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Personalmente, continuerei a preferire la democrazia

10/11/2008

Personalmente, quando lessi che secondo Goffredo Bettini nel Pd doveva arrivare presto il momento in cui una nuova generazione “dirà basta con le vecchie cordate e prenderà attorno a Veltroni in mano le redini del partito”, dentro di me, pensai: adesso guarda se Luca Sofri e tutti gli altri sostenitori del rinnovamento e del ricambio generazionale non lo fanno nero. E non solo per gli esempi citati da Bettini, tra i quali Massimo Calearo da solo bastava e avanzava a qualificare la proposta come volgare provocazione, quanto per quel roboante “prenderà in mano le redini del partito”, subito accompagnato dal molto meno roboante “attorno a Veltroni”. Ovviamente, mi sbagliavo. Perché il “sogno” di Sofri, a quanto pare, è proprio questo: “Domani ci svegliamo e Veltroni ha costruito una nuova credibile segreteria del Pd, innocente rispetto ai fallimenti della sinistra in questi decenni…”. A parte il fatto che io, personalmente, vorrei anche sapere quali sarebbero questi fallimenti, e penso che contribuirebbe alla chiarezza della proposta che Sofri ce lo dicesse; ché magari certi giovani aspiranti membri della futura segreteria potrebbero anche pensarla diversamente. E forse come la pensano, su questo come su tanti altri argomenti, dovrebbe pure contare qualcosa. Almeno quanto l’età che hanno, direi io, ma capisco che è un’opinione molto personale (e non generalmente condivisa). Lascio dunque da parte tutto questo, e le molte considerazioni che si potrebbero fare sull’idea di democrazia, partito democratico, ricambio e rinnovamento implicita in simili auspici. Dico solo che il “sogno” di Sofri si è già avverato, purtroppo. E ha prodotto l’esecutivo (segreteria) nominato da Veltroni all’indomani delle primarie.

47 commenti leave one →
  1. Bombolo permalink
    10/11/2008 23:58

    excuse me for my question, sir Quadernino, without any hungry feel: you don’t begin Democratic Party, you don’t vote, you don’t sign, why do you care so much about Democratic Party and my friend Walter ?

  2. 11/11/2008 00:31

    Visto che persino tu ormai hai perso la capacità di percepire l’ironia più smaccata (tu pensi cioè che il finale del mio pezzo fosse realistico? Che ci svegliamo domani eccetera? Dai), ti scrivo la risposta nel modo più banalmente didascalico e chiaro.
    Negli ultimi due decenni (e non vado più indietro) la sinistra italiana non ha prodotto che sconfitte, perdite di credito presso gli elettori e i cittadini, fallimenti di ogni genere, culminati persino con la rielezione di uno come Silvio Berlusconi. Negli ultimi due decenni questo paese è solo peggiorato: non parlo del governo di questo paese, a cui la sinistra ha partecipato assai poco (e questo già vuol dire qualcosa), parlo della cultura e della vita di questo paese, parlo del suo sviluppo, parlo degli italiani. Salvo un paio di pezze in campo economico attribuibili a Prodi (parlo di pezze, mica di successi), i maggiori leader del centrosinistra non possono vantare nel loro curriculum di leader un solo risultato memorabile: unica eccezione, la formazione del PD, eccezione però piuttosto incompiuta e per la quale sono pochissimi quelli che non abbiamo in un momento o un altro remato contro.
    Politica estera? Cultura civile? Modernizzazione? Visioni? Politiche sociali? Creazione di una cultura politica e di un pensiero condiviso? Risultati elettorali? Eccetera?
    Non pervenuti.
    Sono stato abbastanza chiaro?
    Ciao, chiamami ogni tanto, che ti racconto cosa succede, fuori.
    Luca.

  3. 11/11/2008 02:00

    Visto che mi tiri per la giacchetta, citando un post il cui senso confermo fino in fondo, ma che risale a un bel pezzo fa, potrei dire che stai usando il metodo Travaglio (taglia e cuci) per evitare di entrare nel merito delle questioni che solleviamo Luca, io ed altri. Non lo faccio tuttavia, perchè le critiche metodologiche sono tutto sommato deboli e vili, e dunque risponderò a mia volta tirandoti per la giacchetta appena ho una mezz’ora.
    Saluti,
    M.

