Come smettere di fumare senza volerlo
Personalmente ho sempre diffidato degli uomini che hanno smesso di fumare. Per le donne è un altro discorso, almeno credo, se non altro perché non ho mai conosciuto una donna che fumasse quanto me (intendo: qualcosa di comparabile). Infatti qui non sto parlando di fumatori abitudinari – uomini o donne che siano – non sto parlando di quelli che guai-a-togliermi-la-sigaretta-dopo-il-caffè, o dopo mangiato, o in qualsiasi altro momento specifico. Sto parlando di persone che fumano con la stessa naturalezza con cui respirano, alle quali non poter fumare dopo il caffè fa lo stesso effetto del non poter fumare in qualsiasi altro momento della giornata, e che pertanto dopo il caffè possono benissimo evitare di accendere una sigaretta, esattamente come dopo il caffè potrebbero sforzarsi di trattenere il respiro per qualche secondo, se ci fosse una buona ragione per farlo.
Ho sempre pensato che in un uomo capace di smettere di fumare ci sia qualcosa di malvagio. E anche qualcosa di irrisolto. Voglio dire, non so se ci avete mai fatto caso, ma provare a smettere di fumare è un po’ come farsi una plastica facciale. E’ come se ogni mattina ti svegliassi, andassi a lavarti la faccia e vedessi nello specchio il volto di un’altra persona: il volto di una persona che non fuma. E’ come vivere la vita di un altro. Lo guardi e ti domandi come siano le sue giornate, come passi il suo tempo, che tipo sia, quest’uomo qui, che non fuma. Pertanto, la cosa veramente difficile, quando provi a smettere di fumare, non è la mancanza di nicotina, le abitudini, il nervosismo. La cosa veramente difficile è sostenere il confronto.
Il fatto è che tu sei un fumatore. Lo sei sempre stato, anche prima di cominciare a fumare, perché è nella tua natura. E chi sia quest’altro, questo tizio che non fuma, non lo sai proprio. Sai solo che ha una faccia triste, che tamburella continuamente con le dita da qualche parte, che ha sempre il portafogli pieno di monete di cui non sa cosa fare e che sembra il fratello scemo di quello che c’era prima, quello che fumava. Il confronto è la parte veramente difficile.
E poi, alla fine, quello che ti frega – molto più della nicotina, delle abitudini e di tutto il resto – quello che ti frega è la nostalgia. Ti senti abbandonato. Ti senti orfano di te stesso. E’ come se ti avessero rubato la tua vita. Non solo il futuro, ma anche il passato. Il problema non è resistere al bisogno di fumare quando sei nervoso, quando senti che vai in astinenza, quando sei depresso, angosciato o arrabbiato. Certo che ti manca, in quei momenti, la sigaretta. Ma quello è semplicemente il bisogno fisico della sigaretta. E’ il sesso. Se hai proprio deciso di smettere, per un po’ puoi anche resistere, e se riesci a resistere abbastanza a lungo, così a lungo da abituartici, da contrarre cioè tante nuove abitudini fino a sostituire tutte le tue abitudini precedenti, ce la puoi pure fare. Ma quello di cui stiamo parlando non è sesso. Qui stiamo parlando di amore. Puoi comprare cerotti, pillole, sigarette elettriche, sigarette di plastica, puoi comprare qualunque genere di droga, alcol o serie televisiva in milioni di puntate esista in commercio, ma non potrai mai cancellare il passato.
All’inizio è un dolore costante. I primi giorni è semplicemente impossibile pensare ad altro. E quando finalmente riesci a distrarti, sia pure solo per pochi minuti, è peggio. Perché ogni slancio, ogni risata, ogni sorriso è destinato a spegnertisi sulla faccia come una sigaretta sotto la pioggia, raggelato, avvelenato dal ricordo di quello che hai perduto. Dal pensiero di come sarebbe stato bello, proprio adesso, passare quel momento con lei. C’è poco da fare, per riuscire a smettere di fumare bisogna essere proprio senza cuore.
Provarci va bene, quello è un altro discorso. Su questo non dico niente. Io stesso ci ho provato milioni di volte. Sono le persone che ci riescono, quelle che magari ci riescono al primo tentativo, che mi spaventano. Gli uomini che ci riescono per orgoglio. Quelli che devono dimostrare sempre qualcosa, a se stessi e agli altri. E’ chiaro che c’è qualcosa che non va, in gente simile. Persone capaci di vivere serene e felici con la faccia di un altro. E’ chiaro che sono degli insoddisfatti, degli insicuri, degli schizofrenici. Persone senz’anima.
Dicono: per smettere di fumare devi volerlo veramente. Fosse così, non avrei mai smesso nemmeno per cinque minuti. Io voglio fumare con tutto me stesso, non c’è niente che io desideri di più al mondo, niente che mi faccia sentire altrettanto bene, o che sappia fare meglio.
Come per tutte le cose fondamentali della vita, anche per questa c’è una scena di West Wing che dice perfettamente tutto quello che c’è da dire. Qui per la verità si parla di alcol, ma è lo stesso.
KAREN
Is that why you drank and took drugs?LEO
I drank and took drugs because I’m a drug addict and an alcoholic.KAREN
How long did it take you to get cured?LEO
I’m not cured. You don’t get cured. I haven’t had a drink or a pill in six
and a half years, which isn’t to say I won’t have one tomorrow.[…]
KAREN
So after six and a half years you’re still not allowed to have a drink?LEO
The problem is, I don’t want a drink, I want ten drinks.KAREN
Are things that bad?LEO
No.KAREN
Then why?LEO
‘Cause I’m an alcoholic.
“Il problema è che io non voglio un drink, io voglio dieci drink”. E’ questo il punto. Ed è il motivo per cui divento matto quando sono fuori con qualcuno – uno di quei fumatori dopo i pasti e il caffè – dico che ho finito le sigarette e mi rispondono: “Te ne do una io”. O anche: “Di che ti preoccupi, ce le ho io”. O mi dai tutto il pacchetto, oppure è bene che mi preoccupi. Poi magari posso anche fumarne una sola, ma voglio il mio pacchetto, ho bisogno del mio pacchetto ancor più di quanto abbia bisogno delle singole sigarette. Questo è il punto. E anche questo punto è stato perfettamente illustrato dallo stesso Leo.
I’m an alcoholic. I don’t have one drink. I don’t understand people who have one drink. I don’t understand people who leave half a glass of wine on the table. I don’t understand people who say they’ve had enough. How can you have enough of feeling like this? How can you not want to feel like this longer?
Non fumo una sigaretta dal tardo pomeriggio di martedì 17 agosto, il che ovviamente non vuol dire necessariamente che non ne fumerò una domani. Se non l’ho ancora accesa è perché: 1) ovviamente non ho sigarette a portata di mano; 2) so già che di una sigaretta non saprei che farmene, e nemmeno di due, duecento o duemila. Il fatto è che io non voglio “saziarmi”, e pertanto non saprei che farmene nemmeno di qualunque ritrovato della chimica potesse darmi questa sensazione, perché l’unica cosa che voglio è fumare il più possibile, per il puro gusto di farlo, e non smettere mai.
La verità è che posso smettere di fumare per qualche tempo – un tempo che nella migliore delle ipotesi potrebbe anche coincidere con tutto il resto della mia vita – ma non potrò mai smettere di essere un fumatore. Posso smettere di fumare, ma non potrò mai smettere di desiderarlo. E pertanto non potrò mai, in coscienza, dichiarare solennemente di avere davvero, definitivamente smesso di fumare, se non forse davanti al prete dopo che mi abbia dato l’estrema unzione, o davanti al plotone di esecuzione. E anche in quel caso avrei dei dubbi.
Ai condannati a morte è pur concesso un ultimo desiderio, no?
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io ti ammazzerei con anche l’ultimo desiderio esaudito! tanto prima o poi ti ammazzi da solo, sei troppo bravo a trasformare una tua debolezza in disquisizione filosofica, chiedi indulgenza senza essere cattolico(e questo è molto scorretto:-), sorvoli il problema (perchè è un problema) con l’eleganza delle aquile reali che si librano nell’aria a terrorizzare le pedre ma non le aggrediscono perchè, appunto, sono reali e al disopra di tutto…
potresti scrivere un romanzo sul fumo così ci lasceresti un testamento da andare a rileggere ogni tanto per sapere come mantenerci in vita, una specie di Costituzione…
usa tutta la tua genialità(potresti venderne un pò anche a me e a tanti altri tanto ti avanza da crearti quel ribollire che ti obnubila la vista proprio come il fumo quando uno schiaffo del vento ti irride e te lo rsbatte in faccia…
tu sai che ti sono amico non solo per interposta persona e sai altrettanto bene che i consigli degli amici provocano di solito un’alzata di spalle e una piega disgustata del labbro, proprio quella dove appoggia beata l’amata sigaretta e allora non ti dò consigli ma due righe sole della mia esperienza sullo stesso argomento:
4 pacchetti al giorno(mi bastava un fiammifero solo al mattino, le accendevo una con l’altra)
broncopolmonite fulminante dopo due anni
smesso dopo che lo pneumologo mi ha mostrato due radiografie, la mia nera di catrame e l’altra bianca, era il 1985 (mi aveva dato un anno di vita, lui è morto…a volte il destino…)
ultima cosa;i miei migliori amici approvano quello che ho scritto qui ma non possono dirtelo perchè hanno deciso di (di)partire per altri lidi…
vorrei che tu mi accompagnassi a ritirare l’Oscar quando sarò vicino ai cento anni, penso a Matteo che ci guarderebbe sornione dalla platea “grande papà che hai dato la vita anche al mio miglior amico!”
patetico? Certo, ma contento
ti abbraccio
Mario
però i sigari valgono, no? quelli si possono fumare sempre (toscani, cubani, mezzi, interi, a tre quarti, a pezzi, a tocchetti…)
ma i sigari non si respirano! vieni a cena e ne fumiamo uno e constaterai la differenza!
molti ma molti laic al commento qui sopra
vengo io a cena…vorrei vedere se un sigaro si respira
Ciao Francesco,
da ex fumatore che sono, mi ritrovo in diversi passaggi del tuo articolo, in particolare ho sempre creduto che la sigaretta fosse parte integrante della mia vita e non una semplice pausa di cui poterne fare a meno.
Ma su una cosa non sono d’accordo: non è con la forza di volontà che si smette di fumare, ma facendo crollare una ad una tutte le tesi errate che i fumatori costruiscono nella loro mente per auto-convincersi che il fumare provoca piacere, benessere, sicurezza.
Quando fumavo al contrario da te mi guardavo allo specchio non riconoscendo me stesso, credendo di aver costruito una maschera per sembrare più forte, mi chiedevo come sarei potuto tornare un non fumatore perché da non fumatore stavo bene, rimembravo come le prime sigarette mi avevano fatto schifo e pensavo che avere quattro euro in più al giorno non era poi tanto male come non era male voler più bene al proprio corpo!
E allora perché così scioccamente milioni di persone fumano senza avere una motivazione valida? Perché la società intorno a noi ha imposto il fumo come un valore aggiunto. Per l’uomo il fumare è diventato negli anni sinonimo di forza e sicurezza caratteriale e per la donna simbolo di emancipazione. Basti pensare agli eroi del cinema i quali hanno giocato in tal senso un forte appeal per quella magica sigaretta che sfoggiavano in molte riprese.
Ti consiglio una lettura di cui probabilmente hai già sentito parlare:”E’ facile smettere di fumare se sai come farlo” di Allen Carr.
Saluti Roberto
si ma le canne?
quelle, al contrario delle sigarette, sai perchè le fumi… disintossicati dalla nicotina (ottimo il libro di Carr) e fuma le canne senza ricorrere al tabacco per la mistura…
Bravo. Siamo in due. Amo le mie sigarette, gli voglio bene. Provo a smettere ogni anno ma ogni volta è come tornare a pranzo da mamma.
Immenso.
Tal quale a me, in un certo senso.
Io sono un NON-fumatore. Non ho mai fumato una sigaretta fin verso i trenta e passa anni. Poi ho iniziato, ho fumato per qualche anno, tre, quattro, cinque e ad un certo punto dieci al giorno: ma anche allora sapevo di essere un NON-fumatore.
Un giorno ho smesso, senza alcuno sforzo o patema (del resto ero un NON-fumatore!) e sono stato senza fumare per sette o otto anni.
Un anno fa ho ripreso a fumarmi le mie cinque o sei giornaliere (me ne sono appena accesa una), consapevole del fatto che continuo ad essere quello di prima.
Non come il tossico che dice “smetto quando voglio”: semplicemente perché fumare non fa parte di me, e quindi posso permettermi di farlo liberamente.
Fosse così anche con il bere!
Il fumo uccide…E TE NE ACCORGERAI
RICORDATI CHE DEVI MORIRE. MO’ ME LO SENGO! Anonimo quanto sei patetico… demagogia allo stato puro…
SEGNO, ovviamente. piccola svista.
m.fisk ti do una notizia: Sei un fumatore. Sei un fumatore, banalmente, nel momento in cui te ne accendi una, non sei un fumatore quando la spegni. Per questo io non ne accendo più.
Carissimo Cundari, invece, dio o chi per lui ti ha dato il dono dell’elzeviro ma guai ad abusarne.
Ho smesso, 6 mesi fa e ho smesso leggendo e non scrivendo. Leggendo il famosissimo libro di Allen Carr. Con lo stesso scetticismo di tutti gli elzeviristi, quale ero anche io eppure ho smesso.
Perchè?Perchè non so come le parole di Carr hanno svelato il mistero che sta dietro la cortina di fumo, banale. L’immagine che vedi di te davanti allo specchio, quella senza sigaretta che no riconosci è quella vera, sei tu quello vero. Quello con la sigaretta in mano è invece il Francesco “Truman Burbank” Cundari, del Truman Cigarettes Show. Tutti i tuoi amici fumatori o no, sono gli attori della fiction e pubblicizzano le sigarette o i mezzi per smetterla esattamente come facevano i concittadini di Truman. Il regista è la sigaretta, lo sceneggiatore la nicotina. Esattamente come la fotoelettrica che cade dal soffitto dello studio, il libro di Carr squarcia il velo della finzione creata dalla dipendenza, spegni la sigaretta e si spengono le luci. Lo show finisce e tu finalmente esci all’aria aperta. Oggi se penso che riuscivo ad accendermi oltre 25 sigarette al giorno mi sembra un film.
buona fortuna
io l’ho letto ma non ho smesso di fumare neanche per un giorno. perchè poi ho pensato che, tolte le sigarette, io sono cmq schiava delle multinazionali in tutto, persino i tamponi che mi metto quando sono mestruata provengono da questi mostri che hanno rovinato tutto. ma gli indiani d’america non fumavano il calumè della pace? e gli sciamani sudamericani non usavano la pianta del tabacco? come mai solo ora fa venire tutto sto cancro? come mai solo ora tutti si permettono di fare battaglie mediatiche ai poveri fumatori? a me sembri un film tu, che riesci a farti imbambolare da un americano in cerca di notorietà e fama che è diventato ricchissimo… non è uguale leggere una rivista dei testimoni di geova? leggine una e poi mi saprai dire.
alessia mi chiamo giuliano,e sono stato per 25 lunghi anni un fumatore convintissimo,dalle 30 alle 40 sigarette al giorno tanto per intenderci meglio,finchè va tutto liscio,e non subentrano problemi,il fumatore se ne infischia dei consigli degli altri,o dei pareri del medico,o dei tuoi cari che ti vogliono bene,e sanno benissimo che il fumo senza la minima ombra di dubbio,può causare il tumore in ogni parte del corpo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! per non parlare delle varie cardiopatie che provoca, ,però ti ripeto anche io finchè non ho avuto il minimo problema di salute ,me ne infischiavo altamente del parere degli altri,e ora che sto al 5 mese senza tabagismo,non nego che vi sono tuttora del momenti critci a livello psicologico da superare,perchè la sigaretta era parte integrante della mia vita!!!!!!!!!!!!!!!!!era la mia compagna di viaggio a cui ero più affezionato,non sono un’ipocrita,e mi piace dire le cose come stanno,ma quando poi ti succede quello che è successo a me,mangiavo i cibi caldi e sentivo la lingua in sofferenza,mangiavo la crosta del pane croccante,e la mia lingua uguale mi dava problemi,ho deciso di andare dai dottori ed approfondire il problema,bene cara alessia,ho una placca di colore biancastro sotto il margine inferiore destro della lingua,i dottori,gli esperti mi hanno detto,sospetta leucoplachia della lingua,di cui la principale causa è il tabagismo cara alessia,e inoltre mi è stato detto,occorre fare una biopsia sotto alla lingua,e il conseguente esame istologico,per poi esssre sicuri,se trattasi di leucoplachia,di che tipo di leucoplachia si tratta,ci sono in queste lesioni precancerose sempre dei rischi di trasformazione,e appunto vi sono delle leucoplachie dove il rischio è minore di trasformazione.e altre invece più elevato,comunque essendo breve,è molto antipatico fare la biopsia della lingua,e anche doloroso almeno nel mio caso i giorni dopo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!,finchè i punti autoassorbibili ,non si sono tolti da soli masticando,ho visto i sorci verdi te lo garantisco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.per non parlare di quando sei in attesa della risposta dell’esame istologico,mi sono venuti tanti pensieri,anche quelli più negativi,poi per fortuna la salvezza,dopo un mese e mezzo ho ritirato la risposta ed era un falso allarme!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!,ero così contento che non riesco a dirtelo a parole,non riesco a dirtelo,ho solo 49 anni e ancora tanta voglia di vivere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!,quindi anche se di tanto in tanto mi viene ancora la voglia di fumare,di infischiarmene di tutte le conseguenze,tengo duro perchè l’ho scampata bella cara alessia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!,a me è andata bene,ad un mio amico è andata molto peggio,si fumava 60 sigarette al giorno,e non aveva mai avuto particolari problemi di salute,poi durante un banale ceck up,una lastra pneumo toracica,e una strana macchietta,quella macchietta era un tumore ai polmoni cara alessia,quindi in sintesi meglio smettere di fumare vita natal durante!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!. è l’unica cosa sensata da fare,per provare a difendere la propria salute .un saluto-
Grande!! Io solo un mese ma ho gli stessi tuoi pensieri!!
Anonimo, a prescindere che Fabio Masetti ha scritto una sola volta cinque anni or sono, per caso, gli hai chiesto se continua a non fumare? Tu dici di avere gli stessi pensieri, ma ti sei chiesto se Masetti continua a pensarla come un quinquennio fa. Il tempo passa velocemente e non ce ne accorgiamo. Anonimo, non allentare la presa, il cammino che hai intrapreso è costellato da alti e bassi, ti ci devi abituare, se non vuoi più fumare.
masetti non fuma.
Oggi sono 45 giorni di completa astinenza dal fumo. Al contrario di molti, ho letto due volte il libro di Allen Carr, invano ovviamente. Ho smesso grazie ad una mia strategia personale, perchè ognuno di noi, nel profondo, conosce benissimo il proprio livello di dipendenza.
Ho trovato l’articolo bellissimo. Complimenti sinceri all’autore e un forte grido (virtuale, ahimè) di incoraggiamento per tutti coloro che hanno deciso di ritornare a vivere spegnendo per sempre quelle inutili e costose cartine ripiene di morte rollata.
quale strategia? me la confidi in un orecchio?
Articolo pieno di verità. Da consigliare soprattutto a quelli che vivono la sindrome dell’ultima sigaretta o dell’ultimo pacchetto.
io vorrei smettere di fumare sono un ragazzo giovane fin troppo per aver iniziato e ormai sono 3 anni mi sono reso conto (a dire il vero da un po di tempo) che le sigarette sono un costro estremamente alto sopratutto per uno studente che di soldi ne vede comunque pochi, ma ovviamente questo è il male minore sapevo perfettamente quando iniziai a fumare che fumare fa male ma nonostante tutto ho preso il vizio…
ricordo che nel primo anno fumavo dalle 3 alle 5 sigarette al giorno e 2 anni dopo ne fumo dalle 7 alle 12… voglio smettere solo per mestesso non per dimostrare niente a nessuno anzi piu che altro anche a mestesso di avere la forza di volonta di riuscire a smettere di fumare pero nn voglio usare cerotti gomme che mi sembrano dei metodi inutili alla fine spendi comunque soldi e sapendo che quando hai voglia ti mastichi una gomma o usi un cerotto non la smetti +…. vorrei trovare un modo nn dico rapido perche so che non ce ne sono ma un’alternativa decente… comprero il libro di: “Allen Carr” sperando che mi sia utile per il mio scopo
Sono un uomo di 63 anni e fumo da quando ero ragazzo, all’inizio fumavo poche sigarette con gli amici, questo mi faceva sentire adulto poi fumavo di più perchè mi faceva sentire uomo poi all’età di 25 anni sono stato assunto in banca e ho scoperto le cicche di contrabbando. apriti cielo in un baleno ho raggiunto le 40 sigarette al giorno. Ho provato più volte a smettere ( orecchino – ipnosi – corsi antifumo – cerotti – gomme da masticare – ecc. ) ma ogni volta ottenevo l’effetto contrario. Tutti le sere mi prometto che da domani non voglio più fumare ma poi ci ricasco inesorabilmente. Un giorno forse ci riuscirò ma sarà sicuramente troppo tardi. AIUTATEMI !!!! Nino
Nino fumo da vent’anni (correva il 1993), ho 36 anni. Non sono mai riuscito a smettere, mai, erano anni che me lo ripromettevo, ma senza mai riuscirci.
Con la sigaretta elettronica, finalmente, comprata così, d’istinto in un negozio, quasi senza accorgermene, non ho più toccato una sigaretta, e ora fumo poco anche quella. Credo che sia la soluzione definitiva, altro che libri e riflessioni filosofiche… Buona vita
Capua Michele a Marco: Ripeto le tue precise parole: …. non ho più toccato una sigaretta, e ora fumo poco anche quella. Che sei un Ufo? Da quale pianeta o sistema stellare provieni? Mi spieghi come fai a non toccare più sigarette e allo stesso tempo a fumarne poche. Scusami per il fatto che possiedo un cervello terrestre, anche se non dipende dalla mia volontà, abito il pianeta terra. Come dite voi extraterrestri ….. ti auguro tantissimi felici anni luce.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Forse nello spazio.
Capua Michele, ricomponendo il puzzle, forse volevi dire che non tocchi più sigarette e fumi poco quella elettronica? Boh, chi ti capisce è bravo. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Boh.
Anche io, mio malgrado, sono caduto da qualche anno a questa parte nella ragnatela della nicotina e del catrame. Ad essere sincero non ho mai deciso di smettere seriamente, perchè penso che la sigaretta sia un momento di piacere e di break. E’ pur vero però che dopo tanti anni di studi ormai è chiaro, stando a quanto dice la scienza, che i danni riportati alla nostra fisicità e al nostro sistema patologico siano mortali. Ebbene penso che sia possibile smettere di fumare ma d’altro canto ritengo che pur non assumendo più alcuna forma di tabacco dobbiamo rassegnarci a convivere con questo desiderio. Si può spegnere una sigaretta ma non la volontà di fumare. A questo proposito il mio consiglio è quello di smettere non pensando alle conseguenze future, non pensando ai “controeffetti”, ma ascoltando semplicemente ciò che ci dice la nostra mente, perchè è lei in realtà che dipende da qualcosa.
P.S. Smettere di fumare è distruggere l’abitudine, è cambiare vita a tutti gli effetti.
La tua è solo una GRANDISSIMA MINCHIATA atta a giustificare un tuo desididerio di autodistruzione.
Credo che non siano minchiate…… considerando “ITALO CALVINO” L’ULTIMA SIGARETTA…. MA NON HA SMESSO MAI DI FUMARE……..
Forse intendi Svevo. Saluti
Non era Italo Calvino, ma Dante Alighieri.
Capua Michele a Carlo: Ciò che dici è la realtà, infatti Io ho spento la sigaretta ma la volontà arde sempre con la stessa intensità. Come dici Tu, mi sono rassegnato a convivere col desiderio. Condivido con Te anche il fatto che è possibile smettere di fumare, Io l’ho fatto. Personalmente credo che le cose più importanti per raggiungere l’obiettivo sono due: 1) La forza di volontà; 2) Abituarsi ad una nuova vita, perché senza la sigaretta dobbiamo riequilibrare la fase del nostro pensiero (come il motore di una macchina). Riferendomi alla frase riportata da Fabio “L’ultima sigaretta” e contestata da M e Anonimo, per Vs tranquillità, Vi assicuro che non l’ho scritta Io, sono innocente. Infine, dimenticavo di dire a Carlo che ha ragione quando dice che “smettere di fumare cambia la vita a tutti gli effetti” però Io aggiungo …. in meglio, provare per credere (come diceva quel tale in televisione).
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Fumare o non fumare (essere o non essere).
oh quanto è vero ciò che scrivi amico mio! mi sono innamorata di te mentre leggevo, una totale sintonia di anima tra di noi. quanto lo so bene che il fumo faccia male, ma quale nostalgia di quella me lontana quando ho smesso di fumare. tre o quattro tentatavi, mai resistito più di tre quattro mesi senza sigarette. la prima volta che ho smesso, 10 anni fa, è stato per caso. di notte a madrid mi sono accorta che le sigarette erano finite. ho quasi pianto credo. sola in albergo, abbandonata senza le mie bionde. panico, senso di abbandono, nostalgia infinita. qualche giorno senza fumare, rabbia profonda, pianti e tristezza. e poi ancora, tentare ancora, smettere, sentirmi forte, credere di farcela e poi ricadere. e non solo perchè mi piace fumare, ma perchè senza fumo ho nostalgia di me. mi sento monca, priva, povera. mi manco senza fumo. mi manco io. e non sono disquisizioni filosofiche, pippe mentali, pretesti scemi per non buttare il pacchetto. il libro di allen carr l’ho letto anch’io ma a poco è servito. so quanto il fumo compensi la mancanza di qualcosa (forse sono ferma alla fase orale freudiana?!), so quanto faccia male, ma so quanto mi piace fumare e quanto mi faccia paura restare senza. avrei nostalgia di me. e questa cosa la capisce solo chi ha scritto il pezzo. smettiamo di fumare insieme? un giorno forse, altrimenti no.
elisabetta, sei mia sorella. Io ho provato a smettere di fumare per due anni, e mai la vita mi è sembrata così inutile. Ovviamente ho ripreso. Ora tuttavia c’è un fatto serio: il cancro polmonare di mio padre e di suo fratello, entrambi ovviamente fumatori, e del fratello di mio padre. Un’esplosione, qualcosa che ti dice basta, basta, oppure muori. Sto consumando in questa notte il mio ultimo pacchetto, un addio lungo e difficile, abbiamo tante cose da raccontarci. Ma devo farlo: l’immagine di mio padre che arranca sulle scale sputando i polmoni è un tale orrore che non lascia tregua. Smetti, salvati, dice una voce nella mia testa. Spero che continui a parlarmi domani, quando berrò il mio primo caffè senza fumo, e dovrò pensare la pranzo senza aspettare fumando che si cuocia la pasta, edovrò chiamare i miei amici al telefono senza espirare la nuvola di fumo azzurro intorno a me. Come farò proprio non so dire. Se siete ancora qui datemi una mano, vi prego. Temo di non avere la forza sufficiente, ma devo farlo. Ora.
Chiamare tutti i tuoi amici senza cacciare la nuvola da bocca? E che devo dire io che mi mettevo bellina bellina fuori al terrazzo con la mia vestaglietta invernale a farmi le coccole e fumando tre sigarette una dopo l’altra mentre raccontavo a me stessa o alle amiche com era andata la giornata? Sono solo due giorni e neanche quasi che non fumo e non ho neppure il coraggio di guardarla la terrazza. Non riesco a fere nulla…stato di immobilismo. Non vivere. Ma passerà. Si passerà, come per tutti quelli che ci sono passati e per i quali è passata. E quando passerà saprò che mi ero fatta l’illusione che la vita funziona solo con la sigaretta in bocca. E quando passerà potrò di nuovo uscire libera sul balcone di ca. Io sostituirei la parola fumatore con la parola schiavo. Il mondo ragazzi è di nuovo diviso in liberi e schiavi.
Qui troverete una sostaza contro tutti i generi di dipendenza.. è un pò estrema come cosa ma pare faccia miracoli.. http://www.iboga.it
In bocca al luppo a tutti :)
Sì è vero, smettere di fumare è una faccenda che riguarda l’identità. Infatti quando smisi avevo bisogno di cambiare qualcosa in me stessa e smettere di fumare era un tassello importante che creava un gran sommovimento in tanti altri aspetti di me.
Però poi ho ricominciato, dopo 3 anni.
Quindi quello che mi chiedo è: ammesso che uno sia disposto, cambiare è possibile? Perché se è possibile e se lo si vuole, allora è possibile anche tagliare i ponti col fumo. Certo, si tratta di una strada molto difficile. Per certi versi è meglio contare da qui all’eternità le ore di astinenza.
Che gente matta che siamo.
Salve a tutti mi chiamo Pietro, 43 anni di Genova…sto per impazzire non fumo da 48 ore circa (fumavo un pacchetto al giorno)….voglio, devo, posso smettere!!!! fatemi coraggio e tanto coraggio anche a Voi tutti….mi tremano le gambe e le mani e non faccio che pensare alle sigarette ogni minuto della giornata, ho iniziato a fumare tardi, a circa 28 anni e l’ ho sempre adorato….in fondo pero’ dentro di me mai mi sono sentito un Fumatore, ovvero amante della Merda..e una cosa che mi aiuta e che rileggendo queste righe ho scritto qualche riga più sopra: FUMAVO….
Chi fuma è solo un individuo primordiale, un animale….
ognuno della sua vita fa quello ke vuole forse l animale sei tu
chi spara sentenze è un qualunquista, ignorante e gretto.
ciao ho 17 anni e fumo da 3 anni circa..io penso k smettere di fumare sia una delle cose più difficili nella vita di un uomo..non voglio essere filosofica perché so che nn mi viene bene..però voglio solo dire che a questa età rendersi conto di rovinarsi la vita è orribile..perché non avendo praticamente neanke un centesimo in tasca uso i soldi x comprare sigarette e sono consapevole di usarli x andare a morire..!soprattutto capisco che il fatto di accendere una sigaretta nn è una mia dipendenza fisica ma è solo x togliermi un piccolo ma grande sfizio..!il fumo mi riempie le giornate..ma alla sera quando rieletti e magari provi solo a contare quante ne hai fumate nell’arco di una giornata ti senti solo una merda..una persona inutile che si fa sovrastare da uno skifoso pezzo di carta..unito a veleno!io spero solo di riuscire a smettere e come me spero che riusciate anke voi..un grande abbraccio..!
Si dedica la vita a chi vi dà qualcosa non a chi vi toglie la libertà. Sarete ex fumatori quando sarete felici di riconoscere il vostro nuovo status. Ricordate la felicità ed il senso di libertà che avete provato quando siete diventati maggiorenni? Sarete ex fumatori solo quando proverete nuovamente quella sensazione. Prima di quel momento avrete sempre ragione voi. Siete dei fumatori momentaneamente sprovvisti di sigarette.
QUESTO ARTICOLO E’ PIENO DI STRONZATE (SCUSATE LA VOLGARITA’) MA BISOGNA ESSERE CHIARI E DECISI.
VUOI SMETTERE DI FUMARE? FALLO. STOP. NON PRENDERE PIU’ IN MANO UNA SIGARETTA PERCHE’ COL TEMPO TI FOTTERA’ SOLDI E SALUTE. SIAMO NOI CHE LO RENDIAMO UN BISOGNO IN REALTA’ NON LO E’ AFFATTO. GUARDATI, FUMI, MA PERCHE? PER QUAL MOTIVO? VUOI UN CONSIGLIO? COMINCIA A DIRE IN GIRO QUANDO TE LO CHIEDERANNO CHE HAI SMESSO ANCHE SE NON E’ VERO. COSI SE VORRARI RESTARE UNA PERSONA COERENTE E CREDIBILE LO FARAI AUTOMATICAMENTE. NON ESITARE NON ASCOLTARMI, SEI TU CHE DECIDI DELLA TUA VITA. LA SIGARETTA NON TI CONTROLLA, SMETTI DI FUMARE. CAZZO!
non è così facile caro amico. Si vede che tu non hai fumato, perchè i fumatori come il ragazzo autore del post non possono decidere di smettere così come si decide di mangiare un panino col salame. il tuo commento è banale oltre che inutilmente volgare.
“Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l’uomo ideale e forte che m’aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.”
Quando ho letto la Coscienza di Zeno, e già ero fumatrice, rimasi folgorata da questo passo. E’ stato come svelare un trucco e dopo rendersi conto di non poter più fare finta che non sia stato svelato. Letteralmente rimasta con il cerino in mano…
Lo scritto di Francesco mi è piaciuto intensamente, perchè è vero, niente come un vizio definisce meglio la linea di demarcazione della propria identità.
A volte diventa la propria identità (Sartre, e il suo pensiero, dubito sarebbero stati uguali se non fosse stato un cotanto-fumatore).
Ma appunto, ogni identità è fatta anche di trucchi, di imbrogli machiavellisticamente autoindotti….
Zeno mi ha fatto scoprire il trucco, e ho deciso che infondo volevo un’identità mutevole.
e ho smesso di fumare.
ma non di amare la buona filosofia.
vorrei tanto smettere ci ho dato dentro di brutto mo basta
e non ci riesco kaxxo sto provando ma mi manca
Premetto che fumo da quasi mezzo secolo (50 anni), ho 62 anni, facendo semplici calcoli si nota che ho iniziato a fumare in tenera età. Affermo subito e con convinzione di non essere un fumatore pentito, se potessi tornare indietro rifarei le stesse cose che ho fatto fino ad oggi. Del mio passato non mi rimprovero assolutamente nulla e una, tra le cose più belle è stata la sigaretta, mi ha sempre affascinato, mi affascina tutt’ora e infinita è la mia riconoscenza per le soddisfazioni che mi ha dato. La sigaretta è la più grande scoperta (o invenzione), dal mio punto di vista, nella storia dell’umanità e dell’intero universo. Nei miei pensieri (prima di prender sonno) il primo posto è riservato a Lei. Con Lei ho quasi festeggiato le nozze d’oro, dico quasi, perché con gli ultimi aumenti di prezzo non le posso più acquistare. Concludendo, complimenti a Francesco Cundari, non scrivo altro perché sarei ripetitivo con il suo articolo. Se avete i soldi continuate a fumare, se non li avete, piacenti o spiacenti dovete passare dalla mia parte e cioé: l’Associazione dei fumatori inc…ti. Auguro buona fumata a tutti quelli che hanno ancora i soldi per poterla fare. Ciao a tutti, sia ai fumatori accaniti che a quelli pentiti, chi non ha mai fumato, non saprà mai cosa si è perso. Dimenticavo di dirvi che non fumo da sei giorni, come mi sento lo potete immaginare, se il prezzo delle sigarette dovesse tornare ai livelli delle tasche di tutti (Utopia) riprenderò a fumare e festeggierò le nozze d’argento, la speranza è dura a morire.
tutto vero.. ho smesso di fumare da un’anno e non sono più stata bene nemmeno di salute ..non sono giovANE..HO FUMATO PER 30ANNI la sigaretta era la mia compagnia il mio aiuto per vivere, non credo di riprendere a fumare perchè con la pensione non posso più permettermelo ,spendevo più per il fumo che per il vitto, ma non ho avuto che il vantaggio di sentire gli odori ..i denti puliti .. e le monetine …. svantaggi ..aumento di peso sonnolenza depressione , mancanza di gioia di vivere , disturbi vari anche profondi …
che dire? non lo sò
se hai fumato per 30 anni e hai smesso, come minimo hai speso 15.000/20.000€ (attualizzati) o anche di più!! Dai, guardati bene dentro, è passato 1 anno e 1 mese dal tuo commento, adesso stai meglio, dì la verità!
sei stato bravo, complimenti!
Capua Michele, concordo pienamente con la signora (Anonimo 21/10/2011 10:42) perché anche io ho dovuto smettere per lo stesso motivo. Mi dispiace per Smettere …… ma in questo caso, hai fatto pienamente cilecca. Anche se come pensi tu, Io e la signora stiamo meglio (non lo abbiamo chiesto noi di stare meglio), resta il fatto che tutti e due (Io e Lei) siamo stati costretti a smettere e ti assicuro che è una gran brutta cosa perché ogni essere umano dovrebbe disporre liberamente della propria vita (e per noi non è stato così). Concludo affermando che se Io e La Signora stiamo meglio o peggio, son cavoli nostri. Oggi non tornerei a fumare anche se avessi le sigarette gratis, perché mi fa senso il solo pensiero di inspirare nuovamente catrame, nicotina e altri veleni. Però il fatto di essere stato costretto a smettere mi ha fatto incavolare e la stessa esperienza vorrei che la facessero i nostri padroni che sono al potere e si sono riempite le tasche svuotando le nostre. Io consiglio a Tutti di smettere, però liberamente e per loro scelta. L’esperienza mia e della Signora non la auguro a nessuno. Ognuno di Noi deve essere libero di vivere, ma se lo vuole, anche di morire.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Buone feste a tutti.
Errata corrige: nell’ultima riga del mio commento invece di scrivere “le nozze d’oro” ho scritto “le nozze d’argento”, mi scuso non con Voi, ma con la Sigaretta.
