Non si può avere tutto
Su Repubblica, Goffredo De Marchis riporta un’acuta osservazione del responsabile organizzazione del Pd, Beppe Fioroni: “Il congresso si fa quando ci sono gli iscritti al partito, basta leggere lo statuto. Siccome gli iscritti non ci sono, le assise si celebreranno nell’autunno del 2009”. Lo statuto del Pd, in effetti, prevede un meccanismo a doppio turno: al primo votano solo gli iscritti e poi, per il “ballottaggio”, si fanno le primarie. Di conseguenza, tutta la discussione sul congresso del Pd, con il tesseramento che deve ancora partire – a luglio, se non sbaglio – pare assai curiosa (e di far partire il tesseramento al partito un anno dopo la fondazione del partito stesso non l’aveva mica ordinato il medico).
Sull’Unità, Andrea Bonzi riporta la seguente affermazione di Romano Prodi, a proposito delle sue dimissioni da presidente del Pd e delle insistenze del segretario affinché ci ripensi: “Me l’ha chiesto, ho molto ringraziato ma ho di nuovo declinato l’invito” (sul Corriere della sera, Francesco Alberti aggiunge un particolare: “Non è escluso che nei prossimi giorni Prodi invii una sorta di lettera aperta ai vertici del partito per ribadire i motivi della scelta”).
Sul Messaggero, Claudio Sardo riporta una significativa battuta pronunciata ieri da Silvio Berlusconi, prendendo la decisione di andare sino in fondo sul cosiddetto lodo Schifani: “Purtroppo così indeboliremo Veltroni nel Pd“.
maramaldi