La mano invisibile del mercatista
L’editoriale di Ezio Mauro sulla vicenda Alitalia, che ho letto solo adesso e che su Internet non trovo, non mi pare molto interessante (se non per un sospetto che mi sembra involontariamente accreditare circa il comportamento di Veltroni e della Cgil da un lato e di Berlusconi dall’altro), ma è significativo. “L’interesse del Paese – scrive il direttore di Repubblica – è che il mercato prenda il posto dell’ideologia”. Si tranquillizzi, il mercato ha preso il posto dell’ideologia da almeno quindici anni (e il suo editoriale ne è una smagliante testimonianza).
Mi pare invece molto interessante, anche se non ho ancora avuto modo di approfondire, questo grande piano da centinaia di miliardi lanciato dal governo americano per uscire dalla crisi finanziaria, che le borse hanno accolto addirittura con “euforia” (non vedo l’ora di leggere il commento del professor Giavazzi, che immagino non meno euforico). Mi sembra di capire, comunque, che il piano non abbia ancora un nome. Suggerirei: International Rebuilding Initiative – o semplicemente: Iri.
http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/200809/19/0002_binpageNZ01.pdf&authCookie=273165742
(international rebuilding institute)
Questo è il link all’editoriale di Mauro
http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/economia/alitalia-28/tornare-al-mercato/tornare-al-mercato.html
Il mercato, più che prendere il posto dell’ideologia, è diventato esso stesso una ideologia. L’unica convenzionalmente accettata.
Iri. Bella questa!