  4. 11/11/2008 03:34

    secondo me, non andava categorizzato in “spirito del tempo” ma in “accanimento terapeutico” (“il nuovo che è avanzato” no: sarebbe stato troppo scontato)

  5. John Doe permalink
    11/11/2008 09:20

    eheheh Cundari, te la sei cercata e te la sei trovata :-)
    Misurare il vero grado di (in)efficienza di un’azienda è roba complicatissima, se lo fai con un partito (italiano) diventa surreale e, se ci provi con un gruppo di persone a capo del partito (sempre italiano), l’unico risultato certo è che qui ci si divertirà come pazzi.
    Siccome non ti credo sprovveduto, il flame lo hai fatto apposta e ti ringrazio.

    Gli amerikani, che sono più svegli di noi, di fatto fondano un nuovo partito ogni volta che si deve votare, misurando i rapporti di forza del momento e creando un gruppo dirigente ad hoc e del momento. Poi, finita la festa….si fotta il partito, il gruppo dirigente e tutto l’ambaradam, che qui abbiamo da fare le cose vere.
    Solo che qui da noi come fai? E la famiglia come la campiamo? Mica siamo amerikani, loro poveretti, nella loro rozzezza la campano col lavoro e non con la politica.

    Se qui da noi il personale politico dovesse, anche solo saltuariamente, vivere di altro, la crisi alitalia sembrerebbe di colpo ridicola.
    Sembra demagogico? Sembra il solito lamento sui politici ladri, la casta ecc.? Può essere, ma credo che molte cose si spieghino proprio con questo

  6. 11/11/2008 10:44

    Il fatto che Sofri non si sia neanche accorto che il segretario avesse già esaudito i suoi sogni di rinnovamento con la nomina di persone giovani in “segreteria” è tra le cose più significative di questo dibattito.
    E cioè: simili metodi non producono risultati percebibili, tanto che un esecutivo costruito come Sofri pare auspiacasse è passato inosservato perfino al paladino del rinnovamento generazionale. Ora lui si affretta a definire quei sogni “smaccatamente ironici”, ma a me piacerebbe che restasse sul punto e che, oltre ad elencare i presunti fallimenti della classe dirigente del pd, Sofri spendesse una parola anche su questo aspetto e sui brillanti risultati che quelle nomine ringiovanitrici hanno prodotto. Perchè è questo il punto: il segretario aveva ringiovanito notevolmente l’esecutivo del Pd con un metodo drastico, senza una selezione, diciamo così, democratica, ma nominandone personalmente i membri. La mia domanda è: Sofri apprezza i risultati di questa operazione? Sofri apprezza l’operato dell’esecutivo del Pd? Di più, Sofri si è accorto dell’eistenza dell’esecutivo del Pd?
    Non crede Sofri che parte del problema sia anche nel metodo con cui si favorisce un ricambio generazionale e si impone una nuova classe dirigente? Sofri ritiene preferibile che il segretario di un partito promuova un tot di giovani a capi bastone piuttosto che quei giovani abbiano la possibilità di far prevalere le proprie idee a seguito di un dibattito, di un’assemblea, di un congresso e di una votazione?
    Perché altrimenti, con tutta franchezza, l’impresione è che questo gruppo di giovani così brillanti stia solo implorando di essere cooptato dal capo. Non è così, vero?

  7. francesco cundari permalink
    11/11/2008 12:50

    Per tutti: la sostanza della questione, almeno per come la vedo io, l’ha già riassunta nel suo commento Borgognoni. Il punto è proprio “il metodo con cui si favorisce un ricambio generazionale e si impone una nuova classe dirigente”. Se a voi pare secondario o pretestuoso, l’unica risposta che posso darvi è quella del titolo del post: magari avete ragione voi e se ne può fare a meno, ma io, personalmente, continuo a preferire la democrazia (anche DENTRO i partiti).

    Per Luca: confermo, ho perso (se mai l’ho avuta) la capacità di percepire l’ironia in quello che scrivi. Infatti continuo a non percepirla nemmeno nel tuo commento, e mi auguro sia un mio limite. Comunque sia, io non penso che la storia della sinistra italiana negli ultimi due decenni sia un cumulo di sconfitte e scemenze, come dici tu, e non penso nemmeno che l’Italia e gli italiani in questi anni siano “solo peggiorati”. Ma qui il discorso sarebbe troppo lungo per un commento, quindi ti rispondo con una battuta: non facciamo “caciara”. Perché metterla così secondo me è un modo, molto comodo, di buttare la palla in tribuna. L’universo è imperfetto, gli esseri umani sono pieni di difetti, i nostri eroi ci deludono sempre e poi va sempre a finire che piove, d’accordo, poi però parliamo anche due minuti delle scelte compiute nell’ultimo anno e di quelle che sarebbe razionale compiere in questo (che magari scopriamo che una simile discussione aiuta pure a capire meglio gli ultimi vent’anni, hai visto mai).

    per Marco: taglia e cuci? io ho solo linkato il tuo post così com’è, sul tuo blog: quale taglia? quale cuci?

