La nuova incarnazione del Cav.
Perché Silvio Berlusconi fa il cattivo? A questa domanda si può dare una risposta semplice, come sono sempre le risposte faziose: perché lo è. Oppure si può darne una ancora più semplice, come sono spesso le risposte giuste: perché così ha sempre fatto, e perché, così facendo, ha sempre vinto. Se vi pare poco. Basta infatti ripercorrere la storia di questi quindici anni e cinque campagne elettorali, per verificare l’infallibilità della seguente legge: il centrosinistra ha vinto solo quando è riuscito al tempo stesso a costruire uno schieramento quanto più largo possibile, che arrivasse quindi fino alle frange radicali, senza però farsene egemonizzare, e anzi spingendosi più in là sulla via di una sinistra riformista e della legittimazione reciproca tra gli schieramenti. La sconfitta più clamorosa fu non per nulla nel ’94 (alleanza stretta, i soli “Progressisti”, e campagna elettorale dominata dalle dichiarazioni di Fausto Bertinotti sulla tassazione dei Bot e l’uscita dalla Nato, oltre che dall’antiberlusconismo pidiessino). Ma per il centrosinistra furono batoste micidiali anche nel 2001 (linea riformista-blairiana rutelliana, ma Ulivo “da solo”, senza Rifondazione né dipietristi) e nel 2008 (linea riformista-dialogante veltroniana, ma Pd “da solo” con i dipietristi). Il centrosinistra vinse invece, e soltanto, nel ’96 e nel 2006, quando si presentò su una linea e con un candidato non certo radicale – Romano Prodi – ma con una coalizione larga, fino a Rifondazione. Va da sé che le più dure sconfitte del centrosinistra corrispondono alle più dolci vittorie di Berlusconi. Dunque si potrebbe rovesciare la domanda: per quale ragione il Cav. dovrebbe uscire unilateralmente (o anche bilateralmente) da uno schema, quello della lotta aspra e irriducibile tra berlusconiani e antiberlusconiani, o con me o contro di me, che lo ha fatto sempre vincere? Quando gli avversari ce l’hanno costretto, togliendogli ogni pretesto per utilizzare quello schema, ci ha sempre rimesso. (il Foglio, 12 dicembre 2008)
Scusa ma non mi convince affatto. La coalizione del 2006 sarebbe stata meno antiberlusconiana di quella del 2008? Non scherziamo, suvvia. Il tono di quella campagna fu “liberiamo l’Italia dal fascista Berlusconi”… e non parliamo della campagna 1996, costruita tutta sul vantaggio di aver governato un anno con i voti di Berlusconi…
Guarda ap che io non ho scritto che la coalizione del 2008 sarebbe stata meno antiberlusconiana di quella del 2006. Io ho semplicemente notato che dal ’94 a oggi il centrosinistra ha vinto solo quando è riuscito a tenere insieme due elementi, evidentemente ENTRAMBI necessari per vincere: alleanza larga e linea riformista. E rispetto al 2006 mi pare chiaro che a mancare fosse la prima, l’alleanza larga (il che non vuol dire che io abbia molto apprezzato, nel merito, la linea “riformista” del 2008, ma questo è un altro discorso).
..entrambi i fattori, dici, beh quelle linee riformiste erano talmente complementari con la coalizione ampia che non hanno mai superato il compimento di una legislatura! Begli esempi, ma quello non è un altro discorso è la direttrice ormai presa: “forward to the past”..