Era meglio dormire da piccoli
A volte mi domando se il fatto di avere sempre sofferto d’insonnia, o di difficoltà ad addormentarmi, o di brutti sogni, o di quello che vi pare, sin dalla più tenera età, possa a un certo punto avere reso la situazione in qualche modo irreparabile e definitiva, come se tutto il sonno arretrato non fosse più possibile smaltirlo, comunque. Proprio come la pila di giornali, riviste e libri non letti, e quella immaginaria ma ancora più alta degli articoli non scritti, e quella da sempre imponente di tutte le cose non fatte, e quella virtuale ma imponentissima di tutti i feed che ingolfano il mio feedreader. E poi di colpo cambi prospettiva. E guardi invece alla montagna di cose che hai fatto, a tutti i libri, giornali e riviste che hai letto, a tutto quello che hai scritto. E pensi con rammarico a quanti splendidi minuti di sonno hai buttato. Come adesso.
C’è una bellissima canzone degli Hefner di qualche anno fa, The Hymn for the things we didn’t do, ascoltala.