E poi basta
Consideriamo gravissima, anche se purtroppo non sorprendente, la decisione del governo di intervenire con una legge ad hoc per riscrivere le regole appena violate dagli stessi partiti della maggioranza. Rispettiamo, ma non possiamo condividere, la decisione del capo dello stato di firmare un provvedimento che continua ad apparirci di manifesta incostituzionalità, tanto nella forma quanto nella sostanza. Ciò nonostante, non scenderemo in piazza, non presenteremo ricorsi, non assumeremo e non sottoscriveremo nessuna iniziativa allo scopo di escludere liste o candidati nostri avversari dalla competizione elettorale. Questa incresciosa, gravissima vicenda si è svolta per intero sotto gli occhi dei cittadini: siamo convinti che non se ne dimenticheranno al momento del voto. Certo è che noi non mancheremo di ricordarla e di denunciarla in campagna elettorale. Ma è agli elettori e solo a loro, giudici supremi della nostra democrazia, che chiederemo una condanna senza appello per l’irresponsabile comportamento dei partiti di governo. Un giudizio al quale non intendiamo sottrarre i nostri avversari in nessun modo e al quale non desideriamo siano sottratti nemmeno per loro colpa.
Ecco, più o meno, la dichiarazione che dovrebbe fare oggi un leader dell’opposizione, secondo me.
Il VOTO unica ARMA a nostra disposizione per evitare che offese del genere alla democrazia si ripetano.
Parole sante
Sottoscrivo ogni singola parola
ma stellina. dài che il 2012 si avvicina. primarie (e tanto che vuoi che sia), segreteria strappata a furor di popolo, acclamazione plebiscitaria, campagna elettorale. eccolo là: la presdelcons è un attimo
(errata corrige: «eccoTI là»)
Tutto molto sensato, ma nessun leader dirà cose del genere. Perchè abbiamo (scelto?) degli incapaci!
Dichiarazione perfetta, probabilità che venga rilasciata bassa.
“Ci metterei la firma”
certo che se poi gli elettori confermassero il loro voto per un gruppo di partiti che cambia le regole quando fa loro comodo, che cosa facciamo? cambiamo stato?
Caro Napolitano, che Berlusconi prenda in giro noi italiani, passi, lo fa da 15 anni dalla scena politica, e lo fa da molto più tempo fin da quando era iscritto, insieme a Cicchitto e a Costanzo alla P2, ma Tu che svolgi il ruolo di garanzia tra i più alti, insieme alla Corte Costituzionale, oggi con la tua firma hai smesso di rappresentare il popolo italiano.
Ricordati la nostra storia.
1924 Matteotti si è fatto uccidere, per la sua lucidità e coraggio a denunciare il fascismo che asserviva a se tutte le regole. Questo lo sta facendo anche il governo, i governi di Berlusconi con le sue maggioranze asservite.
Gramsci è morto in un carcere fascista per mantenere la sua visione della società: dignità e rispetto anche per gli ultimi.
Lei caro Presidente con la sua firma ha fatto fare uno strappo i n s a n a b i l e alla Istituzione che Lei rappresenta.
Non sarà più possibile rimarginarlo!
Oggi l’Istituzione, da Lei rappresentata non può più essere garante delle r e g o l e perché Lei ha permesso lo stravolgimento di queste in maniera così palese e chiara che non potrà avere n e s s u n a giustificazione ne oggi ne domani.
Mai più!
Quello che Lei ha fatto è così grave che provocherà l’ira dei giusti e degli onesti e caro Presidente mi creda siamo ancora tanti.
Lei con questo atto ha aizzato il popolo italiano a scagliarsi, ancora più ferocemente l’uno contro l’altro con maggiore forza e radicalizzazione, mi creda non ne sentivamo il bisogno. Il suo compito di super partes è stato tradito completamente.
