E poi dice che uno si butta con Putin
Massimo Gaggi si conquista oggi sul campo il ruolo di protagonista assoluto della nuova serie televisiva che prima o poi mi deciderò a produrre (titolo provvisorio: American Zeitgeist), con un editoriale sul Corriere della Sera che è veramente la summa di tutto quello che per mesi e mesi – ma che dico: anni, lustri e decenni – altri hanno cercato di dire in modo frammentario e inconsapevole, e che solo qui raggiunge la dignità di autentica, compiuta, coerente sintesi artistica e filosofica. Dimostrando così una volta di più, peraltro, l’indispensabile contributo dato all’ermeneutica del dibattito pubblico dal concetto di “fighismo percepito“, senza il quale tante cose, a cominciare dall’articolo in questione, resterebbero per noi irrimediabilmente e per sempre avvolte nell’oscurità.