E’ sempre piuttosto interessante leggere le tue analisi.
Di spunti di riflessione, lo dico senza tracce di ironia, se ne ricavano tanti. Ed è, probabilmente, per questo che sono tuo
fedele lettore dai tempi del vecchio blog. Interventi, i tuoi, spesso molto stimolanti.
Dai quali, tuttavia, è sempre emersa una nota stonata.
Sempre la stessa. L’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni.
Non si può dire che in questo tu non sia stato coerente nel corso del tempo.
In questa campagna elettorale di errori ne sono stati fatti parecchi.
A partire dalle candidature.
E tuttavia, a mio avviso, le tue analisi su queste elezioni sono viziate alla base da un forte pregiudizio negativo nei
confronti dell’attuale leader del PD.
Pregiudizio che credo rifletta perfettamente le storiche divisioni interne ai DS tra dalemiani e veltroniani. Dubito che una
forte partigianeria politica aiuti ad analizzare con oggettività una situazione. Detto in amicizia, sembra più tifo da
stadio.
Leggere te che parli di Veltroni è, in termini di obiettività, un po’ come leggere il bravo Rocca che parla di Moggi&Juve.
Che ci siano stati errori pesanti, lo ripeto, è innegabile
(anche se, considerato il diffuso malcontento verso l’operato del Governo e gli attacchi continui a 360gradi da tutti i
fronti -quelli ovvi del centro destra, quelli da mettere in conto della sinistra radicale e quelli autolesionisti a là
tafazzi di un certo centrosinistra radical chic- il compito era sinceramente improbo).
Che la scelta di presentarsi da soli sia stata un errore è già più opinabile. Per motivi di strategia politica e di ordine
pratico.
Si sarebbe trattato di riproporre la medesima coalizione (ad esclusione di Mastella) in una situazione di forte malcontento,
col consenso nei confronti del Governo Prodi ai minimi storici. E in un contesto di maggioritario che, piaccia o no, è il
sistema attualmente in vigore. Le ampie ed eterogenee coalizioni, dal ’94 ad oggi, hanno fatto cadere 3 governi su 4. E’
importante vincere a tutti i costi o riuscire a governare, una volta tanto (il proprio turno arriva, come è sempre accaduto)?
Inoltre trovo aberante che una persona attestata su posizioni riformiste possa caldeggiare l’alleanza con un partito che,
appena qualche mese fa, fece affiggere i famosi cartelloni “faremo piangere i ricchi”. Aberrante come la logica sottesa di
odio di classe. Aberrante come una progressività fiscale che cessa di essere mezzo per assurgere a fine. Siamo contro la
richezza o contro l’indigenza?
Trovo poi piuttosto pretestuosa, se non quasi totalmente infondata, la teoria della vampirizzazione di voti del PD ai danni
della povera SA.
Non tiene conto di tanti elementi, dal diffuso malcontento di un certo elettorato di Sinistra, alla diaspora di una (piccola)
parte di elettorato diessino che, seguendo Mussi e Salvi, ha trovato casa nella Sinistra e L’Arcobaleno (molte sezioni
diessine come quella di Montemario avrebbero tanto da raccontare in proposito…), alla errata campagna elettorale della
Sinistra, incentrata, peraltro, quasi esclusivamente sulla demonizzazione di Veltroni ad opera di Liberazione, Rinascita e
Manifesto (emblematica, a tal proposito l’intervista rilasciata sa Sansonetti al Secolo d’Italia: “Da comunista dico: Fini
innova, Veltroni no”), alla pessima popolarità di cui godono i Verdi di Pecoraro in questo periodo, allo spostamento
consistente di voti (circa il 4%) verso una Lega adesso anche paladina dei sindacati, al consistente aumento
dell’astensionismo (il 3%), all’1% di voti preso da Partito Comunista dei Lavoratori e Sinistra Critica insieme;
ai dati, per finire, venuti fuori dalle amministrative: laddove ci si è presentati insieme, il voto della SA non è stato poi
così diverso. Prendi il caso di Roma, che è quello che ho davanti agli occhi: qui nella Capitale, pur tutti insieme in
coalizione e con l’inutilità di un “voto utile”, la SA ha ottenuto cmq un 4,52% di voti, ben lontano dai numeri del 2006
quando Rifondazione prese da sola il 5,43%, i Verdi il 4,76%, e i Comunisti Italiani l’1,52%. Gli amici di Beppe Grillo,
tanto per dire, hanno preso da soli il 2,64% di voti… E il discorso non cambia poi molto analizzando i dati delle altre
Amministrative. Tante critiche spesso pretestuose, per attaccare un leader che non è mai piaciuto. A priori.
Un ultimo appunto: un po’ di faziosità traspare dai tuoi consigli a Veltroni; in particolare quando, a fondo pagina, definisci “impensabile” l’eventuale sconfitta di Rutelli. Ma in quel remoto caso Veltroni dovrebbe dimettersi.
Io, che sono piuttosto malizioso, non posso non pensare che il buon direttore non sia a conoscenza dei dati elettorali delle Comunali a Roma:
Rutelli al pieno dei voti: 45,77%
Alemanno: 40,74%
Destra di Storace: 3,38% (la dichiarazione di Alemanno di non apparentarsi con loro è emblematica della sua sicurezza di ottenere comunque i voti del loro elettorato)
UDC: 3,32% (apparentemente non schierato, ma la base ha inviato una lettera ai dirigenti in cui dice che si schiererà con alemanno).
Se la matematica non è un’opinione, la sconfitta di Cicciobello non è poi così “impensabile”…
E’ sempre piuttosto interessante leggere le tue analisi.
