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Come la vedo

12/05/2008

In estrema sintesi: male.

In una sintesi meno estrema: così.

6 commenti leave one →
  1. clara permalink
    12/05/2008 18:15

    io mi chiedo – e già il fatto che abbia deciso di fermarmi ad interrogarmi sulla tua condizione umana è segno di generoso slancio solidaristico – ma un ragazzo anche brillante se vogliamo proprio dire, dall’aspetto lindo e pulito,con un vago richiamo in volto all’intellettuale arrufato e fintamente bisognoso di carezze ,io mi chiedo dicevo, e sottolineo mi chiedo, anzichè restare inzuppato nel tegame delle cause perse gauchiste non potresti scoprire scorrere nelle tue vene, oltre che la vocazione maggioritaria, anche quella destrorsa? se così fosse potremmo anche uscire insieme.

  2. francesco cundari permalink
    12/05/2008 20:09

    Beh, in fondo non mi chiedi molto. Vorrà dire che al nostro primo incontro, come sempre, mentirò.

  3. clara permalink
    12/05/2008 20:45

    ok, avendo io sperimentato già svariate volte la sublime arte della simulazione con sommo profitto, possiamo mentire insieme al caffè rosati,domenica,diciamo alle 19.ah non disturbarti a mettere una rosa al bavero della giacca. ti trovo da sola.

  4. 12/05/2008 22:25

    Ho postato sul mio blog il tuo ultimo articolo su leftwing che segue le mia linea di pensiero! ciao

  5. francesco cundari permalink
    13/05/2008 02:37

    per clara: ma ti devo proprio spiegare tutto, così mi fai ingelosire tutte le groupie

    per roberta: coraggio, ne abbiamo viste di peggio (nel ’99, per esempio)

  6. Roberto permalink
    13/05/2008 14:47

    Premesso che, a questo punto, apro un blog pure io e come foto mia ci metto quella di Francesco, sperando che un’amica di Clara abbia gli stessi gusti (il problema, semmai, si porrà al primo incontro al bar Rosati, ma è bene affrontare gli ostacoli uno alla volta: primo target, ottenere l’appuntamento …), io – restando a malincuore alla politica – continuo a non capire quale sia l’alternativa, perchè francamente riproporre l’Unione antiberlusconiana e travagliesca mi sembrerebbe davvero paradossale. Detto ciò, è vero che una sconfitta posso anche chiamarla Giovanni ma sempre sconfitta resta, e qui W sbaglia, ma nessuno mi convincerà mai che quella del 2006 sia stata una vittoria, semmai solo il rinvio dell’agonia, con due anni persi per la costruzione di qualcosa di serio. Con rinvio al fin troppo discusso inno del PD, cosa sei disposto a perdere ammetteva, come risposta, le elezioni. Ciò è successo, ma se un progetto politico deve finire solo perchè si è perso una volta, beh …

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