Good night
Lo ammetto. Se critico Alessio Vinci e la sua Matrix è per puro pregiudizio. Da sempre contrario a bipartitismo e presidenzialismo all’americana come modello per il nostro sistema politico, a Wall Street o alla City di Londra come modello per la riqualificazione di Bagnoli o di Tor Bella Monaca, figuriamoci se posso apprezzare, su un tema a me ben più prossimo come il palinsesto notturno, un conduttore che conclude ogni puntata con un “good night and good luck” che mi ha fatto rimpiangere persino l’intollerabile “alé” florisiano. E che per parlare di Pompei, l’altro ieri, ha mandato in onda un suo servizio di anni prima fatto per la Cnn, ovviamente in inglese. Con se stesso e Velardi sottotitolati in italiano. (il Foglio, 3 aprile 2009)
Si dovrà ancora deamericanizzare?