In passato la sua azione non sempre è stata limpida e cristallina, oggi abbiamo avuto la certezza delle sue incertezze e titubanze, possiamo affermare con sicurezza che Lei ha tradito le aspettative e non è stato all’altezza del suo compito.
antonino.caiola@gmail.com
mamma mia…
Purtroppo, Marco, mi pare che ti sia fatto ingannare dalla pubblicità ingannevole della destra, quando scrivi che non scenderai in piazza per “escludere liste”. Questo lo dicono Berlsconi, Polverini e soci. Sono loro a metterla cosi.
Lo stato delle cose, nella realta, e’ un altro: in pericolo è la forma democratica e l’uguaglianza di tutti che dovrebbe assicurare. Scendero in piazza per difendere questa forma e l’uguaglianza di tutti.
(ho mandato questa stessa risposta alla ml de iMille, questa mattina, ma non è ancora arrivata. Perciò scusa l’eventuale stereofonia…)
Condivido il commento qua sopra: e se poi gli elettori non condannano, il piano B qual è?
L.
buona domanda: che si fa se poi gli elettori confermano dei partiti che fanno queste e un sacco di altre cose brutte? In effetti può capitare, la democrazia funziona così: a volte vincono gli altri. E ti dirò che un piano B non solo non ce l’ho, ma non ce lo voglio neanche avere, però sarei curioso di sentire il tuo. Che si fa, in quel caso, si prendono le armi? ci si rivolge alla corte dell’Aja? si va tutti in esilio?
…Insomma è tutto gravissimo, incostituzionale, ma scendere in piazza no, ma presentare ricorsi, ma fare rispettare le regole no.
Uhm…Guarda se la rivedi un poco in alcuni passaggi, se smussi alcune asprezze, secondo me puoi proporla anche a qualche leader della maggioranza.
sì, sì, impeachment per Napolitano, subito! così poi arriva Letta, sai che bello!
Francesco, io non ho un piano B semplicemente perché ho un altro piano A (e i piani B che mi proponi tienili per i litigi che più ti appassionano: non sono il mio genere). Il mio piano A implica che il tuo sia improponibile perché affidarsi agli elettori in Italia e in questi anni è una scelta perdente, senza lavorarci molto, su quegli elettori. Il mio piano A prevede la costruzione di classi dirigenti più capaci, efficaci e convincenti, che sappiamo appassionare gli elettori a cose diverse da quelle a cui li appassiona il centrodestra. I tuoi risentimenti rispetto a quelli che giudichi giovanilismi sciocchi e i tuoi fastidi rispetto ai nuovismi o ai veltronismi non ti facciano velo su una verità che è nei dati di fatto: quella volta là Nanni Moretti aveva ragione, malgrado il contesto e la mancanza di proposte serie, “con questi qui non vinceremo mai”. Lo dico con grande stima e simpatia verso molti di loro: ma l’allenatore di una squadra che perde da anni e che perde ancora oggi, fosse anche il più elegante e intelligente degli allenatori, non va bene per quel lavoro. Vuol dire che ci vuole altro. Detto in estrema sintesi, non sto qui a dettagliarti il programma politico di una nuova sinistra potenzialmente vincente. L.
Sottoscrivo Luca. O si cambia il piano A o rivolgersi agli elettori come abbiamo fatto negli ultimi anni e sperare che ci vengano dietro in massa è da pazzi/furbi/incompetenti.
D’Alema/Boccia affaire docet!
E quindi la soluzione per costruire la classe dirigente più capace sarebbe? Chiedere che si spostino quelli che ci sono, perché candidarsi, eh, no, gli elettori son stupidi, non capiscono la nostra grandezza.
(poi in realtà qualcuno “nuovo” si è candidato e i voti li ha pure presi, peccato che non tutti lo facciano, in questa aspirante classe dirigente. Che non siano così capaci, convincenti, efficienti?)
“Affidarsi agli elettori in Italia e in questi anni è una scelta perdente”. Questa me la annoto perchè è fantastica. Entra di diritto nella top-ten degli orrori della Seconda Repubblica.
