbali dell’audizione). Visto quello che lo stesso Tavaroli dice del modo in cui trafficava in dossier, e trattandosi dello stesso Tavaroli che in Telecom sovrintendeva a tutte le intercettazioni disposte da tutte le procure d’Italia, mi pare ce ne sia abbastanza per avviare una seria riflessione sull’origine di tante recenti inchieste giornalistiche e giudiziarie, fondate sulle intercettazioni e su quegli stessi dossier che oggi tutti i giornali definiscono bufale inverosimili – a cominciare dalla storia dell’Oak Fund – dopo averceli rifilati come scoop clamorosi per dieci anni di fila. E fino all’altro ieri.
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