Primo, non seccare il tuo prossimo. In difesa del modello olandese
Il titolo del Corriere della Sera dà effettivamente un senso di déjà-vu: “L’Olanda autorizza l’amore libero – Sì al sesso nei parchi, ma di pomeriggio”. Un senso di déjà-vu per la forma – quant’era che non si sentiva l’espressione “amore libero”? – e un senso di straniamento per il contenuto (in Italia l’amore libero non risulta sia stato ancora messo fuori legge). Il titolo del Giornale, invece, è semplicemente incongruo: “Il paradosso olandese – Nei parchi sesso libero. Ma non fumate”. Incongruo perché non si capisce dove sia il paradosso, a meno che non si voglia sottintendere che pure il sesso possa nuocere gravemente alla salute.
Il problema è che i corrispondenti italiani sono avari di virgolettati – e per evidenti ragioni linguistiche è assai arduo verificare alla fonte olandese – ma tra i pochi virgolettati in circolazione, a ben vedere, c’è l’essenziale. A quanto riporta il Corriere, infatti, il nuovo regolamento di cui si parla tanto dice semplicemente che gli agenti di polizia olandesi “non devono nel modo più assoluto interrompere le attività, a meno che queste non disturbino altre persone”. Aureo principio che bisognerebbe scolpire in tutti i commissariati e le procure d’Italia, che si parli di attività fisiche, economiche, politiche o di qualsiasi altro genere. E’ in base a questo sacrosanto principio, evidentemente, che gli stessi comportamenti autorizzati al crepuscolo sono vietati in un orario in cui i parchi sono pieni di scolaresche che corrono di qua e di là. Tanto è vero che gli agenti sono invitati a intervenire comunque nel caso in cui simili comportamenti, quale che sia l’ora, siano “visibili da pubblico passaggio”. A me pare un modello di democrazia liberale e davvero non riesco a capire quali polemiche possa avere suscitato in Olanda, posto che un simile dibattito, laggiù, abbia davvero avuto luogo (i giornali italiani ne accennano in termini assai vaghi). Personalmente, ignoro quali siano le disposizioni e la prassi in materia nei commissariati canadesi, italiani e filippini, dunque proprio non so dire quale rilievo abbia la scelta compiuta ad Amsterdam, che per quanto ne so io potrebbe essere in vigore a Latina già da decenni.
Se però la discussione e la ragione di tante attenzioni riguardano lo “spirito del tempo”, ebbene, io credo che il piccolo segno rivelatore, “l’anello che non tiene”, non sia il fatto che in Olanda si dica ai poliziotti di non andare per fratte a caccia di coppiette in amore. Semmai, se fossi un poliziotto olandese e mi dicessero che simili raccomandazioni sono oggetto di un serrato dibattito sui giornali italiani, questo sì che mi sembrerebbe un segno dei tempi. Siccome sono italiano, aggiungo pure che è un segno che non mi piace per niente, visti tutti gli altri segni ai quali si accompagna. Da tempo, nonostante tutte le lamentazioni sulla mancanza di ricambio generazionale, avevo l’impressione che questo paese fosse in piena crisi adolescenziale. La tragedia è che adesso rischiamo una crisi da adolescenti tristi: senza poter più nemmeno passeggiare a piedi nudi nel parco, pomiciare nei cinema, copiare il compito del vicino di coalizione. E se poi ti accorgi che il compito era sbagliato e in un attacco di rabbia lo stracci, tutti a dirti che così non si fa, che i programmi si leggono e non si stracciano, che dai il cattivo esempio ai partiti minori. Con tanto parlare di modelli tedeschi, spagnoli e francesi, io importerei subito il sublime modello olandese: fate quello che vi pare, purché non disturbiate i passanti. (il Foglio, 12 marzo 2008)
Il mio vicino di scrivania è olandese, in italia da due anni e in possesso di un buon italiano. Per me è ormai un’abitudine vedere la politica italiana con le sue discussioni e i suoi protagonisti (chessò, le sparate di Giovanardi, proprio sull’Olanda, basate su certi articoli del Foglio, ad esempio?) attraverso la sua (dell’olandese) tranquilla razionalità e il suo senso civico. E ti rendi conto che sì, le cose “fuori dal mondo”, le “stranezze” che ti fanno domandare “ma perchè?” sono tutte qua e che l’Olanda è il più normale dei posti
Dopo la difesa dell’orgia in luogo pubblico, però, adesso un’articolo di protesta per questa tremenda intrusione nelle libere abitudini sessuali delle persone ce lo devi proprio. Ciao
http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=321&ID_sezione=339&sezione=News
scorrendo rapidamente l’articolo mi pare di capire che si tratti di rapporti con animali “consenzienti” (leggo che i maltrattamenti sono puniti comunque, in qualsiasi forma si compiano). Dunque vuoi sapere se secondo me è ingiusto dare sei mesi di galera a una persona per aver fatto sesso con un cavallo o per aver ripreso la cosa. Sì, secondo me è ingiusto. E pure inutile.
Interessante. Il concetto di animale consenziente ad un rapporto sessuale con un essere umano in effetti mi mancava. Mi chiedo inoltre come fanno a convincere un cavallo a farsi una donna. Abbigliamento sexy? Criniera e coda posticcia?
prova a rovesciare la domanda: come fanno a costringerlo?
L’attrazione sessuale tra gli animali è specie-specifica, la qual cosa viene interpretata dai biologi come protezione dell’unica funzione che il sesso ha nel mondo animale, la perpetuazione della specie. Ogni specie ha i propri specifici segnali -visivi, olfattivi, sonori-, comportamenti “di corteggiamento”, ormoni, forme anatomiche degli organi sessuali e modalità di funzionalità sessuali per ottenere quel risultato. Per questo un gatto non ci prova con una gallina ed una signora può vivere tranquilla con un cane maschio in casa. Come fanno a costringere gli animali a rapporti che per loro sono letteralmente contro natura? Nel caso di un animale femmina, immagino che sia il solito squallido copione che si usa con le donne: farmaci, masturbazione coatta, stupro. Nel caso di un animale maschio, pure, a parte lo stupro, e con l’aggiunta di stimolanti sessuali specifici. Le tecniche “di base” per eccitare i maschi devono essere ormai ben sviluppate, perchè moltissimi allevamenti animali da molto tempo praticano l’inseminazione artificiale per ottenere particolari razze, o per usare al massimo i propri riproduttori. Nulla di tutto questo mi suona come qualcosa che non sia una violenza. Quanto a quello che frulla nella testa degli esseri umani che prendono parte o producono questi porno, mi ritiro di fronte all’abisso.
P:S: Secondo me il famoso pitone di Cicciolina non aveva idea di cosa stesse facendo, povera bestia ;-)