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Una modesta richiesta

04/11/2008

Sul “caso Binetti” a me pare che Veltroni abbia perfettamente ragione (la cosa mi sembra talmente ovvia che mi annoia perfino spiegarla). Detto questo, avrei preferito che Paola Binetti non fosse stata candidata. Anche perché la sua prima candidatura (nella Margherita) e tutta l’operazione “teodem”, che già a chiamarla “operazione” mi pare di nobilitarla assai, era un pezzo della personale battaglia di Francesco Rutelli per impedire la nascita del Partito democratico, salvando così la Margherita e la “centralità” del suo ruolo (suo di Rutelli, s’intende). Volendo essere più sgarbati, al posto di “centralità” si potrebbe mettere “rendita di posizione”, fa lo stesso. Comunque sia, a mio modesto parere, sarebbe utile che tanti militanti e dirigenti del Pd sinceramente indignati dalle parole della Binetti (che io, fossi stato nel Pd, avrei chiesto di radiare quando in Parlamento non votò la fiducia al governo Prodi, semmai) smettessero di farne la paladina dei cattolici – che non è e non è mai stata e senza il vostro involontario aiuto non sarà mai – dandole invece l’importanza che merita. In questo modo, alla lunga, anche i giornali più accaniti dovrebbero piantarla di inseguirla e le sue opinioni avrebbero la stessa eco che giustamente hanno le mie, quelle di mia zia e quelle dei miei amichetti: nessuna, perché nessuno rappresentano, come quelle di tanti altri oscuri parlamentari “nominati” dall’alto che giustamente nessuno si fila. E così, alla prossima tornata elettorale, si potrebbero finalmente e serenamente comporre delle liste elettorali decenti: seguendo, tanto per cambiare, l’aureo principio secondo cui i candidati a “rappresentanti del popolo”, auspicabilmente, qualcuno dovrebbero rappresentare (lasciando dunque la Binetti serenamente a casa). Pertanto, e per il bene di tutti, mi permetto di invitare gli involontari quanto efficaci animatori della campagna per fare della Binetti la più influente pensatrice e parlamentare della storia della Repubblica a prendersi qualche anno di meritato riposo. Yes, you can.

10 commenti leave one →
  1. 04/11/2008 14:25

    Vabbè, hai rosicato perché la pensi come Veltroni. E sì che te l’avevo pure detto.

  2. francesco cundari permalink
    04/11/2008 16:07

    capita anche ai migliori

  3. 04/11/2008 17:15

    oltre che più veltroniano di veltroni, più ferrariano di ferrara. con tutto quello che hanno speso per farti studiare.

  4. francesco cundari permalink
    04/11/2008 17:56

    a vedere le ultime dichiarazioni, mi pare che con Veltroni, nel Pd, siano d’accordo tutti, compresa Paola Concia. Quindi, semmai, sei tu che sei più conciana della concia, direi.

  5. 04/11/2008 20:25

    Parole sante!

  6. John Doe permalink
    04/11/2008 22:37

    Io non sono d’accordo con te, e neanche con Veltroni. Quindi si può farsi eleggere in un partito, per poi dire e operare in modo contrario a ciò per cui il partito esiste?
    Certo che si può, ma se c’è un segretario (vivo) ti arriva un cazziatone, e se insisti vieni emarginato come un lebbroso, lasciando da parte le espulsioni e i viri……probi o presunti tali che siano.

    Mentre scrivo mi accorgo che la penso come Sofri, l’ha scritto prima e meglio di me, quindi linko:

    http://www.wittgenstein.it/2008/11/04/candidiamo-jack-lo-squartatore-la-prossima-volta/

  7. francesco cundari permalink
    05/11/2008 05:28

    Non sono sicuro che tu sia d’accordo con quello che scrive sofri (a occhio mi pare di no) ma se la tua posizione è: cazziatone ed emarginazione ma niente provvedimenti disciplinari, è esattamente la mia

  8. John Doe permalink
    05/11/2008 11:14

    Beh, per un attimo mi sono detto: non capisco quello che leggo o quello che scrivo? Ho riletto tutto e non ho capito cosa non capisco.
    Facciamo così: io penso che la dichiarazione di Veltroni sia peggiore del silenzio. Non ha senso dire che sono opinioni personali, un eletto del PD non ha diritto ad avere quelle opinioni, tutto qui.

    Se stava zitto poteva sempre farla passare come irrilevante, ma se risponde…..ne risponde. Se ti iscrivi ad un partito, e vieni addirittura eletto, non guadagni diritti ma li perdi, guadagni solo responsabilità. Il primo diritto che perdi (se hai una dignità prima di tutto umana, oltre che politica) è quello di riconoscerti nelle linee guida, nei principi generali e fondanti del partito.

    Non lo fai? Bene, ma uolter non può ribadirmi i principi, quelli li conosco già.
    Se mi viene a dire che è un’opinione personale e la chiude così, allora legittima che chiunque dica qualunque cosa, anche contro i fondamentali. Se poi a questa stucchevole dichiarazione (mi sembra quelli che hanno fiducia nella magistratura) non fa seguire il cazziatone, pubblico e virulento, allora tu sarai pure d’accordo con uolter, ma io no.

    Sia ben chiaro, per cazziatone pubblico e virulento, io intendo una dichiarazione in cui si chiarisca che quella persona è di fatto fuori dal partito, che quella persona può ormai solamente parlare a titolo personale, alla stampa, in parlamento e ovunque.
    Andrebbe da ultimo chiarito ai giornalisti, sempre se Uolter fosse vivo, che chiunque intervisti o inviti in tv quella persona, è diffidato dall’associarla al nome del partito.
    Ecco, fatto salvo tutto questo…..siamo tutti d’accordo con Veltroni :-)

  9. Roberto permalink
    05/11/2008 12:52

    Mah. Io credo che: 1) chi è eletto nelle liste di un partito ha il diritto di pensare e di dire e di votare quello che vuole; 2) che il partito da parte sua ha il diritto di trarne le conseguenze, non ricandidandolo se del caso e/o radiandolo quando ritenga grave una determinata manifestazione del pensiero come il mancato voto di fiducia al governo; 3) che io ho il diritto di trarre le conseguenze dal comportamento sub 1 e sub 2, tipo, faccio solo un esempio, non votare mai un partito che candidi la Binetti e tanto meno che, dopo averla sentita parlare e vista negare la fiducia, la ricandidi, o, al contrario, non votando un partito che da un lato si dichiari democratico e maggioritario all’americana e dall’altro non ammetta quello che entrambi i grandi partiti americani ammettono, vale a dire una pressochè assoluta libertà di pensiero su temi come questo, tanto che ad esempio sull’aborto le posizioni di McCain ed Obama, non esattamente gli ultimi arrivati, sono difficilmente distinguibili.

  10. 06/11/2008 21:15

    cosa vuoi che capisca, quella lesbica

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