A proposito di tappi
Qualsiasi manovra, da chiunque provenga, volta ad allontanare la presenza dello Stato dal capitale di Eni sarebbe pericolosa e problematica. Abbiamo già perso troppe imprese fondamentali con operazioni puramente finanziarie.
Interessante intervista del presidente dell’Eni, Roberto Poli, al Corriere della sera (non trovo il link, ma qui c’è una sintesi). In proposito, la lettura d’obbligo rimane però l’articolo di Marcello Colitti uscito sul Sole 24 ore lo scorso 29 gennaio (devo la segnalazione a un amico economista svedese, che ringrazio sentitamente). E non solo per quello che dice dell’Eni e dei problemi energetici.
L’assurdità del piano di smembramento dell’Eni proposto dalla Knight Vinke è così visibile che, se l’Italia avesse un sistema politico normale, nessuno lo prenderebbe sul serio.
P.S. Il titolo del post si riferisce alla recente dichiarazione di un autorevole ex direttore di giornale, secondo il quale in Italia, ora come nel ’92, il “tappo” starebbe per saltare.
stavolta si punta al bottino grosso … anche perchè dal furioso svaligiamento successivo al salto del primo tappo è rimasto fuori ben poco. Ormai non lasciano nemmeno le briciole sulla tovaglia.
Prego :-)
Queste cose, queste operazioni dissennate, sono quello che chiamo “il costo della politica” non certo i prezzi della bouvette o il numero dei parlamentari.