“Non l’Italia. Gli italiani” (2)
Un luogo comune spesso ripetuto, per lo più da italiani, è che l’Italia è il paese di Pulcinella. Ma Pulcinella non è, come sappiamo, soltanto un guitto, ma un personaggio, una “maschera” di grande spessore e verità umana, che, come il suo confratello cinese AH Q, ha molto vissuto, molto visto e molto sofferto. A differenza però di AH Q, Pulcinella non muore mai, perché egli sa che tutto può accadere nella storia. Anche che la sua antica fame venga un giorno saziata.
Queste parole, con cui Giuliano Procacci chiudeva l’introduzione della sua “Storia degli italiani”, e che adesso mi sembrano il più naturale complemento di queste altre, mi sono tornate in mente di colpo, con la forza di una piccola illuminazione, leggendo le ultime righe di questo articolo. Se non ricordo male, infatti, la prima volta che mi capitò di leggerle, quelle parole mi parvero oscure, un po’ vaghe, forse persino inutilmente retoriche. Non le avevo capite, ovviamente.
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