Io da domani smetto, mi alzo tutte le mattine col catarro.. se corro dopo 200 metri devo fermarmi altrimenti svengo… a volte mi manca il respiro e io ho 26 anni e fumo da 9 sulle 15 sigarette al giorno.. meglio l’astinenza dal fumo che dalla vita… in bocca al lupo per chi come me sta smettendo o ci provera’..
bravo……..io ho smesso da 3 giorni………che dire..e molto dura ma ti assicuro che gia vedo i miglioramenti……
Un consiglio per Angelo da Capua Michele: Prima del tuo commento c’è il mio e quindi conosci la mia storia. I consigli per smettere di fumare, compreso il mio, non servono a nulla. Tu solo puoi decidere il tuo futuro. Comunque se a 26 anni ti svegli col catarro, fra qualche annetto dovrai camminare con la bombola dell’ossigeno al seguito, perché i tuoi polmoni reagiscono male al catrame. A me il catarro in soli nove giorni senza fumo, è quasi scomparso e la notte non mi infastidisce più. Se smetti di fumare, considerata la tua giovane età, dopo due settimane di astinenza dal fumo non ti sveglierai più col catarro e tornerai a sentire pienamente gli odori e i sapori. Non dovrai più uscire fuori (a volte con freddo e pioggia) chi fuma soffre continuamente l’astinenza perché nei locali chiusi è vietato fumare, chi non fuma non ha questo problema a tutte le ore del giorno. Se vuoi smettere veramente, fumati tranquillamente le sigarette che hai in tasca e in casa, poi non comprarne più. In tasca e in casa non devi avere sigarette. I primi giorni senza fumo evita di frequentare amici che fumano. Non cedere alla tentazione di andare dal tabaccaio. Se superi la prima settimana, sei sulla buona strada. Pensa che il prezzo delle sigarette aumenta ogni giorno, come la benzina e nel breve periodo per comprarle ti dovrai privare di cose più piacevoli. Ricorda che se vuoi veramente smettere, non devi comprare il pacchetto e non ci sono altre soluzioni. Tutti possono smettere di fumare, se lo vogliono veramente, ma veramente ……. veramente. Lascia il catrame e passa all’aria pura …. Ciao
Sono devastato!!! ho letto il libro di Carr e non fumo effettivamente da 28 gg… All’ inizio è stato quasi facile smettere… adesso stranamente mi sento triste ed insoddisfatto e terribilmente nervoso…Sono assalito da fame compulsiva e non sto per nulla bene!!! Continuo a non fumare…resisto!!! :-)
Per Beppe, da Capua Michele: Con oggi sono dieci giorni che non fumo, mi sento gratificato, soddisfatto e molto contento.Non mi pare vero che sono uscito da quel tunnel pieno di catrame. Non devo più uscire per fumare la sigaretta e faccio salti di gioia. Vedo la vita più bella e non sono più nervoso e insoddisfatto come prima che soffrivo ugualmente di astinenza da nicotina perché non sempre potevo uscire per fumare. Queste balle me le ripeto tutto il giorno e a volte quasi quasi ci credo. O prendi la cosa con ironia e autosfottimento o ci ricaschi. Adesso, parlando seriamente, a volte ci riesco, quando ho fame bevo due bicchieroni di acqua e un caffe, questa ca…ta l’ho letta in qualche sito e pare che funziona …… prova. Ciao
E’ proprio ciò che ho sempre pensato. E la gente non lo capisce! Sono felice di sapere che non sono l’unica a vivere questo rapporto col fumo :)
La pensavo anch’io come te, e pensavo di essere l’unica a fare certi pensieri. Ad ogni modo il fatto di non esserlo, l’unica, mi conferma che questo tipo di pensiero è soltanto uno dei tanti veicoli che usano per tenerci assuefatti.
in questo momento un gruppo di persone è in piedi dietro un tavolo cercando il modo, la sostanza da aggiungere, le cose da far bruciare per far sì che tu diventi più assuefatto e compri più sigarette, così si arricchiscono e tu crepi.
E’ come lo zucchero che mettono negli alimenti per far sì che ne compri altri della stessa marca. Stimolano il senso del piacere, sei un fottuto esperimento nelle loro mani. Come mai la gente si indigna per gli alimenti e poi per la stessa cosa no?
E’ per questo che ho smesso, un esperimento non è mai una vera identità, rimane sempre un esperimento creato da altri.
E la mia identità me la sto riguadagnando, è divertente, è strano, ma è coraggioso.
Ho 55 anni e ho iniziato a fumare da quando avevo 14/15 anni, quindi senza fare grossi calcoli si evince che sono circa 40 anni che fumo.
Da giovane fumavo circa un pacchetto al giorno, poi piano piano son passato a quasi due pacchetti al giorno. Per me fumare era tutto, era il senso delle vita, significava volare, andare in estasi, la mattina appena sveglio non vedevo l’ora di prendere il caffè per poter subito dopo gustarmi la prima sigaretta della giornata. Non ho mai fumato in casa sin da quando mia moglie rimase in cinta del mio primo figlio. Se c’era freddo o vento o neve, mi accappottavo e andavo in giardino per fumare. La sigaretta ha sempre accompagnato le gioie e i dolori della mia vita, le cose belle e quelle brutte della mia esistenza, mi dava coraggio, mi dava concentrazione, mi dava …… insomma mi dava tutto. Non restavo mai senza sigarette e comunque quando mi capitava, uscivo di pomeriggio sotto il sole, sotto la pioggia o altre avverse condizioni metereologiche per andarle a comprare. Non ho mai desiderato veramente di smettere, si qualche ingenuo tentativo c’è stato, però dopo quattro ore al massimo non resistevo piu e mi accendevo la mia bella sigaretta. Ho provato con gomme da masticare, gomme alla nicotina ecc. però il desiderio di accendermi una bella Sigaretta (con la S maiuscola) era sempre piu forte e ci ricascavo. Ogni sera ne fumavo una prima di andare a letto e mi ripromettevo che sarebbe stata l’ultima. Beh .. la mia ultima sigaretta l’ho fumata il pomeriggio del 24 settembre 2010 (circa 13 mesi fa) perchè il giorno dopo 25 settembre 2010 ho avuto una grossa crisi respiratoria e sono stato ricoverato d’urgenza in ospedale reparto pneumologia. Fortunatamente quella crisi respiratoria andò via e dopo circa 7 giorni ricoverato in ospedale ritornai a casa. Da allora non ho piu acceso una sigaretta, ma non perchè non lo voglia o non lo desideri, anzi dopo 13 mesi la voglia è ancora tanta, ma perchè ho tanta paura di ritornare in ospedale. Conclusione, non sono un fumatore pentito, anzi ritornerei a fumare se potessi,quindi non potro mai smettere di sentirmi un fumatore. Ho smesso di fumare (per necessità), ma non potrò mai smettere di desiderarlo. Quindi non potrei mai, in effetti, ammettere di avere davvero smesso di fumare. La gente dice che per smettere di fumare, bisogna effettivamente volerlo; fosse stato così ……..non avrei mai smesso di fumare, nemmeno per poche ore.
amico, come ti capisco. Mio padre, suo fratello e il fratello di mia madre, tutti fumatori, hanno sviluppato una cancro ai polmoni. Mio padre ne ha due, per l’esattezza, uno anche alla vescica, indipendente da quello polmonare, ma sempre legato al fumo. Io sono quella che normalmente si definisce una “ciminiera”. Dalla prima sigaretta che ho messo in bocca ho subito pensato che non c’era niente di più bello al mondo. Ma sono segnata: la mia familiarità in fatto di cancro è indiscutibile, e io fumo tanto, tantissimo. Mi sento condannata a morte. Stasera ho deciso di finirla. Oggi, sarà la preoccupazione per mio padre, ne avrò fumate una cinquantina, e con grande piacere. Npn ho controllo, devo farla finita, oppure accettare di morire presto.Spero di farcela.
Tuttavia una cosa voglio raccontare. Mio papà, da quando si è ammalato, ha ovviamente smesso di fumare, anche se molto di malavoglia. Ogni volta che lo accompagno a fare una tac, all’uscita, mi chiede: com’è andata? no , perché se è andata male dimmello, e dammi subito una sigaretta. Certe volte mi chiedo se una diagnosi nefasta non gli sarebbe in fondo più gradita, perché a quel punto senza aver più niente da perdere, potrebbe finalmente riprendere a fumare, e morire con la sigaretta in mano. So che a molti parrà una pazzia, ma la vita senza sigarette può sembrare veramente così inutile e triste da non meritare d’essere vissuta. Non sono così pazza da pensarlo sul serio, ma ci sono vicina. E comunque via, questa è l’ultima. Vediamo che succede.
Capua Michele commenta Elena: Se le persone che tu dici fanno alchimia dietro al tavolo, aggiungendo sostanze che provocano assuefazione (Cioè lo arricchiscono) e lo fanno meglio gustare, mi fanno lo sconto sul pacchetto …….. RIPRENDO A FUMARE. Se li conosci, ti prego, metti una buona parola, grazie anticipate …. Ciao.
Ahaahhahahaha ti farò sapere ;)
Capua Michele, pensiero del giorno: Non mi pento d’aver fumato, ma sono dispiaciuto per l’avere smesso.
davvero?? dai non ci credo, e perchè sei dispiaciuto per aver smesso? la stai vivendo come una privazione, una mancanza? Michele, guarda che non va bene, colma quel vuoto e perdonati per quel che hai fatto o sarai sempre in disequilibrio, dunque sempre un pò a rischio di ripiombarci dentro, ascolta un esperto del settore.
amati insomma. Comunque complimenti per i passi che sei riuscito a compiere :)
ciao
Capua Michele a Smettere di Fumare Sigarette. Questa è la famosa frase sensa senso con cui hai fatto cilecca. Non ti scoraggiare, la colpa è solo mia che, di proposito sono stato cattivello. Ciò che doveva insospettirti e farti leggere con maggiore attenzione è la parola “pensiero del giorno”, poi ti sarà sfuggito il “non” e avrai erroneamente letto “mi pento d’aver fumato”. Guarda, sai perché non mi scuso con Te? …… Perché ancora mi stò sbellicando dalle risate. Grazie, sei un grande, continua così. Ciao, AH….AH..AHAHAHHHHHHH.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? … Sdf .. scrivi, scrivi e scrivi.
Sono felice per averti fatto ridere, dicono che allunghi la vita.
Lunga e gioiosa vita a Te Michele :)
ho 44 anni e ho cominciato a fumare a 16 anni quando un pacchetto di sigarette costava 2000 lire,e al solo pensiero di quanto ho speso,senza rendermene conto,in 28 anni senza mai pensarci,e ai danni che provoca…ho eliminato il caffè, e sto cercando di eliminare completamente questo vizio inutile,ma sono alle prime armi,e a smettere completamente da subito, si dice che provoca un trauma psicologico.
Seguiro’ ogni vostro consiglio pur di smettere,perchè ho veramente bisogno di cambiare questo stile di vita inutile e costoso.
per fortuna godo ancora di buona salute,ma voglio vivere in salute,e smettere completamente…
Qualcuno può indicarmi se posso farcela a smettere da solo? E’ meglio rivolgersi ad una associazione antifumo?
Sono indeciso sul da farsi
Ma per favore ma perchè tutta questa paura? Antifumo? Io ho smesso senza niente. I primi giorni ovviamente sarai un pò scioccato, ma non crepi e non impazzisci. ;)
Ho 44 anni fumo dall’eta’ di 26 anni, ho cercato di smettere la scorsa estate ma dopo 25 giorni ho ripreso. inutile dire che in questi 25 giorni ho pensato sempre alle sigarette. ora sto cercando nuovamente di smettere solo per il fatto che dopo la sigaretta vado in paranoia, cioe’ mi viene dolore al petto, formicolio al braccio sx e penso che mi sta venendo un infarto. appena non fumo mi passa tutto
Ciao sono Pinuccia, rifumo da 15 anni dopo che sono stata 2o anni senza fumare. non avevo ancora il vizio ma iniziai soprattutto per ribellionelallora lavoravo in una ditta dovenon potevi ne fumare ne andare al bagno.era un diritto riservato a soli uomini.noi femminucce dovevamo chiedere le chiavi del bagno e il pacchetto di sigarette ( erano le Diana) non potevano neanche apparire sulla scrivania. testarda e amante della liberta. tanto ho fatto,tanto ho detto che sono scesa con i cartelli davanti al cancello.naturalmente nmi hanno sbattuto bfuori con effetto immediato…dunque…rifumo dal 1996.ho ripreso perche era l’unica mia compagnia.ero disperata e le sigarette sono state la mia salvezza.le ricordo con affetto ..ora sono tre mesi che nn fumo e sono proprio felice di nn dipendere de loro.ciao e scusate la rottura che vi ho provocato leggendomi.
Per Pinuccia da Capua Michele: Dici di aver fumato per quindici anni, secondo il mio pensiero sono stati anni perduti perché non hai capito nulla sul fumo e assai meno hai compreso il gusto e il fascino della sigaretta. Io son più di tre mesi che non fumo e la mia voglia di fumare è precisa, inalterata e uguale al primo giorno. Avevo e ho il vizio del fumo e non fumo per il semplicissimo motivo che non compro le sigarette perché le vendono a caro prezzo e se per utopia dovessi trovare un pacchetto di sigarette a terra, per strada, stai sicura che me le fumerei fino al filtro …. e forse pure quello.
Ciao e ti prego di non fumare più, la sigaretta e tu siete come il diavolo e l’acqua santa.
CIao Michele. Hai ragione per quanto riguarda la voglia continua di fumare sigarette. Però se ci pensi il primo tiro della tua vita o la prima sigaretta della tua vita che hai fumato non era buona… Anzi tossivi e ti girava la testa…. Il gusto della sigaretta per eccellenza non è buono, ma è il nostro corpo ad abituarsi. Io ora fortunatamente fumo la sigaretta elettronica… alla fragola e pensa alla soddisfazione che ho. Costa poco- non fa male – mi piace il gusto – non do fastidio a nessuno e posso fumare dove mi pare. Questo è un modo di fumare. Non ho odori strani sui vestiti e sulle mani e veramente da quando ho smesso di fumare risparmio parecchi soldi. E’ veramente un nuovo modo di fumare e se fossi interessato e volessi avere informazioni a riguardo contattami pure a questo indirizzo mail (terri.fra@gmail.com)
io sto fumando la sigaretta elettronica ma costa di più che le sigarette classiche. 7.90 una sigaretta usa e getta di 400 tiri…
Pensate ciò che volete e che il fumo o lasigaretta sia ciò in ciò che crediate… è comunque impossibile smettere di essere se stessi.
ho 28 anni fumo da quando ne avevo 13 circa, ho iniziato con qualke sigaretta al bagno della scuola ed ovviamente fumavo pokissimo perkè i miei mi controllavano ma pian piano si sn rasegnati così il mio livello è aumentato. ho provato varie volte a smettere ma come voi ben sapete non è così semplice ed è così che son finita in questo forum perkè cercavo qualke consiglio al riguardo. vorrei puntualizzare ke io sn perfettamente d’accordo col fatto ke il fumo come altri vizi siano delle debolezze di carattere e questo mi fa vergognare tantissimo cioè io mi vergogno di non riuscire a smettere di fumare mi sento debole e frustata dinanzi a ciò … trovo que le persone che lodano così tanto le sigarette siano seriamente malti
Capua Michele ad anonimo di 28 anni del 24.02 2012. Non dico che la tua opinione sul “seriamente malati” è giusta o sbagliata, dico solo che non la condivido e il perché lo spiego con il seguente esempio: Se un ragazzo è lasciato da una bella bionda che fa?? Dice che era racchia? …. Il fumatore che non può più godere la sigaretta che fa?? Dice che gli faceva schifo? L’altro giorno alla radio ho ascoltato una frase di una scrittrice che affermava che per smettere di fumare ci vuole un motivo profondo. Colei aveva ragione, perché anche io sono del parere (non dico penso, perché è una mia convinzione) che: O non si fuma per motivi di salute, oppure perché mancano i soldi per comprare il pacchetto. Concludo citando una frase letta tra i colleghi fumatori di questo sito, che ti può aiutare a non comprare le sigarette, essa dice: Stai tranquilla, se non fumi non muori. Prova ne è, che io sono ancora vivo.
http://www.smetto-di-fumare.it/giorno1/pag1.htm
SMETTETE DI FUMARE CORSO GRATUITO ONLINE..
metodo resap di successo?
cosa intendi per successo?
non lo conosco, di cosa si tratta? grazie
nel tuo sito dici:
“Benvenuto nel primo corso online completamente gratuito per smettere di fumare.”
Non mi torna perchè trovo scritto:
“il libro presenta nuovi contenuti e permette di accedere ad un’area riservata sul sito in cui reperire altro materiale utile per perseguire lo scopo.
Clicca qui per scoprire come acquistarlo”
vorrei una spiegazione a questa incongruenza, grazie
il fumo uccide e credo che chi fuma in qualche modo stia cercando di accorciare i tempi.
avete mai sentito qualcuno dire:”dammi una sigaretta che sono felice”?
Da Capua Michele in risposta all’anonimo dell’11.03.2012 ore 22:12: Te lo dico io e pure ad alta voce. Me la dai o no questa beata, santa e unica sigaretta, se è un pacchetto e pure meglio …. facciamo una stecca e …. vaiiiii.
ma che minchiata stavo leggendo?
“Sono le persone che ci riescono, quelle che magari ci riescono al primo tentativo, che mi spaventano. Gli uomini che ci riescono per orgoglio. Quelli che devono dimostrare sempre qualcosa, a se stessi e agli altri. E’ chiaro che c’è qualcosa che non va, in gente simile. Persone capaci di vivere serene e felici con la faccia di un altro. E’ chiaro che sono degli insoddisfatti, degli insicuri, degli schizofrenici. Persone senz’anima.”
mah…
perche smetere !!!!! fumate e la cosa piu’ bella che ci sia fincche il medico non ti dice che sei fregato e ormai non ce piu’ nulla che possono fare per te non c’e’ piu’ speranza e doppo vediamo cosa fai !!!!
smeteete di fumare perche se no sono cazzi ok
Sono un fumatore la colpa e^ dei miei genitori, fumavano a porte chiuse io avevo 10 anni.
sto smettendo di fumare so che sara^ difficile ma ci riusciro^ un consiglio fumate fuori casa i figli vi guardano.
Dovresti provare queste nuove sigarette Rico. Con esse puoi fumare in casa in macchina in locali pubblici e l’unico odore che possono emettere sono leggeri aromo fruttati. Non fa male e la cosa più bella è che rende “lo smettere di fumare” divertente e piacevole.
Anche io ho smesso finalmente di fumare da ormai 3 mesi. Ho provato a leggere libri, rivolgermi a medici, provare gomme da masticare o cerotti. Un giorno poi ho scoperto un prodotto molto innovativo che al giorno d’oggi sta prendendo piede in tutta Italia. La SIGARETTA ELETTRONICA. Ho avuto la possibilità di conoscere personalmente un fornitore di molti negozi Italiani che ad un prezzo stracciante (confronto all’acquisto di sigarette) è riuscito a lasciarmi questo gadget di forma e pesosimili alla sigaretta tradizionale. Anche le sensazioni sono le stesse e l’unica sotanza presente al suo interno è la nicotina mentre le altre 400 sostanza sono del tutto assenti. Questa sigaretta la si può ricaricare con liquidi naturali prodotti dalla “flavour art” che costano 5 euro e che durano 10-15 giorni a seconda di come si fuma. I liquidi possono essere ricavai da tantissimi prodotti come: cocco, caffè, thè, ciccolato, fragola, tabacco, nutella, nocciola, frutti di bosco, menta ecc ecc. Sono tutt’ora realmente soddisfato di questo “NUOVO MODO DI FUMARE”.
Comunuqe sia non voglio tedarvi con la mia storia, però se foste interessati all’argomento sono ben lieto di spiegarvi meglio come funziona e mettervi in contatto con il fornitore che sicuramente vi farà risparmiare centinaia e centinaia euro all’anno e vi farà sentire meglio.
Diffidate dalle sigarette della farmacia. Vi lascio i miei contatti:
MAIL : terri.fra@gmail.com
TEL: 3496869946
Tu hai seri problemi!!!
spero di riuscire a scriverti amico. Questa è la mia ultima sera con le sigarette. Non posso fare altrimenti. Ne ho fumato due pacchetti oggi, proprio mentre mio padre e i suoi fratelli lottano con i loro tumori polmonari. Se continuo, sono condannata a morte, l’oncologo è stato chiaro. C’è una familiarità che non lascia scampo. Il mio autocontrollo è pari a zero. La sigaretta è il mio amore infinito, non c’è niente al mondo che sia pari al mio desiderio di fumare. Da sempre, da quando, per un puro caso, ho acceso la prima. Non me ne frega una mazza di avere l’alito fresco, di sentire i sapori, di avere una pelle più tonica. La mia pelle va benissimo così: 50 anni e mai avuto rughe. Le mie amiche non fumatrici darebbero via il culo per avere la mia pelle. Ma morire no, non sono pronta. E morire di tumore polmonare è orribile. Credetemi: se non avessi visto quello che sto vedendo con moi padre, ovviamente fumatore, non mi sarebbe mai passato per il cervello di farla finita con la mia amata sigaretta. Ma stasera devo prendere una decisione definitiva: smettere o morire. Il mio autocontrollo è pari a zero. Guardo il pacchetto con la tenerezza di un amante, sono pazza.
Spero di farcela. La mia ultima sigaretta si va spegnendo. La guardo morire e muore tutto il mondo dei miei ultimi 35 anni. Tutte le attese, i dolori, leangosce, che le sigarette hanno attenuato, accompagnato, mitigato o esaltato. È come dici te amico: non è seso, è proprio amore. Ma di amore non si può morire. E io non voglio finire attaccata a una bombola d’ossigeno. Dio quanto spero di farcela, di non alzarmi più la mattina sentendomi una condannata a morte. Perché questo sono: due pacchetti sono morte certa, e meno di questo per me non ha senso, non mi serve, no nmi appartiene.
Ho paura dei giorni cheverranno. Mi chiedo che accidenti me ne fregherà domani di bere, mangiare, chiacchierare, vivere, se non potrò fumare. Se non c’è niente che mi sembri altrettanto bello al mondo. Che cazzo, non so rispondere a me stessa. Aiutatemi, vi prego.
Per carla.car, consigli (si fa per dire) di Capua Michele. Senza ombra di dubbio affermo che sei una vera fumatrice, doc, come lo sono io, anche se non fumo da quasi otto mesi. Ho sempre lo stesso desiderio di fumare, però ho deciso di non entrare più in un tabacchino e di non accettare sigarette da qualcuno che inevitabilmente capita che me le offre. Fatta questa premessa, provo a darti qualche consiglio per superare i primi stadi di sofferenza da privazione di sigaretta. Quando pensi la sigaretta, devi ingannare te stessa, devi inventarti pensieri che ti distraggono, che ti spingono a fare qualche cosa, tipo navigare su internet, innaffiare le piante, guardare le nuvole, tagliarti le unghie se non le mangi, ecc. ecc., insomma inventati qualsiasi ca …. ta da fare. La cosa principale che devi fare è quella di pensare che se non fumi non muori, la sofferenza da privazione di sigaretta non porta alla morte. Qualsiasi fumatore serio, pensa che senza la sigaretta non può godersi un pranzo, una gita, la compagnia di amici, e che la vita non ha senso, questo modo di pensare è solo il frutto della nostra fantasia. Nella realtà è solo una quastione di abitudine e dopo qualche mese ci godiamo le cose della vita senza pensare allla sigaretta. Secondo il mio modo di pensare, come ho detto altre volte (la cosa è soggettiva), non esistono metodi per smettere di fumare, l’unica soluzione è quella di non comprare il pacchetto e di non cedere alla tentazione di recarsi dal tabaccaio. Ad esempio, mi sono inventato che cinque euro per acquistare un pacchetto di sigarette, non le caccio dalla tasca c’è di meglio da comprare. Lo so, non sono sincero, ma se lo fossi, riprenderei a fumare. Ciao e vai tranquilla, se non fumi non muori.
Guarda, probabilmente avrei condiviso pienamente ogni tua parola fino a 2 mesi fa, quando fumavo tranquillamente 60 sigarette al giorno (caffè, pranzo, o scopata che sia: poco cambiava). La verità è che tu, come ho fatto io per anni, continui a nascondere la testa sotto la sabbia. Non c’è nessuna natura e nessun “carattere del fumatore”, ho conosciuto tantissimi non fumatori che se solo fossero stati fumatori sono certo sarebbero stati i più incalliti, eppure non per questo reprimevano o mutilavano la loro personalità. La verità è semplicemente che il fumatore (fumatore come lo ero io, e come lo sei tu, non i fumatori da “sigaretta post caffè) cessa di saper vivere, cessa di saper stare da solo con se stesso, è incapace di autostimolarsi e godere di se stesso o degli eventi della sua giornata (spesso vuota), non per niente da fumatore passavo giornate intere al computer, o potevo anche stare seduto in una panchina per ore, mi bastava avere le sigarette. Un mezzo piacere illusorio a portata di mano, per chi non vuole più “faticare” e costruirsi la propria “presa a bene”. La qualità della nostra costante “felicità” non può dipendere da una sigaretta, sarebbe bello se nella vita esistesse qualcosa come la sigaretta, che però non sia come essa un illusione fine solo ad un riempirci ma senza saziarci, in eterno.
P.s: effettivamente, con rispetto, leggere tutti i commenti a questo articolo mi ha confermato il sentore che in questi 2 mesi ho percepito sia verso il vecchio me, che verso i fumatori (ed anche verso chi si dichiara non fumatore, ma continua a fumare): E’ proprio triste la figura del fumatore… ci sarebbe da fare un collage con varie frasi per rendersi conto di quanto il fumatore sia in uno stato di costante schizofrenia… da un lato dice “non sono dipendente, smetto quando voglio, è solo un abitudine come altre” e dall’altro dice “ne fumo soltanto 3 al giorno, sono poche, potrei lasciare anche quelle”… nei casi più estremi (e solo dopo svariati tentativi con lo smettere) ci si convince che la sigaretta sia essenziale e che sia molto di più di quello che sembra, rendendola di fatto preziosissima nella propria mente e rendendo sempre più difficile lo smettere… io accetto chi fuma e chi dice di volere fumare a vita, mi trovo però incapace di non scoppiare a ridere in faccia a chi ha ormai perso ogni briciolo di dignità e cerca di auto-convincersi che “c’è chi è portato per fumare e chi invece no” la parte più squallida si raggiunge quando si definiscono i non fumatori persone poco stimolanti (quanto statisticamente sono persone dall’animo sportivo, movimentato, vario, equilibrato, compatto) e sopratutto ho conosciuto, mentre ancora fumavo, gente non fumatrice ma con uno spirito di divertimento assurdo. Credetemi perchè ho fumato 60 sigarette per 4 anni, e credetemi perchè la componente fondamentale nella mia vita è sempre stata e rimane quella del divertirsi (sono anche un discreto bevitore, non confondetemi con uno di quei salutisti che dicono di smettere per la salute, non ho smesso ne per la salute (in fondo ho soli 23 anni, discorso stupido ma comunque valido, avrei potuto smettere per esempio verso i 30) ed i soldi non sono mai stati un problema particolare, ho smesso unicamente per potermi davvero svincolare da ogni catena e poter divertirmi davvero: senza il pensiero “ho sigarette? stanno finendo… ma quì posso fumare?” e senza quell’ombra in testa che continuava a ripetermi “Si, ti stai divertendo, ma sai che non puoi essere totalmente divertito e te stesso senza la tua sigaretta… ;)” credetemi, è unicamente questo la sigaretta: ti toglie poco alla volta, distruggendo la tua sicurezza e carattere, si arriva a non essere più completi senza quel bastoncino in bocca.
P.s2: se una persona come me, e se mi conosceste ne avreste conferma, tornerà anche solo per un secondo a pensare che “senza sigaretta non è la stessa cosa, non è la stessa vita di prima” si recherebbe diretto ad un tabacchi, a comprarsi tranquillamente il suo pacco da 20. Attendo ancora che qualcuno o qualche evento o esperienza nella mia vita mi faccia cambiare opinione, in quel caso rifumerei al volo, ma fin’ora non è mai successo e ripeto, nei momenti in cui più fumavo (serate, viaggi, scampagnate) ogni volta che vedo qualcuno accendersela (e sono i fumatori che picchiettano nervosamente con le dita, mentre non stanno fumando, i non fumatori sono tranquillamente a loro agio, d’altronde non sono loro che ricevono dosi di nicotina (che è un eccitante, e non un calmante)… seriamente: se volete continuare a fumare fatelo, vi capisco perfettamente, ma non prendete in giro voi e sopratutto non date informazioni false e viziose, chi legge rischierebbe di pensare che davvero un bastoncino contenente nicotina ti modifichi sostanzialmente la qualità della vita ;)
Per David da Capua Michele. Bene per te che non fumi da due mesi. Già un passetto lo hai fatto, però se non ti rilassi, finisce che invece di 60 sigarette, ne fumerai 59. Capisco il tuo stato d’animo e cerco di darti qualche consiglio, anche se mi sento come il bue che dice cornuto all’asino. Invece di criticare negativamente i fumatori che, poveretti loro, si fanno i ca …… zzi loro, lasciali campare pacificamente e considerati i soldoni che spendono, abbi un pò, non dico di rigoroso rispetto, ma almeno di solidarietà. Che ti fanno coloro che hanno la fortuna di potersi godere la sigaretta? Ti disturbano il sonno, ti fanno passare l’appetito, che facciamo, li condanniamo alla ghigliottina? O li regaliamo ai cannibali che li fanno bollire nel pentolone e gli sterilizzano i polmoni così gli passa il catarro. Dai, non siamo poi così cattivi, perdoniamoli e … su … dai …. almeno per quasta volta … e .. si. A parte gli scherzi, cerca di non pensare agli altri (lasciali campare in pace) e quando il desiderio della sigaretta ti tormenta, inventati la qualunque, naviga in internet, guarda le nuvole, tagliati le unghie se non le mangi, inventati ciò che ti passa per la testa, ma non rompere i co …. ni al prossimo. Ciao e buona fortuna
Voglio rispondere al primo paragrafo cioè alla codarda che paragona la sigaretta ad un fidanzato con il quale non vuole che la sua storia d’amore finisca. Lascia che ti dica una cosa, in realtà tutti fumatori un giorno o l’altro hanno pensato che bisogna smettere. Poi ci sono quelli coraggiosi, e quelli codardi che si inventono storie assurde come la tua per consolarsi. Se avessi detto: “fumare e una grandissima cazzata, ma a me piace e quindi non voglio smettere” avrei avuto piu rispetto. Ma sinceramente, leggere queste cavolate riguarda gli uomini furstrati che diventano altri persone smettendo di fumare,o che non accetano quelli che sono, o pure di qui bisogna preocuparsi, o altre scemenze del genere… io dico, complimenti! Pensa ai ragazzini dai 15 a 22 anni che gia fumano da 3 o 4 anni e hanno pensato di smettere. Leggendo le cavolate che scrivi potrebbero anche cascarci! Ma per favore, fatti un esame di coscienza.
Nessuno nasce fumatore, ma che stronzata! Io ho 34 anni, ed ho fumato per circa 15 anni.
Ora ho smesso da quasi 2 anni, e ti posso dire che sono molto felice, comincio solo ora a scoprire me stesso! Al contrario di quello che dici tu! Ho tante energie, sempre voglia di fare, sono piu ottimista, la mia pelle e piu pulita e mie denti piu bianchi, i sapori e gli odori sono molto piu intensi, sono sessualmente molto più resistente anche (questo lo dico per voi ragazzi! non sottovalutate questo aspetto) Anzi, mi domando come ho fatto ad essere cosi ignorante per tutti questi anni. Anche io mi sono trovato 1000 scuse per non smettere, ma la verita è che mancavo di coraggio e basta!
Non fattevi inganare da queste scemenze, fumare non serve a nulla, anzi si, serve solo a distruggerti a fuoco lento! Chi ha carattere e personalità riesce a smettere e a capire che ha vissuto nel errore. Chi invece è codardo, vuole convincere altri codardi come lui che smettere è da stupidi! Cosi, non essendo solo, si sentirà più forte!
PS: Non sono italiano, scusate per gli eventuali errori ortografici.
E ALLORA PERCHE’ DA EX FUMATORE FELICE SEI FINITO SU QUESTO POST??
Concordo , fumo dal1988 ho44 anni, e nel mio io fumatore(30/40 al giorno) c’è solo una vocina che mi dice continuamente coglione quanto pensi di andare avanti? Prima c’era lo sport praticato ogni santo giorno e nessuna vocina che mi perseguitava, chi fuma tanto e da tanto Sa a cosa mi riferisco in merito alla vocina…sono schiavo di sta merda questa e’ la verita.
Capua Michele: sarò breve. Sapete chi è il più grande rompi scatole del nostro pianeta? …. Il fumatore pentito ….. esso è senza ombra di dubbio la peggiore compagnia che possiamo incontrare nel nostro cammino. Godetevi la Vs sigaretta in pace ignorandoli. Saluto augurando buona fumata a tutti quelli che se lo possono permettere.
io sono 8 giorni che non fumo mi sento molto meglio e non sento nemmeno il bisogno spero di pensarla sempre cosi’ !!
Capua Michele, riflessioni su Emanuele del 09/06/2012. Io sono 8 mesi che non fumo, mi sento molto peggio e sento anche il bisogno, Tu speri di pensarla sempre così, io invece spero che il prezzo delle sigarette scenda. Leggendo e scrivendo in questo sito (senza grandi pretese intellettuali), potresti anche farcela. A me questo sito è ed è stato di grande aiuto e l’ironia è il salvagente che consiglio a tutti. Da qualche parte c’è una sigaretta per me? …. Se qualcono la trova, è mia …. e vaiiiii.
Per chi invece volesse consigli pratici ecco la guida
http://slettura.wordpress.com/2012/05/22/10-modi-per-non-smettere-di-fumare/
Complimenti per il pezzo. Da fumatore credo che sia pura e semplice verità.
Fumo da circa 10 anni la media di un pacco al giorno, l’estate scorsa per provare sono riuscito a starvi lontano per circa 20/25 giorni, poi ho ricominciato, non perchè avevo l’irrefrenabile assuefazione ma senplicemente ci avevo ripensato, cosi’ ho deciso di smetterla con lo smettere di fumare, ed è stata dura, infatti ho cominciato prima con il tabacco, poi gradualmente pacchi da 10 e poi da 20, è stata dura ma ce l’ho fatta.
In questi giorni mi è tornato il pallino e dopo qualche tentennamento, non tocco sigarette da circa 12 ore, a volte sovrappensiero mi alzo per andare a fumare e dopo qualche secondo faccio mente locale e mi ricordo che sigarette non ne ho e sto provando a smettere.
Una buona mezz’ora di queste 12 sono merito vostro, non tanto per per i consigli di questo o le cretinate di quell’ altro, ma bensi’ perchè leggendo paradossalmente non pensavo alle sigarette.
Continuate a scrivere vi prego, soprattutto Capua che non so perchè mi sta simpaticissimo.
Saluti e buone fumate
Capua Michele ringrazia Giovanni Maggio (John May). Riaccendo il PC stasera perché sono stato fuori casa qualche giorno senza impicci (Computer e affini) al seguito. Giovanni, mi fa piacere che apprezzi le mie cretinate, che imperterrito continuo a scrivere, perché se tornassi serio riprenderei a fumare. Comunque continuo a ripetere che cinque euro a pacchetto non le scucio dalle mie tasche neanche se costretto ad assistere ad una intera trasmissione politica alla TV. Considerata la tua apertura mentale, Ti voglio rendere partecipe della mia ultima cretinata (che però stà funzionando). Quando fumavo avevo l’abitudine di usare il portasigarette, adesso l’ho riempito di stecchini. Durante la giornata, quando ne sento il bisogno, spezzo a metà uno stecchino (quelli imbustati singolarmente) e lo tengo in bocca, nascondendolo così facilmente in presenza di estranei. Soggettivamente, (per come la penso io) sentiamo il bisogno della sigaretta non per una causa chimica (astinenza da nicotina e affini) ma solo per l’abitudine quotidiana a determinate azioni (ad es. togliere la sigaretta dal pacchetto) e tra le labra chi fuma ha una cosa tonda (la sigaretta), proviamo a mettere tra le labra uno stecchino o qualche altro oggetto tondo che, come la sigaretta, lo teniamo in bocca per la durata della bisogna e poi lo buttiamo per riprenderne altri nouvi durante la giornata. Il ricordo dell’amata (la sigaretta) ci accompagnerà fino alla fine. Il solo modo per ritardare la fine, è quello di trovare un surrogato che non ha niente a che fare con il tabacco. Comprati un pacco di stecchini imbustati singolarmente e ……. vaiiii……. se c’è una sigaretta da qualche parte …. è mia, indiscutibilmente. Ciao
Capua Michele a Stefano Lanzano. Ho letto il sito che hai consigliato e l’ho giudico molto istruttivo, mi sono divertito e facendo il passa parola, lo consiglio a mia volta. La lettura di esso, ha stimolato il mio pensiero e dopo profonde riflessioni, paragoni, e scavando profondamente nei meandri della mia mente, ho voluto comprendere la differenza tra un fumatore e un non fumatore. Cos’è che fa la differenza tra queste due categorie? Il risultato di ore e ore di profonda riflessione è questo: Il fumatore ha il pacchetto in tasca, il non fumatore non ce l’ha. Ciao a tutti.
non ho fumato per un giorno intero, poco fa ho fumato una sigaretta e ora mi sento una fallita!! come faccio? a casa mia fumano tutti, io ho 20 anni e fumo da sei, ma mi sento debole fisicamente e mentalmente! voglio smettere ed essere libera, ma mi sento incapace addirittura di prendere sul serio questa decisione… mi vergogno ma è così! ho bisogno di aiuto, convincetemi ahahaha grazie! ciao a tutti.