  8. 11/11/2008 13:10

    Delle scelte compiute in quest’anno non solo sono disposto a parlare, ma l’ho fatto spesso, e il pezzo da cui è partito il tuo post mi sembrava che di questo trattasse, no? (quanto all’ironia, continui a fare casino: ti ho appositamente scritto che nel mio commento non l’avrei usata, per non confonderti).
    Quanto alla valutazione eccitata del commento precedente al tuo, che qualcuno ancora insista saputamente che io – che ho ben 44 anni e una vita che mi piace abbastanza da non volerla rovinare facendo politica in Italia – abbia delle ambizioni personali in questo senso la dice lunga sulla fatica che si fa a discutere delle cose.
    Non parlo poi della pretesa che io non conosca l’organismo a suo tempo inventato per mettereci dentro una lista di nomi sconclusionata. Siamo infatti tutti d’accordo, se diciamo che il problema è il metodo. Ed è un bel passo avanti: vuol dire che allora condividiamo lo scopo. Ora, ripeto, chi se ne deve occupare?
    Ciao, L.

  9. Artemio permalink
    11/11/2008 14:24

    L’idea che Luca Sofri sappia cosa succede là fuori è fantastica. Propongo di prenderlo sul serio. “A fare politica in Italia ci si rovina la vita”. Ecco il criterio di selezione: tutti coloro che non riescono a non vomitare sulla politica e disprezzano tutto ciò che precede l’era del vintage, siano non semplicemente cooptati, ma obbligati contro la loro volontà a dirigere il PD. L’unico che merita di rimanere al loro fianco, nessuno si senta offeso, è Cerami, che può vantare di aver indotto parecchia gente a rivalutare Sandro Bondi. E mi raccomando la colonna sonora, non toppate la colonna sonora!

  10. 11/11/2008 14:43

    Tagliare un post utile alla bisogna e cucirlo con cose con cui poco c’entrava. Questo ad esempio era più legato al tema, ma calzava meno con la tua tesi.

  11. Giorgio permalink
    11/11/2008 14:57

    Borgognoni coglie nel segno, eccome. Ci fosse uno di questi brillanti giovani che aspiri a dirigere, che so, un circolo del PD della Campania, una federazione della Sicilia. Roba che faceva il PCI di un tempo, robaccia. Solo che a quella scuola si sono formate parecchie generazioni di Dirigenti (la D maiuscola non è un refuso). No, no, dalla Segretaria nazionale in su. Il resto non è “spendibile”, il resto “rovina” la vita. E ‘ proprio questione di metodo, nonostante qualcuno la spacci per “questione generazionale”: nota scorciatoia per la cooptazione modello Kinderheim del Loft di Santa Anastasia.

  12. 11/11/2008 15:37

    Riguardo alla mia “valutazione eccitata”, la questione che sottolineavo non erano le ambizioni personali (che peralro se ci fossero, troverei auspicabili per il partito) ma l’impressione che un gruppo di persone giovani stia chiedendo la cooptazione rivendicandola come grande novità generazionale.
    Perché il problema non è l’età di ciascuno nè le ambizioni personali, ma proprio la cooptazione.
    Che si scambi per questione personale e anagrafica un’osservazione sul metodo di selezione della classe dirigente, anche questo la dice lunga sulla fatica che si fa a discutere delle cose.
    E allora riformulo perché alcune questioni mi paiono ancora eluse: che siamo tutti d’accordo che il problema sia il metodo, per esempio, a me non pare così pacifico, anche alla luce del fatto che c’è chi apprezza che il ricambio generazionale avvenga attraverso nomine dal vertice e chi no.
    Per capirci, quando Bettini dice che un rinnovamento generazionale avverrà prima del congresso nominando nelle strutture del partito alcuni trentenni e non con il congresso votandone le mozioni, quando Bettini dice questo io mi aspetterei che i trentenni rispondessero: “Col cavolo! A noi non piacciono le cooptazioni”, e più in generale che invece di dire: “oh, ma quando tocca noi?” quegli stessi trentenni che magari a ragione si ritengono migliori dei dirigenti attuali dicessero: “Oh, quand’è che facciamo un congresso? Pretendiamo di discutere delle nostre idee e visto che sono migliori vi faremo un mazzo così”.

