E sai che tutto non è ancora niente
Costretto per ragioni di lavoro a leggere diversi quotidiani al giorno, e dovendo pertanto cercare di ottimizzare i tempi, da anni ho preso la sana abitudine di leggerli al contrario: dalle ultime pagine alla prima (così, nel caso dovessi essere interrotto, o scoprissi all’ultimo momento di avere meno tempo di quanto credevo, sono sicuro di non perdermi nulla di fondamentale). Questo sistema, che in linea generale mi sentirei di consigliare a tutti, presenta tuttavia alcuni sgradevoli effetti collaterali, il principale dei quali consiste nelle associazioni inaspettate che rischia di favorire nell’ignaro lettore, come oggi ad esempio è capitato a me con Repubblica, quando mi sono ritrovato a passare – in una sequenza mozzafiato – dall’intervista di Gorbaciov a quella di Veltroni, per finire con la crisi finanziaria mondiale. Un’esperienza intellettuale che sinceramente non auguro a nessuno, da cui sono uscito ancora più incerto e angosciato di come ci sono entrato. Ma soprattutto tormentato dalla domanda se (e quando, e in che misura) la crisi del Pd avrà delle ripercussioni sulla politica reale.
e pensa ad un Veltroni che vuole fare poi una Perestrojka veltroniana ma in qualità di maximum leader a vita, ma sempre pacatamente