Da Capua Michele a Sara: Cara collega, siamo colleghi fumatori, e questo è un dato di fatto indiscutibile. Dalle poche e chiare parole con cui ti sei espressa, nonostante la tua giovane età, sei una vera fumatrice e il fatto che inizi a pensare ai danni che giorno dopo giorno ti procura l’amata sigaretta è già un fattore positivo. La tua cosciènza ti manda gli impulsi del segnale di Attenzione! Sei giovane (potresti essere mia figlia o anche nipote) e io con la mia esperienza di vecchio (anche rincoglionito), ti assicuro che l’amata sigaretta è solo portatrice di catrame, nicotina, e morte prematura, io ho pensato a questo in tarda età a danni già fatti, tu sei agli inizi e hai ancora la possibilità di indossare il salvagente e salvarti. Comunque è una tua scelta, tu sola puoi disporre della tua salute e della tua vita. Per smettere di fumare è indispensabile una valida ragione, la Vita lo è? Se per te lo è, prova a smettere. Il fatto che a casa tua fumano tutti, non è una scusante. Io non fumo da quasi un anno e se mi trovo in presenza di fumatori, mi trovo a mio agio perché l’odore della sigaretta non mi procura fastidio, anzi, mi piace. Ognuno deve avere le proprie libertà, se provi a smettere di fumare, non devi assolutamente criticare negativamente chi fuma vicino a te e non dare consigli se non richiesti, ti renderesti profondamente antipatica. Se decidi di smettere, non paragonarti con chi fuma e non ti vantare del fatto che attualmente non fumi perché se non accendi la sigaretta, lo fai solo per il tuo bene. Sembra incredibile, ma se siamo consapevoli dei danni del fumo, continuiamo a fumare, mentre se il prezzo delle sigarette sale, sale, sale ….. ci poniamo il problema di smettere. Personalmente (non mi interessa l’altrui pensiero) sono convinto che solo con la forza di volontà e aggrappandosi a una valida ragione, si può smettere. Non ti consiglio nulla, smettere dipende solo dalla tua forza di volontà. Ciao, senza risata, non c’entra.
Ti augoro di riuscire a iniziare e concludere quest’ardua impresa. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Accidenti non la trovo.
Ciao a tutti sono una ragazza di 22 anni la prima sigaretta l’ho fumata sei anni fa.. Ho acceso quella maledetta sigaretta xk volevo capire cosa aveva di tanto speciale dato che mio padre non riusciva a smettere di fumare.. Mi ricordo che fino al mattino prima di accendere quella sigaretta rimproverai x l’ennesima volta mio padre xk si era acceso tre sigarette una dopo l’altra.. Adesso capisco xk mio padre nn è mai riuscito a smettere di fumare, e neanche io riesco a smettere nonostante so benissimo il mAle che fa… Ci ho provato varie volte ma tutto inutile.. Io voglio smettere nn voglio più accendermi una sigaretta xo mentre scrivo questo post penso anche accenderò l’ultima e poi da domani basta..siamo malati e la malattia è il tabagismo ed è una brutta malattia da curare .. :( spero che in giorno smetterò e spero che quel giorno sia domani xk nn mi riconosco più ogni sigaretta che accendo mi fa sentire uni schifo mi butta giù mi fa deprimere..
Da Capua Michele per anonima del 02/09/2012. Gentile Anonima, sinceramente non ti capisco, affermi che ogni sigaretta che accendi ti fa sentire uno schifo ti butta giù e ti fa deprimere e intanto continui a fumare. Io ho fumato per quasi cinquanta anni, però ogni sigaretta che accendevo mi faceva sentire benissimo, mi tirava su e mi dava soddisfazione e allegria, poi il prezzo delle sigarette è salito sù e il mio ottimismo è andato giù. Quello che dici non mi convince, nel senso che se hai preso il vizio del fumo, lo hai voluto tu e tuo padre non c’entra proprio per niente, Tu hai iniziato a fumare nello stesso modo e per lo stesso motivo per cui abbiamo iniziato tutti noi (fumatori) che non abbiamo resistito al fascino della sigaretta, come si può resistere a un grande amore? Essa (la sigaretta) ci ha fatto suoi per sempre perché anche se non fumiamo, essa è e resterà sempre nei nostri cuori. Nella vita ogni cosa ha un termine, se è vero quello che dici, smetterai di fumare. Io ti consiglio di smettere, perché la sigaretta è un’amante fascinosa ma pericolosa. Ciao. Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Se ci sei, batti un colpo.
Trovo questo articolo toccante è una vera dichiarazione d’amore. Quell’amore che io stessa provo e da cui sono scappata perchè è un amore malato.
Da Capua Michele per darlee (Dar Lee): In poco più di due righe, hai incorniciato alla perfezione il mio pensiero sulla sigaretta. Col tuo permesso, cambierei soltanto l’ultima parola e al posto di malato, metterei letale. l’espressione amore letale non sà di ospedale e mantiene l’armonia. Che ne dici? Ciao
Da qualche parte cè una sigaretta per me? Ti cerco ma non ti trovo.
Capisco il tentativo (anche se mi appare un po’ ingenuo) di ammantare di “romanticismo” una cosa tanto banale quanto una dipendenza, in cui sono coinvolti meccanismi biochimici ormai ben chiari.
Capisco meno l’esprimere diffidenza verso quegli uomini che hanno smesso di fumare…anzi capisco che fa parte dell’espediente narrativo teso a nobilitare una tossicodipendenza: ti concedo dunque la licenza poetica del tossicodipendente.
Avrai capito che non amo i Baricco e preferisco chi chiama le cose con il proprio nome.
Se ami la sigaretta come dici, dovresti seguirla per amore ed essere fedele a te stesso.
P.S.:Sono un ex fumatore e l’amore a cui voglio rimanere fedele è quello di me stesso prima dei 20 anni che sapeva cogliere e godere di piaceri genuini. Gli odori e l’energia della mia infanzia e della mia adolescenza.Quell’immagine che da fumatore non riuscivo più a ritrovare guardandomi allo specchio. E’ quella persona che ho ritrovato smettendo di fumare, temevo di averla persa per sempre.
Da Capua Michele per Giacomo. Io, veramente, non vi capisco, anche se ho superato la soglia dei sessant’anni e per legge di natura, sono entrato nella nobile categoria dei rincoglioniti, lo specchio lo uso solo per pettinarmi, radermi, fare il nodo alla cravatta (lo so fare anche senza). Specchio delle mie brame chi è la più bella del reame? Ancora credete alle favole? ………. svegliatevi, se ne siete in tempo. Ciao.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Amore, dove seiiiii…
Sei l’esempio di come una persona insoddisfatta e infelice voglia attorno a se più gente possibile che sia insoddisfatta e infelice come lui e faccia di tutto per renderla tale. Io credo fermamente nella libertà di espressione e di parola ma quando leggo puttanate simili mi chiedo se sia il caso di restringere la cerchia di persone che debbano godere di questo diritto.
Non mi importa se sei cosciente fino in fondo o meno di quello che scrivi, rimane il fatto che il tuo è un atteggiamento CRIMINALE. Spero nessuno ti dia ascolto ma purtroppo so che ci sono persone che incapperanno in questo post e ne verranno lesionate.
Gente, smettere di fumare non solo è possibile ma è anche molto facile, comprate il libro di allen carr a me ha cambiato la vita oltre che liberarmi da quella terribile schiavitù della sigaretta.
Ti confesso che mi faresti pena se pensassi queste cose e te le tenessi per te, ma nel momento in cui le esponi ad altre persone mi susciti solo rabbia e senso di impotenza per non poterti tappare la bocca, impedendoti così di fare del male a chi ti legge.
Capua Michele per IOHOSMESSOESONOFELICE: Sono veramente contento per te che hai raggiunto la felicità leggendo un libro e ti invio Km di auguri affinché non ci ricaschi. Bravo, bravo e ancora bravo …….. se fossimo tutti come te, i nostri problemi da fumosofferenti, sarebbero risolti. In questo sito, in armonia, ci scambiamo consigli per riuscire a non fumare e spesso ricorriamo all’ironia (Significato ironia: dire l’opposto di quello che si pensa) e allo sfòtto (Significato sfòtto: schernire, deridersi), questo modo di fare, almeno a me, dà la carica per resistere a non fumare, purtroppo, anche dopo anni ci possiamo ricascare. A mio parere questo sito è studiato ad hoc. Mi sembra che Tu credi che il tuo Io sia universale e quindi tutta l’umanità deve pensarla come te, agli ordini ……. Fed Marechial ….. Ciao …. scusa per il Tu …. non vorrei che mi condannassi all’impiccagione o alla ghigliottina, comunque … scegli Tu …. oplà …. scusa ancora per il Tu.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Fed l’hai per caso Tu!
Capua Michele si interroga. La scorsa notte il mio umile IO mi ha rosicchiato il cervello e mi ha fatto sudare freddo (il cuscino era inzuppato) perché mi ripeteva continuamente questa frase: come ha fatto Sua Eccellenza IO, il Grande IO, Unico IO e in una sola parola “IOHOSMESSOESONO FELICE” a raggiungere l’apice della felicità con la semplice lettura di un libro? Chiedo umilmente a Sua Eccellenza, sempre se non arreco troppo disturbo, che tecnica ha usato nell’interpretazione di questo libro (mi sfugge il titolo). Che impostazioni ha dato al Suo cervello, come lo ha (il cervello) programmato per raggiungere i suoi esaltanti risultati? Io (la o è minuscola perché il mio IO è umile) ho provato ad imitare Sua Eccellenza, Ahimè il mio umile io (più minuscolo non lo posso fare) s’è fuso, è andato completamente in Tilt (distrutto, anzi distruttissimo …. che più non si può).
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Intervallo, sono disorientato.
Capua Michele: Riflessioni su IOHOSMESSOESONOFELICE. Quello che dice è vero e cioè “smettere di fumare non solo è possibile ma è anche molto facile”, però ha dimenticato, o ignorato, o non capito, di dire che il difficile è “continuare a non fumare”. Riassumo per non creare confusione: Smettere di fumare è facile, il difficile è continuare a non fumare.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Prove tecniche di trasmissione …. Il mio io cerca di ritrovare il Suo (scusate la S maiuscola) equilibrio, cercate di capire che ha ricevuto una scossa non trascurabile.
L’ironia è un’arma formidabile però personalmente penso che a volte è meglio rimanere seri, soprattutto quando in gioco c’è la propria vita e felicità(e non solo la propria). Se credete di sostenervi a vicenda vi sbagliate, io leggendo un articolo come questo senza essermi effettivamente liberato della vera dipendenza, quella psicologica, avrei subito ricominciato a fumare. Secondo te è un semplice libro? anche ammesso che lo sia, ammettiamo che sia un sempplice libro, secondo te non può dare uno spunto per stravolgere una vita intera? einstein con una formuletta di tre lettere ha stravolto il mondo, figurati cosa può fare un libro.
E quindi ti chiederai cosa ha fatto, o cosa può fare quel libro di così straordinario? ti rispondo subito facendo una premessa per chi lo ha letto e non ha funzionato: cosa vuol dire ”non ha funzionato”????? secondo voi un libro o qualunque altra cosa al mondo può piegare la volontà di una persona senza che questa lo voglia?? io mi sono fidato di allen e lui mi ha aiutato.
Esaminiamo la situazione: ho 20 anni, all’epoca ne avevo 19, una gran voglia di vivere, di scoprire il mondo e al tempo stesso convinzioni, abitudini, dipendenze fisiche ed emozionali che mi limitavano. Io ho comprato quel libro perchè sapevo che poteva aiutarmi, io sentivo dentro di me che ciò che pensavo della sigaretta, della vita e di me stesso non poteva essere vero, sapevo che mi sbagliavo e ho scelto un maestro che mi insegnasse come affrontare i miei problemi, che mi dicesse LA VERITA’!!! E cazzo ho indovinato, ho speso poco più di dieci euro ma non vi nascondo che gliene avrei dato anche tremila pur di smettere di fumare, pur di togliermi quel velo sugli occhi che mi faceva vedere tutto grigio.
La verità che grazie ad allen ho scoperto è stata travolgente, oltre la possibilità di espressione: IO NON HO ASSOLUTAMENTE BISOGNO DELLA SIGARETTA, LA SIGARETTA NON PUò DARMI SODDISFAZIONE, NON PUO’ALLEVIARE LA MIA NOIA, LA MIA SOFFERENZA, IL MIO DISAGIO VERSO IL MONDO, MA FA ESATTAMENTE L’OPPOSTO, ALLEVIA, SOLO IN PARTE IL DISAGIO CHE HANNO CREATO LE SIGARETTE PRECEDENTI. Una volta capito questo, o meglio, una volta che il tuo inconscio ha capito questo, solo una persona autolesionista continuerebbe a fumare.
Cazzarola, io non capisco come fate ad essere assuefatti a una merda simile, non riesco proprio a capire come cazzo fate a rimanere immobili senza fare niente.
Io mi auguro che nessuno di voi si faccia di eroina, supponendo vero questo, se stasera vi faceste in vena, domani comincereste a sentire questo bisogno di qualcosa che prima non sentivate assolutamente, il pensiero ”VOGLIO UNA DOSE”, si farebbe sempre più spazio tra i vostri pensieri, sino a diventare l’unica vosta preoccupazione, l’unico vostro pensiero.
Ma pensate veramente che tutti gli ex fumatori sentano la mancanza della sigaretta?? no dai voglio fare un sondaggio, quanti di voi reputano vera questa affermazione idiota.
Io non fumerei una sigaretta e non assumerei qualsiasi altro tipo di DROGA neanche se mi pagassero dieci miliardi di euro, si gente DIECI MILIARDI!!!
E ora penserete ma questo è scemo: no! la libertà non ha prezzo, sono morti migliaia di uomini in nome della libertà e voi ve ne provate quotidianamente e sistematicamente, e per cosa? per quella sensazione di sfiancamento, che si prova solo con una al massimo due sigarette al giorno( contro le altre 18 o più che non ti accorgi neanche di fumare).
Chiudo il discorso con una riflessione, con una verità, forse solo mia, ma sinceramente non credo proprio, che ho capito dopo tanto tempo che ho smesso di fumare e in generale di farmi del male con pensieri e azioni depotenzianti:
Noi siamo molto di più di ciò che crediamo, siamo esseri sacri e non perchè creati da dio o da qualche altro essere simile, siamo sacri perchè siamo perfetti, abbiamo della capacità e potenzialità praticamente infinite, siamo degli esseri meravigliosamente stupendi, perchè autodistruggersi, perchè?!
Capua Michele risponde a HOSMESSOESONOFELICE. Sono perplesso, l’IO dove è finito?, prima ti chiamavi IOHOSMESSOESONOFELICE e ora hai perso l’IO, meglio così, questo IO maiuscolo non mi era simpatico. Quando fai un’analisi delle cose, dei fatti e di tutto ciò che ti circonda, ti conviene farla in modo oggettivo e controllando l’emotività. Se avessi letto con calma (controllando le emozioni) la mia seconda risposta, non saresti andato in confusione. Io ho scritto semplice lettura di un libro e NON semplice libro. Se rileggi con attenzione la mia seconda risposta puoi capire che il libro non c’entra proprio per niente. Questo libro, come un altro, o anche lo scambio di pareri (come ad esempio in questo sito) può aiutarti nell’ardua impresa di riuscire a non fumare più. Il nemico (il fumo) è sempre in agguato, pronto a fregarti e ucciderti. La lettura di quel libro, nel tuo caso (non è detto che può funzionare con tutti), ti ha aiutato a iniziare a smettere (ti ha dato la spinta), adesso devi stare in guardia perché tutto dipende dalla tuà volontà. Non ti spravvalutare mai nei confronti del vizio del fumo, esso è un nemico forte e furbo e sempre in agguato. Tu sei giovane, io potrei essere tuo nonno e a parte i bla …. bla …. bla, ti propongo una sfida (tipo tra nonno e nipote), se l’accetti devi farmi sapere da quanto tempo non fumi con l’approssimazione alle ore e non imbrogliare, io sono vecchio ma non completamente rincoglionito …. un pò sì ….. me ne potrei accorgere. Questa è la sfida che ti propongo: gara di durata a non fumare, vince chi riesce a non fumare per due anni, io non fumo da 13 mesi, quattro giorni e ottanta minuti, chi arriva al traguardo dei due anni …. vince. Se ci arriviamo tutti e due, siamo pari. Attenzione, non vince chi arriva prima, ma chi completa il periodo di due anni. Se riusciamo a fare e concludere questa gara, poi ne potremmo fare un’altra a partire da zero, per adesso pensiamo a questa. Hai visto? con l’ironia e lo sfòtto ti ho provocato e ho iniziato a conoscerti, così possiamo iniziare a dialogare, non dico che anche tu devi essere a volte ironico, ma nel Tuo interesse, scendi da quel piedistallo che ti sei creato, entra nella realtà. Fammi sapere se accetti la sfida, se hai il coraggio di affrontarla, ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Vuoi vedere che mi fa un’altra sparata? Ma che gli ho fatto, povero me.
Ho iniziato a fumare a 12 anni. E adesso, a quasi 46 anni, ho smesso. Non ho voluto prendere il giorno e il momento. E’ da giugno, più o meno. Però, non sono la stessa di prima: respiro meglio, non esco al freddo la mattina per fumare in terrazza, il mio tempo non è scandito dalle sigarette. Ma sono diversa, sono cambiata, forse più triste, sicuramente più sola. Questo era per me la sigaretta, una compagna. La più fedele. E adesso ci sono solo io.
scusate non ce la faccio a leggere certe cose è più forte di me, forse un giorno capirete e vi sarà tutto più chiaro, ve lo auguro con tutto il cuore
HO SMESSO E SONO FELICE…intanto…sei ancora un non fumatore??
non peccare di superbia, io con quel libro ho smesso 3 anni, dopo 6 da fumatore “forte” ero convinto che MAI più avrei fumato, poi un periodo storto, qualche sigaretta e son tornato alle solite 30…dopo circa un anno ho smesso di nuovo. Stavolta non mi frega più mi son detto, ho capito come mi ha fregato la prima volta…bon, dopo 6 mesi ricaduta…e ora son qui di nuovo a lottare per liberarmi di nuovo…ormai mi considero un “esperto” in questo campo, ho letto vari libri sulla dipendenza da nicotina anche specialistici e mi son convinto che ha ragione Michele, bisogna affrontare la cosa con ironia e MAI giudicare, siamo tutti diversi e diversi sono i modi di interazione da persona e persona con la nicotina, e diversi i motivi e o disagi per cui uno fuma…
Capua Michele a BonjourTristesse. Provo le tue identiche sensazioni, al 100%. Hai detto la pura verità. Si spera che con il passare degli anni ritroveremo la serenità perduta (per me niente è come prima). Senza di Lei (la sigaretta) abbiamo salvato il nostro corpo e bastonato il nostro spirito, questa è una verità innegabile e più passa il tempo e più sento la sua mancanza. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Grazie per le tue parole, Bonjur.
Capua Michele, riflessioni su BonjourTristesse. In poche righe ha detto quello che io non dico in mille, parlo serio, senza ironia. Nelle sue poche righe c’è una frase che che mi ha commosso (non stò scherzando) e che desidero evidenziare, è questa: “IL MIO TEMPO NON E’ SCANDITO DALLE SIGARETTE”. Questa frase non la dimenticherò mai, secondo il mio pensiero è uno dei tanti perché del nostro disagio di non (al momento) fumatori. Tra parentesi ho scritto “al momento” perché nelle cose della vita preferisco usare il detto, mai dire mai. Ciao a tutti, come sempre
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Alla prossima.
In questo momento sto scrivendo con una sigaretta in mano, e due calze elastiche alle gambe che “limitano” il formarsi di un edema dovuto a cause ancora da verificare. Fumo da che avevo 16 anni, ora ne ho 32, e fumo un po’ più di un pacchetto. Le cazzate “filosofiche” non servono a niente. Fra le varie malattie che potrei avere una (forse la peggiore) è il morbo di Burger (buerger o burger con due puntini sulla u). Questa malattia non è come il cancro, chi fuma sa e ne è cosapevole che il cancro uccide ma pensa (come penso io) prima o poi deve capitare di andarcene. Un modo vale l’altro? Il morbo di Burger inizia con una flebite, dolore alle gambe e rossore. Poi inizia a colpire le parti più perifiriche del corpo: dita dei piedi, delle mani, tutto il piede, tutta la mano. In questi casi è necessaria l’amputazione. Ora, forse morire non è un problema per chi fuma (come me) ma a questo punto è il come morire che diventa importante. La correlazione fra questa malattia e il fumo è unica in quanto si tratta di una forma di meccanismo autoimmune scatenato dal tabacco (anche sigari o tabacco da masticare) io non sono un medico e di certo ci saranno delle imprecisioni in quello che vi dico ma la sostanza è quella.
La verità è che non voglio vivere senza parti del mio corpo e non potrei sopportarlo. La morte è una cosa, mentre diventare un tronco su una sedia a rotelle per una sigaretta dopo il caffè è diverso. Non si tratta più di se stessi ma dei propri cari che saranno costretti a vivere tutto ciò. Ho spento la sigaretta e spero sia l’ultima della mia vita.
Auguro a chi legge questo di rendersi conto di quello a cui va in contro continuando a fumare prima che si verifichino sintomi preoccupanti.
E se pensate che “quel vecchietto che aveva fumato tutta la sua vita ed è morto a 90 anni” possa darvi la giustificazione a continuare, pensate a chi come me a soli 32 anni rischia qualcosa di così terribile.
Data la situazione ho scelto di non firmare col mio nome vero spero capirete.
Capua Michele a Mario (mario rossi). E’ normale che mi dispisce perché sei malato, però stai tranquillo, non ho intenzione di opprimerti con le solite pallose formalità di rito. Il tuo corpo è malato ma la tua mente funziona e forse anche meglio della mia, anzi sicuramente meglio, perché io sono entrato nell’età del rincoglionimento ed è naturale che le mie celluline si iniziano a stancare. Ho fatto questa premessa perché se accetterai di dialogare con me, non ti farò favoritismi, nel senso che se mi fai incazzare, mi incazzo. Riguardo alle cazzate “filosofiche” a cui alludi, se leggi i miei precedenti commenti, puoi notare che in questo campo sono un maestro, praticamente sono uno specialista (la mia cultura in cazzate è molto vasta). Nel commento precedente al Tuo, ho evidenziato questa frase non mia con la quale una ex fumatrice ha scritto “IL MIO TEMPO NON E’ SCANDITO DALLE SIGARETTE”, questa frase esprime (secondo me) l’enorme potenza che ha il fumo nel dominare la nostra mente. Pensando, scrivendo e dicendo cazzate piccole, medie, grandi, grandissime, insomma, di tutte le dimensioni, da più di 13 mesi non fumo. Mi farebbe piacere dialogare con te per aiutarti a smettere di fumare. Poiché dici che le cazzate “filosofiche” non servono a niente e io di cazzate ne sparo tantissime, prima di dialogare con te, aspetto un tuo consenso (SI o NO). Ciao
Capua Michele, Errata corrige. Ho dimenticato di firmare il mio ultimo commento e quindi scrivo questo allegato.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? A presto.
Accetto volentieri il tuo aiuto e non ti preoccupare non sono il tipo che si offende, spesso mi arrabbio anche io e una sana discussione fa sempre bene.
Capua Michele a Mario. Eccomi qui, peggio per te, hai accettato e sei fragato. I miei amici dicono che mi sopportano a stento, se leggi i miei commenti, sai che palla hai acchiappato.
Sono contento perché mi piace dialogare e trovare qualcuno da torturare. Stavo per spegnere il PC, però prima leggo l’e-mail e ho trovato questa bella sorpresa. Adesso sono insonnolito e non connetto. Andiamocene tranquilli a dormire e domani ci risentiamo. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Buona notte.
Michele: Non sono una ex fumatrice ma una fumatrice che ha smesso temporaneamente, che ogni secondo sceglie di non accenderne una. Adesso la mia vita è scandita dalle sigarette che non fumo. Quanto tempo durerà non lo so: spero una vita, la mia.
Se volete nelle vostre discussioni una rompiballe depressa e molto contradittoria ma non permalosa, io mi unirei.
Io amo e odio il fumare, la mattina mi sveglio e sono felice pensando di gustare un buon caffe’ accompagnato subito da una bella sigaretta. La sera prima di dormire me ne fumo l’ultima della giornata anche se non ho troppa voglia, e penso: che schifo questa sigaretta. Fumo da quando avevo 16anni ora ne ho 37 sono 21anni di amore e odio. Leggendo questi commenti ho voglia di smettere una volta e per tutte, sono un fumatore da 30 a 40 sigarette al giorno e so’ che la nicotina fa parte di me e la sua mancaza è uguale a sofferenza. Ho voglia di smettere, oggi mi sono informato un po per quando riguarda la sigaretta elettronica per cercare di alleviare il dolore.
Speriamo bene………………………………………………..
Buona fortuna a tutti
(Conosco diverse persone fumatori da anni e anni che hanno smesso, perciò forza e coraggio a tutti)
Benvenuto nel club dei masochisti! Ci pensavo prima, ma siamo proprio noi i più grandi masochisti del mondo. Per stare bene dobbiamo farci del male e quando facciamo qualcosa di buono per noi stessi soffriamo come bestie…
Capua Michele a: BonjourTristesse, Mario e Sandro. Più siamo nel gruppo di intossicati e più sono le nostre possibilità di disintossicarci, perché aumenta il confronto delle nostre esperienze. Per questo motivo Bonjour è la benvenuta e invito Sandro e chiunque sia interessato ad aggregarsi, la porta è aperta a tutti. Mario, resta in ascolto, la cavalleria mi impone di metterti in coda, poi se lo ritieni opportuno sfoga pure la tua ira, io sono per il libero incazzamento, scusa se ho fatto inviti senza chiedere il tuo parere, sei un buono, l’ho capito da come hai accettato il mio dialogo e io ne approfitto. Bonjour, riferendomi alla famosa frase, ho scritto ex fumatrice per comodità in quel discorso, una forma abbreviata, è comunque vero che ho fatto un pò di casino, forse un pò più di un pò, e solo una questione di pò. Come rompiballe mi sento superiore (un campione), dici di essere contraddittoria, questo a volte possiamo esserlo tutti, dici di essere depressa, questo cercheremo di risolverlo, mio figlio da piccolo, quando era triste diceva, sono deprinto. Mario, finalmente arrivo da te e così iniziamo subito la LEZIONE 1, attenzione e silenzio, scherzo, per un attimo hai pensato, questo, è pazzo. Qui non ci sono né maestri, né discepoli, siamo tutti allo stesso livello e insieme collaboriamo per arrivare ad un divorzio serio dalla sigaretta. Stasera inizio a raccontare come sono riuscito a rompere il mio rapporto con la sigaretta. Negli ultimi anni, fumavo un pacchetto, ho fatto tantissimi tentativi per ridurre il numero giornaliero delle sigarette, per qualche giorno riuscivo a dimezzarle, poi riprendevo come prima. Dopo tanti anni di fumo (quasi 50), ho iniziato a scuola, penso a 15 anni, forse anche meno, i fastidi del fumo si facevano sentire. La notte mi svegliavo spesso per colpa del catarro (ora non più) e durante il giorno avevo un pò di malessere. Lo scorso anno, durante l’ennesimo tentativo di ridurre il numero sigarette, a settembre c’è stato l’ennesimo aumento delle sigarette. Questa cosa mi ha disturbato veramente tanto e all’improvviso ho detto basta, il monopolio da me non prenderà più un centesimo, ho fumato le ultime sigarette che avevo nel pacchetto e non le ho più comprate e poiché non gioco perché al monopolio non voglio dare neanche quei soldi, da allora non sono più entrato in tabacchino. Tutto quello che scrivo sono considerazioni personali criticabili e discutibili. Già dal primo mese ho notato miglioramenti, iniziava a diminuire il catarro e la notte dormivo meglio, ogni mese notavo qualche miglioramento. Il risultato dei miglioramenti del mio fisico, in 13 mesi è il seguente. 1) Niente catarro notturno, solo un pò (due o tre al giorno) e quindi ho una grande sensazione di benessere nella respirazione. 2) Da piccolo ho sempre sofferto di mal di testa (quasi ogni giorno) e ho scoperto che la causa era il fumo perché è sparito, da un anno non sono più condizionato da quel tremendo disturbo che limitava le mie azioni giornaliere. 3) Quando esco, per la strada, mi godo gli odori che escono dai bar e dalle cucine dei ristoranti, anche prima li sentivo, ma ora è tutt’altra cosa. 4) Dal giorno che ho smesso di fumare, lo giuro, non ho mai avuto il raffreddore (Prima lo avevo molto spesso, anche nella stagione estiva). Altri miglioramenti (Suoi) li ha detti Bonjour nel suo commento e sono certo che non li ha elencati tutti. Se leggete i miei primi commenti, è chiaro che il motivo che mi ha spinto a non fumare è il prezzo del pacchetto, oggi ho capito che quella è stata solo la molla che ha fatto scattare la spinta a non fumare e non il vero motivo. Stasera ho detto solo qualche briciola di quello che c’è da dire e c’è tanto da dire. Intanto consiglio a Bonjour e Mario di navigare anche in altri siti dove ci sono commenti di fumatori, non fumatori e aspiranti non fumatori, ci sono anche video di tantissime esperienze in materia. Non ho notizie fresche di Mario, ieri diceva che ha spento l’ultima sigaretta, non mi ha convinto. Mario, aspetto tue notizie. Buona notte a tutti.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? A presto.
Eccomi ci sono! Detto fatto, non fumo da allora. Devo dire che la mia motivazione mi sta facendo vivere abbastanza serenamente la cosa. Sto provando col bicchiere d’acqua quando mi viene voglia e devo dire funziona.
Mi sono reso conto che le altre volte quando smettevo di fumare ero triste e depresso. Ora invece sono felice come se avvertissi una sensazione di liberazione. Forse è la prima volta che smettere è partito da me?
Volevo precisare alcune cose che ho detto nel primo messaggio riguardo le cazzate filosofiche e altre mie cazzate. Credo che nessuno può far capire ad un altro quanto sia giusto non fumare. Ho letto il libro “smettere di fumare è facile…” e devo dire mi ha scosso un po’ ma mentre lo leggevo pensavo alla solita americanata con folle di persone a mo di seguaci a venerare questo “santone” che fa smettere di fumare. Io amo profondamente la mia fidanzata ma ogni volta che mi diceva che dovevo smettere quasi quasi la odiavo!
Mia madre è medico e ogni giorno mi fa trovare o un articolo o una fotocopia di una pagina di un libro di medicina con qualcosa di terrible che puo’ capitare a chi fuma. (marò peggio di quei pacchetti di sigarette quelli con le immagini). Insomma penso che si è svolta una guerra psicologica, non indifferente, alle mie spalle. Non so se questo mi ha portato a smettere ora ma sono certo che ora la mia voglia di mettere parte da me.
Perciò con cazzate filosofiche (in modo molto ignorante da parte mia) raggruppo tutti quei pensierini carini carini, buonini buonini, che ti dicono le personcine per benine che non hanno ma fatto una fumatina e che a volte ti viene voglia di prendere un bazuka e fare piazza pulita. Credo che quelle persone siano la causa del perchè il fumo è un vizio così difficile da eliminare!!!!!!!!!!!!!
Volevo precisare che il mio scrivere in modo “grottesco” deriva dal fatto che sono senza occhiali!!!! (da ieri!!!) E’ proprio vero che non vedevo l’ora di smettere…..
A proposito se devo avere un nome finto almeno che sia figo.
Voglio anch’io lasciare traccia dei miei tentativi. Io sto cercando di smettere di fumare perchè me lo ha chiesto mia figlia quando aveva 6 anni. Dal giorno che me lo ha chiesto ho cominciato a pensarci. Da quel giorno sono passati due anni: ogni sera dicevo, domani smetto. E il giorno dopo ne fumavo di più. Questa non era la mia sola dipendenza. Nella vita non mi sono mai fatta mancare niente: c’erano anche l’alcool e la marijuana. E ho iniziato da loro. Puff, di punto in bianco. Spariti. Ma la sigaretta, l’amata sigaretta, l’ancora di salvezza, era sempre con me. Una mattina mi sono svegliata: ero, in quel momento, in un posto bellissimo, immerso nella natura. Che meraviglia uscire sul terrazzo, fumarmi la mia sigaretta, guardando lo stupendo panorama di alberi, pineta, natura, ascoltare il rumore delle onde. Sono uscita e ho respirato l’odore di resina, forte forte. Non ho più acceso la sigaretta. E ho tentato di smettere. I primi giorni sono stati difficilissimi, dentro di me ruggivo come un leone. La dipendenza fisica però si è affievolita con il passare dei giorni e dopo un mese era già superata. Le abitudini – la sigaretta appena alzata, quella dopo il tè, le sigarette dopo i pasti – dopo quattro mesi, sono, anche quelle, superate. La dipendenza psicologica invece è ancora lì, ferma ed immobile, intatta. Ogni attimo scelgo di non fumare, di non accendermi una sigaretta. Perchè, nonostante tutto, io le sono affezionata alla sigaretta. Le sono grata per la compagnia e il coraggio che mi ha fatto. Per essere stata con me sempre, in ogni luogo. E non sarò mai una fumatrice pentita. Credo che sia giusto provare tutto ma che, a tutto, c’è un limite o una fine. E io, ora, in questa avventura, sono lì.
Ringrazio Michele, simpatico rompiballe, che leggo sempre molto volentieri, per avermi dato la voglia di riflettere un po’: leggendo qua e là esperienze di altri fumatori non avevo mai provato lo stesso desiderio di esprimermi come sto facendo adesso. E a Mario dico bravo bravo e che il nome è proprio figo. E hai ragione, siamo dei grandi masochisti e lo dice una che cerca di autodistruggersi da una vita. Sandro, batti un colpo, se ci sei.
Un confortevole tempo a tutti.
Ciao Bonjour, volevo dirti grazie e per quanto riguarda la forza e il coraggio sai bene che non è stata la sigaretta a darteli… Oggi ho fatto un po’ di pulizia sia mentale che “vera”. Sto iniziando a sentire la puzza di fumo nei vestiti. Camera mia è impregnata di una puzza di fumo che non so quanto tempo ci vorrà per farla andare via. Non fumo da due giorni e sento la puzza di fumo sui vestiti che indosso ora (sono stati lavati ieri). Non voglio manco pensare come stanno i miei polmoni. Spero che vendano un deodorante polmonare!
Lo possiamo inventare, che ne dite? Ci appendiamo una gabbietta in bocca.
Spero che questo mio nuovo modo di vedere le cose sia definitivo. Tutto sommato sono felice!
Ora vado a bere un altro bicchiere d’acqua…
A presto
Capua Michele a Bonjour e Mario. Ho acceso il Pc per leggere qualche notizia, però devo uscire per impegni, sono contento (per voi) per quello che avete scritto, ci risentiamo dopo cena. Mario anche io bevevo l’acqua e funzionava …….. forza che ce la fai, hai iniziato come un SuperMario.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Aspettatemi, il rompi torna.
Capua Michele a Bonjour e Stuart. Mario, hai fatto benissimo ad aggiungere “Stuart” , ci sono troppi Rossi e quello “Stuart” ti evita la seccatura dell’omonimia e quindi noie burocratiche perché tutti sappiamo che siamo circondati da Rossi e Bianchi. Considera che quanto ho detto è il frutto di una mia approfondita analisi burocratico/amministrativa. Nonostante il mio alto grado intellettivo (scientificamente dimostrato), per oggi, bastano e avnzano le riflessioni di Bonjour, di meglio io non avrei potuto dire. Bonjour, per evitare confusioni nell’interpretazione della famosa frase “IL MIO TEMPO NON E’ SCANDITO DALLE SIGARETTE”, Ti ho immaginata appesa al muro che facevi l’orologio a cucù e a ogni secondo che scandivi (uscendo la testa dallo sportellino) ripetevi la frase “Non devo fumare”, sarà una soluzione efficace, ma la trovo decisamente scomoda. Ciao a tutti.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Cucù, non c’è.
Buongiorno a tutti, Michele non posso dirti: “cosa ti fumi?” per ovvi motivi e quindi posso solo dire: cosa ti cali? dove la compri? Se ne hai un po’ anche per me, passa.
A parte gli scherzi sono in fase da disintossicazione da catrame….. CHE MONNEZZA.
Tossisco come un tubercoloso e manco sto fumando… E’ il mio corpo che guarisce, mi hanno detto. Pensa se mi stavo ammalando….
Comunque ce la sto facendo, a volte è dura ma neanche poi così tanto. La cosa mi spaventa un po’ perchè quando smisi di fumare per 6 mesi (e già…) fu tremendo…Tremavo e sudavo freddo e non riuscivo a dormire…
In questo momento l’unica cosa ce mi succede è che mi gira un pochetto la testa ma al mattino mi sveglio alle 5 poi alle 6 poi alle 7 ed infine alle 8 e quindi mi alzo. devo poi dire che sono abbastanza preciso e quindi in un certo senso scandisco le ore…
Sto adottando una tattica particolare. Invece di evitare tutto quello che mi fa venire voglia di fumare lo affronto ora che sono molto deciso. Bevo 5 caffè al giorno, ieri sono andato al cinema e poi al cinese (li è stata dura, ma ce l’ho fatta!) mi sono fatto una bella bevuta dopo cena e ce la faccio ancora a resistere.
Spero continuare ad avere paura di non avere paura.