  13. 11/11/2008 17:18

    ora capisco cosa provate voialtri quando le donne si accapigliano e vi viene da scandire catfight, catfight. ora vado a prendere i popcorn.
    se il palinsesto di questi commenti è scandito con un po’ di senno, mi aspetto al ritorno di trovare sofri che spiega – non a me, per carità, che sono femmina: a te e ai tuoi compari sovreccitati – cosa succede là fuori. ove per “là fuori” immagino si intenda la costa smeralda, o qualunque altra località balneare in cui si trovino i membri della direzione nazionale allorché il partito ha l’ardire di indire un direttivo con una sola settimana di preavviso, e cribbio, io ho una vita, qua fuori su questa spiaggia che mi piace abbastanza e il cui capanno con ombrellone ho pagato in anticipo, e soprattutto non ho ambizioni politiche, la nomina non l’ho rifiutata solo per cortesia ma mica pretenderete venga pure alle riunioni?
    ci ho da scrivere sul blog che c’è il partito da cambiare, ci ho. (poi vedi perché questi in vent’anni hanno condotto il paese allo sfascio? perché non sapevano usare il wireless della spiaggia. ah, ma verrà il paese normale. quello in cui l’utilizzo dell’iphone valga più di una polverosa mozione congressuale.)

  14. 11/11/2008 17:50

    Premesso che -tanto per cambiare- quoto Borgognoni e confessato che muoio dalla voglia di chiedere a Guia Soncini di invitarmi a cena (tanto mi dice di no: manco mi ha voluto tra i suoi amici su facebook), mi spiegate voi tutti come fate a considerare quello linkato da ciccio un esecutivo di persone ggiovani e “nuove”?

    Nel merito, mi limito a citarmi (lo so, è brutto, ma quanto a ego da queste parti siamo tutti messi benino, “diciamo”)

  15. 11/11/2008 18:20

    Ma Adinolfi (il blogger, non il filosofo) non è ancora passato di qui a barrire? E dire che il tema suo questo.

    OT: pure io mi metto in lista per la cena con la Soncini. A differenza di Champ, però, non l’ho importunata su Feisbuc e – soprattutto – non ho sostenuto Obama.

  16. 11/11/2008 18:25

    io però l’ho sostenuto “da destra” (è un’aggravante o un’attenuante?)

  17. Léo Kantorovitch permalink
    11/11/2008 18:29

    Io ho un sogno: che un domani uno alzi la manina in posti dove e’ sconveniente alzarla e dica che vuol fare da grande.

  18. scs permalink
    11/11/2008 19:17

    17 porta sfiga, fai diciotto e fidati: la cosa più intelligente e conclusiva l’ha detta ‘sto kantorovitch (che ovviamente non so chi sia). poi, si sa che così vi divertite

  19. 11/11/2008 21:52

    Due cose, così magari discutiamo di quello che è vero e non delle fesserie.
    La prima è che giovani che fanno politica nei circoli della Campania ce ne sono e parecchi: e nessuno se li fila. Il mito del rinnovamento sostenuto solo da certi accademici di Princeton circola parecchio su chi non frequenta né Princeton né i circoli della Campania. Quello che io personalmente auspico, è che sia dato più spazio ai giovani che fanno politica e bene, nel PD e fuori dal PD. E chi si occupa di questo, sa che ci sono molti giovani attivisti politici nel PD che auspicano la stessa cosa, e cercano faticosamente spazi per farlo sapere. E così siamo d’accordo anche su questo.
    Quanto alla cooptazione, vediamo anche di sapere cosa stiamo dicendo. La cooptazione non è di per sé il male assoluto: sia molta ottima politica che molta ottima attività privata la conosce e ne trae beneficio. Lo stesso governo del nostro paese è formato per cooptazione, e così le giunte comunali, eccetera. E sarebbe da ubriachi pretendere plebisciti per scegliere ogni ruolo del mondo: le responsabilità dei leader includono anche promuovere le capacità. Il problema sono i criteri della cooptazione, appunto: e se i cooptati, invece che per merito e competenze e capacità, sono cooptati per ragioni più piccine o maldestre, ci ritroviamo come ci ritroviamo.
    Questa è la ragione per cui io personalmente non dirò “a me non piacciono le cooptazioni”: perché è una sciocchezza. A me non piacciono le cooptazioni fallimentari e stupide, come nei casi che è inutile citare qui.
    L.

