A futura memoria
Lo scrivo qui, casomai un domani qualcuno dovesse discutere a posteriori le mie presunte volontà di settant’anni prima. Capisco, naturalmente, che ora come ora si possa pure ragionevolmente presumere che tra settant’anni la mia vita e opera non sarà materia di aspra contesa nel dibattito pubblico (non ho una considerazione così alta del nostro dibattito pubblico, state tranquilli). Ma ci terrei ugualmente a mettere nero su bianco che qualora dovessi mai decidere di convertirmi a qualsivoglia religione, credo o confraternita – dico di più: dovessi un giorno, obnubilato dagli spasmi di una malattia invincibile e sconosciuta, dichiararmi financo laziale – ebbene, sia chiaro: se e quando maturerà in me una simile conversione, avrò l’accortezza di avvertirvi per tempo, in forma esauriente e circostanziata, con il giusto anticipo e il necessario preavviso. Quello che dovessi dire, fare, baciare, lettera o testamento sul letto di morte, nel quale pregherei tutti sin d’ora di lasciarmi in pace, non vale.
Vale pure nel caso di conversione veltroniana?
No dai, laziale neanche in punto di morte!
Non puoi essere veltroniano e laziale!!!
hai ragione, come al solito mi sono fatto prendere la mano dalla polemica e dal gusto del paradosso. me ne scuso con tutti gli interessati e prima di tutti con me stesso.