A presto
Capua Michele a Mario. Rispondo subito al tuo primo interrogativo, cosa sei? Un sensitivo, un medium, come fai a sapere che anche mentre scrivo ho uno spezzone di canna in bocca. Parlo seriamente, a volte ci riesco. In casa, spessissimo, durante la giornata, tengo una piccola canna in bocca, non costa niente, al bar se la chiedi, è gratis. Ora ti spiego come procurartela se vuoi, se poi non vuoi, sono cazzi tuoi. L’attività del mio cervello è in continua attività, è piccolo, ma dinamico, molto dinamico, dinamicotissimissimo. Eccomi al dunque, te la passo subito: prendi una cannuccia (quella che si usa per succhiare le bibite e che i bambini continuano a succhiare anche quando la lattina è vuota), con la forbice taglia spezzoni della lunghezza di una e di mezza sigaretta, attorciglia un pezzettino di carta di un fazzolettino, carta scottex (quello che ti capita) per non fare passare l’aria e durante la giornata fatti tutte le tirate che vuoi. Questo sistema sembra ridicolo, ma ridicolo non lo è, aspetta che faccio il brevetto e poi vedrai il successo, ci sarà il boom nella vendita delle cannucce e aumenterà il PIL interno lordo. Adesso passo al secondo punto, come puoi notare, sono puntiglioso. QUELLO CHE MI ACCINGO A DIRE VALE SOLO SE CONFERMATO DA UN MEDICO: ad ogni colpo di tosse corrisponde l’emissione di una certa quantità di catarro (il catrame), non bisogna tentare di spegnere i colpi di tosse, anzi vanno assecondati perché la tosse è la strada che usano i nostri polmoni per liberarsi dal catrame, più abbiamo fumato e più tempo durerà, col passare dei mesi questo sintomo si affievolisce e piano piano scompare. Io ho interpretato il catarro come un campanello d’allarme e ho pensato che più fumavo più riducevo l’attività dei miei polmoni e dato che non era mia intenzione finire con la mascherina dell’ossigeno e bombola al seguito, ho smesso, non per vivere di più, ma per non soffrire per anni prima di morire, adesso respiro a pieni polmoni e me ne fotto della sigaretta, anche se l’amo. Sono sicuro che anche se per incanto mi trovassi dietro il banco di un tabacchino, venderei tranquillamente le sigarette senza desiderarle, le amo ma ormai non le desidero. Pensare di inspirare di nuovo il fumo, mi fa impressione, specie dopo che navigando in Internet, ho visto la radiografia a colori dei polmoni di un fumatore erano neri, di un nero lucido, sembravano smaltati. Preferisco la mia cannuccia, essa compensa il l’effeto del rituale del fumatore. Anche io prendo i caffè che prendevo prima. I primi giorni, pensavo che senza sigaretta non avrei più potuto godere un pranzo nei miei ristoranti preferiti, a casa quando finivo di pranzare o cenare, istintivamente mi alzavo per andare fuori a fumare, e poi tornavo a sedere al tavolo pensando, che cazzo stò facendo. Adesso a fumare non ci penso mai e mi godo molto di più i piaceri della vita. Anche io, come tutti, avevo i tuoi sintomi e li ho superati, la cannuccia ancora la uso per abitudine, come i bambini che usano il ciucciotto, piano piano anche io non la userò più, comunque non è tossica e la trovi anche al bar. Importante: al ristorante e al bar, uso (se lo chiedi è gratis) lo stecchino, senza farlo troppo notare. Concludo con un interrogativo, mi spieghi il significato del tuo quarto nome? L’arabo non lo conosco, l’inglese un pò meno.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Mi sparo una cannuccia.
Capua Michele a Mario. Nel mio ultimo commento ho dimenticato di salutarti e dato che mi trovo, riferendomi all’ultima parte del tuo commento, anche i primi giorni non ho cambiato o limitato l’alimentazione e ho trascorso le mie giornate come al solito. L’unica differenza era qualche bicchiere di acqua in più, preferivo berla (due bicchieri medi o uno grande) un attimo prima della tazzina di caffé. Bere acqua facilita e quindi accelera lo smaltimento della nicotina (così ho sentito dire). I primi giorni e anche mesi (avevi già tentato e dovresti saperlo) durante la giornata, ci sono i momenti in cui non ci pensi proprio e altri che ti sembra di impazzire. Nei momenti difficili della giornata (io non li ho più) acchiappa un libro e mettiti a leggere, meglio se apri il PC e navighi nei siti “come smettere di fumare”, o scrivi a me o Bonjour o a chi vuoi. In quei momenti ti devi distrarre, io mi sono comportato così e prova ne è l’abbondanza di miei commenti presenti in questo sito. Scrivere ti distrae e non preoccuparti se scrivi cazzate (io ne ho scritte tante e tantissime continuo a scriverne, mi aiuta). Pensa che milioni di persone al giorno, sono costrette a smettere, quindi non sei il solo a soffrire. Quando vuoi sfogarti, scrivimi, non ti preoccupare, se mi fai incazzare, ti cazzio pure io. Fatti una cannuccia e vaiiiiiiiii. Ciao a tutti
Da qualche parte c’è una cannuccia per me? Op volevo dire, una sigaretta.
A rieccomi!!!!! Oggi è andata una merdaaaaa. Non ho fumato ma è stata duraaaaaa. anche ora mi fumerei un barbone avvolto nel giornaleeeee.
Che brutto vizio. :(
Spero tanto di farcela.
il quarto nome deriva da un cartone animato “stuart little” che è un topolino mezzo scemo mezzo ricchione.
sto pensando ad una corrispondenza con little…
grazie michele per i tuoi preziosi consigli!!!!
@ Michele e Mario: Comincio a preoccuparmi: non tiro un colpo di tosse dallo scorso inverno. E non fumo da giugno. Perchè voglio tenermi tutto il catrame? Non è molto adatto a me ma sono molto invidiosa dei vostri catarri….
@Mario: è molto dura ma sono i primi giorni quelli più tremendi. Poi pian piano tutto diventa più semplice ed è di nuovo il tuo cervello a comandare e non più la nicotina.Io, nei momenti di crisi forte, facevo dei grandi respironi e “ascoltavo” i miei polmoni. A me aiutava più di tutto. Fra l’altro io adoro quel topolino – ho visto molte volte i film con mia figlia – ma mi ribello se dici che è un ricchione. Questo proprio no!
@Michele: a me fa ridere pensarti con una cannuccia in bocca e, per di più, disattivata da un pezzo di scottex. Però in amore e in guerra tutto è lecito.
Vi auguro un confortevole week end
A bonjour: Grazie per il sostegno, oggi forse é anche peggio di ieri. La tosse va e viene ma sono sveglio dalle 3 del mattino… Sono andato a dormire a mezzanotte circa e mi sono svegliato di botto alle 3 del mattino col cuore che andava a palla. Non ricordo manco se ho fatto un brutto sogno. Come é strano tutto questo… La volta scorsa é stato diverso. Per quel che riguarda il topo lo dicevo non per i gusti sessuali ( in fondo anche a me piaciono le tope) ma per il modo di vestirsi. Un po’ da gay tutto alla moda. Scemo non puoi dirmi che non lo sia dato che finisce sempre per fare casini. Ma adesso realizzo che sto parlando di un topo che porta i pantaloni panciotto e scarpe di vernice… Beh forse é meglio smettere. Un bacio e buon week-end anche a te!
Michele, a chi ha un pò di cervello. Ho cercato di aiutarvi, di più non sò fare. Volete continuare a fumare? Kazzi vostri, ma quando arrivano i Kazzi amari non fate piagnistei e non rivolgetevi a me, perché vi mando a fan ……….. lo.
manco vi saluto.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Mi avete scocciato, big ben ha detto stop.
Capua Michele a BonjourTristesse. Il mio ultimo commento non è rivolto a te, Tu dai ottimi consigli, ma è solo fiato sprecato, è come parlare al muro. Sai che ti dico, d’ora in poi fai come, che torno a farmi i fatti miei. Per me è stato un grande piacere averti conosciuta e ti auguro tutto il bene possibile. Quando si cerca di aiutare il prossimo, di solito si hanno solo delusioni. Ti auguro tanta fortuna e felicità. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Addio Bonjour.
@Michele: che è successo? Non capisco. Mi dispiace. Non lo accetto il tuo addio.
Capua michele a BonjourTristesse. Nel commento di una persona che non considero più essere umano, c’è una frase che mi procura dolore e tristezza ed è questa “mi fumerei un barbone avvolto nel giornaleeeee”. La vita umana per me non è distinta dalla ricchezza o dal ceto sociale e tutte persone sono esseri umani allo stesso livello, io ho rispetto per i poveri ed i barboni, che mi sono più simpatici dei ricchi (che rispetto pure, se onesti) perché sono nobili nella loro povertà. Io in questo momento mi metto nei panni di un barbone e mi sento fiero, se sono povero non mi sento meno nobile di un ricco. Come barbone, mi sento offeso e umiliato. In quel commento ho sbagliato perché ho usato il plurale, mentre dovevo usare il singolare. Questo episodio mi ha fatto passare la voglia di scrivere e scherzare. Per me è stato veramente e sinceramente bello dialogare con te.
Per adesso non ho più voglia di scrivere, chissà, forse più in là.
Ciao e grazie per le tue parole.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Addio.
Se dici di avere così tanta fame da mangiarti un bue intero e vivo non credo lo pensi davvero. Credo che sottovaluti i barboni se pensi che una persona intelligente possa offendersi per una frase del genere.
Mi dispiace tu l’abbia vista così e bonjour non credo c’entri niente.
Buona vita a tutti! Io continuo a non fumare anche se sempre più difficile!!!
Tolgo il disturbo, non volevo appunto disturbale la sensibilità di nessuno! Pensandoci ora anche i topi e gli omosessuali mi odieranno! Ho fatto un casino! Meno male che non faccio il politico!!! Rischierei di chiamare kapo’ un mio collega tedesco!
Addio e grazie per i consigli.
@Michele e Mario:
Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura.
Voltaire
Buon proseguimento e vita a tutti e due.
giorno 1 senza sigarette.
Stavo cercando con google “cose da fare per tenersi occupati per smettere di fumare”
google ha pasticciato un po’.. non ho trovato ció che cercavo ma ho trovato questo blog.
(titolo ottimo per altro)
volevo solo ringraziarti per aver interpretato alla perfezione il mio vizio..il mio totale amore per esso.
io resteró per sempre una fumatrice, anche quando smetteró.
amo fumare, a parte le dita che puzzano, amo ogni singolo aspetto del fumo..anche il fatto che mi fará morire giovane…….
sto smettendo solo perché non posso permettermelo….triste vero?
Capua Michele a Diana. Se può esserti di conforto, non sei sola, siamo in tanti, tantissimi a farti compagnia. Al contrario di Te, non mi sento triste, ma semplicemente …… COSMICAMENTE INCAVOLATO. Come facciamo ad essere fumatori, se non abbiamo le sigarette? A chi mi dice, cosa vuoi di più dalla vita? Risparmi soldi e guadagni salute, sai cosa rispondo …….. perché invece di rompere, non ti compri un retino a Vai a caccia di farfalle. Comunque …… senza dire altre cavolate …… una sola cosa è certa: se i soldi non ce li hai, sigarette non fumerai. Riguardo alle “cose da fare per tenersi occupati per smettere di fumare”, prova a fare quello che faccio Io …….. scrivo e rompo le palle a Tutti.
Ciaoooo.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Se vuoi, rompiamo in due, io comunque, continuo a rompere da solo.
Sono un ragazzo di 16 anni e vivo a roma fumo da tre anni e mi sono sentito molto coinvolto i ogni commento che è stato lasciato e non accetto che una persona con carattere cosi forte come Michele, che è riuscita a smettere di fumare e a intavolare un discorso con persone offensive, possa smettere di punto in bianco perchè si è sentito toccato da un commento. Michele hai avuto le palle di esporre i tuoi dolori dovuti all’astinenza e non ne hai per rispondere con un incavatura a un commento cosi stupido porca miseria allora ricomincia pure a fumare se ti dai per sconfitto senza neanche lottare
Mamma mia che brutto rapporto col fumo, ragazzi, sembra più un’ossessione che un vizio. Io riconosco in queste parole un forte disagio alla vita, direi una pesante tossicodipendenza. Sono cose che accadono, accadono a 1 persona su 5 in Italia, ma c’è molto tempo per rivedere le proprie opinioni. Secondo me non dovresti sfidare la sorte fcundari, la vita è bella anche senza fumo, anzi di più :)
Un grosso in bocca al lupo, essere meraviglioso
Ho fumato per 21 anni (ora ne ho 35). Ho fumato tutte le marche possibili, fino ad arrivare a 40 sigarette al giorno. Sabato scorso (una settimana fa) mi sono svegliato con la solita pesantezza toracica, il solito fischio in gola ad ogni respiro, la solita fatica ad alzarmi dal letto mi sono detto: “Basta, mi fumo le ultime 3 del pacchetto poi non voglio mai più toccarne una”. Così, finita l’ultima, ho stabilito che da quel momento ero un ex fumatore e da una settimana non tocco sigaretta. Mi sto attualmente aiutando con una sigaretta elettronica che azzera completamente la voglia di accendermene una vera, ma sto diminuendo sensibilmente anche le ‘svapate’. La cosa che stranisce anche me è che il solo pensiero di fumare mi innervosisce e per quanto tengo a bada l’astinenza da nicotina con l’e-cigarette, non mi manca per niente la gestualità che credevo fosse il vero impedimento a smettere.
La cosa incredibile è che tutti parlano della difficoltà di smettere, ma nessuno parla di come sia stato difficile e faticoso iniziare. Forse questo pensiero potrebbe aiutare a capire che il fumo è qualcosa di innaturale (come decidere di bere la benzina spontaneamente) e assolutamente inutile.
Non ci vuole forza di volontà, ma voglia di stare meglio e vivere una vita più sana.
Mi spiace amico mio ma se ti affidi alla sigaretta elettronica non sarà così facile smettere. Questo perché sei sempre legato a un qualcosa che inconsciamente ti appaga e non rompe del tutto il legame con l’atto del fumare. Butta la sigaretta elettronica alle ortiche e smetti del tutto! Questo e’ il mio consiglio
è 30 anni che fumo ho smesso 6 mesi e poi ho ricominciato ero ingrassata 10 chili. ho ricominciato a fumare dopo aver perso i chili che avevo preso sto provando nuovamente a smettere oggi sono a 5 sigarette e domani vorrei essere a 3 e poi basta mi fanno schifo le sigarette le odio e le amo!
il metodo per smettere di fumare è completamente sbagliato. Così rimarrai sempre una fumatrice. Non puoi pensare di smettere se non riempi il vuoto lasciato dalle sigarette, ecco perchè ingrassi, dunque segui consigli di chi ce l’ha fatta a smettere di fumare senza ingrassare
ciao
Capua Michele a Smettere di Fumare Sigarette. Mi sono ritirato dai commenti e scrivo solo per darti qualche suggerimento sul modo di commentare. Non mi atteggio a maestro, esponi il tuo pensiero in modo chiaro ed intelligènte e mi fa piacere che le tue analisi del pensiero sono anche più giuste e profonde delle mie (parlo serio, ogni tanto lo faccio). Anche se non commento più, mi piace leggervi. Mi hai fatto ridere tantissimo col commento della mia frase comica che hai interpretata per seria “Non mi pento d’aver fumato, ma sono dispiaciuto per l’avere smesso”, se noti, è una frase senza né capo né coda, scritta solo per ridere ….. è una frase stupidissima perché è logico che se non mi pento di ever fumato sono dispiaciuto perché ho smesso. La tua testa ti dice, ma perché l’ha scritta, e io ti rispondo ….. solo per ridere. Penso che anche a te piace scrivere e spero che continuerai a farlo perché i tuoi consigli sono saggi. Credo che i lettori di questo post “Come smettere di fumare senza volerlo” (tra cui Io), se leggono solo commenti scritti freddamente e senza calore umano, dopo un pò sbadigliano e non tornano, anche se lo scritto è ineccpìbile. Nei Tuoi scritti, parlo soggettivamente, mancano TRE ingredienti: 1) Un pizzico di comicità; 2) Un pizzico di ironia; 3) Un pizzico di contraddizzione. Senza questi ingredienti è come cuocere la pasta nell’acqua senza sale.
Ciao a tutti.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Sdf ….. e vaiiiiii.
Capua Michele, pensierino del giorno “Vuoi uscire dal tunnel del fumo? Ti vuoi rialzare dal buio in cui sei caduto e rivedere la luce? A Natale regalati una lampada ricaricabile.
è ingegnoso girare l’argomento del fumo dal tuo punto di vista.
di certo non mi dirai mai che non ti tira l’uccello ma potresti dire che quando fai l’amore fai fumare tutte le passere :)
Capua Michele a smetteredifumaresigarette. Premesso che sei una o un simpaticone. Che sei maschiuccio o femminuccia? Cavolo dei cavoli dei cavolfiori, non solo non ho capito a quale cavolo appartieni, ma ahimè, non capisco neanche quello che vorresti dire (uccelli che tirano, passere che fumano), quello che leggendoti so è solo che mi fai fumare il cervello, anche se in realtà non fumo più e non ho la minima intenzione di reintossicarmi. A buon intenditor, poche parole. Anche se, sinceramente ammetto di non essere un esperto di ORNITOLOGIA, cerco di darti una risposta scientificamente valida. Molti anni addiètro ho avuto una coppia di canarini (naturalmente gialli, uno direi brizzolato), beccavano il mangime nella vaschetta, beccavano con gusto le foglie di lattuga, gli piaceva l’uovo bollito nel portauovo, naturalmente non gli facevo mancare l’osso di seppia (ne vanno matti), dimenticavo, gli piaceva moltissimo il biscotto all’uovo, facevano anche il bagno nella vaschetta e andavano sull’altalena. La famiglia dei passeri non è adatta alla vita in cattività, quindi, sinceramente, guarda, non so dirti se le passere fumano, comunque sarebbe un interessante argomento di studio che è senz’altro di competenza della ricerca scientifica con la quale non voglio interferire per ovvi motivi ornitologici. Come diceva quello dei torroni siciliani, è sempre un piacere parlare con Te. Per finire, sai cosa mi lascia veramente perplesso: Perché smetteredifumaresigarette, adesso è scritto tutto minuscolo e attaccato, sei offeso/a con me ? (che sei? mascolo o femmina?). Ciao e Buone Feste, se ci sentiamo prima dell’anno nuovo, per me è sempre un piacere ……. me la togli questa curiosità, che sei, mascolo o femmina?
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Non ti capisco, fatti capire.
Scusami Michele, ho postato con un supporto anomalo senza accorgermi. Mi spiace per te ma sono Giovanni e non Giovanna e volevo essere più simpatico e meno bacchettone.
Credi che mi fa molto piacere che tu non sia più un fumatore :)
Anche tu sei simpatico, mi ha toccato quel commento di qualche giorno fa e mi servirà da insegnamento per il futuro. Sarò più scherzoso, forse verrò maggiormente apprezzato!
E’ facile individuare chi sono (non farmi spiegare come fare, è semplice). A presto, ciao.
PS: leggerò anche gli altri post, mi sono accorto oggi che ne hai scritti molti sul tema-fumo
Capua Michele a Giovanni. Cavolo dei cavoli di tutti i cavolfiori, finalmente ti si è sciolta la lingua. Puoi essere un ottimo dialogatore, i fatti li esponi benissimo, ma sei troppo sintetico e serio e quello che scrivi viene letto in modo superficiale e annoiato e finisce nel nulla. Lo vedi, se vuoi ti sai esprimere coloritamente. Se i tuoi precedenti commenti fossero stati scritti in modo spontaneo (senza formalità e paroloni) sarebbero stati apprezzati e ti avrebbero risposto, avresti animato questo post. Insieme, cerchiamo di svegliare questi fumatori incalliti, per farli dialogare dobbiamo pestargli i piedi, con allegria però, devono smettere di fumare divertendosi, con la forza non si arriva a niente. Non ti preoccupare di fare bella figura, scrivi quello che ti passa per la testa, del resto quando si chiacchera tra amici, non si pensa alla forma. Nel dialogo devi lasciar posto sia per gli argomenti seri che per quelli futili, come diceva il caro Totò, la vita deve essere varia “Avariata”. Adesso mi si chiudono gli occhi dal sonno e comincio a non connettere, a risentirci. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? ……… e vaiiiiii ………..
Capua Michele al Signor X. Mi sono stufato di chiamarti: Smettere di Fumare, o Giovanni, o Giovanna, o Pasquale o come cavolo vuoi chiamarti, maschio o femmina, dici che è facile individuarti, ma come diceva l’amico Banfi …. che me ne frega a me. Perché non vai a funghi …… con questo tempo potresti raccogliere dei pregiatissimi porcini che potresti mangiare in un bel piatto di tagliatelle all’uovo. Comunque, signor X (se preferisci Y, che palle), ti auguro una ricca raccolta di porcini, rammenta però che nei boschi, i cercatori di funghi portano un cesto (no alle buste di plastica), un coltello per funghi (con lo spazzolino) e, cosa più importante, la ricevuta della tassa per la raccolta, specie in questo periodo, con le tasse non si scherza e se ti pescano senza, ti fanno un salasso. Funghi a parte (in senso allegorico, Io li mangio, eccòme). Adesso, tornando al serio (o quasi), con mia immensa soddisfazione ho notato una decisa stasi di commenti in questo post, ciò è un segno decisamente positivo, perché dimostra che tutti i protagonisti dei commenti, hanno felicemente (così, così) abbandonato il vizio del fumo e come diceva quel famoso non so chì ……… mettete dei fiori nei vostri cannoni.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Buone feste a tutti, simpatici e antipatici.
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Chiamami Giovanni Nani che è il mio nome :)
Fuori sta nevicando, dove li trovo i funghi, al supermercato? Grazie, ho smesso, così come ho smesso di fumare.
“Mettete dei Fiori..” è una canzone dei Giganti.
Buone feste a te Michelino
Capua Michele a Giovanni. E’ vero, è stato facile individuare chi sei, è stato sufficiènte provocarti, per saperlo. Non ho neanche strizzato il mio cervello. Ti ringrazio per evermi edòtto sugli autori della famosa canzone e a coloro che ancora accendono la sigaretta, auguro di sostituirla con un fiore. Riguardo ai funghi, hai ragione, spalare la neve per trovarli è un pò faticoso. Quella del supermercato è una idea geniale, non ti sporchi, non prendi freddo, non rischi di mangiarne velenosi, li trovi anche se nevica e non paghi la tassa. Personalmente, preferisco mangiarli al ristorante. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Buone feste a Tutti Noi.
Approvo l’articolo ed annoto:
Ho smesso di fumare da circa un anno tutto di botto (fumavo 25-30 sigarette da 20 anni circa) ed ho avuto effetti contrastanti: molto fiato, voglia di correre e niente tosse da subito pero tanto nervosismo, ansia, tensioni,
mal di denti cronico ( ci combatto da otto mesi, fatte 2 tac e risonanze varie), depressione, senso di vuoto cosmico, nostalgia patologica di fatti e persone, vedo me stesso e chi mi circonda come fosse molto piu vecchio.
Provate sigarette elettroniche ma sono una farsa.
Suggerimenti utili da medici o siti web non se ne avranno mai perche la propaganda antifumo censura qualsiasi informazione non allineata con Allen carr.
E’ successo qualcosa di simile anche a voi? Quando passa (se passa)?
Capua Michele, torno alla carica. Geppetto se continui a fare la vittima, come fossi il solo a percorrere il sentiero del non fumo, depressione, ansia, nervosismo ecc … ecc. non ti passeranno mai. A mio parere, anche se inconsciamente, provi gusto a trasformare le cose semplici in tragedie. Il fatto che hai più fiato, niente tosse e voglia di correre che è poca cosa? Dopo un anno oltre alle cose che hai elencato, io (come te e tutti) sento meglio gli odori, mi sono spariti i mal di testa, ho avuto meno fastidi ai denti (quando ho smesso ho fatto la pulizia dal dentista), sento pienamente gli odori, da quando ho smesso non ho mai avuto il raffreddore e altre migliorie che mi sfuggono. I denti senza il fumo non assumono tartaro, le gengive non si irritano ecc.. I tuoi problemi con i denti si sono manifestati solo per caso nel momento del non fumo, Io li ho avuti quando fumavo, dopo ho fatto eliminare il tartaro dal dentista e adesso non ho problemi. A me è accaduto di avere mal di denti per due anni, dai raggi e accertamenti vari è risultato tutto a posto, in quei due anni potevo masticare solo da un lato, poi un giorno mentre pranzavo al ristorante, si è rotto un molare nella parte che non mi permetteva di masticare, caso strano, nell’immediato ho masticato benissimo e con gusto, era quel maledetto molare, che sembrava sano (due dentisti non se ne sono accorti) che mi ha fatto patire per due anni con un via vai da un dentista all’altro. Un pò dei tuoi sintomi li ho avuti fino al 13° mese, adesso, sempre dopo i 13 mesi, non sento più il bisogno della sigaretta dopo ogni azione giornaliera e non ne sento più la mancanza. Devi aver pazienza per qualche altro mese cercando di evitare il vittimismo, anzi dimostrati orgoglioso del fatto che non fumi. Anche Io ho smesso di botto, perché con gli aumenti, di botto mi sono reso conto che non potevo più permettermi di comprare il pacchetto. L’unica cosa che ancora non riesco ad eliminare completamente è la gestualità, il tenere quella cosa tonda in bocca, mentre scrivo ho uno stecchino in bocca e ci giocherello e stranamente non desidero la sigaretta, anche se fossi circondato da sigarette, non avrei il desiderio di fumare. Ti consiglio di leggere tutti i commenti di questo post, per comparare le reazioni degli altri con le tue. Leggere e dialogare in qualsiasi sito di Internet ti fa distrarre e ti aiuta a superare qualche altro mese di sacrificio. Un anno senza fumo è un grande passo, ma ancora troppo poco per sentirti tranquillo. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Geppetto, aiutati che Dio ti aiuta.
PREMESSO CHE NON SONO NE’ MEDICO NE’ DENTISTA, PENSO CHE IL MAL DI DENTI POTREBBE ESSERE DOVUTO AL FATTO CHE FORSE DI NOTTE SENZA ACCORGERTENE DIGRIGNI I DENTI PER LA TENSIONE CHE TI CAUSA NON FUMARE PIU,’ CON CONSEGUENTE MAL DI DENTI. NON E’ FANTASCIENZA, E’ UN DISTURBO COMUNE CAUSATO DALLO STRESS A FUMATORI E NON. SI CURA METTENDO UN APPARECCHIO NOTTURNO PICCOLINO IN BOCCA, SI CHIAMA “BITE”. (MORDERE IN INGLESE)
Io fumo perchè sono solo…
Capua Michele a Calimero: BEATO TE, ciao.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? E neppure devi uscire.
Capua Michele, pensierino per l’anno 2013: Dopo una “Mia” profonda riflessione, è mio desiderio rendere partecipi tutti i fumatori ed ex, della risultante considerazione: CHI HA SMESSO DI FUMARE QUATTRO GIORNI OR SONO (Oggi è il 03/01/2013) PU0′ BEN DIRE CHE HA SMESSO L’ANNO PASSATO, CHI SMETTE OGGI DEVE ASPETTARE UN ANNO PER DIRE LA STESSA COSA. Auguroni a tutti, simpatici e antipatici, fumatori e non.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Dal 2011, ti cerco e non ti trovo.
Capua Michele, ti stimo. Scrivi bene e pensi meglio. Roberta (astinente dal 1° gennaio 2013)
Capua Michele a Roberta: Complimenti, hai fatto tombola, indovinando il giorno giusto per smettere. Quando ti chiedono da quanto, rispondi (è la verità): dall’anno 2012. Hai iniziato il nuovo anno nel migliore dei modi e se resisti alla tentazione, puoi goderti, giorno dopo giorno le sensazioni di benessere che ti trasmetterà il Tuo corpo. Il percorso è faticoso ma non impossibile, miliardi di persone sono riuscite a raggiungere la meta, Tu pensa: e perché proprio Io non dovrei farcela? Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Chi ben inizia, deve concludere.
Capua Michele: Pensiero della sera:”Uno dei motivi che rendono quasi impossibile lo smettere di fumare è questo: Inizialmente vediamo la vita in bianco e nero e solo col passare del tempo torniamo a vederla a colori”. Superato lo spazio di tempo tra in BN e il colore, la sigaretta non è più necessaria. Esempio: Fuori nevica intensamente e guardando attraverso la finestra ai nostri occhi appare un paesaggio imbiancato surreale, stiamo facendo una sosta in un rifugio al alta quota lungo una pista da sci con un grappino in mano, come vediamo lo scenario? …… In BN se abbiamo smesso da poco, a Colori se è passato più tempo. Io vorrei trovarmi in quel rifugio, e Voi? Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Rivedo a colori.
Capua Michele risponde a se stesso: Personalmente (la cosa è assolutamente soggettiva) sono convinto che questo spazio di tempo che divide il B/N dal Colore è il grande ostacolo da superare per abbandonare il pacchetto. La barca da usare per approdare all’altra sponda è la forza di volontà.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Remate, remate.
MAH…SON IN ALBERGO DA SOLO PER LAVORO, HO PASSATO LA SERATA A LEGGERE I COMMENTI DI QUESTO POST ALLA RICERCA DI SEMPRE MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA PER SMETTERE ‘STO VIZIO DEL …ZZO…CHE SABATO SERA..
PERO’ MI PARE MI SIA STATO UTILE, GRAZIE A TUTTI
Capua Michele riflette sugli ultimi commenti che pur se provenienti da fonti diverse, trattano un argomento comune. Giratela come volete, ma il fascino della sigaretta è irresistibile e la Sua potenza sul governo delle menti è fuori discussione. Se qualcuno è in grado di contestare questo stato di fatto, che si faccia avanti con le Sue ipotesi, che in qualsivoglia modo esposte, stimolerebbero la mia curiosità. Ai Suoi seguaci, Essa (la sigaretta) offre due sole possibilità e sono queste: o Tu uccidi me (se non fumi) oppure Io uccido te (se fumi). Il rapporto con Essa è fatale e non è disponibile ad accomodamenti. Lei chiaramente ti dice: Bello/a Io ti faccio godere, ma Tu mi devi ripagare con la vita, non accetto altra merce in cambio. Ogni essere umano deve essere libero di disporre sul futuro della propria vita, detto questo, personalmente non esprimo giudizi positivi o negativi su fumatori e non fumatori, Io giudico solo Me stesso. Il motivo che mi tiene lontano dalla sigaretta, non è il vivere di più, bensì il vivere meglio. La mia lotta per non ritornare Suo schiavo, è perenne. Qualcuno può affermare in modo deciso che Essa ormai è totalmente e definitivamente cancellata dai suoi pensieri? Se c’è è fuori di testa, garantito al 100%. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Non vuoi fumare, non farlo.
Capua Michele: A volte penso alle stranezze che ascolto. Un giorno, non rammento la data precisa e l’evolversi del’evento. Alla domanda ….. perché non fumi la sigaretta elettronica? … risposi ….. Ho paura della scossa …. zzzzzz.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? … zzzzzz .. Ahi..Ahi…
Errata corrige: del’evento, leggi dell’evento.
Capua Michele: Quando mi gira, vado a zonzo in altri post per documentarmi sulle esperienze degli altri, a volte curiose, altre volte interessanti, comunque sempre stimolanti per il nostro pensiero che non ha confini. In questi giorni ho letto interessanti ricerche sui danni del fumo, ricavate da fatti realmente accaduti e sempre in agguato. Di seguito elenco solo alcune spiacevoli conseguenze del fumo e gli inevitabili danni economici:
1) Afferri la sigaretta con le dita, questa resta appiccicata alle labbra, l’indice e il medio scorrono su di essa e arrivano alla brace. Consiglio, a contatto con la brace, non gridare a voce animalesca;
2) Quando la butti dal finestrino della tua auto, l’atto incivile è trascurabile, le conseguenze no. Se torna indietro, o ti entra tra la schiena e la camicia provocando DOLORE FISICO oppure brucia in tondo un punto della tappezzerìa della tua auto causando un DOLORE MORALE non trascurabile;
3) A casa tua, in occasione di una cena importante, dopo il dolce, il grappino e il caffé ti accendi una sigaretta che dopo un pò ti scivola dalle dita e cade sulla tovaglia bucandola. La tovaglia era ricamata al tombolo e l’avevi pagata mille euro, dopo aver girato per tutta la durata delle tue ferie nei borghi più sperduti del Tirolo;
4) Ti trovi al centro del deserto del Sahara su una Rang senza tetto e non puoi accenderti e goderti la tua sigaretta perché al tuo fianco c’é un fumatore pentito. Il fumatore pentito appartiene una specie che non si estinguerà mai e passa le sue giornate a caccia di persone con la sigaretta in bocca, solo per il gusto di torturarle;
5) Ti trovi alla fermata del tram che non arriva mai. Quasi perse le speranze, ti accendi una sigaretta e nello stesso momento lo vedi arrivare. A questo punto devi prendere una decisione importante, o butti la sigaretta e sali, oppure aspetti il prossimo;
6) Incontri per strada un conoscente salutista che non ha mai fumato e hai la sigaretta in bocca. Volevi fingere di non vederlo ma lui ti aveva già adocchiato;
La sigaretta è protagonista di infinite storielle che a me, fumatore in congedo, piace leggere o ascoltare. Lo scrivere mi aiuta a rendere meno penosa l’astinenza dal fumo, col passare del tempo mi sono adattato a non fumare ma il desiderio è sempre presente. Credo che la parola “ex fumatore” è errata, le parole che soggettivamente trovo adeguate sono: “Fumatori” e “Fumatori in congedo” .
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ciao.
Capua Michele: In questi giorni leggo su vari motori di ricerca, ad es. Virgilio, Libero, Google .. ecc. articoli che commentano la sigaretta elettronica nei suoi vari aspetti con in calce i commenti, che per me sono più succosi degli stessi articoli. Queste letture hanno stuzzicato la mia fantasia e così, senza badare al giudizio dei posteri, ne sparo una delle solite. Sarà che sono antiquato, sarà che sono stagionato, sarà che sono rincoglionito ma io dico e affermo con prepotenza che la sigaretta è una e solo UNA, ad esempio, non posso paragonare una grigliata di pesce appena pescato a una di surgelato. Chi fuma la sigaretta, la pipa o il toscano lo immagino seduto in poltrona davanti al calore di un camino con le braci ardenti, la fiamma viva e un bicchiere di cognac in mano. Colui che tiene in bocca quella cosa che chiamano sigaretta elettronica, lo immagino seduto in una panchina di ferro di un parco, in una giornata gelida e nebbiosa dove il vapore gli esce dalla bocca anche senza ciucciare quell’aggèggio. Ciao, svegliatevi.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ciuccia, se ti piace.
Capua Michele, pensierino della sera: Vi siete mai chiesti perché molti fumatori in pausa di riflessione dicono di non pensare più alla sigaretta? Perché sono bugiardi e rischiano un allungamento del naso, peggio per loro. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Le bugie hanno il naso lungo, le gambe corte appartengono a un altro discorso.
Capua Michele: Pensierino della sera, una di tante. La cronaca di questi giorni, tra gli infiniti argomenti, parla della protesta dei tabaccai che con la scusa della sigaretta eletronica, dicono che vendono meno pacchetti. La cosa strana che mi viene in mente è questa: Loro si lamentano perché incassano meno soldi, io mi lamento perché non ho soldi da fargi incassare. La verità? Non siamo mai contenti. Ciao a tutti
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Tabaccai …. allegria …. domani è un altro giorno.
Ciao a tutti e soprattutto a Michele. Sono un fumatore (di 48 anni), e non smetto x ora. Non fumo ne ho mai fumato pesante; da oltre 20 anni mi bastano le 5 -10 al giorno. Superare le 10 mi è sempre stato impossibile. Sono un fumatore da pause …molto psicologico del genere dopo pranzo/cena , dopo un caffè, dopo un aperitivo…diciamo non del tipo compulsivo , se così si può dire. Temo che proprio x questo motivo richieda anche più forza x smettere ,o almeno di pari livello di quella richiesta ad un forte fumatore. E’ solo una mia impressione…forse una scusa??… Ma da pochi giorni, ho in mente una cosa: congerdarmi dal vizio… Per questo motivo vi approccio e vi scrivo
Capua Michele a Gin Tonic con selz. Da un bel pò di tempo non si faceva sentire nessuno, grazie per il tuo toc ..toc, avevo quasi dimenticato l’esistenza di questo post. Parlando seriamente, non mi viene facile, però cerco di impegnarmi …. poi però mi stanco. Anche io per quasi cinquanta anni non ho superato il pacchetto e la mia media era di 10 – 15 sigarette al dì. Son quasi diciotto mesi che non fumo, la mia voglia di fumare è rimasta immutata come immutato è rimasto il mio amore per la sigaretta(la amo sempre e sempre l’amerò). Il fumatore è fumatore e basta e il fatto che non superi le 10 sigarette al dì, non solo non fa di te un mezzo fumatore ma per come te le gusti, ti inserisce nella categoria dei veri fumatori, questo è un mio pensiero, se qualcuno la pensa diversamente, che si faccia avanti, sarà il benvenuto. I benefici ottenuti dal mio organismo sono tantissimi e non ho intenzione di annoiarti elencandoli. Secondo il mio pensiero (non è una regola), la forza di volontà per smettere di fumare non è quantificabile. Per non fumare più, dobbiamo abituarci a non abbinare il desiderio della sigaretta alle nostre azioni quotidiane. Prova a smettere, è una esperienza interessante, se ci provi, scambierei volentieri i nostri pareri. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Psicologicamente provaci.
Capua Michele a Gin Tonic con seltz. Se sei entrato nel dialogo tra fumatori, aspiranti non fumatori e temporanei astensionisti, significa che il tuo fisico (organismo o come meglio ti piace chiamarlo) inizia a darti segnali di allarme ……. è come quando nel cruscotto della tua auto si accende la spia dell’acqua (o dell’olio), oppure in quelle moderne la spia della chiave o del monoblocco motore. Immaginando che intendi giungere all’officina senza l’ausilio dell’Aci, con le tue ruote, facendo riparare comodamente il guasto e riprendendo tranquillamente la tua strada, ecco i miei primi consigli. Prima fase: Non demonizzare la sigaretta e fumati tranquillamente e con gusto le sigarette che hai in tasca, a casa, in macchina e in altri posti. Seconda fase: Inizia a resistere alla tentazione di entrare dal tabaccaio e non chiedere o accettare sigarette da altri fumatori. Se Inizi i tagliandi, passeremo alle altre fasi. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Attenzione alle spie del cruscotto.
Capua Michele pensa, anche lui, a volte lo fa. Con gran piacere e notevole soddisfazione noto una inequivocabile stasi dei commenti in questo post, praticamente, il ristagno è totale. Da ciò si può dedurre senza alcuna esitazione che tutti (nessuno escluso) i protagonisti di questo post hanno raggiunto il loro scopo e cioè: hanno sotterrato l’ascia di guerra (la sigaretta) come a suo tempo hanno fatto gli indiani, Augh.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Prova a scavare.
buahah quante cazzate! Tranquillo non mi sono fatto prendere dallo scetticismo e ho analizzato razionalmente il tutto. Devo dire, purtroppo, che hai trasferito le tua angosce e debolezze sui non fumatori. Oh, pazienza!
