L’implacabile
“Ieri è stata una buona giornata per il capitalismo. Dopo il salvataggio con una garanzia pubblica di Bear Sterns in primavera e di Fannie Mae e Freddie Mac il mese scorso, si era diffusa l’impressione che il governo americano avrebbe salvato chiunque: oggi le banche, domani le case automobilistiche e le linee aeree, dopo domani chissà. Invece, con grande coraggio, il segretario del Tesoro statunitense Henry Paulson ha detto basta. (…) Oggi la cintura di liquidità di cui ha bisogno AIG sarà anch’essa offerta dal mercato. Il Tesoro e la Fed si limitano ad un’opera di coordinamento utile e che non costa nulla. E’ una svolta importante, la vittoria del mercato…”. (Francesco Giavazzi, lavoce.info, 16 settembre 2008)
“Già lunedì 15 settembre, quando la Federal Reserve abbandona al suo fallimentare destino la Lehman Brothers, una domanda serpeggia maliziosa: la banca centrale sta finalmente tagliando le unghie ai robber bankers o più semplicemente non ha abbastanza soldi per salvare l’ultracentenaria stella di Wall Street? Due giorni dopo, la nazionalizzazione dell’Aig, la grande compagnia di assicurazioni. Per evitare il peggio, la Fed presta 85 miliardi di dollari all’Aig avendone in garanzia il capitale. Il finanziamento sarà restituito in 2 anni con il ricavato della liquidazione dell’Aig a cura del Tesoro. Il dubbio che la Fed abbia scelto chi salvare, non avendone abbastanza per tutti e due, diventa più forte”. (Massimo Mucchetti, Corriere della sera, 18 settembre 2008)
Giavazzi & Alesina… Ahia…
“Non avendone abbastanza” e’ relativo, visto che a quanto pare soldi da buttare quei keynesiani-piu’-keynesiani-di-keynes che attualmente sono al governo americano ne hanno a sufficienza.