Il juke-box dei valori del Pd
Contro la legge-bavaglio, nelle feste del Pd ci saranno juke-box per ascoltare brani delle intercettazioni. Una quarantina tra quelle che con questa legge forse non ci sarebbero mai state e, di certo, non avrebbero potuto essere conosciute dai cittadini. Basterà un gettone e si potrà ascoltare Berlusconi che chiede a Saccà favori per attrici e fiction (dicembre 2007); l’agghiacciante risata tra imprenditori per i lavori dell’Aquila appena rasa al suolo dal terremoto (aprile 2009); i rapporti tra Bertolaso e Anemone (dicembre 2008).
Non è uno scherzo. E’ un articolo uscito su Repubblica di oggi, a pagina 9. Se mi sono distratto io e sulle agenzie è pieno di indignate smentite del Pd, vi prego di segnalarmele e sarò felicissimo di ricredermi. Ma temo che non ne troverete. Per il resto, non voglio farla lunga, perché con questa storia sto diventando noioso anche a me stesso. Anzi, dopo tutte le polemiche suscitate, mi sono domandato se non fossi stato troppo drastico, nello scrivere che “dal punto di vista etico e civile, la campagna in difesa delle intercettazioni e contro la cosiddetta legge-bavaglio si sta rivelando, soprattutto per gli argomenti adoperati da politici e giornalisti, persino più dannosa di qualsiasi soluzione sarà infine adottata”. Ma dopo aver letto l’articolo dell’Unità sul “paese narcotizzato”, qualche giorno fa, e soprattutto adesso, dopo aver letto questo articolo di Repubblica, mi chiedo piuttosto se dall’anticamera del komeinismo non siamo passati direttamente alla sala da ballo. E mi chiedo anche cosa avrebbero organizzato alle “feste democratiche” se invece di una pessima legge sulle intercettazioni il governo avesse proposto, poniamo il caso, un’altrettanto pessima legge sulla prostituzione.
Il punto è che l’hanno già fatta una pessima legge sulla prostituzione. Purtroppo però alle feste del PD non sono state previste delle comode stanzette riservate per le “gentili” lavoratrici/lavoratori del sesso di strada.
È qui: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/19/intercettazioni-manovra-il-pd-in-campo.html
Mi sembra il minimo da farsi se non si vuole accettare la logica della rassegnazione. Se si vuole rivendicare il diritto a sapere a conoscere ad eseere informati. Io penso che se qualcuno adotta comportamenti eticamente riprovevoli oltre che delittuosi possa essere giudicato dalla legge e da chi ha ancora un minimo di capacità di indignazione. Ma tutti sono liberi di chiudere le orecchie e di non sentire, il Jukebox della festa Democratica può vivere anche con un euro in meno.
sono basito.
L’idea del juke box non mi sembra granchè. Ma il giudizio di Francesco Cundari sulla campagna contro la legge bavaglio, francamente, non lo condivido per nulla.
hanno fatto anche una pessima legge sulle droghe, quindi pensavo di organizzare un angolo di resistenza alla festa di roma.
cercatemi, ma vi costerà più di un euro!
ps per lino paganelli: scherzo! non vorrei che mi denunciassi per “comportamenti eticamente riprovevoli”.
Qualcuno li fermi, ve ne prego
se per Paganelli questo è il “minimo da farsi” chissà cosa escogita ci sarà il “massimo da farsi”.
opposizione inutile e stupida che non riesce a rispondere, non tiene il passo, non critica quando serve ma inciampa nel silenzio.
Come a Pomigliano.
http://riciardengo.blogspot.com/2010/06/pomigliano-operaio-di-seconda-mano.html