Capua Michele risponde a Fabrizio. Le tue deduzioni sono molto interessanti e cerco di spiegarti il perché. Considerato che personalmente sono assolutamente scettico nei confronti dell’analisi razionale delle cazzate, devo ammettere che sei un grande perché Tu, con estrema naturalezza, hai analizzato. Nel mio modo semplice di interpretare le cose della vita, non riesco a capire il trasferimento delle angosce e debolezze da un soggetto ad un altro, ti sarei molto grato se mi potresti dare una spiegazione semplicistica di questo fenomeno psicofisico. Oh, pazienza! … Cerca di averne con me. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Prima la analizzo e poi la cerco.
Voglio riaccendere la miccia ed introdurre un aspetto del fumo di sigaretta ancora poco investigato.
In pratica fumare non è affatto un gesto sconsiderato. È una scelta che ha a che fare con la gestione del piacere, dell’autogratificazione, del godimento degli stimoli. Tutte azioni strettamente collegate tra di loro in quanto interessano la stessa area del cervello preposta al controllo dell’appagamento, la cosiddetta area della ricompensa.
Rispetto ai non fumatori, i fumatori oppure i grandi mangiatori oppure ancora gli “alcolizzati controllati” preferiscono e scelgono un soddisfacimento di comodo, di “primo livello” che gli deriva dal fumo di sigaretta, dal cibo, dall’alcol, eventualmente dalle droghe. L’appagamento psicologico derivante queste sostanze è purtroppo discontinuo ed effimero e richiede continui rinforzi. Dopo circa 30/40 minuti – nel migliore dei casi – un fumatore deve necessariamente riaccendersi una sigaretta, dopo circa tre ore – ma anche prima – chi cerca soddisfacimento dal cibo deve necessariamente riempirsi di nuovo la bocca. Chi si gratifica con l’alcol inizia a bere al mattino per poi scassarsi la sera. Chi si spara eroina o cocaina sbrocca non appena termina l’effetto delle sostanza.
Quindi l’unico appunto che si può muovere ad un fumatore è che fa una scelta di comodo, a buon mercato, passivamente fruibile, addirittura garantita dallo Stato, ad un prezzo sostanzialmente irrisorio se paragonato ad altre sostanze psicoattive.
Quindi fumare non è banalmente un vizio, non è un abitudine e non è solo una dipendenza ma è anche e soprattutto una scelta che riguarda la modalità di darsi piacere e soddisfacimento. E poiché tutta la nostra vita è orientata alla ricerca del piacere e del benessere, ecco che fumare è un ottimo rimedio, subito a portata di mano ed anche socialmente accettato. Tra l’altro è anche molto redditizio per chi produce, distribuisce e commercializza il prodotto, visto che la nicotina da subito assuefazione nonché dipendenza. In questo, quindi, i fumatori dovrebbero essere orgogliosi in quanto i loro consumi permettono alle multinazionali del tabacco di conseguire enormi profitti e ciò fa girare l’economia e allo Stato, attraverso il monopolio, di raccogliere fondi da destinare a scopi sociali come le scuole, gli ospedali e le case di riposo per anziani (chiaramente faccio ironia. . .!).
Quindi ogni fumatore dovrebbe proprio smetterla con lo smettere di fumare se non vuole avvilirsi e farsi seriamente del male nonché arrecare danno all’economia. Se proprio vuole smettere, ma io non glielo consiglio, deve solo sperare che succeda qualcosa nella sua mente che porti ad un sostanziale cambiamento di personalità consistente nella ricerca di piaceri di “secondo livello” e che questo, quindi, gli permetta poi di abbandonare la sigaretta in vista di qualcos’altro di più consistente e che non implichi più una scelta passiva bensì pro-attiva.
Lascio a voi il gravoso compito nell’individuare stimoli di secondo livello…
Capua Michele esprime le sue considerazioni su quanto abbastanza chiaramente esposto da Marketiello. Ciò che dici è la realtà e non c’è nulla da eccepire. Solo in relazione al gravoso compito di individuare stimoli di secondo livello, ne sparo una delle mie, come mia abitudine. Soggettivamente ritengo molto importante la ricerca di uno stimolo di secondo livello (questa tua frase è espressiva, mi piace), nel momento in cui si decide (o si è obbligati) il divorzio dall’amata (sigaretta) è opportuno distrarre la propria mente da questa disperata separazione. Trovare un qual cosa di sostitutivo (stimolo di II livello) che ci faccia ritrovare il buon umore, non è cosa semplice. Io mi sono aggrappato alla mia fantasia che è molto varia, estesa, colorata, in una sola parola ,,,,, bizzarra. E’ con la fantasia che ho trovato tanti stimoli di secondo livello che mi hanno completamente tolta la voglia di riaccendere la sigaretta (anche se dentro di me è rimasto un vuoto incolmabile). Come dici tu, Marketiello, trovare uno stimolo di secondo livello è gravoso, ma io aggiungo che non è impossibile. Ciaoooo
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Dove il II livello?? ……. non quello da muratore.
Capua Michele, pensierino espresso in una dolce sera di primavera: “Il ciclo di vita di un fumatore si svolge intorno ad un nucleo, la sigaretta”.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ciao, non è farina del mio sacco, però mi piace.
Io ho scoperto il mese scorso che le sigarette elettroniche sono più buone di quelle normali, e in un mese ho fumato solo una decina di sigarette (l’ultima dieci giorni fa).
Ho fumato un pacchetto al giorno per 45 anni e ultimamente il mio medico ha cominciato a notare che i polmoni e i bronchi non erano più così perfetti…non avrei voluto smettere, ma assaggiati gli aromi ”elettronici” non riesco più a gustare le bionde.
E’ un buon sistema per smettere di fumare senza sacrifici, anzi, con maggior piacere!
Capua Michele ha già detto qualcosa su quell’arnese attraverso il quale si inspira nicotina sintetica, aromi e chissà cos’altro. Tu, con quella specie di penna, usandola quotidianamente, inspiri sostanze (nicotina sintetica, aromi, ecc.) di cui non si conosce l’effetto sull’organismo. Io sono del parere che per smettere di fumare, non si deve fumare e basta, la sigaretta o la accendi oppure non la accendi. Concludo affermando con convinzione che disapprovo categoricamente il sistema da Te usato per non fumare. Così facendo, togli il piede dalla pozzanghera e lo affondi nel fango. Anche Io ho fumato per 45 anni e più, se avessi continuato, sarei finito con la bombola di ossigeno, adesso, dopo due anni sono in perfetta salute e respiro a pieni polmoni, ogni giorno macino chilometri in bici. Fai come ti pare, sei maggiorenne. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ho detto sigaretta, non penna!
Capua Michele, rimembranze di un nostalgico fumatore. Ricordo quando alla fine di un succolento pranzo svoltosi in allegra compagnia e generose libagioni, seduto in posizione di relax, gustavo la mia sigaretta (la rossa) e tra una tirata e una tiratona adornata da una fascinosa e odorosa nuvola di fumo, ripassavo nella mente i succolenti cibi ingeriti per la gioia del mio stomaco. Il dolce senso di appagamento che mi trasmetteva la sigaretta con la sua nuvoletta formata da affascinanti sfumature di azzurro e col suo dolce e unico profumo, era incommensuràbile. Essa (la sigaretta) è il mio scrigno in cui custodisco una infinità di dolci ricordi. Esiste altra cosa che la può eguagliare? Ciao a tutti.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Stai tranquilla, non hai eguali.
Capua Michele, hai la giustezza delle immagini. Il tuo pensiero nostalgico è sensuale ancor prima che malinconico. E “stai tranquilla, non hai eguali” è, quasi certamente, come vorrebbe sentirsi ricordata la tua prima donna. Roberta (astinente dal 1° gennaio 2013)
Capua Michele a Roberta: l’8 gennaio ti avevo detto, chi ben inizia deve concludere e adesso aggiungo “chi smette il 1° dell’anno non deve fumare per tutto l’anno”. Per me è stata una vera sorpresa, più che vera, direi gradevole, perché incredibilmente non fumi da cinque mesi e sedici giorni, tra poco (ora sono le 23,54 del 15.05). Conserva un bel ricordo di Lei (la sigaretta) e nei momenti difficili, quando ti sembra di non farcela, inventati subito una qualsiasi immediata distrazione. Io ho una fedele compagna che mi distrae e non mi fa deviare dal mio cammino. Questa fedele compagna è la penna, essa fa scorrere la mia mano a suo piacimento e poi mi rileggo per sapere cosa mi ha fatto scrivere, strano ma vero. Hai dimostrato di avere un carattere forte e ho piena fiducia sulle tue possibilità di riuscita. La mia penna dice: “Se non siamo sulla buona strada, di sicuro abbiamo preso l’autostrada”. Buona notte.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Dai che ce la fai.
Capua Michele, pensierino pazzerellino. Quando entravo da un tabaccaio vedevo l’arcobaleno dei pacchetti di sigarette che mi seducevano col fascino dei loro disegni che sembravano scaturire da una mano di artista ultraterreno. Sentivo gli odori inebrianti che dalle confezioni dei tabacchi si diffondevano nell’aria esaltando il nostro olfatto e deliziando il nostro spirito. Immerso in questa estasi subivo inerme il fascino delle varietà scaturenti dalle diverse lavorazioni delle foglie di tabacco: molteplici qualità di sigari, confezioni variopinte di tabacco per sigarette e pipe e sorvolo gli allettanti accessori da fumo che superavano i limiti della nostra fantasia e le barriere dell’immaginazione umana. Il tabacchino era il mio paradiso terreno e le sue porte, a me si son chiuse per raggiunti limiti di età. Nessuno al mondo può cancellare i miei dolci ricordi di questo paradiso perduto. Chi ha abbandonato questo luogo naturale, potrebbe descrivermi le emozioni del suo mondo artificiale? Ciao ai miei dolci ricordi.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Non te ne accorgi, ma sei sempre con me.
Hi there, i read your blog from time to time and i own a similar one and i was just wondering if you get a lot of spam feedback?
If so how do you protect against it, any plugin or
anything you can recommend? I get so much lately it’s driving me insane so any help is very much appreciated.
Capua Michele risponde allo straniero/a: Mi dispiace ma non posso risponderti perché non ho decifrato una sola parola. Domani mi recherò in una scuola di lingua inglese e cercherò di fare un corso accelerato (possibilmente col turbo). Il titolo, con l’aiuto di ciò che ho imparato con i corsi fatti in ufficio, prima della pensione, mi sembra che dice che l’euro ha preso il volo ed è andato da sua madre, forse è meglio che ci resti. Spring air cosa potrebbe voler dire? Che la moneta europea manda aria da tutte le parti perché soffre di aerofagia? speriamo che gli sfiati non siano puzzolenti. Recommend? I get so much lately, tradurrei così: Ti raccomando? E’ sporco di mucco gettalo lateralmente. Me insane: se tu non stai bene, sono sinceramente dispiaciuto, ti auguro una pronta guarigione, attento/a ai colpi di freddo. Is very much appreciated, tradurrei così: E’ vero mucco apprezzatelo (Io mi rifiuto categoricamente di assaggiarlo). Tranquilli, alla fine del mio turbo corso lingua inglese, sarà mia premura corrèggere qualche imperfezione inerente la mia traduzione. Sono un perfezionista e anche i piccoli errori mi danno fastidio. Bay bay, o forse bau bau.. Boh
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Im smokinkavo, mo no.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me?
Ma te sei fuori di testa
Capua Michele: riflessioni. Pazzo fui quando accesi la prima sigaretta e gran cretino quando entrai al tabacchino. La tua frase è breve ma efficace, a quando la prossima? Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Cara (la sigaretta) perdonami, è solo uno sfogo.
Capua Michele risponde ad anonimo del 18.06.2013: Hai ragione, personalmente, nel momento in cui fumavo, ero senza ombra di dubbio fuori di testa, se non lo fossi stato non avrei fumato. Sei riuscito a scoprire l’America nel secchiello. Non tutti gtli umani sono perfetti e io appartengo a questa categoria …. e Tu? Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Sei forse iscritto al Circolo dei Perfettini?
Capua Michele esterna i suoi pensieri vacanzieri a tutti coloro che leggono le sue stranezze, sia che le apprezzino e sia che le detestino. In questo periodo che invita al dolce far niente, rilassiamoci e godiamoci i frutti che Platone ci offre nel suo vassoio estivo, con la speranza che questi desideri platonici si trasformino in realtà gradevoli e fonti di dolci ricordi. Questi sono alcuni dei miei pensieri: 1) A coloro che fumano (Intendo i veri fumatori e non gli elettronici) dico: fumate, godete e spensieratamente divertitevi resettando le fesserie che raggiungono il vostro udito; 2) A coloro che non hanno mai fumato dico: Non fatevi convincere a fare coglionate, da altri coglioni che come me che ci sono cascati. 3) A coloro che hanno smesso di fumare e non vogliono ritirarsi dalla loro maratona dico: resistete. Adesso mi sono rotto di scrivere fesserie e di cuore auguro a tutti …. Buone vacanze.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Adesso vado a mare a mostrar le chiappe chiare.
@ Michele: grazie!
Ho passato l’ultima oretta e mezza a leggere (e se hai pazienza ti spiego perché leggo così a fatica) ogni singolo commento di questo post, con una sigaretta in mano da accendere, e non l’ho accesa… fino a tre minuti fa… ma andiamo con ordine.
Fumavo da più di ventidue anni (anno più o anno meno). Ho iniziato a desiderare di smettere quasi subito, ma fumare mi è sempre piaciuto ed o sempre avuto il terrore di come sarebbe stata la mia vita senza le sigarette.
Ho 38 anni e non ricordo nemmeno più quante volte ho provato a smettere, ricominciando subito dopo per fumarne di più.
L’ultima avventura: ho iniziato ad “iniziare a smettere” circa un mese fa. Ho colto l’occasione di un’operazione laser ad entrambi gli occhi (e per questo faccio ancora fatica a leggere il monitor) per smettere una buona volta. Mi dicevo che questa volta ci sarei riuscito, perché stare a casa così tanto tempo senza andare al lavoro mi avrebbe aiutato a non sentirmi “stressato”. Mi dicevo che avrei avuto tempo di rilassarmi con la musica, di dormire o di distrarmi dalla voglia di fumare. Credevo che ci sarei riuscito facilmente.
Erano tutte cazzate!
La verità è che ho dovuto ancora una volta fare i conti con me stesso, la mia dipendenza e con le mie paure di soffrire.
Ho provato a sostituire le sigarette con la famosa “sigaretta elettronica”. Una bella novità, dicevo. Con questo vapore saporito di menta e corretto di nicotina artificiale eliminerò le sigarette.
Certo, come no?
E’ finita che alternavo il fumo “elettronico” alle sigarette vere, con l’unica conseguenza di inalare ancora più nicotina e chissà cos’altro.
Quindi, circa due settimane fa ho buttato via tutto per smettere di fumare.
Non ho fumato per (ben) 36 ore. Mi sembrava di diventare pazzo, mi sembrava che il troppo ossigeno nel sangue mi facesse esplodere la testa. Così non ce l’ho fatta più e, di nascosto da mia moglie, sono sgattaiolato dal tabacchino ed ho comprato un pacchetto delle sigarette più leggere che esistano (o almeno così vogliono farci credere): le one.
Ne ho fumate tre una dopo l’altra. Ho continuato a fumare, seduto su una panchina sotto casa, finché il giramento di testa dovuto al troppo ossigeno non è stato sostituito dal giramento di testa dovuto alla nicotina.
Poi, preso da un senso di rabbia verso la mia debolezza ho buttato il pacco (con 17 sigarette) e l’accendino che avevo appena comprato nel cestino e sono risalito a casa.
Quello stesso pomeriggio ho comprato nuovamente un pacchetto di one ed un nuovo accendino, ma questa volta con un piano che non poteva fallire:
Fumare in maniera controllata: il primo giorno 5 sigarette, il secondo 4, il terzo tre, fino allo zero.
Credevo, così, di ridurre gradualmente i livelli di nicotina nel mio sangue e riuscire a smettere senza fatica.
Ebbene, dopo il primo giorno (5 sigarette) ed il secondo (4 sigarette), una brutta discussione con il mio migliore amico è stata sufficiente a farmi fumare l’intero pacchetto in una mattinata.
Poi, nel pomeriggio, dopo aver chiarito con il mio amico ed aver ritrovato il buonumore, un altro mezzo pacchetto fumato “allegramente” per festeggiare… Grottescamente comico, vero?
Ma non ho desistito. In fondo, nella mia debolezza sono un tipo molto testardo…!
Ho ricominciato, il giorno seguente, con 5, poi 4, poi il terzo giorno, invece di tre, senza accorgermi, ho acceso 8-9 sigarette.
Allora mi sono arrabbiato con me stesso ed ho detto basta: non compro più sigarette… Ma ho il tabacchino sotto casa…
Comunque, per non dilungarmi ulteriormente, dico solo che ieri sera, verso mezzanotte, ho fumato la mia “ennesima ultima sigaretta”.
Dopo ben 12 ore senza fumare, oggi prima di pranzo, ho fatto una visitina al mio amico tabaccaio ed ho acceso un’altra one mentre ancora chiacchieravo amabilmente con lui, sulla porta del negozio e senza nemmeno accorgermene.
Mi vien da ridere e rido di me stesso. Rido di quanto sono patetico e debole.
Poco fa stavo pensando proprio a questo mio nuovo modo di “smettere di fumare”. A questo rincorrere l’ultima sigaretta che resta tale solo fino al pacchetto successivo.
Così ho cercato in rete qualche consiglio per combattere la paura dell’astinenza ed ho trovato questo post.
Ho letto l’articolo e, all’inizio, l’ho condiviso pienamente.
Poi ho iniziato a leggere tutti i commenti. Tutte le battute e le risposte e la lettura mi ha preso. Come ho già detto, ho letto a fatica perché vedo ancora male lo schermo, ma mentre leggevo, con la sigaretta da fumare in mano, i tuoi commenti hanno rotto qualcosa nel profondo della mia mente.
Post dopo post, risposta dopo risposta, non capisco ancora cos’è successo, ma mi è passata la voglia di fumare quella sigaretta.
Forse perché ho capito che potevo anche farne a meno… non lo so.
So soltanto che, dopo aver letto l’ultimo post di Michele ho deciso che quella sigaretta sarebbe stata l’ultima… la vera ultima… “l’ultima ultima sigaretta”…
Così sono andato fuori (non ho mai fumato in casa) e l’ho accesa. Questa volta, però, non pensando al fatto che era l’ultima. Non pensando a quanto mi mancheranno le sue profumante e splendide sorelline. Solo godendomi l’aroma che scendeva nei miei polmoni (probabilmente lerci di catrame) e l’inebriante sensazione che la poca nicotina che Essa conteneva, regalava ancora una volta al mio sistema nervoso centrale.
Poi sono rientrato in casa, ho lavato i denti, le mani e la faccia per togliermi (per l’ultima volta spero) l’odore della mia adorata droga di dosso ed ho messo il pacchetto di bionde con dentro l’accendino e le rimanenti sigarette, nel cassetto di fianco a me.
Resteranno lì per un bel po’.
Io le adoro. Mi piacciono e le fumerei tutte in una volta. Ma sono una droga e non voglio più essere dipendente di qualcosa. Nemmeno di qualcosa che ho amato per oltre 20 anni!
Sapere che sono lì mi da conforto. E sapere che “non le voglio fumare” è molto più incoraggiante di tutte le altre volte che sapevo solo che “non le avevo in casa”.
Come ho detto all’inizio, Michele, grazie per ciò che hai scritto. Non ho ancora ben capito perché o come, ma ora so di non aver più paura di vivere una vita senza le amate sigarette. E soprattutto, so che è possibile non voler fumare e continuare ad amare le sigarette.
Adoro le sigarette, ma non ne toccherò mai più una in vita mia!
Non so se qualche parte c’è una sigaretta per te… spero solo che, se la trovi, tu non abbia l’accendino!
Nel cassetto ci sono 15 sigarette per me… ma non le voglio!
Buone vacanze e ancora GRAZIE!
Capua Michele risponde ad Alex: Premesso che invece di porci l’interrogativo “Smettere di fumare è difficile”, dobbiamo capire che smettere è possibile. Se i non fumatori godono i loro momenti felici, vuol dire che l’uso della sigaretta non è indispensabile per la nostra felicità. Detto questo, la morale della favola è: “Se vuoi smettere, perdi l’abitudine”, per riabituarsi a non fumare è necessaria, almeno all’inizio la forza di volontà. Nel tuo caso il mio consiglio è il seguente: Non tenere sigarette a portata di mano e non andare a far visita al tabaccaio, se esso è tuo amico, incontratevi fuori dal tabacchino e non accettare mai sigarette se ti vengono offerte, queste sono regole indiscutibili e indispensabili per tornare a vivere serenamente. Se veramente non vuoi quelle 15 sigarette, buttale. Ciao e buona scalata, raggiungere la vetta è difficile ma possibile. Anche a me (e a tutti i fumatori) sembrava impossibile godere la vita senza sigaretta, adesso me la godo e anche meglio, molto meglio.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Io ho raggiunto la vetta, a quando tu?
Capua Michele ride pensando alla famosa frase pensata e detta da tutti i fumatori, compreso se stesso ed è la frase più Cretina (con la C maiuscola) che può uscire dal cervello affumicato di chi fuma. La famosa, stupida, cretina, pazzesca, insensata frase che anche io pensavo è questa: “Si, voglio fumare di meno, però devo avere sempre le sigarette in tasca” oppure “Si, voglio smettere di fumare però devo avere le sigarette nel cassetto”. Chi smette non deve avere sigarette in nessun posto a lui accessibile, non deve accettare sigarette quando gli vengono offerte, non deve fumare a scrocco (lo scroccone è sempre in agguato con la scusa che vuole fumare poco) ed più fastidioso di una puzzola. Questa cretinata mi è venuta in mente pensando ad ALEX SENZA SOLE che se non butta le sigarette che ha a portata di mano, il sole non lo vedrà mai. Se non voglio fumare, non devo più entrare nel tabacchino e basta. Capito mi hai? Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Le chiappe mi si stanno abbronzando.
Capua Michele comunica agli interessati che a causa di problemi tecnici (Intervallo con pecore), il suo PC è posteggiato in officina. Dormite tranquilli, a fine mese riprenderanno le trasmissioni con le mie abituali analisi strampalate. Ciao a tutti.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Le chiappe mi si stanno scottando.
Capua Michele risponde a se stesso. Per la gioia di tutti i suoi ammiratori, gioiosamente comunica la ripresa delle trasmissioni. Dove vi eravate cacciati?
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? A mare o in montagna?
Capua Michele. Pensierino di agosto: Fumare è bello, non fumare è meraviglioso …… se non provi a smettere non sai cosa ti perdi …… provare per credere …… isole comprese. Ciao e vacanze allegre per tutti.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Il sole di agosto mi ha dato alla testa … tratto da una famosa canzone ….. non ricordo di chi.
Capua Michele consiglia la lettura del commento di Marketiello , per leggerlo fate scorrere in su i commenti, fino al 24°. Ciò che ha scritto, potrebbe essere una ottima base di partenza per uno scambio di opinioni, di esperienze, di consigli che oltre ad appagare la nostra curiosità, potrebbero (ne sono certo) essere di aiuto a chi ha iniziato da poco tempo l’astinenza da fumo e di conforto a chi non fuma più. Non siate superficiali nel giudicare chi non fuma più, perché chi smette, lo fa solo per motivi seri e non per sollazzo. Comunque il solo fatto che il fumo, inevitabilmente, col trascorrere del tempo, provoca sofferenze, dovrebbe indurci a riflettere sulla nostra condotta. Fumatori, ex fumatori e aspiranti fumatori ……. svegliatevi, uscite dal guscio e fatevi sentire. Toc .. toc
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Sgusciatevi.
Marketiello ha offerto una chiave di lettura molto interessante sul fumo. Mi sto aggrappando al suo scritto perchè, lo voglio dire con grande sconforto, dopo 8 mesi di astinenza totale sono “caduta” con due giorni di rinnovati voti d’amore all’amante infida e sempre seducente….Mi rialzerò? Roberta
Capua Michele a Roberta: Ti ho appena letta però mi aspettano a tavola, ci risentiamo più tardi. Stai tranquilla, hai solo inciampato, hai perso un po’ di equilibrio, ma non vedo problemi. A presto
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Non fare di una cadutina una tragedia. A più tardi.
Capua Michele riprende il discorso con Roberta. Ho appena finito di cenare e a stomaco pieno il mio cervello (anche io ce l’ho, forse) carbura meglio, se non altro, mi dà questa illusione. Tu hai smesso di fumare il 1° giorno dell’anno 2013, considerato che rifumi da soli due giorni, immagina di aver camminato per tanti Km e di essere seduta su una panchina, in piccola pausa di riposo, prima di riprendere il lungo cammino. Non hai fumato per 8 mesi e 22 giorni e questo è già un grande passo e la dimostrazione che se non vuoi fumare, hai le doti per non farlo. Posso solo dirti come mi comporterei al tuo posto, così: prima mi rilasserei continuando a fumare tranquillamente per uscire dal panico dovuto all’intervallo (ripresa del fumo) e pensando al miglioramento della mia salute senza il fumo. Poi, a mente stabilizzata riprenderei a non fumare dal giorno 1 settembre non pensando più alla fesseria che ho fatto. Smettila di commiserarti, ogni giorno di tristezza è un giorno perduto. L’altro giorno, un mio conoscente che aveva ripreso a fumare dopo tre anni, ha detto che dopo una quindicina di giorni, facendo un po’ di calcoli sui soldi che ributtava nel cesso, non ha più comprato sigarette. Intanto, come dice Marketiello, cercati uno stimolo di secondo livello .. c’è pure la rima. Anche io fino al 15° mese sono stato a rischio di ricaduta, poi non ho più avuto problemi e l’idea di comprare sigarette non mi passa neanche per l’anticamera del cervello. Fammi avere tue notizie, spero che dal 1° settembre non fumi più, non mi deludere. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Voi altri che fate?? … Sgusciatevi.
Grazie Michele, grazie Roberta. Il solo fatto che voi due abbiate letto ed apprezzato il mio commento mi ha aperto gratuitamente un canale privilegiato per conseguire un soddisfacimento di “secondo livello” il cui effetto è molto più appagante, gratificante e duraturo del piacere che può dare una banale sigaretta! Ma sta’ cosa qui, in verità, quel furbone di Michele l’ha ben capita già da tempo ed infatti la utilizza egregiamente come suo personale ed efficace antidoto contro il fumo di sigaretta. Di fatti non esiste nulla di più efficace per tenersi lontani dalle ciospe se non parlare di loro in maniera approfondita ed articolata, andando a scavare approfonditamente le mille pieghe del nostro cervello alla ricerca del fumo annidatosi.
Visto quindi che m’avete dato il vostro benvenuto in questa comunità davvero “speciale”, colgo l’occasione per fare una breve presentazione di me stesso e del mio controverso ed ambivalente rapporto con la sigaretta.
Sono napoletano, ho compiuto 50 anni e sono un fumatore in “congedo temporaneo” e con questa citazione ringrazio Michele che ha coniato una definizione calzantissima del ruolo e dell’identità complessa di un ex-fumatore.
Tecnicamente potrei definirmi un fumatore occasionale convinto o meglio illuso di sapersi gestire e di controllare il numero massimo di sigarette, in verità però – nonostante le poche o pochissime sigarette fumate nell’arco di una settimana – ad un certo punto della mia morigerata carriera di fumatore a scrocco, ho sbroccato ed ho iniziato ad acquistare “il” pacchetto di sigarette, cosa per me ritenuta il pericoloso discrimine tra l’occasionalità e l’accanimento.
Questa paradossale escalation mi ha rispedito diritto diritto agli anni della adolescenza quando – dopo essere stato istruito per benino sui piaceri del fumo dai soliti amici di malaffare – iniziai a fumare regolarmente “chiuso in bagno” come da copione, per evitare di essere sgamato da mia madre fumatrice e da mio padre ex-fumatore suo malgrado per essere finito in ospedale in seguito ad avvelenamento da tabacco (erano per lui i tempi del dopo guerra quando arrivavano in Italia le tremende sigarette turche senza filtro e con una concentrazione di nicotina elevatissima).
Questo rimbalzo temporale ai miei 15/17 anni di fumatore “erotico” alle prime armi, m’ha fatto sprofondare il terreno sotto i piedi e m’ha aperto gli occhi su una triste verità che da tempo andavo nascondendomi: per quanto le sigarette fumate fossero poche per autolimitazione imposta e sofferta, alla vista di un altro fumatore io mi scoprivo letteralmente a sbavare dietro la sua sigaretta! Un impulso irrefrenabile mi pilotava come un burattino ed io immancabilmente finivo per accendermi a mia volta una sigaretta. Ero dipendente e fingevo di non esserlo ricorrendo ad una lunga lista di alibi dietro cui trincerarmi.
Questo accadimento ha fatto si che io rimettessi in discussione integralmente e brutalmente il mio rapporto con la sigaretta.
Lavorando poi approfonditamente sulla mia storia di fumatore, le motivazioni di fondo ed i meccanismi che regolano la ricerca dell’appagamento, sono inspiegabilmente giunto ad un punto di rottura c’ha fatto si che la sigaretta ed il suo effimero appagamento perdessero per me quel fascino originario. Non avevo pensato, né cercato, né voluto smettere, anche perché mi reputavo un “falso fumatore” (che ingenuità…) eppure la serie di eventi che sono scaturiti ha fatto si che la sigaretta scomparisse dal mio orizzonte affettivo. Non credo si sia trattato di un miracolo ma di una congeniale concomitanza di eventi che ho saputo cogliere al balzo.
Ciò non toglie che smettere di fumare rimane un’arte e che pochissimi sono coloro in grado di esprimersi compiutamente e con successo in questa disciplina creativa!
C’è qualcuno che vuole una Marlboro rossa di quelle che mi sono rimaste? Eh Michele? Tu?
Capua M. e Marketiello, grazie davvero per il sostegno. E’ incredibile come la dipendenza possa assumere le sembianze dell’amore-passione: un senso di assenza che sembra provenire direttamente e fisicamente dal cuore (e dalla pancia).Chissà, forse anche in questo caso succederà (ma quando?) come coi vecchi amori: li ricordiamo con estremo rimpianto, ci sembra che al loro fianco avremmo potuto vivere una vita migliore, ma se li reincontriamo ci cade un velo dagli occhi….
Capua Michele a Marketiello: E’ vero, Io sono un furbone, però Tu ne sai più di una volpe. Ciò che hai detto su di me, mi calza a pennello. Ti dico, a questo riguardo solo una cosa: è verissimo, il mio antidoto per stare lontano dal fumo è lo scrivere senza inibizioni, le cose che mi passano per la testa le sparo senza prendere la mira. Questo mio modo di fare, casuale e non programmato, è stato e lo è anche adesso determinante per condurre una vita tranquilla da non fumatore. Come dici Tu (mi piace questa definizione), smettere di fumare è un’arte e Io aggiungo: se impari a praticarla ti divertirai moltissimo. Markitiello, va bene che sei più furbo di una volpe, però se non butti o regali quelle Marlboro rosse diventi più scemo di uno scecco (asino). Non mi stanco di ripeterlo, chi smette di fumare non deve assolutamente avere sigarette a portata di mano ……. capito mi haiiiiii????
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Marki, butta le rosse e dai conferma.
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Non ci penso proprio a buttarlo così come se niente fosse… Eh no! Vorrò invece fare qualcosa ancora di più eclatante, più teatrale, più simbolico, più metaforico: lo taglierò sotto la sega circolare del mio laboratorio da hobbista evoluto! E farò anche una ripresa video della decapitazione affinché sia di monito all’umanità tutta… Altro che buttarlo nell’immondizia… L’ho tenuto proprio per sottoporlo alle più sadiche ed atroci torture: il mio intento è quello di vendicarmi ferocemente! Quindi Mikè non temere: non mi rificco una sigaretta in bocca. Ormai la mia nuova condizione di “fumatore in congedo” è un forte rafforzativo della mia stessa personalità al quale non intendo rinunciare affatto. La guerra alla sigaretta m’ha schiuso un mondo di conoscenze relative al variegato ed articolato mondo della dipendenza e delle sue più intime ragioni che trovo molto più interessante parlare di fumo piuttosto che fumare materialmente una sigaretta. Parlarne approfonditamente diviene quasi un balsamo, un tranquillante naturale per la psiche mutilata di un ex-fumatore!
E poi sono contento che la stessa Roberta stia entrando pian piano a far parte di questa associazione segreta che rivendica a pieno titolo la scrittura ed in generale il “raccontarsi” come efficacissima ed imbattibile arma per collocare la sigaretta dinanzi al plotone d’esecuzione! La scrittura è una TERAPIA. La sua azione è molto più efficace della forza di volontà, della motivazione, della preoccupazione per la salute, del costo del “vizio” del fumo. Provare per credere…
Non è forse così Mikè?
Mi sono rimaste due ultime cicche: chi se le aggiudica?
Capua Michele rettifica: Markitiello, erroneamente ho cliccato la risposta rivolta a Te, sul post di Roberta.
Capua Michele istruisce i lettori di questo post sul significato della teoria Marketiellana relativa alla ricerca dei piaceri di secondo livello. La mente di un fumatore tende a ragionare a proprio vantaggio, è quindi comprensibile se come secondo livello intende il passaggio da una sigaretta lunga ad una corta, oppure da una normale a una slim. Mettetevi bene in testa che per attività di secondo livello si intende ben altro e cioè, nei momenti di maggiore tensione: 1) Uscite e distraetevi con una lunga passeggiata, se non potete, affacciatevi alla finestra; 2) Inforcate una bici e se non l’avete, attaccatevi al tram; 3) Leggete un libro, se non è Vs abitudine, abituatevi; 4) Navigate su Internet, meglio senza bussola, così tenete la mente rilassata; 5) Lavorate all’uncinetto, chi non sa, lo impari; 6) Se vedete una mosca, munitevi di paletta e iniziate la caccia; 6) Se proprio non avete nulla da fare, fate scivolare la tazza del caffè sul pavimento, così potete pulirlo con l’aiuto di uno straccio e di un secchio. Spero che la mia spiegazione sul significato della teoria Marketielliana sia stata abbastanza chiara. Ciao a tutti
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Nei miei sogni, sempre.
Capua Michele a Marketiello: Im primis, ricorda che se hai una sola sigaretta in casa, la tua lotta è come quella di Don Chisciotte …. arriverà il momento in cui la fumerai e sarà come mettere il piede su una buccia di banana. In secundis, perché vuoi intraprendere una guerra contro la sigaretta? Sei stato tu a corteggiarla e possederla ed invece di esserle riconoscente, Le (E’ sempre una Signora con la S maiuscola) esterni ribrezzo. Il Tuo comportamento è tipico dell’innamorato abbandonato dall’amata (la sigaretta), per cui ti concedo questo sfogo e alla sigaretta dico: Perdonalo, non sa quel che dice. Attento a non assumere il comportamento del fumatore pentito, è una brutta malattia. Io e con me, ne sono sicuro, anche Roberta, non rinnegeremo mai la nostra amata. Povera cara, quel monello del Markitiello ti voleva mandare difronte al plotone di esecuzione, che ci vada Lui, se ci tiene tanto. Ciaoo.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Stai serena, ti proteggo Io da quel monello di Markitiello.
Capua Michele a Mark. Abbi pazienza, ho accorciato il tuo nome per praticità. Ebbene, lo ammetto, hai scoperto le mie carte riguardo all’antidoto, però ti conviene non sottovalutarmi perché se tu sei una volpe, io ne so una più del diavolo. Fatta questa premessa, il mio giudizio sul nostro incontro/scontro è senza ombra di dubbio positivo, se tu dici bianco, io dirò nero, se la pensassimo alla stessa maniera non avremmo il carburante per navigare intorno agli altri commentatori chiusi nel loro guscio, in letargo. Questa è la mia maniera per darti il benvenuto tra di noi, se ti garba, bene, se non ti garba son cavoli tuoi. In comune abbiamo solo il laboratorio fai da te, che potrebbe essere anche un’altra fonte da usare come contorno per colorire il dialogo. Ciaoo
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Il mio antidoto è alla portata di tutti.
Ma scherzi? Certo che mi garba…
Sei un osso duro. Pane al pane, vino al vino.
Però tu hai uno spirito garibaldino volto a salvare i sottomessi dal giogo della tirannia della sigaretta, io invece preferirei che gli altri continuassero pure a fumare. Emanciparsi dalla schiavitù non è alla portata di tutti. Non alimentiamo false speranze.
Sorry.
Capua Michele a Mark: Se tu dici nero, io dico bianco e viceversa e attenendomi a questa regola ti rispondo che non è mia intenzione alimentare false speranze perché io cerco di dare una mano solo a coloro che per loro volontà o ancora peggio, per motivi di salute devono smettere indipendentemente dalla loro volontà e con o senza di me, purtroppo devono farlo. A chi fuma non solo non dico nulla, ma gli auguro lunga goduria anche se col passare del tempo le sofferenze si presentano (non dico si presenteranno) puntualmente perché bene che vada, si compromette solo la funzionalità dei polmoni, con rischio di enfisema e terribili sofferenze che possono durare anche anni prima dell’ultimo respiro. Io ho preferito smettere quando ancora respiro a pieni polmoni e godo ottima salute, prova ne è che sono ancora donatore di sangue (AVIS) e lo dono ogni tre mesi, puntualmente. Buona notte, il sonno bussa alla mia porta.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Tu dici bianco e io dico nero.
essere troppo tardi. Stai tranquillo, non sono il classico rompi scatole del fumatore pentito. Se capita un fumatore alla mia tavola, lo invito a non alzarsi e di godersi la sua sigaretta dopo la frutta, il dolce e un grappino comodamente seduto al suo posto.