  20. John Doe permalink
    12/11/2008 00:13

    Lo dicevo che era un bel flame…..

    @ Luca Sofri: neanche io ce l’ho con la cooptazione. Proviamo a metterla così, poniamo che uolter, max, fioroni, letta…e pure la madia dicano per mesi che tu devi fare il segretario del pd. E poi aggiungano che non sia mai, che una scelta come questa va ratificata dalla gggente, che è solo una proposta e saranno indette enormi e gloriose primarie.
    Secondo te, alle primarie, ti eleggono? E se sì, ti ha eletto la gggente o sei stato cooptato? Io vado per la seconda ;-)

    Buona cosa sarebbe che uno potesse eleggere qualcuno di cui fidarsi, dopo l’ormai abusato (in questo topic) dibbbattito, o confronto, o congresso che sia.
    E poi questo, che abbiamo eletto e di cui ci fidiamo, coopta tutto il cucuzzaro. Sbaglio?
    È solo che mi ricorda gli amerikani, loro eleggono e quello ci va pesante di spoil system……naaaa, come loro no, sono rozzi!
    ciao :-)

  21. 12/11/2008 00:24

    Non per insistere, ma qualcuno mi risponde sull’ex esecutivo del pd? Sara’ mica il nuovo quella roba la’…

    Mica per altro. Solo per capire se intendiamo la stessa cosa quando parliamo di rinnovamento

  22. Giorgio permalink
    12/11/2008 09:06

    A parte che di fesserie sono piene le pagine di certi blog, fra Princeton, Londra e Campania, è vero che la cooptazione non è male assoluto, anzi. Poichè, però, da parte di un certo mondo gggiovanile (partito da Quarto e arenatosi in braccio a Veltroni o a qualche suo stretto collaboratore) si invoca il merito, allora se cooptazione deve essere, che almeno si applichi quel metodo. Cominciando a dire, senza ipocrisie, che fra i tanti criteri meritocratici si mette un pò più di frequentazione di qualche circolo della Campania, della Sicilia o di quartieri della periferia romana, a fare politica, quella con gli uomini e le donne in carne e ossa. “Insomma, la politica è una professione impegnativa, si impara facendo”, dice Boeri, e io aggiungo, facendola non necessariamente partendo dal tetto, si può cominciare dal piano terra. E togliamo dai criteri del metodo un pò di buone relazioni e conoscenze. Perchè così non è cooptazione, ma è un’altra cosa, quella già vista e che recita così: “A me non piacciono le cooptazioni fallimentari e stupide, come nei casi che è inutile citare qui”.
    Ecco, non li citiamo; mi basta capire che siamo d’accordo. E misurare, con comodo, la coerenza con questo accordo.

  23. Anonimo permalink
    12/11/2008 12:21

    preferisci ancora la democrazia… bhè… io dire che dove viviamo è un lusso che non ci possiamo quasi più permettere.. ;)

  24. 12/11/2008 20:08

    Visto che ho l’alibi di essere stravolto per la giornata a Fiumicino, faccio una cosa che non faccio mai per principio, ovvero una meta-discussione. Io ho l’impressione che a muovere molti dei commenti, e a volte il titolare, sia una antipatia profonda nei confronti di Luca, del sottoscritto, e magari dell’immagine che si anno di loro qualora non li si conoscano. Magari mi sbaglio, ma si sono portati argomenti che tutti indistintamente forzano pro domo propria (ma quale è sta domo non si capisce, se non l’astratto piacere di aver ragione su un dibattito fasullo) le argomentazioni degli altri. Troppo facile mettere in bocca agli altri posizioni che gli altri non hanno sostenuto per poter dire “meglio la democrazia”. Ma de che?

    Il giorno dopo le elezioni, io scrissi una cosa abbastanza dura contro il metodo adottato per la gestione del partito, citando il fatto che “delle primarie – ovvero coinvolgimento di altre forze che non significa esclusione di nessuno – non c’era alcuna traccia” e che era chiaro che l’esecutivo di cui parla Francesco Cundari faceva fotocopie mentre il caminetto si riuniva, che ci avevano fatto perdere tempo tanto valeva che facevano tutto tra due riunioni. Abbiamo scritto in tutte le salse che la spinta alla apertura del partito non significa cacciare chi c’è già, anzi. Abbiamo fatto un mazzo, per quel che abbiamo potuto, in cambio di praticamente nulla, dunque mai regalando o contrattando consenso, come invece è stata la norma.