Ma se non ci affidiamo agli elettori a chi ci dobbiamo affidare? Al Lord Protettore? All’uomo della Provvidenza? Al Papa Re?
Credere al dogma della stupidità o disonestà di chi vota a destra è esattamente quello che condanna la sinistra alla sconfitta sin dal ’94.
Anche perché se non trattiamo gli elettori da adulti responsabili di fronte alle cose della politica, come possiamo pretendere che la Chiesa e Giovanardi non si impuntino a considerare gli italiani dei semincapaci bisognosi di accompagno di fronte alle cose della vita?
Sono d’accordo, ma sono pessimista. Ciò che è avvenuto, si è verificato perchè ad incorrere nel “pasticciaccio” sono state le liste del partito di maggioranza. Dubito che sarebbe successa la stessa cosa se l’infortunio, chiamiamolo così, fosse accaduto ad uno qualsiasi degli altri partiti. Perciò temo che l’esito delle elezioni sia scontato.
Cundari, le sue sarebbero “parole sante” se agli elettori interessasse cosa il PD pensa. Invece, a molti di noi interessa sapere cosa il PD vuole fare, e farà. E il suo comunicato specifica nel dettaglio che non farà niente. Provi a ribaltare l’ordine, e scrivere “Noi non faremo nulla: non presenteremo ricorsi, non scenderemo in piazza etc. Però, per la cronaca, noi consideriamo gravissimo…”: come mai, converrà anche lei, il secondo periodo risulterebbe così poco interessante?
Ma non è vero. Il “comunicato” dice: “Certo è che noi non mancheremo di ricordarla e di denunciarla in campagna elettorale. Ma è agli elettori e solo a loro, giudici supremi della nostra democrazia, che chiederemo una condanna senza appello per l’irresponsabile comportamento dei partiti di governo”. Questo è il punto, e di questo infatti stiamo discutendo qui, e cioè se in ultima istanza il Pd debba denunciare lo scandalo agli elettori e rimettersi al loro giudizio, oppure invocare un intervento della magistratura che impedisca agli elettori, anche solo in una regione, anche con tutte le migliori ragioni formali e sostanziali del mondo, di votare per i suoi avversari. A me, sbaglierò, ma questa seconda posizione sembrerebbe debole, e infatti sono convintissimo che nemmeno il Pd la intenda così, perché farebbe il gioco del centrodestra. Tutta questa discussione mi conferma però nell’impressione che la posizione assunta finora dal Pd si presti a questo equivoco, e quindi si possa risolvere in un boomerang.
Caro Luca, innanzi tutto ti faccio notare che in questa discussione sono io che critico il comportamento dell’attuale gruppo dirigente del Pd, quindi mi permetto di segnalarti – senza nessuna animosità né risentimento – che forse sei tu qui che applichi in automatico lo schema di altre discussioni a una questione in cui non c’entra niente (giovanilismi/veltronismi vs. professionismo politico). Per essere chiari: Bersani, D’Alema e Latorre, anche sui giornali di oggi, dicono tutto il contrario di quello che dico io. Chiarito questo, e chiarito pertanto che non c’entra niente, discutiamo pure della questione che poni tu, e cioè che serve un nuovo gruppo dirigente della sinistra. Ma io non contesto questo, io contesto il fatto che l’assenza di un nuovo gruppo dirigente che metta a riposo il vecchio possa essere rimproverata a quelli che dovrebbero essere messi da parte! Se questo nuovo gruppo dirigente bravissimo e fichissimo c’è, ebbene, si faccia avanti e si faccia valere. Ma se l’unica cosa che sa fare è rovesciare accuse contro i “vecchi” che non vogliono cedere loro il posto (e perché proprio a loro? e perché allora non a me, a mia zia, al primo che passa?), beh, in tal caso mi pare non solo inutile, ma persino dannoso. Se poi gli argomenti di questo nuovo gruppo dirigente sono quelli che esponi tu qui, ti confesso che in qualsiasi congresso, primarie o quel che sia voterei chiunque altro, persino Mastella, per le ottime ragioni già esposte qui sopra da Antonella, Knut e Simone. E cioè, in estrema sintesi, perché per votare qualcuno considero la concezione della democrazia che esprime più importante della sua età, della sua padronanza dell’inglese e delle nuove tecnologie, e persino – pensa un po’ – della sua preparazione/competenza/merito in qualsiasi altro campo.