Capua Michele a Roberta. Stai tranquilla, non è mia intenzione perseguitarti psicologicamente. Dopo questo mio ultimo tentativo per cercare di influire sulla Tua scelta “fumo o non fumo”, ti scriverò solo se sarai Tu a cercare un dialogo. Ti racconto questa mia esperienza maturata durante la mia astensione dal fumo che potrebbe essere di aiuto anche ad altri lettori, la conoscenza delle nostre esperienze è l’essenza principale dei nostri discorsi. Io credo che una delle principali cause che ci fanno apparire difficile (anche impossibile) lo smettere, è L’ABITUDINE e cioè la ripetizione degli stessi atti collegati alla sigaretta (sfilarla dal pacchetto, tenerla tra le labbra, accenderla, vederla consumare ,, ecc.). Il fumatore è anche abituato ad accendersela nelle innumerevoli azioni quotidiane e cioè: se piove, se c’è il sole (ogni cambiamento del tempo), dopo una bevuta, dopo una mangiata, se è triste, se è felice, se è contento, se è scontento, se sta bene, se sta male, insomma, per lui (il fumatore), ogni momento della giornata è quello buono. Questa abitudine l’ho persa dopo 15 mesi di astensione e con essa sono finiti i miei problemi, perché le mie azioni quotidiane non sono più schiavizzate dalla sigaretta e sono tornato finalmente un uomo libero e soddisfatto, anche se il divorzio dall’amata è stato doloroso (tempi passati). Non tutti noi abbiamo le stesse reazioni, c’è chi la perde (l’abitudine) prima e chi dopo, io ho impiegato 15 mesi, gli altri milioni o miliardi di ex fumatori, non lo so. Per te, il periodo di astinenza non ha ancora maturato l’evento (perdita dell’abitudine), se la tua forza di volontà ti sostiene, come hanno fatto gli altri, anche Tu riuscirai a uscirne fuori. Forza, faccio il tifo per la tua vittoria ….. e vaiiiii ….. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? E alzati da quella panchina, che aspetti!
Si è maledettamente così: sono gli automatismi legati al fumo i più difficili da sconfiggere!
Ad esempio, io quand’ero in compagnia di amici, oppure in un qualsiasi momento di socialità, davvero avevo enorme difficoltà a spezzare l’abitudine della sigaretta dopo cena.
Dopo aver smesso, almeno nel primo mese, mi sembrava un’assurda privazione rinunciare ad una “innocua” sigaretta… Eppure inconsciamente quella sigaretta alla quale mi appigliavo era una risposta alla tensione nervosa oppure alla noia.
Ebbene interrompere questo automatismo non è stato affatto facile. Per sottrarmi al richiamo delle sirene doveno necessariamente alzarmi da tavola ed allontanarmi.
Oppure in alternativa fissavo incessantemente un fumatore in tutte le sue articolate movenze legate al fumo di sigaretta per trovarle assurdamente ridicole…
Insomma bisogna proprio lavorarci sopra per trovare un onorevole via di uscita.
Capua Michele dice: Bravo, bravissimo ……… capito mi hai ……. questa volta. Ciaoo
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Hai visto che il dialogo schiarisce le idee.
Capua Michele a Mark. Questo è il consiglio che ti do: strappa il congedo temporaneo di non fumo, piantala con queste stupidate e pensa seriamente al divorzio definitivo dalla sigaretta. A fine pasto, come un automa, sai cosa ho fatto più volte? Mi sono allontanato dalla tavola per fumare la mia sigaretta e dopo qualche passo, tornato alla realtà, rammentavo che in casa non avevo neanche una cicca. Altre volte, sempre agli inizi, rovistavo negli angoli di tutti i cassetti e degli armadi non trascurando le tasche delle giacche, nell’affannosa ricerca della sigaretta che non ho trovato perché quando ho iniziato la disintossicazione ho provveduto a togliere ogni traccia di tabacco da tutti i posti a me accessibili. Oltre alla eliminazione totale delle sigarette, mi sono imposto il divieto assoluto di accesso alle rivendite di tabacchi. Ho scritto ciò per farti capire il perché ti devi liberare di quelle rosse che hai a portata di mano sbriciolandole nel secchio della spazzatura. Il tuo congedo temporaneo dal fumo, lo paragono a una cretinata più che colossale, preferisco il termine, gigantesca. Ciaooo.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Spiacente, durante il congedo le ha fumate tutte.
Capua Michele: riflessioni. Smettere di fumare è l’arrampicata più dura della nostra vita e solo i forti di carattere riusciranno a raggiungere la meta. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? E gli altri? Si attaccano al tram.
Capua Michele aggiunge una nota. Chi fallisce nel tentativo di perdere il vizio del fumo e chi ci ricade è assalito dallo sconforto perché deve accettare l’evidenza e cioè: LA DEBOLEZZA DELLA SUA VOLONTA’.
ahi quanto vero. Mi sono data, come da tuo scenario di caduta e ripartenza, il 1° settembre come giorno per la mia personale risurrezione. Che anche se ne fumo una sola mi sento in bilico su un precipizio, proprio perchè o è tutto, o è niente. O è fumo matto e disperatissimo o è contegnosa lontananza….
Capua Michele a Roberta. Brava, bravissima …….. capito mi hai.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ok, o fumi o non fumi, la via di mezzo non c’è.
Debolezza della volontà o della troppa sicurezza del proprio io, acquisita nel periodo di astinenza?
E’ possibile fumare senza cadere nella dipendenza che m’impone di divenire servo della sigaretta e pianificare la mia vita in virtù di essa?
No.
Per mia esperienza la parte più difficile è il lungo periodo: mantenimento della condizione del NON fumatore. Io penso che non si risolva evitando rivenditori di tabacchi o eliminando tutto ciò che ci ricordi il nostro passato da fumatori. Mettiamo da subito alla prova la nostra volontà. Io ho gettato il tabacco, ma ho tenuto cartine, filtri, accendino e portacenere (sporco). .
E’ bello fumare? A me faceva parecchio ribrezzo fino a quando ho iniziato a tollerare il veleno e non sentire più il sapore del tabacco. Poi ho dovuto convivere con la paura di rimanere senza sigarette, di essere spesso ostracizzato dal gruppo di amici per il mio vizio, rendendomi spesso inopportuno o peggio, dalla paura di un infarto, di un cancro o di un ictus.
Oppure i sensi di colpa quotidiani della promessa a mio padre di smettere, e mai mantenuta, fatta mentre moriva rantolando, portato via da un cancro al polmone (dopo che smise di fumare per la perdita del padre, mio nonno, morto per infarto causato dal fumo).
Insomma, fumare non era molto bello. Certo ho “goduto” delle sigarette in maniera “dozzinale” non ce n’è una “memorabile” che io ricordi nitidamente; ho goduto e tengo impresse nella memoria altri tipi di esperienze. L’unica riguardo le sigarette è quella della prima volta ma come ho scritto fu davvero terribile.
Io ho fumato per 19 anni smettendo in questi ultimi 3 anni per due volte. Ogni volta l’astinenza è durata circa 10 mesi, poi ho ripreso come prima, aumentando il numero di sigarette nel primo periodo post-astinenza, per poi stabilizzarmi sulle 20/25 sigarette per giorno.
E’ da 24 ore che ho deciso di smettere definitivamente, conscio anche degli errori delle esperienze passate. Non sento un senso di rinuncia, mi spaventa il raggiungimento della normalità, quando sei davvero libero ma allo stesso tempo più vulnerabile nel ricadere nel vizio.
Ho deciso di tenere un diario per mantenere sempre vive le mie motivazioni. Spesso esse sopiscono pian piano raggiungendo il sonno di quella abitudine persa: essa però è sempre più lesta di quelle, nel risvegliarsi.
In bocca al lupo a tutti
Capua Michele a CI pp O. Lo scambio di esperienze vissute e la loro comparazione mi ha aiutato e continua ad aiutarmi nel mantenere la mia condizione di non fumatore. Lo scrivere mi distrae e neutralizza i pensieri assillanti inerenti all’astinenza, che adesso non ho più, oppure presumo di non avere, come dici tu, non bisogna avere troppa sicurezza del proprio io, nel senso che il pericolo di ricaderci è dietro l’angolo, per tutta la durata della nostra vita. E’ impossibile fumare senza cadere nella dipendenza, condivido e aggiungo che solo un presuntuoso può affermare il contrario. Anche per mia esperienza, la parte più difficile, è stata quella di mantenere la condizione di non fumatore nel lungo periodo, comunque dopo 15 mesi non ho più grossi problemi o credo di non averne. Quando ho deciso di smettere, in casa non ho lasciato tracce di tabacco, gli oggetti invece li conservo con cura, tra le cose che ho ne elenco alcune: una collezione di accendini a benzina, attrezzatura per confezionare sigarette (siringa, tubetti con filtro ecc.), portasigarette ecc. L’ho detto e lo ripeto, state lontani dalle rivendite di tabacco, altrimenti ci ricascate …. come fichi secchi. Il mio passato da fumatore è un dolcissimo ricordo e non è assolutamente mia intenzione rinnegarlo. Di una cosa sono certo, la causa delle nostre pene è l’abitudine, adesso vivo tranquillo perché ho perso l’abitudine del fumare, esempio: solo dopo una quindicina di mesi non penso più se potrei godermi una crociera senza la sigaretta. Finalmente non sono più un sigaretta-dipendente. Le motivazioni per non fumare più arrivano col passare del tempo, non è necessario cercarle, le troviamo nel miglioramento della qualità del nostro vivere. Se per due volte sei riuscito a non fumare per 10 mesi, prova ad arrivare a 15, come è successo a me, anche tu potresti perdere l’abitudine. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Provare per credere, isole comprese.
Ciao Michele, mi permetto di darti del Tu. Ci sosteniamo a vicenda perché inconsciamente abbiamo paura di ricadere facilmente in quel vizio. Parlare ci rende consapevoli. Stranissimo: da fumatori non parliamo della nostra dipendenza, seppur noi sappiamo benissimo i danni che ci provoca: affoghiamo le nostre paure, generate dalla sigaretta, per mezzo della sigaretta stessa. Un cane che si morde la coda. Noi sappiamo così bene quanto siamo labili procedendo nell’intenzione di essere NON fumatori: non vi è una data certa per la quale possiamo dire “ora siamo liberi” e questo ci spaventa. Siamo destinati a rivolgere quotidianamente il nostro pensiero alla sigaretta, nel bene e nel male, sia da fumatori, sia da ex fumatori: un calvario il nostro, una pena che ci siamo meritati per il nostro rapporto intimo con la sigaretta.
Capua Michele a CI pp O. Tutti possiamo avere una ricaduta, l’importante è sapersi rialzare per non essere inesorabilmente annientati dalle notorie sostanze velenose. La parola calvario la reputo esagerata perché fino a quando non si perde l’abitudine c’è solo una sofferenza circoscritta ad alterni momenti della giornata. Molti fumatori, inizialmente tendono ad ingigantire questa sofferenza da privazione e come nel tuo caso la trasformano in calvario, o pene che ti seguono come la tua ombra. Se ti soffermi a valutare solo il lato negativo e cioè la perdita del piacere della sigaretta, smettere ti sembrerà impossibile. Quando ho smesso di fumare, 23 mesi fa (05.10.2011), ho superato il mio pessimismo valutando i lati positivi derivanti dal respirare aria pura e mi sono sentito e mi sento come se fossi tornato a nuova vita. Cerca di pensare positivo, compiangerti non serve a niente. Nessuno è perfetto e quindi anche io, come gli altri, posso avere una ricaduta, però nel mio cammino sto sempre attento alle bucce di banana. Ho ripreso l’uso quotidiano della bicicletta e non me ne frega niente della sigaretta, ti è piaciuta la rimetta? Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Pedala che ti passa.
Ciao Michele, grazie per la tua risposta. Analizzavo nel mio commento il modo in cui gli ex fumatori (molti di essi ed io in primis) hanno necessità di condividere la propria esperienza con altri ex fumatori. Questo scambio d’opinioni è un esempio. Non è un modo di esorcizzare una possibile ricaduta? E’ un sostegno reciproco il quale ci aiuta: non scriveremmo qui, diversamente.
Sono d’accordo, si potrebbe inciampare. Proprio questo scrivevo: dobbiamo metterlo in conto come probabilità, quello che un NON fumatore nemmeno considera. Questo per me è il “nostro” Calvario; un continuo rimando a questo pensiero.
Oggi sono uscito di proposito per affrontare i miei amici fumatori. Sapendo che ho deciso di smettere mii hanno comunque chiesto varie volte se volessi delle sigarette. Non so se valutare questo fatto come inopportunismo da parte dei miei amici o pacificamente come una loro curiosità verso la mia forza volontà.
Ovviamente ho declinato tutte le offerte.
Capua Michele a CI pp O. Lo scambio di esperienze mi è stato molto utile e forse addirittura determinante nella risoluzione del mio rapporto con la sigaretta. Il periodo che tu stai attraversando io l’ho superato ampiamente perché ho affrontato il problema con ottimismo e senza esagerazioni (calvario di che?), ormai il mio desiderio di fumare è svanito, perché sono tornato a godere in pieno le cose della vita. Continuo a scrivere per abitudine e forse anche perché provo piacere a sguinzagliare le mie dita sulla tastiera lasciandole scorrere liberamente per poi leggere gli argomenti che ne vengono fuori, è come quando porti il cane a passeggio (ce l’ho) e quando è possibile sganci il guinzaglio e godi nel vederlo correre liberamente. Se non cerchi di essere più ottimista e non la smetti con le fesserie tipo l’incontro con amici fumatori, il tuo tentativo di smettere è fallito in partenza. Adesso chiedo permesso, è pronto il pranzo. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? A poi.
Capua Michele conclude il discorso. Ecco, a stomaco pieno le idee schiariscono e la saggezza inizia ad affiorare. La parola calvario la interpreto come sinonimo di grande sofferenza, che può essere applicata al fumatore che è stato colpito in modo irreversibile da un brutto male (polmoni, cuore arterie ecc.) che lo accompagna fino all’ultimo dei suoi giorni. Non è assolutamente appropriata nel caso di una persona che anche se cerca di togliersi il vizio, gode di ottima salute. Al tentativo di smettere di fumare, preferisco applicare la parola impegno. Già dai primi mesi senza fumo, ho respirato meglio, ho ripreso a gustare gli odori, non ho più tossito con catarro ecc. …… questo me lo chiami calvario? …. ma mi faccia il piacere, come diceva il caro Totò. A proposito di Totò, lo sapevate che fuori dalle scene era un grande fumatore? L’ho visto l’altro giorno in una intervista risalente ai tempi in cui era di mezza età, aveva la sigaretta in mano e aspirava il fumo con gusto unico, anche nel fumare esternava il suo grande stile. Ciaooo
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? E smettila con questo calvario.
:) Michele, non sono riuscito a spiegarmi bene evidentemente anche la seconda volta, non importa. Io penso onestamente che non ci sia nulla di male nell’incontrare gli amici fumatori: che faccio, gli escludo dalla mia vita, perche’ ho deciso di smettere? Era un “testare” quale situazione si creava, una situazione che prima o poi dovevo affrontare. Non mi pare sia una fesseria. Probabilmente, vedi pessimista il mio stile e forse lo sono, Io sono contento della mia decisione, assolutamente; ma vedi: tu lo chiami “IMPEGNO” quel qualcosa che deve essere continuamente allontanato dalla testa. Io lo chiamo in un altro modo. So bene cos’è un Calvario, indirettamente l’ho vissuto mentre in famiglia vedevamo quello di mio padre, mangiato da un Cancro.
Io sono contento per quello che tu vivi ora, e l’entusiasmo che riponi nel tuo “impegno”; forse non vedi forse il mio, ho fallito 2 volte nell’intento e cio’ mi spaventa (non sono i 2 anni o i 10 mesi: è il riconoscere, una volta che cadi dopo tutto l’impegno messo, che hai perso una battaglia e noi sai se riuscirai a vincere la guerra!). Ora, probabilmente per non fallire una terza, io “esorcizzo” la sigaretta scrivendo e parlando della sigaretta (come tutti NOI del resto, non siamo ipocriti, suvvia!). Io lo giudico qualcosa di “incredibile” e di paradossale: Ma quale situazione è mai questa? Dobbiamo scacciare un qualcosa facendo continuamente riferimento a quello, ogni giorno. nel Bene (tuo?) o nel male (mio?), volenti o nolenti. Paragonando la nuova situazione con la vecchia, tenendo il conto (giorni, ore, minuti) dell’ultima sigaretta fumata etc.
L’abitudine è quella, è la stessa: ti sei reso conto Michele? L’hai proprio chiamata senza accorgerti, come chiamavi il vizio mentre eri fumatore: Scrivi qui per abitudine. L’hai sostituita al vizio, perchè essa è nata per scacciare la sigaretta.
Un bel ossimoro, ecco perchè è un Calvario.
Spero di essere stato un po’ piu’ chiaro :P
Saluti!
Capua Michele a CI pp O. Vuoi incontrare i tuoi amici fumatori? Niente di strano, anche io li incontravo e li incontro volentieri. E’ quel “testare” che mi infastidisce, e non poco, per cui confermo quello che avevo scritto e la parola fesseria la elevo al quadrato, perché no, al cubo. Hai scritto queste testuali parole “sono uscito di proposito per affrontare i miei amici fumatori”, che fai? usi gli amici come cavie per i tuoi test strampalati, la parola strampalati la elevo al doppio cubo e cioè a 6 e non mi fare arrabbiare perché potrei aumentare ulteriormente l’elevazione della potenza. Io quando ho deciso di non fumare più, ho pensato una sola cosa: da questo momento non compro più sigarette …. e non le ho più comprate. Adesso ti chiedo permesso perché mi aspetta la cena, a dopo. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Il discorso continua, non finisce qui.
Capua Michele riprende il discorso. Soggettivamente parlando, è chiaro che ognuno di noi la pensa a modo suo e io di sicuro non la penso a modo tuo. Di chi è la ragione non ha importanza, l’importante è dialogare esprimendo liberamente ciò che si pensa. Riflettendo sul tuo prossimo diabolico test, ti ho visto entrare dal tabaccaio per testare la tua reazione e ti ho visto uscire con una stecca di sigarette sotto l’ascella e tra le mani avevi un pacchetto aperto e una sigaretta in bocca, mi vien da ridere perché avevi dimenticato di comprare i fiammiferi, possibile che non ne fai una giusta? pazienza, sì ci vuole proprio molta pazienza. Un consiglio che voglio darti, mi viene spontaneo, è questo: Invece di fare riflessioni serie e profonde (che deprimono) prova a usare l’ironia e ogni tanto ridi di te stesso. A me piace prendermi in giro e sai perché? Perché ridere fa bene e aiuta a superare con più facilità gli ostacoli che incontriamo nel nostro cammino. Come diceva il grande Mike …. Allegria.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Cosa hanno scritto le mie dita? Vado a leggermi. Ciao
Caro Michele, mi piace discutere con te proprio per questo, mi spiace solamente averti annoiato.
Tu hai un modo di porti leggero, questo é lodevole; io ho forse necessità di indagare anche su quello che tu reputi banalità.
Anche io come te un giorno ho detto a me stesso “non comprerò le sigarette” e così sto facendo. Come te ho deciso di cercare sostegno scrivendo e così faccio: siamo molto simili, non credi? La pensiamo proprio in ugual modo, la ragione quindi non ha minimamente luogo d’esser contesa da alcuno.
Ad ognuno le sue priorità: tu non affronti questo argomento come serio e profondo, io invece lo affronto forse modo opposto. Questione di esperienze, necessità e modo d’intendere quello che ci circonda.
Osservarsi e ragionare sui nostri comportamenti, avrai capito per me, è una grande opportunità di conoscenza, ed é affascinante analizzare sino a che punto e con quali differenti modalità noi singoli possiamo diventare servili per una sostanza. La mia é una curiosità che cerca una una logica.
Questo non significa che tu ne debba essere affascinato. Non voglio imporre la mia necessità, ci mancherebbe.
Probabilmente m’immagini col volto coperto da un sudario nero e le lacrime che colano sulle gote; io t’assicuro che sono una persona solare, seppur quelle terribili perdite spesso non mi consentono di ironizzare troppo sulla loro causa. E’ sicuramente un mio limite: sarà il tempo che mi permetterà di superarlo. Rispetta questa condizione, senza infastidirti troppo.
Un consiglio però te lo voglio dare pur io, se permetti. Sei libero di prendere la possibilità o declinarla: essa è sempre gratuita. Non affrettare troppo il tuo giudizio sentenziando velocemente sulle persone. Trovo solo una grossa differenza tra me e te alla luce di quello che tu mi rimproveri. Diversamente da te, mai mi sono imposto della privazione di qualcosa (non andare al tabacchi ad esempio,una delle tue paure ricorrenti e primo monito che dispensi a tutti. L’unica privazione a cui tengo fede é la sigaretta lontano dalla bocca.
Io non voglio sentirmi privato di alcuna cosa e per questo mi spingo con entusiasmo verso quello che ritengo essere un timore che dev’essere superato, facendolo immediatamente appena lo identifico come tale. Questo mica significa deprimersi o reputare i tuoi amici “cavie”. Mica sono delle bestie. E’ solo acquisire maggior consapevolezza in sé stessi.
Ecco anche perchè la tua seconda deduzione è sbagliata: dove risiedo non esistono le rivendite dedicate ai tabacchi come in Italia, essi sono venduti in ogni negozio di alimentari. Sono soprattutto disposti secondo le logiche del marketing sulla collocazione dei prodotti, insomma….quelle regole che stimolano inconsciamente il loro acquisto. Trovi tutto il necessario accuratamente esposto alle casse, dove giocoforza devi passare al termine della tua spesa per la sopravvivenza. Una bella sfida quotidiana, eh?
Capua Michele ha un dubbio. Scusa, alle casse dei supermercati, li vendono i fiammiferi? Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Come accendo senza fiammiferi?
Capua Michele a CI pp O. Voglio tranquillizzarti su giudizi e sentenze, non so giudicare me stesso, figuriamoci se mi azzardo a giudicare gli altri e peggio ancora a dettare sentenze. Ancora non hai familiarità col mio modo di esprimermi. Io uso molto l’ironia e spesso scrivo il contrario di quello che penso. Gli argomenti seri cerco di farli apparire semplici e a volte anche comici per risollevare il morale di chi attraversa periodi difficili, se mi trovo accanto a una persona che soffre per salute o altro cosa devo dirgli? Si hai ragione, piangi pure e se ti pesti la testa al muro è anche meglio. Di solito condisco i miei scritti con la provocazione, se non ti avessi provocato, sarei riuscito a distrarre la tua mente? Ti ho dato una bella scossa e sono contento del risultato ottenuto. Più fai il cane bastonato e più io ti provoco. Tu non devi interpretare alla lettera ciò che scrivo, devi cercare di capirlo e se hai dubbi, chiedimi chiarimenti. Dici che ti rimprovero, non è vero, è vero che ti provoco e ho ottenuto brillanti risultati, testimone lo è il tuo scrivere. Dici che la mia seconda deduzione è sbagliata, invece ho fatto centro, perché è grazie ad essa che ho saputo altro di te, come ad esempio che non vivi in Italia. A proposito delle sigarette che da te vendono alle casse dei supermercati, mi è venuta una brillante idea, per evitare le tentazioni, prova ad indossare i paraocchi che mettono ai cavalli, li puoi trovare nei negozi specializzati di articoli equini. Anche paragonare a delle cavie i tuoi amici ha avuto effetto ….. puoi negarlo? Col tuo serio, mi fai tanto ridere. Ciaoo
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Non mi hai mai annoiato …. anzi.
Ciao Michele, oramai questo blog sta diventando un appuntamento fisso. Sono contento nel leggerti; un po’ meno nell’osservare che nessuno di quelli che già frequentavano, interagiscono. Segno di ritorno al vizio o liberazione totale? Spero nella seconda. Si, non vivo in Italia da un paio di anni, anche se attualmente non sto passando una agevole situazione dal punto di vista lavorativo. Proprio In questo momento di “crisi”, in cui la sigaretta era la mia stampella ed amica, ho pianificato di lasciarla per sempre. Mi sono detto: ;”avere la forza di riuscire nell’intento mi darà doppia fiducia sulle mie capacità”;. Questo mi fa andare avanti, giorno per giorno.
Reputo giusto spronare o punzecchiare, ho coscienza del tuo modo di “porti” su questo blog; prima di scrivere il mio primissimo intervento ho letto l’evoluzione dei commenti partecipativi alla vicenda. Tutti: dal primo all’ultimo.
Ho notato utenti che si sono persi nel pecorso, altri che sono ricaduti nel vizio, altri che non avevano ancora ben capito di essere schiavi e sostenevano il contrario….Una bella esperienza di pluralità di pensiero. Tra questi, naturalmente ci sei anche tu, l’unico rimasto fedele alla sua decisione. Quasi una sorta di diario “giornaliero” il tuo, utile a chi vuole affogare il vizio e pure, io credo, anche a te, per mantenere viva la tua decisione: devi solo rileggerti in questo tuo percorso, scrollando due anni di interventi.
Naturale, caro Michele, che questa prima settimana ho avuto dei momenti di sconforto e nervosismo. Anzi diciamo che proprio il primo giorno ho avuto un brutto scontro con la mia partner a proposito della sigaretta. Mi disse durante la litigata: -“voglio i fatti: quando vedrò i risultati allora ti crederò, per adesso per me questa tua decisione non vale nulla”-
Io cercavo una mano d’aiuto e per tutta risposta mi sono preso un bello “schiaffo” morale. A differenza delle altre volte in cui sono stato in astinenza, per una discussione del genere il pensiero sarebbe andato verso il desiderio della sigaretta, questa volta invece la sua “non fiducia” non mi ha destabilizzato , anzi, l’ho presa come uno stimolo. Del resto in quella frase non c’è scadenza temporale, quando arriverà il momento di credermi?
Solo quando morirò, credo, da ex fumatore.
Capua Michele a CI pp O. Mi sembrava di aver trovato un valido interlocutore con Marketiello, che comunque stimo, però anche lui, come gli altri è stato un vero fallimento nel dialogare. Oltre al Marketiello mi ero entusiasmato con tanti altri che sono partiti in quarta, non hanno percepito i giri del motore e dopo un chilometro scarso hanno fuso finendo diritti alla rottamazione. Per me è sincera soddisfazione l’aver trovato, finalmente un interlocutore valido e spero che anche tu non vai a finire nel nulla, come gli altri, ai quali se vanno a caccia di lumache, gli auguro che la pioggia gli riempia i cesti. A proposito di lumache, a me piacciono cucinate in padella con olio extravergine di oliva, aglio, pomodoro e tanto peperoncino di cui sono un grande mangiatore, campione provinciale con 350 grammi in 16 minuti (7 piatti) e quinto nella finale nazionale dei mangiatori di peperoncino. Anche tu hai notato la scarsa partecipazione dei nostri colleghi commentatori di cui non abbiamo nessuna notizia, sarebbe stato di aiuto la conoscenza della loro esperienza, ma su di loro ha prevalso la superficialità. Quello che penso lo esprimo liberamente, se qualcuno intende contestare, che si faccia sentire, se ne è capace. Hai notato che i frequentatori di questo post non interagiscono, nel senso che l loro bla..bla svaniscono come bolle di sapone, è cosi è in tutti i forum, perché il pensiero umano, nella generalità è molto labile. Per chi tenta di smettere e anche per chi ha smesso è di grande aiuto conoscere le altre esperienze, qui e ovunque nessuno dice le sue, iniziano col bla..bla..bla e poi vanno direttamente a caccia di lumache sperdendosi nei campi. Io cerco, con la tenaglia di tirar fuori qualche cosa di interessante e costruttivo, come Don Chisciotte, combatto contro i mulini a vento e cioè contro il nulla. Se la mia fidanzata mi avesse detto le cattiverie che ti ha detto la tua, l’avrei lasciata all’istante e sarei stato felice del fatto di essermi accorto in tempo della fesseria che avrei fatto a convivere con essa. Non accetto limiti alla mia libertà, se non intendo fumare, non fumo, se voglio fumare, fumo. Stai attento, perché dalla descrizione della tua fidanzata, sembra che rischi di convivere in una atmosfera di tirannia dove il tuo io sarebbe inesorabilmente annientato e ridotto in uno stato vegetativo. Io sono sposato da più di quaranta anni e la mia vita scorre tranquilla perché tra me e mia moglie c’è stata sempre armonia e nessuno dei due impone la propria volontà all’altro/a, rifletti su ciò che ti ho detto e ti auguro di trovare una compagna che non ti avveleni la vita. Da come la hai descritta, non dispiacerti, la tua fidanzata mi sta antipatica, anche se non la conosco, Dici che ti sei preso uno schiaffo morale, perché non applichi la reazione occhio per occhio e dente per dente. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? E gli altri dove sono? …. al cesso.
Capua, sei un mentecatto! Dio buono mi fai proprio incavolare quando dici che t’ho deluso…
Se non intervengo con dei miei nuovi post è perché sto eleborando nuove idee e nuove formulazioni inerenti il fumare e lo smettere di fumare. Ho quindi bisogno di tempo. Non posso interloquire discettando di aria fritta….! Dopo il mio contributo sugli stimoli di “secondo livello” da preferire a quelli a buon mercato di cibo e nicotina e del necessario cambiamento di personalità che deve sottendere immancabilmente alla volontà di chiudere con le sigarette, sto ora lavorando al distorto meccanismo di attribuzione di valore che ogni fumatore utilizza per sovrastimare il piacere della sigaretta, quando si impone di abbandonarla con la forza di volontà, ed invece sottostimare i vantaggi riconducibili ad una vita priva dell’effetto psicoattivo della nicotina.
Prima però di postare il nuovo argomento, devo vederlo e rivederlo perché ci tengo alla comprensibilità del testo.
Abbi quindi la pazienza di aspettare senza frignare…!
E poi Miché io c’ho sempre un pacchetto di Marlboro da “smezzare” con te… Non ti dimenticare!
Uhuuhuhwasuhuhauhuhaaaaaaaaa…!
Capua Michele a Mark. Ti sei incavolato? E’ proprio ciò che desideravo, per svegliarti dal tuo letargo. Se all’interno del tuo io elabori il modo di esprimersi semplice, trasformandolo in complicato, da strizza cervelli, fai andare in depressione chi ti legge, perché capirti diventa una impresa spappola cervelli. Cosa puoi fare con quel pacchetto di rosse puoi capirlo da solo, perché non voglio essere volgare, anche le signore ci leggono. Ti prego, non vedere e rivedere troppo gli argomenti che tratti, hai già fatto scricchiolare il mio cervello e non vorrei che mi si spappolasse. Riguardo alla tua elaborazione di nuove idee e nuove formulazioni inerenti il fumare, ti auguro che gli editori di Treccani le terranno di conto. Treccani si avvale della consulenza di luminari molto illuminati, loro forse (dico forse) riusciranno a tradurre i tuoi scritti che non sono banali come quelli di Dante, del Petrarca, del Foscolo .. tu sì che sei un grande … incompreso. Ciaoo
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Se ci tieni alla comprensibilità, non renderti incomprensibile.
EXIT STRATEGY
Allora amici ri-fumatori, ex-fumatori, fumatori in bilico, reggono ancora le maglie della rete di sicurezza stesa attorno al vostro impegno a non fumare?
Insomma dopo il promettente esordio iniziale che ci accomuna tutti, a distanza di qualche mese, come state messi? La “exit strategy” dal fumo funziona ancora?
Questo è un momento cruciale perché tra l’altro le risposte alternative e risarcitorie alle sigarette fatte fuori e non fumate ad un certo punto perdono di efficacia, ci rimane – almeno spero – solo il vantaggio conseguito dalla nostra personalità e dalla nostra autorealizzazione, il che non è poco visto che ci siamo presi una bella rivincita sulla sigaretta.
Però potrebbe non bastare… Ahimè!
Sono infatti giunto ad una nuova conclusione. Ora ve la espongo e poi mi direte che ne pensate.
Dinanzi alla rinuncia alla sigaretta ed ai vantaggi futuri in termini di salute che ne conseguono, la scelta di smettere di fumare apparirebbe la più razionale in assoluto. La più indicata, la più giusta, la più congrua. Uso il condizionale perché nella mia e suppongo nella vostra testa forse le cose non stanno proprio così.
Probabilmente non ne siamo coscienti, oppure lo nascondiamo a noi stessi, ma in “capa a noi”, purtroppo, la perdita della sigaretta pesa di più della vincita futura in termini di salute. Sigh!
Per fare in modo che la bilancia soggettiva torni in equilibrio e quindi ritrovare la serenità, allora la contropartita in risposta alla rinuncia alla sigaretta dovrebbe essere almeno di 2,5 volte superiore alla perdita!
Questa asimmetria tra perdite e guadagni non me la sono certo inventata ma è piuttosto
il risultato di circa 35 anni di ricerche e studi nel campo delle neuroscienze e della psicologia cognitiva.
Questo fenomeno psicologico perverso per cui stimiamo molto più onerose le perdite che soddisfacenti invece le vincite, va sotto il nome di “avversione alle perdite”. Ultimamente un esauriente articolo su Il Corriere della Sera ha trattatato approfonditamente l’argomento.
Insomma, perdere fa più male che vincere. Eppure siamo fatti così. Sovrastimiamo le perdite mentre sottostimiamo le vincite. Purtroppo questo succede anche per le sigarette…
Qua sta quindi l’intoppo ed è perciò che è così difficile smettere di fumare…
In pratica la nostra mente non agisce in maniera razionale soppesando attentamente ed in termini economici i pro ed i contro, i vantaggi e le perdite. Infatti, se veramente pensassimo in maniera razionale allora non avremmo mai dovuto neanche iniziare a fumare! Neanche minimamente pensare di iniziare a fumare…
A quanto pare la nostra mente non è progettata per calcolare concretamente rischi e rendimenti attesi. Pensa sempre che quello che gli hanno tolto vale di più di quello che le danno in risarcimento. A meno che il valore di cambio non sia superiore almeno del 2,5 in più, ovvero più del doppio!
Nel nostro rapporto con la nicotina dobbiamo quindi per forza di cose essere irrazionali. Non siamo veramente in grado di calcolare i pro ed i contro. In merito poi alle aspettative ed ai rendimenti in termine di salute siamo pure piuttosto scettici quand’anche insoddisfatti. Mentre ciò a cui rinunciamo subito sembra avere per noi un valore enorme.
Ecco perché temo che se non ci cerchiamo un risarcimento adeguato, anzi super-adeguato, rischiamo seriamente di ficcarci di nuovo la ciospa in bocca.
Per quanto mi compete, io rispondo che la sigaretta è ormai qualcosa che, pur esercitando ancora una forte attrazione su di me, resta comunque un piacere relegato nell’ombra. Non mi è più “indispensabile”. Non mi sento a digiuno di sigarette, insomma…
A patto però che io sopperisca con forme di gratificazione di “secondo livello” (vedere i post precedenti) che vanno dallo sport alla cura maniacale dei mie interessi, passando per l’uso creativo della scrittura e non ultimo il confronto/scontro con altri ex-fumatori (vedi Michele Capua) che pure ha inciso in maniera determinante nel convincermi a smettere.
Insomma non me ne sto certo a guardarmi l’ombelico…
Ora fumare mi appare un qualcosa di imbarazzante, però devo sempre costantemente riflettere sui vantaggi che ho conseguito, non tanto per la salute quanto piuttosto per il mio ego, per ricordarmi che riprendere sarebbe una fastidiosa bocciatura della mia personalità.
A voi i commenti…
Capua Michele a Mark. Prima di darti una risposta, devo cercare di capirci qualcosa perché il tuo pensare complicato si scontra frontalmente col mio pensare semplice e da una lettura sommaria del tuo scritto non ho capito niente, anzi meno di nulla. Perché non pensi di meno e scrivi di più, non mi dispiace di averti fatto arrabbiare, mi dispiace invece della tua vendetta, adesso devo passare qualche notte in bianco per cercare di decifrare questo commento. Ciaoo
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Cosa ho fatto di male, per meritarmi questo castigo.
Non fare il finto modesto…! FURBONE.
@Marketiello: esatto, anche io la penso come te. Valutare giornalmente pro e contro per non ricadere nella dipendenza.
La teoria del “prospetto” da te citata mi ha fatto sorridere, affascinante deduzione. Non si spiega però come tanti ex-fumatori, appagati dalle alte rendite ottenute dopo aver smesso di fumare, ritornino al vizio “fregandosene” della teoria per la quale, visto l’enunciato, non dovremmo nemmeno iniziare (dopo una analisi costi-perdite).
@Michele: beh, effettivamente la mia compagna non ha avuto una “buona uscita” dicendo quella frase. Sono del parere che, vista la nostra esperienza da fumatori, dobbiamo considerare una sorta “d’ignoranza” verso questo argomento da chi non è mai stato dipendente dalla sigaretta. Non riusciranno mai a capire (meglio per loro) le nostre fragilità, difficoltà, paure, etc.
Va capita, senza troppo condannarla.
Inoltre, avendo lei esperienza delle mie ricadute, questa volta non ha voluto entusiasmarsi, per forse, non deludersi in futuro.
Il giorno dopo ha cambiato totalmente atteggiamento, ed ora tutti i giorni mi chiede a riguardo (astinenza, nervosismo, etc.). Come dici tu: occhio per occhio dente per dente! Non gliela darò vinta! Oppure è la mia partner che, conscia della mia “orgogliosa” reazione, ha pianificato il tutto per ottenere questo mio giusto approccio verso la vittoria? Allora, vinceremo in due!