    Ma di tutte le cose dannose, non solo fesserie, proprio cose dannose, c’è questo ultimo commento di Giorgio che contrappone una presunta “buona” politica di quartiere, a presunti fighetti di Londra (uso la parola che non hai usato per capirci). Il campione mondiale di questa impostazione pleblea, che il PCI (e nemmeno la DC) mai e poi mai avrebbe avallato al suo interno è la signora Sarah Palin e il suo antielitismo. Ma da quando in qua farsi il culo nella comprensione intellettuale delle cose vale meno che farsi il culo nella comprensione delle cose quotidiane? Anzi, meglio, da quando in qua sono in competizione tra loro? Sapete da quando? Da quando la destra ci fa un culo come una capanna, ecco da quando.

    Oh, siete riusciti a farmi girare i cosiddetti, ma sarà la stanchezza.

  25. Alberto permalink
    12/11/2008 20:43

    Ma voi sapete chi sono i dirigenti del Pd in Calabria? Dico la Calabria perché qui abito. No, dico, lo sapete? Lo sapete che molti sono indagati, che alcuni sono stati assunti in Regione (lavorano per il Pd ma li paga l’ente regionale)? Lo sapete che hanno cooptato mogli, figli, amici e parenti dove hanno potuto inserirli? Lo sapete che alcuni sono in odore di mafia, che molti hanno l’età di mia nonna e che davvero non hanno mai fatto un cazzo in vita loro? Altro che la segreteria nazionale. Da queste parti magari fosse sole una questione di età o di democrazia. Da queste parti la questione è più grave: siamo alla fine. E il tempo è scaduto. La differenza tra un dirigente del Pd calabrese, uno di Forza Italia o del peggiore dei mafiosi, non esiste più. La domanda allora è: cosa si pensa di fare del Pd della Calabria (e della Campania e della Sicilia e della Puglia e della Basilicata…)? Andiamo avanti con la discussione sui ggggggiovani?

  26. 12/11/2008 21:44

    Qualcuno può farmi un esempio di cosa si intenda per “farsi il culo nella comprensione intellettuale delle cose”? (Io un sospetto ce l’avrei, ma non vorrei andare ad ingrossare il girone dei dalemiani cattivi).

  27. Giorgio permalink
    12/11/2008 22:05

    Ho la sensazione, Marco, che la pessima giornata a Fiumicino ti abbia fatto confondere fra elitismo e etilismo. Calma e gesso. Il termine che hai usato tu io non l’ho usato appositamente. Se hai sentito il bisogno di usarlo, ti consiglio di stare lontano da fonti di calore che potrebbe incendiarstisi la coda di paglia. Detto ciò io non metto in contrapposizione la comprensione intellettuale delle cose con la comprensione delle cose quotidiane. Me la caverei dicendo che anche quest’ultima funzione (comprendere le cose) necessita di un intelletto prediposto a comprendere. Cosa che ho la sensazione, da ciò che scrivi, non sei disposto a concedere più di tanto visto che solo tua nella tua testa alberga questa divisione. Nel PCI, che evochi a schiovere, questa divisione non l’ho percepita, e credo, per un semplice fatto anagrafico, di conoscerne un pochino più d te. Non facciamo finta di non capire, cortesemente. Questo continuo evocare il “mazzo fatto” (ma de che? ma quando? Scusa la domanda impertinente, appositamente: ma in cambio di cosa?) ogni volta che qualcuno prova a fare un pò di luce nella nebbia di alcuni comportamenti in tema di rinnovamento, è stucchevole. Se la metti sul piano delle antipatie personali sbagli di grosso: non c’è antipatia, c’è solo la necessità di far comprendere che la politica è una pratcia che richiede un minimo di coerenza personale. Ecco, ho avuto dimostrazione che a volte il discorso sul merito valga sempre per gli altri, poco per se stessi. E questo è davvero, come dici tu, plebeo (dio che pessimo termine!). E ora provvedi a frenare i cosiddetti.

  28. 12/11/2008 22:54

    Ok, propongo che siamo tutti d’accordo.

  29. Léo Kantorovitch permalink
    12/11/2008 23:08

    E alla fine arriva il difensore che butta la palla in tribuna…

  30. Giorgio permalink
    13/11/2008 08:54

    Leo, ognuno chiude le discussioni come vuole: questo modo mi ricorda quell’amico di parrocchia, proprietario del pallone, che quando perdeva clamorosamente la partitella, metteva la sfera sotto il braccio e se ne andava, senza finire la partita. E vabbè, ma in fondo mica hanno smesso di produrli i palloni, no?