Vabè, ho già capito: perderemo anche queste elezioni per incapacità del PD intiero (da Bersani ai simpatizzanti) di mettersi d’accordo anche davanti a una cosa così macroscopica come l’illegalità palese dell’altro schieramento.
Ma che ve ne frega se si va in piazza oppure no, di D’Alema vs. “i ggiovani”, etc. etc.?
Il PD avrebbe dovuto chiedere al centrodestra un’esplicita ammissione di colpa, di quelle urbi et orbi, tanto per intenderci, dichiarando che subordinava a questa la propria disponibilità a trovare una soluzione condivisa al problema. Ma, ahinoi. non ha fatto esattamente questo.
Non mi pare di aver detto che qualcuno si debba fare da parte così per mio capriccio: anche se – questo sì – considero la costruzione di una futura classe dirigente una responsabilità di chi guida un grande partito, ed è un’altra responsabilità a cui chi guida il PD è finora venuto meno.
Quanto al farsi avanti di altri, siamo ovviamente d’accordo (ma non fate finta che siamo in un paese normale, in cui merito e qualità vincono da soli): basta che non si riduca al fare tutti gli allenatori della nazionale dal divano. Se si costruiranno leadership nuove e migliori sarà perché tutti ci lavoriamo e diamo loro una mano. Se non cambia niente, nessuno si senta assolto solo perché sa dire cosa non gli piace.
L.
tanto per variare un po’ lo schema delle nostre discussioni, e per evitare equivoci, stavolta tralascio le cose su cui non sono d’accordo e ti dico quello che condivido: la costruzione di una futura classe dirigente è una responsabilità di chi guida un grande partito, ed è una responsabilità a cui chi guida il PD è finora venuto meno (ma da anni, secondo me, e cioè da molto prima che il Pd nascesse)
In pratica come gli artigiani di una volta, che prendevano un ragazzo apprendista e, una volta invecchiati, gli lasciavano la bottega. È che questi non sono artigiani, sono qualcosa d’altro e per di più non invecchiano mai :-)
Hanno anche fatto finta di voler far posto, con il limite ai mandati parlamentari, ma si è visto come è andata. Bastava sposare un segretario o ex segretario e….oplà.
E da ultimo condivido l’opinione di Knut Wicksell sulla frase di Luca, la trovo geniale, assolutamente geniale anche io.
Segnalo che “la frase di Luca” è dimostrata dai fatti: elezioni, sconfitte. Tutto qui, a volerla capire. L.
No vabbè…..ora si fa per far due chiacchiere, avevo anche capito il senso e va bene tutto, ma se si parla della costruzione dell’opposizione in Italia…. :-)
Dai Luca, a chi cavolo si deve affidare un partito (a maggior ragione rinnovato, di giovani) se vuole governare il paese? Ok, mi si potrà dire che è già successo che il berlusca stravinca, poi gli arrivi un avviso di garanzia e Scalfaro vi dia il governo gratis, è vero. Ma anche un settennato passa, e per fortuna.
Diciamo che per il momento, e poi concordo con te che sia una strada perdente, ma l’unico modo sarebbe il voto.
Ci vuole per forza il popolo bue, con l’apposita matita copiativa, altrimenti nisba.
Eccerto, ci mancherebbe. Ma ci vuole che sia meno bue, e non lo diventa da solo incrociando le dita e vedendo se la prossima volat esce il rosso. L.