Capua Michele a Cippo e Mark. E’ mio desiderio farvi un discorso serio e costruttivo, ogni tanto ho deciso di imitarvi per sembrare un intellettuale impegnato, voi lo siete e io voglio illudermi di esserlo. Nel corso dei primi mesi di astinenza dal fumo, la mancata soddisfazione del desiderio provoca uno stato di inquietudine che si manifesta anche a brevi intervalli, mettendo a dura prova il proponimento di smettere. Un aiuto a superare gli stati di agitazione, si può ottenere , nei momenti più critici della giornata, tenendo la propria mente occupata in gradevoli attività di varia natura, ad esempio: sportive; creative (hobby); culinarie; intellettuali ecc. Per uscire dall’imbarazzo della scelta di una rilassante e gradevole occupazione, ho creato una riffa virtuale, affidandomi alla sorte. Mi soffermo sui primi tre premi estratti, perché infinite sono le distrazioni offerte dalla mente. Oplà, ecco il primo premio estratto: il libro “LA COSCIENZA DI ZENO” DI ITALO SVEVO. Con Internet potete trovare facilmente sia il testo integrale in PDF che le opinioni espresse su di esso da noti letterati. Chi lo ha letto, lo potrebbe rileggere, io ogni tanto rileggo qualche capitolo. A chi lo leggerà per la prima volta consiglio di iniziare con la prefazione e il 3° Capitolo, il cui soggetto è il fumo. Cippo e Mark, perché non provate a mettere da parte per un po’ le teorie del “prospetto, le deduzioni, le alte rendite, analisi costi-perdite, insomma in una sola parola, le Vs min…..te e leggete o rileggete questo libro? Consigliato dall’uomo Del Monte .. credo. Ciao.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Leggere per credere.
Purtroppo per te non “sembri” un intellettuale impegnato, lo sei!
Fattene una ragione e tira giù la maschera…
Alza il livello della sfida, ovvero della nostra comunicazione, così abbiamo uno stimolo consistente da opporre alla tensione riconducibile allo smettere di fumare.
Capua Michele a Mark. Povero me, come faccio ad alzare il mio livello intellettivo, se il mio pensiero naviga sul mare della semplicità. Se tentassi, in un momento di pazzia, di raggiungere il Vs ingegno, equivarrebbe al tentativo di arrampicarmi sugli specchi. Ti ringrazio del complimento, però non mi calza, mi va stretto. Piuttosto vorrei sapere se avete letto quel libro e mi piacerebbe conoscere le impressioni di chi lo ha letto e consiglio anche la lettura delle altre opere di Italo Svevo che personalmente trovo avvincenti. La lettura non ha confini, scegliete quella che preferite e che allenta di più la tensione del Vs pensiero, sminuirete così la fatica che affrontate nel difficile cammino che porta alla meta da voi aspirata. L’ho già detto, lo scrivere non è cosa mia, sono le mie dita che, incontrollate scorrono sulla tastiera. Adesso vado a leggermi, sono curioso. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ho perso il livello, lo vado a cercare.
Capua Michele a Mark. Premesso che non sono quello che tu credi che io sia, cerco di esaudire il tuo desiderio di affrontare argomenti che prediligono una intensa attività cerebrale. Credo che tu desideri trattare argomenti il cui raziocinio predomina sulla spontaneità e sull’immediatezza. Voglio strizzare la tua mente per testare le tue facoltà intellettive, ponendoti quesiti a cui dovrai tentare di dare una risposta esauriente. Alla fine del tuo test, se resteranno dei vuoti, provvederò a colmarli io, che dal mio piccolo estrarrò quanto basta e cioè ….. la bisogna. Adesso arriva il bello. Trattando esclusivamente gli argomenti che fanno riferimento a Italo Svevo, ti pongo i seguenti quesiti: 1) Per quale motivo ho tirato fuori dal cilindro il libro “La coscienza di Zeno”? …; 2) Italo Svevo è uno pseudonimo, quale è il suo vero nome? …. ; 3) Nacque straniero e divenne italiano a causa di un evento estraneo alla sua volontà, quale fu l’evento? ….; 4) Lo scrittore accettò il cambiamento di cittadinanza con una reazione positiva o negativa? ….; 5) Quale fu il suo estremo tentativo per smettere di fumare e che esito ebbe? ….; 6) Riuscì a liberarsi dal vizio del fumo? …. . Se ti va di continuare a giocare a Sapientino (gioco dei tempi passati) fammelo sapere. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Il livello l’ho alzato, però ho dolore al muscolo al braccio destro, che faccio, lo abbasso?
Capua Michele, riflessioni. Io l’ultima sigaretta l’ho fumata veramente, Voi che fate, continuate a fumare l’ultima sigaretta fino alla fine dei vostri giorni?
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? E’ l’ultima di questo momento, però non degli altri …… momenti.
Capua Michele, riflessioni. Metà di coloro che hanno smesso di fumare hanno nostalgia del passato. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? E l’altra metà? Pure.
È certo, cosa c’è di più tranquillizzante, rasserenante ed accomodante del passato? Del proprio passato di fumatori in cui si aveva libero ed incondizionato accesso ad una fonte di piacere, di calma interiore, di tranquillità ?
Nostalgia di un passato in cui la sigaretta da fedele compagna ci seguiva nei momenti tristi ma anche in quelli entusiasmanti.
Ma c’è davvero convenuto smettere?
Io c’ho sempre un pacchetto da 10. Chi se lo smezza con me? Miché?
Capua Michele a Mark. Chi ha smesso di fumare non può pensarla diversamente da te, da me, da tutti, insomma. Nella vita tutto ha un inizio ed una fine. Caratteristica della gioventù è la spensieratezza che tiene lontana la mente da realtà tristi e problematiche. I giovani (anche io quando lo ero) pensano intensamente ai piaceri della vita e tendono a sminuire le preoccupazioni, pensando di più al presente piuttosto che al futuro. Come dicevo, tutto inizia e finisce e finita la gioventù si è meno spensierati e più prudenti, riguardo alla salute si cerca di non commettere eccessi che possono provocare seri danni. Il non fumare, fa viaggiare i nostri ricordi indietro nel tempo, facendo così affiorare nella nostra mente la nostalgia.
Si può avere nostalgia di infiniti eventi, tra questi, moltissimi sono parte di un prezioso patrimonio del nostro passato, il fumo è solo un ricordo fra tanti. L’interrogativo che ti poni, e cioè se conviene veramente smettere, è un tuo abbaglio, perché in questo caso la parola convenienza è fuor di luogo. Lo smettere di fumare è una necessità, è indispensabile perché perseverando, le sofferenze future e note a tutti sono inevitabili. Ricordiamo in nostro periodo di fumatori come un dolce evento della nostra vita archiviato (e non ripetibile) nell’album dei ricordi. Il nostro presente, nel prossimo futuro, sarà il nostro passato e quindi cerchiamo di viverlo in modo sano e sereno per poterlo archiviare, un domani, tra i dolci ricordi, nell’album della nostra vita.
Eccomi. Continuo a sognare vedendomi mentre mi accendo una sigaretta. La fumo di gusto per poi pensare “Accidenti, ci sono ricaduto!”. Il sogno è sempre così reale che mi vengono i sensi di colpa e finisco sempre, credo per difesa, per svegliarmi nel cuore della notte.
Incubi?
Uhuhwaswsswauhuhaaaaaaa…! Questa tua confessione è divertentissima…
Mi ci rispecchio perfettamente: ultimamente ho sognato che in una festa in cui ero mollemente adagiato su una chaise lounge, fumavo avidamente una sigaretta interminabile! Sentivo nel sogno la gola ardermi come se stessi davvero fumando…
Al risveglio però sono stato contento si trattasse solo di un sogno…
Non so se questo voglia davvero indicare la “voglia” ancora forte di nicotina oppure è il segnale di un lento e sofferto distacco.
Ad ogni modo nel sogno, nonostante le avide boccate, comunque non provavo piacere quanto piuttosto una sensazione di disgusto.
Capua Michele a Cippo e Mark. Il primo anno di astinenza da fumo, la metà di coloro che hanno smesso fa sogni identici ai vostri, con gli stessi effetti in 3D. L’altra metà sogna esattamente come la prima, come me, come Cippo e come Mark, insomma, come tutti. Più passa il tempo e meno si sogna. Quando la mente ritrova il suo equilibrio, questi sogni quasi svaniscono. Mark, questi sogni non sono dovuti alla mancanza di nicotina, ma semplicemente al non fumare, all’abbandono di quel rito indimenticabile. Capito mi avete? Cape toste, Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Vi auguro infiniti sogni fumanti.
Eheheh, si penso che la nicotina ormai sia svanita dal mio corpo quindi l’inconscio richiama il rito e la vecchia abitudine, attuandosi nel sogno. Incomincio a sentire fastidio quando qualcuno fuma vicino. Un fastidio non d’intolleranza, sia ben chiaro, ma piuttosto di soffocamento quando inalo il fumo passivamente. Inoltre mi rendo conto di come puzzano i tessuti degli indumenti: sanno di portacenere.
Michele hai per caso contatti con la sardegna? Quel “capito mi avete” è tipica costruzione grammaticale di quei luoghi, oltre ad essere un vecchio tormentone di Lucio Salis e di Benito Urgu (Capito mi hai? Lampu!)
Capua Michele a Cippo. Se qualcuno mi fuma vicino, inizialmente (tempo: 1 secondo) l’odore del fumo mi piace, poi mi disturba e cerco qualche scusa (pur se cretina) per allontanarmi. Per non mettere a disagio il vicino che fuma, a domanda “ti disturba?”, rispondo “per niente”. anche se mi provoca malessere e forte fastidio. Se qualcuno parla con me, capisco che è un fumatore dalla puzza ripugnante che emana. Anche io quando fumavo puzzavo e non mi accorgevo del lezzo che emanava dai miei vestiti e soprattutto dal mio alito. Spero di non ritrovarmi più in quel fetore. Capito mi hai? Questa frase l’ho appresa dalla televisione e la trovo molto espressiva e quindi ne faccio largo uso, anche se non appartengo a quel Paradiso chiamato Sardegna. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Sugnu Calabrisi e mangiu pipi i rasta, mi capiscisti?
Capua Michele, riflessioni. Fuma che ti passa, questo pensò uno che riprese a fumare.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Fu la risposta (letale) alle angosce quotidiane.
Capua Michele, divagazioni. Questo dì, ho vagabondato senza meta nell’infinito mondo di internet, alla scoperta di curiosità, attualità, cultura ecc.. Per caso mi sono immerso in una lettura interessante facente parte del nostro mondo di fumatori ed ex fumatori. Il titolo del libro che ha attirato la mia attenzione è: “NON FARE PIU’ NEMMENO UN TIRO” scritto da Joel Spitzer. Il testo di questo libro è disponibile in formato PDF gratis. Voglio riportare alcune righe di questo libro che trovo avvincenti:
1) Una volta che avete smesso di fumare, fate tutto quello che potete per far sì che duri. Non sapete se la prossima volta avrete ancora la voglia, la forza o – peggio ancora – l’opportunità di smettere ancora. Una malattia tragica e fatale potrebbe colpirvi prima. Pensate sempre al grande pericolo del fumo, al potere della dipendenza e la vostra scelta naturale sarà sempre la stessa “NON FARE PIU’ NEMMENO UN TIRO!” (pag. 53);
2) Non lasciate che la paura dell’astinenza vi impedisca di smettere. L’astinenza è breve e dolce se paragonata alle sofferenze causate dal continuare a fumare. Una volta smesso, non lo farete più fino a che vi ricorderete di “NON FARE PIU’ NEMMENO UN TIRO!” (pag. 55).
Il libro è composto da 129 pagine e quindi è evidente che le poche righe che ho estratto da esso, sono paragonabili a una goccia nell’oceano. E’ una lettura che consiglio a tutti coloro che seriamente intendono smettere, certo non la consiglio a Mark. Marketiello arriverà il momento che farà UN TIRO da una di quelle sigarette che ha nel cassetto e quindi il suo tentativo di smettere non è da prendere in considerazione.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Non scherzate con la morte.
Capua Michele si risponde. Joel Spitzer nel suo libro pone la nicotina al primo posto come causa di dipendenza. Il mio pensiero e il suo, si scontrano frontalmente. Io, al contrario di lui, pongo al primo posto, come causa di dipendenza, l’abitudine. Dopo qualche settimana di astinenza, la nicotina viene espulsa attraverso le urine, col passare del tempo l’organismo si abitua alla nuova realtà. L’abitudine appartiene alla psiche, non si espelle fisiologicamente, la mente ci ricorda il passato fino alla fine del nostro cammino. I ricordi non si possono espellere urinando. Il dilemma è: Spitzer o Capua?
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? …. Buona notte.
Capua Michele, divagazioni II parte. Al fine di farvi considerare il fumo sotto la giusta luce (così dice Spitzer), ho fatto un riassunto di alcune parti salienti di questo libro dal titolo “Non fare più nemmeno un tiro”. I fumatori di solito sono convinti di espellere quasi tutto il fumo, ma in realtà questo avviene solo per una piccola percentuale di esso (circa il 10%). Questo succede perché i polmoni sono umidi e intrappolano la maggior parte del catrame quando si inspira. In realtà, oltre il 90% del catrame che è inalato resta nel polmone. Quando vedete una persona espirare fumo, ne riesce ad espellere solo il 10%. Oltre al catrame, ci sono altre sostanze che il fumatore continua ad applicarle a lingua, labbra, laringe; un po’ ne inghiotte, facendole arrivare all’esofago e giù nell’apparato digestivo. Queste parti dell’organismo, in tal modo, sono maggiormente esposte all’insorgenza dei tumori. Quando fumavo ero convinto che espirando, dalla bocca usciva tutto il fumo inspirato e che nei miei polmoni restava solo qualche insignificante residuo. Avevo una infarinatura dei danni impressionanti provocati dal fumo e continuavo (come un cretino) a fumare. Adesso, consapevole, che oltre il 90% del fumo inspirato, me lo tenevo dentro, mi è completamente passata la voglia di accendere una sigaretta. Brrrrrrr, Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? La preferisco al cioccolato.
Senti Miché, non sono i danni alla salute che convincono i fumatori a smettere. Quanto meno solo una piccolissima parte smette temendo malattie cardiovascolari e tumore al polmone. Ci deve essere un altro motivo che deve animare le persone a mollare le ciospe…
Tu Michele non dici tutto, non dici perché hai smesso. Perché tu non hai smesso veramente solo per la salute. Tu devi vuotare il sacco…
Capua Michele risponde. La mia salute è a posto, altrimenti non potrei essere donatore di sangue (AVIS) in piena attività, lo dono regolarmente ogni tre mesi e proprio tra qualche giorno scadono altri tre mesi. Vado in bicicletta ogni giorno e affronto con disinvoltura pendenze e salite. Certo, un pensierino per il futuro della mia salute l’ho fatto, ho pensato che se avessi continuato a fumare, qualche accidente lo avrei avuto di sicuro. La verità sul vero perché, anche per me resta un mistero. Se leggi i miei primi commenti, ho iniziato col dare la colpa all’aumento del prezzo del pacchetto. Poi ho pensato altre cose e a furia di pensarci, non ci capisco più niente. Se tu, riuscissi ad avvicinarti alla verità, accetterei di buon grado le tue deduzioni, allora che fai? Deduci. Nel mio ultimo commento ho parlato della quantità di fumo che resta nei polmoni ad ogni tirata, se questa cosa non ti impressiona, vuol dire che sei un irresponsabile, nel senso che proprio non ti rendi conto del male che ti fai fumando. Se vuoi iniziare seriamente a smettere, devi buttare quelle rosse che tieni nel cassetto. Capa tosta, capito mi hai?
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Perché ho smesso? Questo è il mio dilemma!
Ahhhhhh, Michele sei proprio un inguaribile ottimista!
Lo spauracchio dei danni riconducibili al fumo sicuramente turba il fumatore, ma altrettanto sicuramente – se non in pochissimi casi selezionati – lo induce ad abbandonare la sigaretta. Deve intervenire un cambiamento di fondo più consistente per innescare il divorzio. Qualcosa di profondo, qualcosa che coinvolge la personalità, il modo di essere e di mostrarsi del fumatore. Il cambiamento deve prima essere interiore e poi manifestarsi all’esterno con l’abbandono della sigaretta. Poiché domani giovedì 26 settembre 2013 si festeggia la GIORNATA INTERNAZIONALE DEGLI EX-FUMATORI, vuoi dirci di grazia come e quando è scoccata la scintilla all’interno della tua mente, quella scintilla che t’ha poi indotto all’abbandono? È questo che mi interessa…
Ah dimenticavo: c’ho sempre nel cassetto il totem, ovvero il pacchetto da 10 di Marlboro rosse… Quando ce lo “smezziamo”?! Uhhhhhhhhahwashuha….!
Capua Michele a Marketiello. Sei un osso duro, neanche il mio cane, col suo ringhio spaventoso, riuscirebbe a masticarti. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Grrrrrrrr
Capua Michele a Mark. La scintilla, nella mia mente è scoccata con l’aumento del prezzo del pacchetto. Qualcosa di profondo certo che è successo: ha coinvolto il mio portafoglio, la cui personalità si è sentita svuotata, per di più, il suo modo di essere è risultato più leggero. Come ex fumatore sono felice di non essere più schiavo della sigaretta. La vera causa del mio non fumare non è importante, l’importante è che io non fumi più. Auguro a tutti coloro che hanno smesso, di festeggiare cento di queste “Giornata internazionale degli ex fumatori”, io mi accontenterei di 99. Per te, domani sarebbe la giornata ideale per gettare nel cesso quelle schifosissime sigarette che tieni nel cassetto. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Il mio cane dice …… grrrrrr.
No, no… nessun “vero” fumatore si fa frustrare dall’aumento del prezzo del pacchetto di sigarette. Hai utilizzato l’aumento del prezzo delle ciospe solo come alibi per dare corpo ad un tuo desiderio interiore di smettere che già covavi dentro. Ora si tratta di capire perché ad un certo punto della tua carriera hai rifiutato la tua immagine di fumatore! Perché di questo si tratta: rottamare la propria personalità di fumatore perché non è più avvertita come consona ed adeguata. Quand’è e come si è fatta strada in te questa esigenza? Ce li vuoi raccontare o no? Questo aiuterebbe molto di più delle citazioni di Svevo o di Spitzer. I tuoi lettori vogliono la tua storia e non si accontentano della motivazione “civetta” dell’aumento del prezzo delle siga.
Capua Michele, dice. Nel tempo passato potevi parlare di queste scemenze (personalità, immagine ecc.), si fumava ovunque e comodamente. Oggi tutti fumano fuori (all’acqua, al vento, al sole, al cesso) e mi fanno pena, hanno un aspetto di cani bastonati, altro che personalità. Quando mi trovo all’interno degli Iper, attraverso le vetrate li vedo, questi poveretti (questa è la loro immagine) con la sigaretta in mano e lo sguardo smarrito. Se ci tieni a fargli compagnia, bastano un fiammifero e una sigaretta per riprendere a fumare. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Aspetta, piove, prendo l’ombrello.
Capua Michele a Mark. Personalità di fumatore , immagine di fumatore, se mi guardo allo specchio non so chi sono, questa è solo filosofia da bancarella, insomma, sono solo barzellette. Con i miei sessantaquattro anni, non ho più l’età per fumare, anche se sono in perfetta salute. Tutte le cose della vita hanno un tempo determinato, per ogni cosa bisogna capire e soprattutto accettare il suo termine (non dico fine, per non fare il tragediatore). Al fine di prolungare al massimo la mia efficienza fisica, per ottenere validi risultati, devo modificare gradualmente le mie abitudini, adattandole alla mia età. Oltre all’abitudine del fumo, ce ne sono tantissime altre su cui intervenire, ad esempio la dieta, gli eccessi a tavola li faccio solo in occasioni particolari. Tornando al motivo che mi ha indotto a smettere, sei curioso e vorresti saperlo, te lo dico con una sola parola: la fantasia. Quando è aumentato il prezzo del pacchetto, avevo fallito altre volte il tentativo di smettere, ho afferrato l’occasione al volo e di botto mi son detto: che vadano al diavolo (le multinazionali del tabacco e i loro compari della politica), da me non prenderanno più neanche un centesimo e sempre di botto non ho fumato più. L’esperienza mi ha insegnato che per riuscire ad abbandonare l’ABITUDINE del fumo (perché di abitudine si tratta)
L’Anonimo sono io, Capua Michele. Sono stato interrotto da problemi tecnici di trasmissione (un casino). Ripresa delle comunicazioni, continuazione …. devi fantasticare molto all’inizio del tentativo e man mano di meno (bel gioco di parole). Chiudo questo discorso, invitandoti ad usare la fantasia, a buttare le rosse del cassetto e anche a leggere trattati sul fumo, che non sono inutili, come tu dici. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Immagina … di smettere.
Capua Michele a Mark. Ho riletto alcuni dei miei commenti a decorrere da ottobre 2011. Per te sarà una delusione, ma ti piace o non ti piace, ci credi o non ci credi: l’unico, solo e vero motivo per cui ho smesso di fumare è il prezzo del pacchetto. Sugli altri motivi, quello che scrivo è parte di ragionamenti che appartengono al senno di poi. Io ho smesso di fumare, esclusivamente, unicamente, sicuramente, senza la più piccola ombra di dubbio per i soldi. Questa è la vera e unica verità. Cappitto mi hai? Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Perché costi tanto!
Capua Michele, riflessioni. Stasera ho ascoltato alla TV, una notizia curiosa, insomma, da “Strano ma vero” della settimana enigmistica. Se ricordate, ai tempi della nostra gioventù (2000 anni fa), c’è stata la persecuzione dei cristiani. Poi, un migliaio di anni fa se la son presa con le streghe. Insomma, ogni epoca ha avuto i suoi martiri. Quali saranno i martiri del terzo millennio? E precisamente dei primi tredici anni di questo secolo? …… ECCOLI … I FUMATORI. Credo di essermi espresso in maniera lampante, sintetica e chiara. Penserete che sono impazzito, ma non è così, perché erano rimasti solo quattro posti dove poter fumare: 1) L’aria aperta; 2) I cortili; 3) l’automobile 4) I cessi. Ebbene, da domani, fumare in questi ultimi posti che erano rimasti, può costare fino a 9.000,00 (novemila/00) euro di multa. E poi qualcuno, mi viene a dire che non si può smettere di fumare per i soldi. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Se ti trovo, dove ti fumo?
Se veramente tu oh Michele avessi davvero considerato l’aumento del costo delle sigarette come motivazione per smettere di fumare, ebbene non avresti mai smesso, tuttalpiù avresti ridotto il numero di sigarette per rientrare nel budget, oppure – come hanno fatto tanti altri – avresti iniziato a rollarti le siga da solo comprando tabacco e cartine!
Nessuno smette davvero per il costo eccessivo, perciò lo Stato – quando deve raggranellare fondi – aumenta il prezzo del pacchetto. Lo Stato sa che il fumatore non diventa rinunciatario se deve sborsare 50 centesimi in più… Quindi smettila di vantare l’accresciuto costo del tabacco come reale, vera motivazione altrimenti svii altri possibili potenziali futuri ex-fumatori. Un vero fumatore bestemmia se il pacchetto costa di più ma non getta la spugna. Quindi scava più in profondità alla ricerca del cambiamento che è avvenuto in te e che t’ha poi spinto a dire STOP alle cicche. La storia del prezzo non ci soddisfa. È troppo debole. Poco eroica. Poco convincente. Non aiuta chi vuole smettere!
Capua Michele a Mark. Se leggi i commenti precedenti, puoi renderti conto che oltre me, altri hanno smesso a causa del prezzo del pacchetto. Diverse volte ho provato (inutilmente) a fumare meno. Alla fine, ho realizzato che l’unica soluzione era quella di smettere di botto. Per le sigarette ormai usano il sistema della benzina, il prezzo è in continua lievitazione. Aggiornati, dopo gli ultimi aumenti, il consumo del tabacco è sceso. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Stai dove sei! Costi troppo.
Non so perché sia venuto fuori ANONIMO…!
Sia ben chiaro che invece il post precedente è opera di Marketiello!
Capua Michele a Mark. Quando, alla fine del tuo commento, clicchi sulla scritta “Invia il commento”, se nelle tre righe superiori non compare la tua e-mail, risulti anonimo. Per fare comparire il tuo pseudonimo, se le tre righe sono vuote, devi riempirle. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Si, però costa, eccome se costa!
Capua Michele a Mark. Come ti dicevo, il vero motivo è quello del prezzo, nel senso che ha acceso la miccia, come un proiettile la mia volontà è partita a razzo e boom, ho smesso di botto. La logica ha fatto il resto, facendomi perdere tutto l’interesse per il fumo. La mia lode per la sigaretta e la sua esaltazione, è solo ironia, del fumo non me ne frega un tubo. Non ti elenco i miglioramenti che ho avuto perché sono i soliti noti, ti dico solamente che i benefici derivanti dal non fumare, mi fanno avere ribrezzo della sigaretta e il solo pensiero di inspirarne il fumo, mi fa schifo. Io ho perso completamente il desiderio della sigaretta dopo diciotto mesi di astinenza, di grande aiuto mi sono stati l’ironia e lo scrivere. Riuscire a liberarsi della soggezione del fumo, di questa odiosa schiavitù, sembra una impresa impossibile finché non pensi: se ci sono riusciti miliardi di persone, io che sono tutto scemo per non farcela? Chi non riesce nell’impresa è un fallito nella vita. Chi non riesce a smettere, non ha carattere, è un debole, in una sola parola è un fallito … questa è la realtà, è amara ma è la verità ….. come diceva il titolo della canzone di Caterina Caselli “La verità, ti fa male, lo so. Forse ho smesso proprio perché dopo tanti tentativi, mi sentivo un gran cretino, un fallito con la F maiuscola. Adesso parliamo di cose serie, mi è sorto un dubbio: la canzone della Caselli diceva: mi fa male lo so oppure ti fa male lo so? Questo ora è il mio problema. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ti ho perduta per sempre.
Capua Michele, pensierino della sera. Smettere di fumare, è come perdere il gusto della vita.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Scherzo …. creduloni!
Eh no…! Tu non scherzi affatto! Un fumatore davvero perde il gusto della vita quando smette di fumare. Il fumatore non è consapevole del fatto che inconsciamente si ripete in cuor suo “io sono perché fumo”. Nel momento in cui molla la sigaretta riceve una vera e propria mutilazione della personalità. Un distacco dolorosissimo. La necessità poi di dover ricostruire una nuova immagine di sè che contempli il suo nuovo status di non fumatore. Non tutti riescono purtroppo in questa opera di RESET per cui dopo poco si riattaccano alla sigaretta. Smettere di fumare non è mai un fatto puramente maccanico e fine a se stesso. Non comporta solo forza di volontà e motivazione. Ci vuole un cambiamento di personalità di fondo altrimenti tutto è miseramente destinato al fallimento.
C’ho ancora un pacchetto di Marlboro, chi se lo smezza con me? Tu Miché, eh?
Capua Michele a Mark. Hai centrato subito il vero significato del mio pensiero, lì, l’ironia era sulla frase “Scherzo … creduloni” che ho scritto in senso provocatorio. Accettata la cruda verità (perdita del gusto della vita), bisogna ragionare intorno ad essa e trovare il modo per superare questo enorme ostacolo. Questa verità rappresenta la vera causa che impedisce alla maggior parte dei fumatori l’abbandono del vizio. Adesso devo pranzare, ci sentiamo poi, non pochi sono gli approfondimenti da fare. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? E duro, abbandonarti (la sigaretta).
Capua Michele a Mark. Il 5 ottobre del 2011 ho smesso di fumare, quindi ieri è stato il mio secondo anniversario da non fumatore. Ieri sera, rientrando a casa dal ristorante, mentre guidavo, avevo una gran voglia di fumare e mi è passato per la mente quel pensiero. Ci sono momenti in cui non me ne frega niente della sigaretta, però ci sono altri momenti in cui la desidero tantissimo, ecco perché è di fondamentale importanza non avere sigarette a portata di mano. Effettivamente, nel momento in cui smetti, non sei più tu …….. nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita. Si smarrisce, cioè si perde il gusto di vivere, il disorientamento è totale e immane appare il cammino per ritrovare la giusta via (quella che si percorreva da non fumatori). Effettivamente, come detto da te, bisogna resettare la mente e io aggiungo che il nuovo programma di gestione della nostra mente deve essere studiato con minuziosità, con attenzione anche ai piccoli dettagli (tipo le sigarette a portata di mano). I miei commenti riflettono il mio stato d’animo nel momento in cui scrivo e come puoi notare la contraddizione è di casa. Adesso vado a cenare. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Sei il mio tormento (la sigaretta)
Dio mio…! Questa è la prima volta che ti metti davvero a nudo e ci mostri il tuo lato squisitamente umano…! Ce ne hai impiegato di tempo, però…
Comunque ho il sospetto che ha sostituito il cibo alla sigaretta visto, che o torni sempre da un ristorante oppure ti appresti a sederti a tavola per pranzo o cena…! Uhhhhhhhhahwashuhasss … Ma non mangi troppo per caso, nè Michè?!?
Scherzo, eh….
Capua Michele a Mark. Qui non si scherza. Sono ingrassato come un maiale, 8 chili. Alle ultime cerimonie (in questi due anni) cui ho partecipato, ho dovuto comprare pantaloni adatti alle giacche (non le abbottono) dei vestiti che ho, (non ne compro) perché mi illudo di dimagrire. Ogni giorno programmo una dieta che ancora non ho iniziato. Non ti ho parlato di questo aspetto poco sportivo (pedalo … pedalo, ma non perdo neanche un grammo) per non farti perdere l’entusiasmo. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? All’amatriciana.. grazie.
ALLA FINE OGNI NODO VIENE AL PETTINE
Si sa, i consigli sulla salute, sulla sana alimentazione e sui danni del fumo, lasciano il tempo che trovano. Il semplice conoscerli procura un senso di tranquillità, di serenità anche se poi uno non li segue affatto. Basta conoscerli per sentirsi in pace con se stessi. Li conosci, non li applichi e non ti senti neanche in colpa…
Quando ad esempio si trattò di verificare l’effetto delle scritte terroristiche sui pacchetti di sigarette che informavano esplicitamente sui rischi legati al fumo, l’Istituto Superiore di Sanità commissionò un’indagine alla Doxa. Risultò che all’inizio molte persone rinunciarono al fumo, spaventate, per poi tornare col tempo all’antico “vizio”. Dunque una reazione istintiva destinata a non perdurare. Purtroppo…
E forse, anzi sicuramente, voi tutti fumatori, ex-fumatori nonché fumatori in “congedo temporaneo” (© MicheleCapua) lo potete testimoniare. Quindi sul piano della dissuasione del fumatore, iniziative del genere, basate sul terrorismo, possono avere efficacia?
Se lo domanda la stessa Comunità Europea proprio oggi lunedì 7 ottobre 2013.
Oggi la commissione di Strasburgo dovrà infatti pronunciarsi sull’utilità o meno della comparsa di immagini terrificanti sui pacchetti di sigarette come forma estrema di dissuasione dal fumo, con l’intento di spaventare il fumatore ed indurlo a smettere. L’immagine di un povero cristo che muore di cancro attaccato ad un respiratore oppure la radiografia di un polmone invaso dal tumore oppure ancora quella di una povera donna con la bocca davastata da un tumore alla lingua, serviranno a far smettere di fumare?
Secondo me no. Dopo poco passeranno inosservate e non otterranno l’effetto voluto. Così come non funzionano la volontà ed un’eventuale motivazione forte per smettere di fumare. Io sono fermanente convinto che o cambia la propria modalità di rapportarsi al piacere, all’appagamento e alle forme di autosoddisfacimento, oppure si rimane per sempre fumatori. Finché la propria immagine di non fumatore appare vincente ai fini della costruzione e del rafforzamento della propria personalità, allora la sigaretta è una minchiata. Finché il proprio non essere fumatore ci gratifica più che esserlo, allora non c’è sigaretta che funzioni.
Se invece uno preferefisce l’omologazione, allora se ne fotte di apparire speciale, superiore e quant’altro e si serve senza sforzi di quello che lo Stato gli fornisce per lenire il suo disagio, il suo nervosismo, controllare se possibile la sua ansia, godersi i suoi 5 minuti di appagamento e quindi si attacca alla sigaretta. È una scelta. O forse una non scelta.
PS. Ho sempre da parte un pacchetto di rosse. Chi ne approfitta?
Capua Michele a Mark. A proposito di scritte, nel quadratino funebre del pacchetto che tieni nel cassetto, cosa ti dicono gli iettatori? Siamo curiosi. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Toccati, ti conviene.
Capua Michele a Mark. Una motivazione forte abbinata alla volontà, sono un binomio vincente. Le scritte sui pacchetti anche io le trovo inutili e per questo motivo fastidiose. Ho un ricordo nostalgico dei pacchetti multicolori che sfoggiavano il loro fascino dagli scaffali dei tabaccai, un arcobaleno fantastico, una infinita fantasia di artistici disegni. Poi, con un esecrato atto di vandalismo, hanno sfregiato le stampe dei pacchetti con quelle scritte odiose racchiuse in un rettangolino nero, tipo avvisi funebri. Hanno avuto l’abilità di annientare una vera arte, quella applicata ai pacchetti di sigarette. Poi ricordo la propaganda delle sigarette sui bolidi di formula uno, sulle moto da corsa, sui manifesti ecc. .. era una arte che apparteneva ai bei tempi passati, che io ho avuto la fortuna di vivere. E del profumo che inebria l’odorato di chi entra nei tabacchini, cosa ne pensi. Continuando di questo passo, al posto degli inebrianti aromi presenti nel tabacco, sai cosa metteranno? .. Immagina. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? La voglio, colorata e profumata.
Capua Michele, questa è troppo forte, è mio dovere raccontarvela. Come sarebbe bello se perdere il vizio del fumo, fosse così facile, come perdere il vizio del caffè. A fine pranzo, due orette fa, non nego di aver bevuto una bottiglia di un ottimo nero d’Avola d’annata di 13°, dimenticavo “Doc” ed un grappino di ottima “Grappa dell’Etna”. Fatto sta, che quando ho messo la cialda nell’espresso bar, vedendo il caffè che usciva (pure cremoso), notavo la mancanza di un qualche cosa che non realizzavo. Finalmente, quando ho realizzato che mancava la tazza sotto il beccuccio della macchina espresso, il liquido se ne era già andato per i fatti suoi. Ho riso tantissimo e mi è passata completamente la voglia di quella tazza di caffè. Ancora mi vien da ridere. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Che bello, se fosse così facile non fumare.
Capua Michele, dimenticanza. Mi era sfuggita la degustazione di un gelato dei miei luoghi “Il tartufo di Pizzo”. A questa degustazione, avevo aggiunto il grappino. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Pazienza per il caffè.
E’ solo da due giorni che non fumo, eppure posso reputarmi un non fumatore. Ciò che mi ha aiutato con facilità a smettere non è stata la forza di volontà (sebbene bisogni minimamente voler smettere), ma l’annientamento di tutte le convinzioni che ho sempre avuto, seppur inconsciamente, riguardo molti fattori sul fumo. Credo che sia indispensabile guardare oltre la punta dell’iceberg, comprendere che smettere di fumare non deve essere un sacrificio, ma una liberazione. Dopo 4 anni di rassegnazione ero diventato schiavo di qualcosa che mi ero arrecato da solo; ora, oltre ad ottenere benefici sulla salute e il denaro, ho ottenuto ciò che è la cosa più importante tra tutte, la libertà!
Capua Michele a Panselmo. Tu, dopo due giorni che non fumi, ti reputi un non fumatore. Io, dopo due anni che non fumo, mi reputo un Fumatore (con la F maiuscola). Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Sono un fumatore senza sigaretta … fantastico.
Capua Michele, aggiunge. Non condivido il guardare oltre la punta dell’iceberg, se proprio ci tieni, vacci tu. Io sulla punta dell’isola di ghiaccio neanche ci provo ad arrampicarmi per guardare oltre, potrei scivolare e fare un bagno nell’acqua del Polo Nord che credo sia un po’ freddina. Comunque ho sbirciato di qua e di là col binocolo (lenti Zaiss), però non ho trovato attinenze col fumo. Non ho compreso che smettere di fumare non è un sacrificio, per te forse no, ma per me … caspita se lo è … lo è … lo è … altro che liberazione. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Tu hai ottenuto la libertà, io son rimasto senza sigarette.
Capua Michele a Panselmo. Il metodo che stai usando per liberarti dal vizio del fumo, è tra i più efficaci. Per resistere alla tentazione di andare dal tabaccaio, dobbiamo fantasticare, ingannando la nostra mente e facendogli passare per concrete tutte le assurdità che ci passano per la mente, tipo: dopo due giorni non mi reputo un fumatore. Per un pò, tu credi a ciò che pensi. Quando realizzi che la tua pensata aveva la solidità di un castello di carte, ne devi inventare subito una che la sostituisce senza preoccuparti della coerenza. In quei due giorni che non hai fumato, l’incoerenza ti ha dato la forza di resistere alla tentazione. Almeno per i primi tempi, nei confronti del fumo, devi fantasticare, isolando la tua mente dai ragionamenti reali e logici. In poche parole, devi credere a tutte le fesserie che ti passano per la mente, con me, questo metodo ha funzionato e funziona. Sulle fesserie che hai scritto, non ho resistito a scherzarci sopra, diciamo che mi sono inzuppato il pane, perché erano troppo forti, veramente notevoli. Non ti preoccupare, di fesserie, io ne sparo più di te. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Grazie, dopo il caffè.
Capua Michele si divaga un po’ scrivendo quel che gli passa per la mente, scrivere è un passatempo rilassante, soprattutto a penna libera, la mia è senza guinzaglio. Penso al detto di P.J. Goebbles, Ministro del Terzo Reich per la cultura e la propaganda (della Germania nazista) che recita: “Una bugia, ripetuta a lungo, diventa la nuova realtà”. Un ragionamento, anche sballato e senza fondamento può apparire logico e sensato se ripensato costantemente e può capovolgere la realtà. Chi vuole rompere la relazione con la sigaretta (amante sublime e fatale) deve inevitabilmente ingannare se stesso. Solo pensando agli aspetti negativi della nostra amata, possiamo tenerla lontana da noi. Dobbiamo ricordarla in modo negativo, dimenticando i momenti felici che ci ha regalato. Solo rinnegando il nostro amore (la sigaretta) possiamo continuare a vivere felicemente senza di lei. Chi riesce a divorziare da questa amante fatale, deve pensare solo agli indiscutibili benefici che ottiene la sua salute. Seguendo il detto di Goebbles, si può ribaltare la realtà, un fumatore può diventare un non fumatore, purtroppo può accadere anche il contrario. La mia vita senza di lei (la sigaretta) ha avuto i noti miglioramenti (fisici), moralmente sento ancora la sua mancanza. Penso che il suo ricordo non mi abbandonerà mai, però, voglio provare col detto di Goebbles, sull’esito di questo mio esperimento vi darò notizie nel prossimo futuro. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Se faccio il bugiardo, non ti penso.
