Complimenti
Del congresso del Pdl vorrei capire solo due cose: se davvero c’erano i tornelli che impedivano ai delegati di accedere all’area vip (quella più vicina al palco) e se davvero chi voleva intervenire doveva prima telefonare al coordinatore per anticipargli “l’argomento” del suo intervento, e ottenerne così, eventualmente, il permesso. Temo però che di questi due aspetti domani si occuperanno in pochi nei loro commenti, diffondendosi invece sul rafforzamento del bipolarismo, sulla semplificazione del quadro e sulla modernizzazione del sistema. E quei due dettagli, che tuttavia continuo a sperare fossero solo l’invenzione di qualche cronista fazioso o male informato, resteranno confinati, ben che vada, agli articoli di “colore”. Ma è proprio lì il punto, come dimostrano le parole di Berlusconi sul governo Prodi e sul Pd che avrebbero saputo offrire soltanto un continuo spettacolo di “risse e tradimenti”, e per questo sarebbero stati sconfitti. Un’analisi molto diffusa sui grandi giornali, che è stata lungamente assimilata anche a sinistra, e in primo luogo da alcuni autorevolissimi dirigenti del Pd. A loro, e a tutti i sostenitori di una simile tesi, suggerirei però di guardare con attenzione il congresso del Pdl, prima di vantare primogeniture e meriti del Pd e di Veltroni, che con la scelta di correre da solo e l’idea della “vocazione maggioritaria” avrebbe innescato questo meraviglioso processo di semplificazione. Guardino con più attenzione, anche ai dettagli di cui sopra. Perché da un certo punto di vista, da un punto di vista culturale prima che politico, è vero. Hanno ragione. E’ proprio così: se una cosa del genere è stata possibile, e senza alcuno scandalo, un po’ del merito è anche loro.
più che di bipolarismo, si potrebbe parlare di monopolarismo plurimo.
tutto vero.