Una montagna di prove
La procura di Pescara ha chiesto al gip Maria Michela Di Fine la proroga delle indagini, fino al 26 settembre prossimo, per l’inchiesta su presunte tangenti nel mondo della sanità privata abruzzese, che il 14 luglio scorso ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco (fonte).
Quando misero in galera Del Turco, e tutti i giornali armarono la solita fiera della calunnia libera, con ricostruzioni basate pressoché esclusivamente sulle tesi dei pm e sulle accuse di questo e quello – quando, ripeto, Del Turco fu preso e sbattuto in galera senza passare dal via, e tanto meno da un regolare processo – i magistrati spiegarono in conferenza stampa che contro di lui avevano raccolto già “una montagna di prove”. Ora, dopo che Del Turco si è fatto un bel po’ di carcere preventivo, dopo che la sua vita e la sua carriera sono state forse anche un filino danneggiate, dopo che il governo di una regione è stato decapitato e la regione stessa è dovuta andare a elezioni anticipate (passando dal centrosinistra al centrodestra), dopo tutte queste cose, quella stessa procura che all’indomani dell’arresto diceva di avere già “una montagna di prove” – 14 luglio 2008 – chiede ora una nuova proroga per le indagini, per l’ennesima volta. Il 19 luglio 2008 io scrivevo questo articolo. Potessi tornare indietro e riscriverlo con il senno di poi, aggiungerei solo una riga: “Mi sa che a qualcuno di questi pm una candidatura con l’Italia dei valori, prima o poi, non gliela leva nessuno”.
“Mi sa che a qualcuno di questi pm una candidatura con l’Italia dei valori, prima o poi, non gliela leva nessuno”.
O col PDL, visto come sono andate le elezioni …