Like a McCandless in the wind
Un tempo, quando eravamo giovani e pieni di brufoli, per queste cose c’erano le pagine del diario, o nel peggiore dei casi le pareti della cameretta. Oggi che siamo tutti forse non più maturi, ma almeno più tecnologici, per queste cose ci sono i blog, i myspace, i tumblr. Pertanto, a conclusione dell’alto e approfondito dibattito sull’ultimo eroe del giovane Walter, personalmente, penso che la soluzione proposta qui sia decisamente antiquata, oltre che irrealistica. E’ inutile sgridarlo in questo modo, spiegargli che se continua così sul diario non gli resterà più spazio per segnare i compiti, ripetergli che quando inviterà la prima ragazza, e correrà a staccare tutti quei poster dell’Uomo Ragno e di Jovanotti, resterà sul muro un indelebile alone, per non parlare dei buchi delle puntine – sperando che non gli venga mai in mente di appiccicare i suoi poster con lo scotch. E’ inutile illudersi che abbia imparato la lezione da quando gli toccò staccare i poster di Che Guevara, nascondere tra i calzini sporchi le bandiere con la falce e martello, riempire il diario di orrendi adesivi della pace e del Piccolo Principe per coprire tutte quelle citazioni dal libretto rosso. Si sa, a quell’età non imparano mai. E allora, datemi retta, provate con un approccio più graduale. Apritegli un blog.
ma ha già un twitter!
e un facebook!
L’immagine bordoniana di Veltroni come figurina Panini di sestesso è da antologia
Che cattivo!