Di spunti di riflessione, lo dico senza tracce di ironia, se ne ricavano tanti. Ed è, probabilmente, per questo che sono tuo
fedele lettore dai tempi del vecchio blog. Interventi, i tuoi, spesso molto stimolanti.
Dai quali, tuttavia, è sempre emersa una nota stonata.
Sempre la stessa. L’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni.
Non si può dire che in questo tu non sia stato coerente nel corso del tempo.
In questa campagna elettorale di errori ne sono stati fatti parecchi.
A partire dalle candidature.
E tuttavia, a mio avviso, le tue analisi su queste elezioni sono viziate alla base da un forte pregiudizio negativo nei
confronti dell’attuale leader del PD.
Pregiudizio che credo rifletta perfettamente le storiche divisioni interne ai DS tra dalemiani e veltroniani. Dubito che una
forte partigianeria politica aiuti ad analizzare con oggettività una situazione. Detto in amicizia, sembra più tifo da
stadio.
Leggere te che parli di Veltroni è, in termini di obiettività, un po’ come leggere il bravo Rocca che parla di Moggi&Juve.
Che ci siano stati errori pesanti, lo ripeto, è innegabile
(anche se, considerato il diffuso malcontento verso l’operato del Governo e gli attacchi continui a 360gradi da tutti i
fronti -quelli ovvi del centro destra, quelli da mettere in conto della sinistra radicale e quelli autolesionisti a là
tafazzi di un certo centrosinistra radical chic- il compito era sinceramente improbo).
Che la scelta di presentarsi da soli sia stata un errore è già più opinabile. Per motivi di strategia politica e di ordine
pratico.
Si sarebbe trattato di riproporre la medesima coalizione (ad esclusione di Mastella) in una situazione di forte malcontento,
col consenso nei confronti del Governo Prodi ai minimi storici. E in un contesto di maggioritario che, piaccia o no, è il
sistema attualmente in vigore. Le ampie ed eterogenee coalizioni, dal ’94 ad oggi, hanno fatto cadere 3 governi su 4. E’
importante vincere a tutti i costi o riuscire a governare, una volta tanto (il proprio turno arriva, come è sempre accaduto)?
Inoltre trovo aberante che una persona attestata su posizioni riformiste possa caldeggiare l’alleanza con un partito che,
appena qualche mese fa, fece affiggere i famosi cartelloni “faremo piangere i ricchi”. Aberrante come la logica sottesa di
odio di classe. Aberrante come una progressività fiscale che cessa di essere mezzo per assurgere a fine. Siamo contro la
richezza o contro l’indigenza?
Trovo poi piuttosto pretestuosa, se non quasi totalmente infondata, la teoria della vampirizzazione di voti del PD ai danni
della povera SA.
Non tiene conto di tanti elementi, dal diffuso malcontento di un certo elettorato di Sinistra, alla diaspora di una (piccola)
parte di elettorato diessino che, seguendo Mussi e Salvi, ha trovato casa nella Sinistra e L’Arcobaleno (molte sezioni
diessine come quella di Montemario avrebbero tanto da raccontare in proposito…), alla errata campagna elettorale della
Sinistra, incentrata, peraltro, quasi esclusivamente sulla demonizzazione di Veltroni ad opera di Liberazione, Rinascita e
Manifesto (emblematica, a tal proposito l’intervista rilasciata sa Sansonetti al Secolo d’Italia: “Da comunista dico: Fini
innova, Veltroni no”), alla pessima popolarità di cui godono i Verdi di Pecoraro in questo periodo, allo spostamento
consistente di voti (circa il 4%) verso una Lega adesso anche paladina dei sindacati, al consistente aumento
dell’astensionismo (il 3%), all’1% di voti preso da Partito Comunista dei Lavoratori e Sinistra Critica insieme;
ai dati, per finire, venuti fuori dalle amministrative: laddove ci si è presentati insieme, il voto della SA non è stato poi
così diverso. Prendi il caso di Roma, che è quello che ho davanti agli occhi: qui nella Capitale, pur tutti insieme in
coalizione e con l’inutilità di un “voto utile”, la SA ha ottenuto cmq un 4,52% di voti, ben lontano dai numeri del 2006
quando Rifondazione prese da sola il 5,43%, i Verdi il 4,76%, e i Comunisti Italiani l’1,52%. Gli amici di Beppe Grillo,
tanto per dire, hanno preso da soli il 2,64% di voti… E il discorso non cambia poi molto analizzando i dati delle altre
Amministrative. Tante critiche spesso pretestuose, per attaccare un leader che non è mai piaciuto. A priori.
Un ultimo appunto: un po’ di faziosità traspare dai tuoi consigli a Veltroni; in particolare quando, a fondo pagina, definisci “impensabile” l’eventuale sconfitta di Rutelli. Ma in quel remoto caso Veltroni dovrebbe dimettersi.
Io, che sono piuttosto malizioso, non posso non pensare che il buon direttore non sia a conoscenza dei dati elettorali delle Comunali a Roma:
Rutelli al pieno dei voti: 45,77%
Alemanno: 40,74%
Destra di Storace: 3,38% (la dichiarazione di Alemanno di non apparentarsi con loro è emblematica della sua sicurezza di ottenere comunque i voti del loro elettorato)
UDC: 3,32% (apparentemente non schierato, ma la base ha inviato una lettera ai dirigenti in cui dice che si schiererà con alemanno).
Se la matematica non è un’opinione, la sconfitta di Cicciobello non è poi così “impensabile”…
Perdona la pessima impaginazione: ho una connessione precaria e, per non perdere tutto, ho scritto su blocco note e, successivamente incollato…
Sorry.
Con stima,
Alessandro