Punti di vista
Naturalmente non c’è nulla di male nel fatto che Piero Ostellino pubblichi un saggio dal titolo “Lo stato canaglia – come la cattiva politica continua a soffocare l’Italia” (Rizzoli). A me il titolo basta e avanza per dire che non sono d’accordo, perché penso che siano semmai la cattiva finanza, la cattivissima magistratura e il pessimo giornalismo – o per meglio dire, il loro perverso intreccio – a soffocare la buona politica (e ad alimentare la cattiva). Resta il fatto che Ostellino ha tutto il sacrosanto diritto di scrivere il suo libro e di sostenere le sue tesi, ci mancherebbe. L’unica cosa che trovo davvero intollerabile è che nel recensirlo con parole alate, come fanno da settimane fior di giornalisti e commentatori su tutti i nostri maggiori quotidiani – tutti pienamente consenzienti, per non dire entusiasti – l’aggettivo più usato sia “anticonformista”. Mi chiedo quali parole useranno per il prossimo saggio, in cui certo Ostellino fornirà al lettore la chiave interpretativa delle sue originali teorie, e che immagino intitolerà: “E’ tutto un magna-magna”.
C’è un pizzico di invidia in tutto il post. Oppure spero di sbagliarmi…
Direi che le tue speranze sono ben riposte