  31. John Doe permalink
    13/11/2008 13:21

    Solo come metodo, tralasciando il merito che non ho la statura necessaria, non lo capirei neanche se me lo spiegasse il maestro Alberto Manzi.
    Come metodo, se io fossi un giovane che aspira a cambiare il pd, semplicemente lo lascerei al suo destino e ne farei un altro, parallelo, pericolosamente giovane e apparentemente avventato, pronto a sostituire quello che c’è.

    Questo pd non è riformabile, nasce come una holding che contenga gli orticelli privati dei boss. Ogni boss si zappa il suo, guardando con astio il podere del vicino e sperando che ci grandini sopra. Poi vanno tutti al mercato e non vendono niente, perchè si sono mangiati tutto per strada o peggio, se lo sono tirato addosso l’uno con l’altro.

    Gli ortolani, per star tranquilli, a capo della holding hanno comunque messo uno che non disturba, non sporca….e mangia poco, che volete fare? Cambiare il capo, gli ortolani, gli orti, il mercato e anche l’italia…tutto insieme?
    Vabbè la fiducia nei propri mezzi, ma (da non più ggiovane) consiglio prudenza.

    Secondo me non è prudente investire tempo e fatica a voler cambiare sto coso, si rischia di metterci talmente tanto da ritrovarsi non più giovani, con qualcuno che vuole sostituire anche te, e senza peraltro riuscirci.
    Diffido anzi di chi dice di volerlo fare, o non capisce che non è possibile (ed è pericoloso), o sta solo tentando di lottizzare (in senso catastale) il tutto per ritagliarsi finalmente un orticello anche lui.

  32. 13/11/2008 15:59

    premesso che io devo assolutamente rivedere le mie frequentazioni, perché c’è tutt’un mondo meraviglioso là fuori, un mondo in cui ci si *stravolge* per la cancellazione di un volo e si usa come argomento di dibattito “tu dici così perché ti stiamo sulle palle io e i miei amichetti” pur avendo superato da un pezzo la seconda media – ciò premesso, dicevo, avrei una richiesta per il titolare o per chiunque sia così gentile da prestarsi all’ambasciata.
    potreste, cortesemente, invitare i dibattenti tutti a non forzare scorrettamente le altrui posizioni facendo equivalere obiezioni tipo “non inserirei un disinvolto uso di facebook tra le prime cento caratteristiche che esigo di trovare in chi mi rappresenta” a un appoggio di sarah palin e del suo orgoglioso analfabetismo e cattivo gusto e oscurantismo e aggiungete qui quel che credete? (sia detto più sinteticamente: sostenitori di sarah palin ci sarete tu e tua sorella.)
    in cambio di questo piccolo ma importante sforzo di onestà intelettuale, io sarò così cortese da non far notare l’ubriachezza intrinseca nella richiesta di un rinnovamento di un partito comunque guidato (il partito, e anche il rinnovamento) da quello che coloro che chiedono il rinnovamento reputano l’unico leader possibile, e sensato, e illuminato, e barackato, e chissà che altro, e al quale, dal *giorno dopo le elezioni*, hanno *fatto un mazzo* – ma costruttivamente, perché è un segretario che ci conduce allo sfascio, ma è il nostro sfascio.

  33. 14/11/2008 00:01

    Chi di interpretazioni sbagliate del proprio pensiero si lagna, di interpretazioni fesse e saccenti dell’altrui pensiero si nutre, mi pare. Quanto all’ubriachezza, ne parliamo quando torni dall’osteria con le Manolo in mano per non far rumore.

  34. 14/11/2008 01:29

    manolo?! nel 2008, quasi 2009, “manolo”? cioè, è come se io ti dicessi “tu e il tuo motorola” (non so fare l’esempio tecnologicamente giusto di arretratezza – ragione per cui non mi addentro in territori oscuri, io – ma insomma ci siamo capiti.)
    se devo sorbirmi simili sciatterie nelle battute tranchant, allora mi tengo berlusconi.
    mi allontano indignata, tu resta a trastullarti col tuo walkman waterproof.

  35. 14/11/2008 02:03

    Finalmente qualcuno che mi spiega il mondo fuori: le Manolo sono out. Poi con calma fammi sapere degli alberghi giusti in Costa Smeralda e a quali feste si va a Roma. Con calma, ho detto, che prendo per affidabile la tua dichiarazione di allontanamento.

  36. 14/11/2008 02:12

    sciocco: sono una di quelle che restano sul pianerottolo aspettando di venire inseguite (non dirmi che non hai mai visto candy candy, veltroni non sarebbe affatto fiero di te)
    e, dal pianerottolo, faccio notare che non ero io, quella con pretese di spiegare il mondo là fuori ad altri. e neanche frequento la sardegna, io. possiamo fare uno scambio di informazioni sulle località turistiche, però. più inutile del dibattito sul ricambio generazionale non può essere, francamente.

  37. 14/11/2008 20:26

    vabbe’, Izzo, ma e’ fantastico tutto cio’!

  38. francesco cundari permalink
    14/11/2008 20:56

    meglio dei Cesaroni

  39. 15/11/2008 02:23

    posso dire in tutta onestà che non mi piacciono le cooptazioni e che alla meritocrazia (ma chi lo valuta sto merito, facciamo un test?), preferisco la democrazia (laddove si vota e sulle idee si fanno maggioranze e minoranze? posso dire che questa storia del rinnovamento è una cazzata, almeno finché gli autoproclamati rinnovatori rivoluzionari che-non-hanno-tempo-per-la-politica non dimostreranno di riuscire a spostare qualcosa più del loro voto, ammesso che non sbaglino? posso aggiungere che il padre non si uccide coi convegni fatti a casa sua ma con i congressi? certo, sempre che la playlist sia giusta, ma contandosi?
    e allora, cari sofri, cari simoni, cari leader delle rivoluzioni di cartapesta, fatela, una bella mozione! contatevi! mandatela a casa questa classe dirigente che non vi piace ma per cui fate i ragazzi di bottega, da cui vi fate nominare nelle direzioni. forse un giorno vi crederò. nel frattempo tifo soncini e invoco: “salvate il soldato cundari”, che di gente intellettualmente onesta forse ne abbiamo ancora bisogno.
    e soprattutto: quando interviene giuliano da empoli?

  40. 15/11/2008 09:42

    Ma Giuliano Da Empoli è un cognome vero? Tipo Peppino di Capri?

  41. francesco cundari permalink
    15/11/2008 16:28

    il “soldato cundari” ringrazia sentitamente, ma ha presentato richiesta di congedo il 20 giugno 2007 (e non avendo trovato una sezione aperta cui rivolgersi, né un segretario, né un partito, e non avendo nemmeno una tessera da strappare, si è fatto le primarie da solo, si è eletto suo dirigente, si è ricoperto di insulti, e al termine di un’aperta e sincera discussione tra compagni ha serenamente accettato le sue dimissioni)

  42. 18/11/2008 15:12

    – scusa, ma l’hai letto sofri?
    – no, devo?
    – sì, e devi anche parlargli. digli qualcosa. non ci si può credere. sembra un film dei monty python.
    – ma che ha scritto?
    – che veltroni ha sbagliato solo i candidati e le alleanze, ma per il resto ha fatto un’ottima campagna elettorale.
    – quale resto?
    – trascura di specificarlo.
    – aspetta. fammi leggere.
    – …
    – …
    – anzi, ora che ci penso devo dire a cundari che siamo pari.
    – aspetta, sto leggendo… pari su che?
    – ero in credito. voglio dire, da “corrente pina picierno” a dalemiano inconsapevole “taci tu che sei femmina e occupati di scarpe”, il notevole miglioramento sofriano era merito del mio spirito di sacrificio. in cambio pretendevo che cundari mi desse ragione almeno sulla binetti, sulla englaro, su uno qualunque dei cento argomenti su cui dice cazzate. ma ora sofri mi è riregredito a picierniano e insomma siamo daccapo. vabbè, hai letto?
    – sì.
    – e quindi?
    – di fondo, lui sostiene soprattutto di aver previsto tutto, che è molto più importante. ogni post di sofri reca traccia di una scoperta fatta mesi o anni fa e di una scoperta che si capirà tra qualche mese o anno.
    – come sei saggio. che capirà lui, tra qualche anno, o che svelerà a noi poco alla volta, perché non siamo pronti?
    – tu fai troppe domande.
    – digli qualcosa.
    – ma non ci penso neanche. vuoi il numero?
    – ma figurati. io al massimo posso accompagnarlo in un tour dei negozi louboutin.

  43. Anonimo permalink
    19/11/2008 16:39

    mmazza cherridere, Soncì.

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