Capua Michele, pensierino della sera. Quando il mio passato di fumatore si incontra col mio presente di non fumatore …… l’urto è frontale. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Passato e presente, la lotta continua.
Capua Michele va in congedo permanente per raggiunti limiti di commenti. Considerato che i miei scritti non hanno riscontro, Considerato che nessuno esprime pareri sulle fesserie che con grande impegno intellettuale esprimo. Ritenuto che scrivo e parlo solo con me stesso. A grande richiesta (Il silenzio parla) tolgo il disturbo. Così è deliberato in data 12.11.2013. Conclusi i preliminari di rito, adesso vi saluto parlando come mangio. Non ho parole per ringraziarvi della pazienza che avete avuto con me, ve ne sarò sempre grato. In questi due anni mi siete stati di grande aiuto (Tutti, nessuno escluso). Lascio questo post con grande nostalgia perché non leggerò più le vostre fesserie che sono state fondamentali per il raggiungimento del mio scopo. Ormai del fumo non me ne frega un fico secco, però mi rilassava fare il commediante, perché mi aiutava nel mio cammino lungo il viale dei non fumatori, la nostalgia della sigaretta mi segue come l’ombra di me stesso. Vagherò negli infiniti siti di internet nella speranza di trovare altre persone pazienti (come lo siete stati voi) che ascolteranno con la vostra pazienza le mie stupidate. Per me è fondamentale interloquire, per distrarre la mia mente da lei (la sigaretta). Auguro a tutti i fumatori che si son tuffati nel fiume per raggiungere la sponda dei non fumatori, di farcela. Sono consapevole che trovare un post come questo è utopia, però la speranza non ha confini. Grazie, grazie, non mi stancherò mai di ringraziarvi, siete stati favolosi, ripeto, nessuno escluso. Ciaooooooooooo.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Addio.
E dai…! Smettila di bluffare…! Tu non puoi abbandonare il blog solo perché ti sei spazientito che nessuno ultimamente commenta. Ci sono sempre io che leggo, comunque i tuoi post Hai una responsabilità nei miei riguardi. Se molli io mi riattacco alla sigaretta! Abbi pazienza: a breve creerò una fan page su Facebook intitolata ironicamente “Fumo, quindi sono” sulla quale potrai intervenire alla tua maniera ironica e dissacrante.
Capua Michele a Mark. Avevo pensato di andare a commentare in altri pascoli perché in questo sito ormai mi sembrava di parlare solo a me stesso, come se fossi un ebete davanti allo specchio. Però, se anche una sola persona mi ascolta, la commedia continua. Il pensiero di “riattaccarsi” alla sigaretta non deve mai sfiorare la nostra mente, nei momenti critici è meglio pensare questo: Se mi gira, mi calo di un fiato, un chilo di babà alla crema bianca con ciliegina rossa candita. La sigaretta deve essere stimata come un oggetto ormai inutile e archiviato, ricorda, come dice quel detto, che una bugia ripetuta a lungo, diventa realtà. Il titolo della pagina che progetti di aprire su Facebook “Fumo, quindi sono” è a mio parere, azzeccato, quel “sono” può avere tanti significati, tipo ….. sono un citrullo. Se nessuno legge i miei commenti, non è assolutamente vero che mi impazientisco, vero è che mi incasso “non nel senso di mobile a ….” ma proprio nel senso letterale della parola scritta con le zz. Adesso vado, il mio cane abbaia nervosamente, è l’ora del suo pasto serale e lui è un abitudinario incallito, forse è un po’ viziato. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Rieccomi.
Sapevo di poter contare su di te…!
Sapevo che non avresti mollato!
Stasera, sul tardi, ritorno con un mio commento per mettere un po’ di carne sulla brace…!
Capua Michele, durante l’intervallo accende il fuoco e fa consumare le braci fino al punto giusto. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? I fiammiferi, dove li ho messi?
Capua Michele a Mark. Avevi detto che avresti messo un po’ di carne sulla brace. Io in fiducia le braci le avevo preparate per non perder tempo. Nel vederle consumare a vuoto, per non sprecare il mio lavoro di fuochista, ho abbrustolito tre patate, due per me e una per il mio cane che viziato com’è, s’è fregato una delle mie e così io ne ho mangiata una e lui due. Forse tu per comprare carne, intendevi dire che avresti comprato in Toscana un vitello di razza chianina e avresti fatto la transumanza nei pascoli dell’Alto Adige. Probabilmente il vitello lo avrai portato a pascolare nelle campagne e tra i masi di Bressanone e Vipiteno, presumibilmente a Mezzaselva a pochi km da Bressanone, lì c’è anche la stazione e qualche carro bestiame transita di sicuro da quelle parti. Tu hai l’attitudine a complicare le cose, che bisogno c’era di andare così lontano, forse i pascoli del Mugello ti sembrano scarsi. Possibile che ignori che la bistecca alla fiorentina è originale solo se i bovini oltre ad appartenere alla razza chianina, pascolano nelle terre toscane. Il sapore dell’omonima bistecca è anche frutto degli erbaggi toscani che hanno quel caratteristico sapore fiorentino. A proposito la bistecca la bagnerei con un buon Chianti (annata 2007), non quello del fiasco, fatti spillare cinque litri dalla botte. Chiudi bene la damigiana, se il vino prende aria si ossida, altra raccomandazione è quella di non maltrattarlo durante il trasporto, sull’autostrada non superare i 30 km orari, che a ben pensarci è la velocità media delle nostre autostrade. Ti rammento che il vino di cui trattasi, deve riposare 24 ore prima di tracannarcelo. Ti raccomando di seguire i miei suggerimenti per i preparativi della grigliata e ricordati che il vino lo berrei ad una temperatura di 8 gradi, tieni il vino nella cantinetta e attento agli sbalzi di temperatura, ne soffrirebbe. Non capisco perché devi rendere complicate le cose semplici. Non sarebbe stato più ragionevole comprare qualche bisteccona (di peso non inferiore ad un Kg) in una macelleria di Firenze. Quando ti ritiri dalla transumanza, fammi avere tue notizie, così preparo la tavola, per le braci, pretendo di vedere e toccare le bistecche, per le bistecche, ricordati che basta una girata e una voltata, se non è grigliata al sangue, il mio cane non la mangia. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Forse nel Tirolo.
DIPENDENZA: ATTO FINALE
In questi giorni di fumo passivo a causa di quel mentecatto di mio fratello, membro onorario della Loggia Massonica dei Gran Fumatori, non ho potuto fare a meno di pensare alla dipendenza dalle sigarette ancora una volta. Rimuginando incessantemente sul problema, sono venute fuori nuove interessanti considerazioni che passo ad esporvi per ottenerne un commento o giudizio che sia.
Ho capito ancora più chiaramente che la dipendenza dal fumo è il punto in cui smettiamo di stare bene con la sigaretta ed iniziamo a stare male senza.
Inoltre, ripensando al mio passato, mi è apparso oltremodo chiaro che è sempre un amico ad introdurti alla sigaretta.
Ciò può voler dire che ogni adolescente è “affamato” di normalità e che quindi si lascia convincere a fumare giusto per sentirsi accettato, ed “accettato” per lui vuol dire fare ciò che fanno gli altri, insomma conformarsi.
Almeno, così è stato nel mio caso…
Col senno di poi tutto ciò mi appare estremamente imbecille, ma allora no….
La dipendenza dalla sigaretta inizia quindi proprio in presenza e con il suggerimento di amici e ciò la dice lunga sul fatto che con gli amici abbiamo meno paura di commettere atti proibiti o di violare una norma. Ho il fondato sospetto di presumere che in presenza di amici il controllo vigile della nostra coscienza e della nostra disciplina nonché della nostra moralità crollino malamente… In altre parole io, come altri adolescenti, ho trasgredito quindi per effetto degli “amici”. Bella fregatura…!
Paradossalmente, inoltre, pare che la dipendenza da fumo o alcol divenga quasi un prerequisito per “entrare in società”.
Mi sono scervellato sulla vicenda della dipendenza e ancora una volta sono andato indietro nel tempo, però usufruendo dell’intelligenza attuale, per comprendere che è quasi come se la società ti dicesse: non puoi farne parte se non sei in qualche modo dipendente da qualcosa! È un po’ come se passasse nella testa di un ragazzo l’assurdo convincimento che per trasformare e convertire una società, che gli appare dispersiva e solitaria, in una comunità che invece gli appare accogliente, gestibile, rassicurante nonché composta da persone conosciute e quindi non nemiche, egli debba necessariamente fumare e bere!
La dipendenza dalla sigaretta diventa quindi una specie di alfabeto condiviso che permette di percepire gli altri come non distanti, non come disinteressati, non estranei.
Ecco perché non è facile se non addirittura impossibile scansarsi il “vizio” del fumo quando si è ragazzi.
Ed infatti io, che pure mi reputavo così furbo, non ci sono riuscito….
È infido il meccanismo: inconsapevolmente ci autoinfliggiamo un comportamento dannoso per sentirci accettati, per sentirci come parte di un qualcosa che altrimenti percepiamo come ostile. Intanto così svendiamo a quattri soldi la nostra libertà.
Ahhhhhh, a saperlo prima…
Che ne pensi Miché?
Capua Michele a Mark. Che ne penso? Ancora sto ridendo, con le lacrime agli occhi. Hai scritto una bella barzelletta, peccato che il discorso è troppo lungo, così lo hai reso meno (un pò più di meno) gagliardo, però mantiene la sua comicità. Il titolo è la cornice della barzelletta, lo hai costruito in maniera pomposa “DIpendenza: atto finale”, sembra che stai annunciando la fine del mondo. Questo tuo commento sembra il copione di un monologo comico, il monologo è sempre considerato drammatico, ma tu hai avuto la capacità di trasformare, di capovolgere il significato della parola “monologo”. Io, tu, egli, noi, voi, essi, (in una sola parola tutti) abbiamo iniziato a fumare alla stessa maniera, ho usato anche la lente di ingrandimento con lente Zaiss (da non confondere con Carl Zeiss) per cercare una novità nel tuo scritto, zero, zero assoluto. Sto ridendo tanto, che ho dolorini allo stomaco e forse anche alle costole. Adesso devo pensare a qualcosa di serio, anche se non è la mia specialità, perché mia moglie mi chiama per la cena. Ho pochi minuti per rilassare i muscoli dello stomaco, accidenti, l’effetto risata non mi passa. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Datemi un fazzoletto.
Capua Michele, riflessioni. Perché ho iniziato a fumare? Che importanza ha questa stupida domanda che mi rivolgo? Nessuna. Come devo comportarmi per non ricadere nel vizio? Questa è la domanda che ha una logica e che richiede continui aggiornamenti. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Sveglia.
Così facendo, Michè, riprenderai a fumare. È solo questione di tempo ma riprenderai. Tu vivi costantemente una battaglia per sottrarti al bisogno della nicotica senza aver voluto investigare cosa c’è dietro questa necessità di ricorrere all’azione psicoattiva della stessa. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto devi rafforzare la tua forza di volontà per opporti al richiamo della sigaretta. I tuoi neuroni ancora piangono la sua assenza. Ma stare incessantemente in trincea non può durare. Ti stai preparando a metterti lo sgambetto da solo. Per ora cerchi stimoli surrogati di basso livello (cibo) per sopperire, oppure ti tieni impegnato sul blog per non pensare alla sigaretta. La nicotina però ti attende sempre dietro l’angolo. Il piacere, la gratificazione, la calma che ti dava non la trovi altrove. Stai seguendo la trafila classica del fallimento. Ti stai imponendo con la forza l’obbligo a rinunciare alla sigaretta ma non vuoi impegnarti a capire perché prima, adesso ed in futuro il suo bisogno è stato e sarà così decisivo per la tua mente.
Sei solo al lavoro di superficie, pensi che sia stupido ed inutile andare indietro nel tempi per capire come mai la sigaretta è stata per te una “ricompensa” insostituibile. Sei un pasticcione: hai solo rimosso giusto la patina iniziale senza voler rimuovere le più consistenti incrostazioni profonde. Sei superficiale le nel tuo agire. Un grande lottatore nel faccia a faccia ma un pessimo stratega sulla lunga distanza. Mostri solo i muscoli…
Capua Michele a Mark. Non solo penso che è stupido ed inutile andare indietro nei tempi per capire bla…bla…bla, ma affermo a gran voce che è proprio da diversamente pensanti. I miei neuroni non piangono, come pensi tu, per l’assenza della nicotina, ma, accidenti, ancora mi fanno ridere pensando al tuo ATTO FINALE, ma come ti è venuta in mente una cretinata simile, se fosse in mio potere, ti assegnerei l’Oscar delle Baggianate, sei forte, troppo forte e assegnarti l’Oscar sarebbe … troppo giusto. Mark, spero di non ferire troppo il tuo orgoglio, però non posso negarti che ancora mi sto sganasciando dalle risate, comunque dicono che ridere fa bene, intanto mi fanno male un po’ le mascelle. Hai mai pensato di fare la carriera del comico, chissà, potresti arrivare anche al festival del cinema di Venezia. Questo ultimo tuo commento, considerato nel suo complesso, si avvicina alla normalità, anche se colmo di sbavature. Tranquillo, col passare del tempo si migliora. Tu dici che forse riprenderò a fumare ed io ti rispondo che nessuno può dire mai, non mi considero presuntuoso, quindi spero di non cedere al vizio, la lotta continua, chi vincerà? Il destino deciderà. Hai detto che cerco stimoli surrogati di basso livello (cibo), oggi a pranzo, in un tipico e rinomato ristorante di cui sono cliente abituale, ho mangiato: Antipasto della casa; 1° piatto (linguine e stocco); 2° piatto stocco arrosto e ventricelli di stocco; contorni e per concludere, due cannoli riempiti al momento con ricotta fresca, il tutto innaffiato da vino “Nero d’Avola” e il dolce da grappa barricata, se questo per te è basso livello, ebbene, a me il basso livello piace molto, ne vado matto. Per quanto riguarda il riprendere a fumare, pensa a te, che con quelle sigarette che tieni nel cassetto, hai la strada sbarrata, e il mio vero fallimento è stato quello di non essere riuscito a fartele buttare, quando penso a questa cosa, mi passa la voglia di ridere. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Che aspetti, buttale.
A me fa invece infelicemente sorridere la tua vana, inconsistente e sostanzialmente poco convincente strategia di auto-dissuasione dalla nicotina. Ecco perché non mi libero affatto del mio pacchetto da 10 di Marlboro rosse gelosamente custodito nel mio cassetto. Le tue tesi non hanno fatto presa su di me. Mi appaiono deboli, superate, inefficaci. Combatti costantemente con il fantasma della sigaretta che ti porti dentro. Ne hai fatto solo una sfida a chi mostra i pugni. Lei vincerà.
Cerchi un surrogato ma il tuo desiderio inconfessato è sempre per lei. Non ti sei affatto emancipato dalla sua schiavitù. Vivi per scacciarne il ricordo ma lei è la tua ossessione. Ecco perché le tue proposte e le tue strategie non mi convincono.
Capua Michele a Mark. Premetto, se ancora non lo hai capito, che dialogo solo per uno scambio di esperienze tra persone che hanno deciso (con la sola loro volontà) di smettere di fumare. Io non voglio convincere nessuno a non fumare, compreso te. Finché mantieni la tua decisione di non fumare, il nostro dialogo mi è utile. Nel momento in cui riprendi a fumare, per me, dialogare con te diventa inutile, in quel caso, ci salutiamo e statti bene. Mettiti in testa che io non ho né strategie né proposte per convincere nessuno a non fumare, chi vuole fumare, che fumi pure, non sono fatti miei. In questo post si dialoga tra persone che hanno deciso di smettere di fumare, allo scopo di scambiarsi esperienze e consigli per rafforzare così la propria volontà di non fumare. Le mie tesi non devono far presa su nessuno, le espongo come gli altri espongono le loro. Dai dialoghi degli altri, estraggo solo i consigli che possono essermi utili, ma il mio scopo principale, è quello di distrarre il mio pensiero. Delle tue sigarette rosse, fanne quello che vuoi, ci mancherebbe altro, sono fatti tuoi, io avevo solo cercato di fartele buttare perché chi vuole veramente smettere di fumare non ha motivo di tenere sigarette a portata di mano, chi le tiene nel cassetto, è solo questione di tempo, rifuma. Neanche ai miei figli ho mai detto di non fumare. Chi fuma, smette solo con la sua volontà. la decisione è assolutamente individuale. Se dicessi a un fumatore di non fumare, mi metterei nei panni del fumatore pentito, che è la peggiore specie dei rompi balle. Capito mi hai!!!!!
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Vuoi fumare, fuma. che me ne frega a me.
Uhuhwaswsswauhuhaaaaaaa…! Michè, finalmente con le mie provocazioni sono riuscito a risvegliarti dal torpore soporifero in cui t’eri cacciato ultimamente! Tu ti devi “scaldare” altrimenti non rendi…!
Ad ogni modo tranquillizzati che non ho nessuna intenzione di riprendere a fumare per cui ancora rientro nella categoria di ex-fumatori che si scambiano pareri, suggerimenti e stati d’animo. Però a differenza tua, che menti sulla tua innata voglia di fare nuovi proseliti non-fumatori, io invece lo dichiaro apertamente: voglio spingere il maggior numero di persone a venire a capo della loro forma perniciosa di vera e propria tossicodipendenza autorizzata.
E quindi sono anche convinto che il raccontare ed il raccontarsi siano due strumenti di autoanalisi perfetti per aiutarsi ed aiutare gli altri.
Ora, detto questo, pretendo che tu MICHELE CAPUA, invece di limitarti a dispensare consigli, ci raccontassi non come e perché hai smesso ma piuttosto come e perché hai iniziato. Chiedo troppo?
Capua Michele a Mark. Ho iniziato come te e come tutti gli altri. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Soddisfatto!
Soddisfatto per niente…
Parlaci di te. Cos’è questa insana ritrosia?
Capua Michele a Mark. El vin ‘l è bon, fati se bicer e te ragin come se deve, po fate en gir en gondoleta dala sera ala matin e te bei atro vin. Te saludo, testolin.
De quace logo sé una ciga pe mi? Mo no la voio.
Secondo me tu stai ancora fumando. Non hai smesso affatto.
Capua Michele a marK. L’importante non è ciò che è, ma ciò che la mente crede che sia. La realtà è quella che tocchiamo? Forse che si e forse che no. La realtà e l’immaginazione corrono insieme, mano nella mano. Il nostro ego e il nostro io rappresentano la stessa cosa? La psicanalisi afferma di sì, ma anche la psicanalisi è composta da una sommatoria di pensieri espressi lall’uomo e c’è il detto: errare umanum est.. Ciò che esprimo è verità o è bugia, dipende dal punto di vista. Io ho smesso di fumare o ancora lo faccio? La decisione spetta al tuo pensiero. Adesso, torno alla realtà, perché tra una oretta torna mia moglie da scuola e devo fare i preparativi per il pranzo, la mia mente dice che anche io mangio. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ma io fumo, oppure no.
Perchè io ho iniziato?
Sono cresciuto vedendo mio padre fumare. I suoi genitori fumavano entrambi, il fratello idem.
Mi ricordo, quando ero piccolo, che mio padre fumava anche nella 127 rossa, mia madre al suo fianco (non fumatrice) ed io dietro. Spesso chiedevo di smettere in quanto il fumo mi soffocava. A casa dei miei genitori, gli amici fumavano tranquillamente durante le loro visite. Quando tolsero la carta da parati in soggiorno, spostarono i mobili e mi accorsi che avevo vissuto in un ambiente cui il suo colore originario era il bianco e non il beige che conoscevo da sempre.
Tutto questo per dire che per me, la sigaretta e tutto il rito che la circonda, è sempre stato qualcosa con cui, indirettamente, sono cresciuto, ritenendolo un fatto normale.
Appena raggiunta l’adolescenza e le prime uscite, la sigaretta attestò la mia indipendenza: non nascosi praticamente nulla ai miei genitori, fumando subito nella mia camera. Appena si accorsero della puzza di fumo e mi chiesero spiegazioni, ammisi che intendevo fumare, tutto molto candidamente.
Mio padre non mi ha mai rimproverato né tantomeno ha mai provato a mettermi sensi di colpa per la mia dipendenza. L’unica volta che lo fece, era sul punto di morte. Anche in quell’episodio, le sue parole non furono proibitive, cercò solo di mettermi in guardia dal cancro. Ha sofferto molto, posso solo immaginarlo.
Precedentemente, quando suo padre (mio nonno) morì per le complicazioni respiratorie dopo aver avuto un infarto, senza dire niente a nessuno, lui abbandonò il vizio. Mise il pacchetto di Merit con 6 sigarette dentro un cassetto e lì lasciò anche la dipendenza. Un po’ come ha fatto Marketiello, insomma.
Ha sempre visto quel pacchetto come un simbolo di una vecchia “abitudine” che lui aveva vinto: non mise mai in discussione la sua decisione, anzi: quel pacchetto rafforzava la sua forza di volontà, perché quell’oggetto ed il suo contenuto non erano più un qualcosa da desiderare.
Tutti gli ex-fumatori sono dei “fumatori pentiti”, quindi non sono d’accordo con Michele: se non lo fossimo non smetteremmo di assumere nicotina. Nella mia vita, io non ho mai incontrato “ex fumatori rompicoglioni” (aggettivo che forse voleva intendere), non ne hanno il motivo di esserlo. Basta che loro accennino 3 paroline -Ho smesso finalmente!- al fumatore di turno per ricordargli la loro schiavitù e fargli sentire molto inopportuni!
Capua Michele a Cippo. Ho deciso di rispondere al tuo commento anche se Mark se ne è fregato e ha continuato a giocare a “Sapientino” con la speranza di arricchire il suo bagaglio culturale. Mark è il classico inadempiente, è fatto così, non rispetta gli impegni, oggi ti promette di fare e domani non fa. Forse deve ancora maturare mentalmente, ma quando maturerà, a 87 anni e cinque mesi? Per giustificare le sue inadempienze trova anche scuse banali, tipo “Non voglio scrivere aria fritta”. Adesso cambio discorso mettendo da parte Mark, che sicuramente mi sarà grato di questo bel quadro che ho fatto di lui. Finalmente, Cippo, posso analizzare il tuo commento, esprimendo il mio parere. Come avevo già detto a quella testa dura (più di una cucuzza spagnola), tutti i fumatori hanno iniziato allo stesso modo e cioè frequentando questo o quello, non ha importanza chi. Infatti tu hai iniziato come me e come tutti, solo con qualche variante. Fino all’ultima parte, che inizia con “Tutti gli ex fumatori ….” il tuo discorso, a mio parere (non voglio essere presuntuoso) non è di nessuna utilità al tentativo di abbandonare il vizio del fumo. Quando ho smesso di fumare, non ho pensato mai al perché ho iniziato, con chi o per colpa di chi, o altre fesserie, ho iniziato a fumare perché mi è piaciuto, punto. La parte che riguarda gli ex-fumatori, invece è interessante, perché a parlar di loro c’è da divertirsi, grazie al loro comportamento bizzarro. Un ex-fumatore, quando è in compagnia di un fumatore, fa i salti mortali per portare il discorso sul fatto che lui ha smesso, dopo che si vanta di ciò, comincia a rompere le balle (sapete già cosa sono) al poveretto che è caduto nelle sue grinfie. Cippo, tu dici che non hai mai incontrato fumatori rompi, in quale mondo vivi? Forse in quello dei sogni. Io non sono un fumatore pentito perché ho fumato per mia volontà, semplicemente mi è piaciuto. Il fatto che ho dovuto smettere a causa del caro pacchetto e quindi forzatamente, inizialmente mi ha fatto sentire come un ex-fumatore incavolato. Poi, visti i benefici in salute e in soldi, perse le abitudini del fumatore, mi sento molto appagato, veramente contento. Come vedi non tutti i fumatori sono pentiti. Spero di sbagliarmi, però ho l’impressione che tu hai tutti i requisiti per entrare nella categoria dei rompi e auguro ai fumatori di non incontrarti nel loro cammino. I fumatori che cadranno sotto le tue grinfie, hanno tutta la mia solidarietà. Cippo, adesso parliamo di cose serie (è il mio campo ehm), tu pensi che la lumaca Mark uscirà dal suo guscio, oppure credi che a dispetto della pioggia, continuerà il suo letargo? Io prevedo un letargo molto lungo, conoscendo, ormai, la sua indole. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Perché ho iniziato? Per sbaglio
.
Ebbene, ho letto il commento di Cippo. Devo riconoscerne l’utilità, che ché ne dica quel rozzo e maldestro ex-fumatore molesto di Michele. A mio insindacabile parere ricostruire il proprio iniziale ed adolescenziale primo approccio alla sigaretta è molto indicativo del nostro rapporto con la frustrazione, l’ansia, il conflitto, il senso di inadeguatezza ed infine la modalità di gestione del piacere. A nessuno di noi inizialmente è davvero “piaciuto” fumare, è solo dopo che è intervenuto il successivo “aggiustamento” c’ha fatto sì che la sigaretta divenisse fonte di piacere insostituibile. La sigaretta nell’immaginario collettivo calma, tranquillizza, ci permette di tacitare il senso di irrequietezza interiore.
Un fumatore che non ricostruisce questi passaggi e quindi comprende le motivazioni di fondo del proprio carattere che trovano nella sigaretta una risposta legalmente e socialmente accettata, non riuscirà mai a venirne veramente fuori. Altro che volontà, motivazione, risparmio, salute!
Bisogna capire PERCHÉ si fuma per riuscire a comprendere COME si smette!
Mentre stoicamente Michele continua come uno stoccafisso norvegese a considerare la sigaretta un banale VIZIO ed ama dipingersi come l’eroe c’ha saputo sconfiggere il mostro, in verità lui non vuole ammettere a sè stesso il cambiamento che è intervenuto in lui (almeno spero…) e che gli ha permesso di smettere. L’avrò già ripetuto innumerevoli volte: prima si cambia dentro e poi si smette di fumare e non il contrario come il pigro amico mio è portato ingenuamente a credere per farsi bello ai suoi stessi occhi. Prima è sceso a patti con la sua ansia esistenziale e poi ha potuto mollare le ciospe. Se il percorso non è stato questo allora in futuro riprenderà a fumare. Tra un anno, cinque, dieci anni… Ma riprenderà!
Smette definitivamente solo colui che trova un sistema alternativo per controllare e tacitare quell’indomabile sensazione di malore e frustrazione che tutti ci portiamo dentro e che trova nella sigaretta una blanda risposta a buon mercato. Nessuno ha la forza psichica e fisica per mollare una droga così perfetta come la nicotina: è economica, è a portata di mano già bella e pronta all’uso, da immediata assuefazione, è socialmente poco condannata, è legalmente venduta dallo Stato.
Sfido chiunque a trovare una droga con pari requisiti…
Miché, mi sa che primo o poi dobbiamo pur incontrarci per fumare assieme quelle 4 Marlboro rosse che ho nel pacchetto nel cassetto…! O no?
io sono la signora misericordia sto sento di dare testimonianza di come sono tornato mio marito , ci siamo sposati per più di 2 anni e abbiamo ottenuto due bambini . cosa andavano bene con noi e noi siamo sempre felici . finché un giorno mio marito ha iniziato a comportarsi in un modo che non riuscivo a capire , mi è stato molto confuso dal modo in cui me ei bambini che curare . nello stesso mese egli non è venuto di nuovo e mi ha chiamato che vuole il divorzio , gli ho chiesto che cosa ho fatto di male per meritare questo da lui , tutto quello che stava dicendo che lui vuole il divorzio e che lui mi odia e non vuole di vedermi di nuovo nella sua vita , ero pazza e anche frustrato non so cosa fare , ero malato per più di 2 settimane a causa del divorzio . Io lo amo così tanto che era tutto per me senza di lui la mia vita è incompleta . Ho detto a mia sorella e lei mi ha detto di contattare un mago , non ho mai credo in tutta questa magia colata di una cosa . ho appena
vuole provare se qualcosa verrà fuori di esso . Ho contattato DR . omoba per il ritorno di mio marito per me , mi hanno detto che mio marito sono state prese da un’altra donna che ha gettato un incantesimo su di lui è per questo che mi odia e ci vuole il divorzio . poi mi hanno detto che hanno per lanciare un incantesimo su di lui che lo farà tornare a me e ai ragazzi , hanno gettato l’incantesimo e dopo 3 giorni mio marito mi ha chiamato
e mi ha detto che io lo dovrei perdonare, si stabilì a chiedere scusa al telefono e ha detto che mi ami ancora , che non sapeva cosa succederà a lui che mi ha lasciato . era l’incantesimo che il santuario dottor omoba colato su di lui che lo ha fatto ritorno a me oggi , io e la mia famiglia ora sono di nuovo felice oggi. grazie DR . omoba per quello che avete fatto per me, mi sarebbe stato nulla oggi, se non per il vostro grande incantesimo. voglio
i miei amici che passano attraverso questo tipo di problema dell’amore di ottenere indietro il loro marito, moglie , o ex fidanzato e fidanzata di contattare dromobaspellhome@gmail.com e vedrete che il vostro problema sarà risolto .
Perché non chiedi un incantesimo per esprimerti meglio? Uhuhwaswsswauhuhaaaaaaa…!
Capua Michele a mark. Chi è? Mark, ullallà, è ricomparso colui di cui si era persa ogni traccia, da quale cucuzzaro è uscito? Penso, dal genere “cucuzza spagnola”, perché col tipo di testa che ha sul groppone, quello è il suo ambiente ideale. Con riferimento al testo del tuo ultimo commento, ti esprimo i miei complimenti riguardo alla grammatica, alla intensità con cui hai esposto le tue idee “fumogene”, allo stile da insigne letterato, in poche parole, il Petrarca, al tuo cospetto, è un barbone analfabeta. Cosa posso dire di più sulle tue qualità culturali? Aiutami a trovare altre espressioni, perché la mia cultura è a livello di mediocre autodidatta che si arrampica vanamente per emergere dalla sua ignoranza. Il contenuto del tuo commento, visto in senso pratico, è sterile e non dà alcun frutto, proprio nessuno. Nell’insieme dei ragionamenti che interessano gli aspiranti non fumatori, il tuo commento è assolutamente fuori posto, non serve a niente è meno del nulla. Adesso dovresti cambiare argomento, uscire da questa storia del passato …… dù balle. Non credo che riceverai altre risposte al tuo sterile commento, forse Cippo che si è lasciato suggestionare, ti darà una striminzita risposta, se ci riesce, perché commentare il niente è quasi impossibile. Comunque, hai esposto le tue idee in modo palloso e chi legge il commento, dopo poche righe, sbadiglia e cambia canale. Ti dovresti esprimere in maniera meno ricercata, più semplice, altrimenti il lettore si stufa di leggerti. Ultima osservazione, dici ripetutamente le stesse cose creando disagio a chi ti legge, se rileggi i tuoi commenti, confrontandoli, lo capirai. Se ti piace dialogare con una moltitudine di persone, devi cambiare stile, il mio è solo un piccolo consiglio. Ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Dù balle.
Mi sa che devo aver pestato i calli a Michele…! Eh?
Michele teme di perdere la posizione di privilegio che ha assunto con i suoi incessanti interventi sul blog. Teme che io voglia sottrargli la posizione di potere, per cui reagisce male ai miei contributi. Mi sta facendo chiaramente capire che vuole buttarmi fuori dal blog! Che non gradisce la mia prosa, che quello che racconto è inutile, superfluo, palloso…
Ed allora io voglio dargli ascolto e poiché non ho alcuna intenzione di espugnare il suo fortino, né invadere il suo palcoscenico, preferisco ritirarmi in buon ordine. Se non facessi così assistereste a breve ad un escalation in cui al battibecco si sostituirebbe l’aggressione verbale diretta da parte di Michele. A me non interessa questa guerra intestina che vuole intavolare. Per cui abbandono. Mollo, sono un vigliacco.
Ringrazio piuttosto l’ideatore del blog per aver dato spazio ed accoglienza alle mie esternazioni.
Capua Michele a Mark. Ullallà, se pensi veramente alla fesseria che hai scritto, stai tranquillo che in questo post, nessuno sentirà la tua mancanza. Io mi ero già congedato, rientrando poi su tua richiesta. Questo post è libero e aperto a tutti e non esistono posizioni di privilegio. Se hai pensato che qui ci sono posizioni di privilegio, vuol dire che non hai capito proprio niente e mi dispiace (solo per la mia persona) per il tempo che mi hai fatto perdere con i tuoi commenti. Il post è stato ideato da Francesco Cundari che col suo commento di apertura mi ha invogliato a scrivere e grazie a Lui sono riuscito a togliermi il vizio del fumo con minori sofferenze. Come avevo già detto, qui, i commenti ormai sono molto radi, è come se mi trovassi in una miniera il cui filone di minerali si sta esaurendo. Un definitivo ciao a tutti.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Un grande grazie a F. Cundari.
Sei solo solo solo assurdo come il tuo cervello assuefatto
Capua Michele, ora detto “Lupo solitario” perché non commenta più e quindi è autonomo, sì, proprio come le caldaie del riscaldamento omonimo. Mi rivolgo al popolo di questo post (da lungo tempo silente), eccelso come il gelso (delle cui foglie si nutre il baco da seta), non per tormentarlo, bensì per ossequiarlo in occasione di queste festività natalizie. Tranquilli e boni, la mia è solo una comparsa flash per augurarvi un sereno Natale e un felice Anno Nuovo. Auguroni a tutti ………. e vaiiiii.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Brindiam ….. brindiam ….. alle noie non pensiam ….. e felici ci sentiam.
Buondì, il mio nome è Concettino, Tino per gli amici. L’altra mattina mi sono alzato all’approssimarsi del mezzogiorno, dico la verità, un pò tardino. E’ da tanto tempo che ho smesso di fumare, comunque, anche da non fumatore, mantengo le mie vecchie abitudini. Prima di recarmi in bagno (wc), devo compiere il mio rituale, nel quale primeggia la famosa tazzina di caffé. Sarà stato il tepore della cucina, in netto contrasto con la bassa temperatura esterna. Sarà stato l’inebriante aroma del caffé che si diffondeva dal beccuccio della scoppiettante moka. Sarà quel che sarà, fatto sta che improvvisamente m’è preso un forte desiderio di accendermi una sigaretta, come ai tempi passati. Questo desiderio da fumatore doc ex, è stato tanto irrefrenabile, da farmi uscire da casa senza compiere le mie abituali cose in bagno. A passo svelto, chiedendo strada ai numerosi passeggianti che affollavavo il corso del paese, mi stavo dirigendo verso il tabaccaio più vicino a casa mia. Per nascondere i capelli spettinati (se ricordate non ero andato in bagno), avevo messo in testa il cappello che fu di mio nonno..Ero quasi giunto al tabacchino, quando all’improvviso, con decisione, ho rinunciato all’acquisto delle sigarette. Di corsa e senza esitazione alcuna, son tornato a casa. Penserete che la mia volontà ha avuto il sopravvento sul vizio, niente di tutto questo. La verità è che mi stava scappando una gran cagata.
Uhuhwaswsswauhuhaaaaaaa…! Troppo forte sto’ racconto! Ci hai fatto perfettamente immedesimare nella vicenda…
Buondì, anche se piove. Nel pomeriggio di ieri, sono uscito per passeggiare sul corso del mio paese, tanto per tenere occupate le ore precedenti il pasto serale. Ero in compagnia di un amico fumatore, è mia abitudine frequentare solo persone che fumano, altrimenti chi può offrirmi una sigaretta? Io gusto solo quelle degli altri perché sono, non so esprimermi, non trovo le parole adatte, insomma sono più, ecco, più .. più.. desiderabili. Questa volta mi teneva compagnia l’amico Roccuzzo che fuma sigarette di prima scelta, la sua compagnia mi piace, proprio per questa sua virtù. Finalmente, dopo aver percorso un piccolo tratto del corso, mi offre la sigaretta che io accetto volentieri, è lo scopo principale delle mie uscite. Quando passeggio tengo in mano e a volte tra le labbra la sigaretta spenta perché preferisco gustarla da fermo (condizione di riposo), così posso vedere i giochi delle nuvolette di fumo che si dissolvono nell’aria quando con un leggero movimento della testa, espiro. Quando giungiamo nella piazza principale del paese, al centro di essa, vediamo un assembramento di persone. Chi non ha nulla da fare, è curioso, lo si sa, Io e Roccuzzo lo fummo, curiosi. Usando la tattica adeguata alla situazione, ero riuscito ad occupare un posto nella prima fila dell’assembramento. Si trattava di una cerimonia commemorativa relativa alla benedizione di una statua raffigurante un personaggio storico da cui prese il nome la piazza, tale Giuseppe Mazzotta, no, Mazzeti, si, Mazzini. Ironia della sorte, nel momento in cui mi accendo la sigaretta, una goccia di acqua uscita dall’aggegio che il prete agita per benedire, va a finire sulla brace della mia sigaretta che si spegne senza farmi fare neanche una tirata. Se, virtualmente, fossimo stati soli io e il prete, gli avrei detto: e adesso che facciamo, comemoriamo anche la mia sigaretta?
Con questo racconto così avvincente e divertente meriti una fornitura di 6 mesi di Gauloises blù…!
Buondì. Oggi è il giorno di S. Valentino, lo avete letto sul calendario, vero? Mia moglie approfittando dell’evento, mi ha fatto promettere che da oggi non fumerò più. Io l’ho accontentata, tanto non sapeva che domani è un altro giorno (vedi “Via col vento”).
Buondì, anche se è sera. Dopo cena, alle 22,00 ho incontrato al bar il mio amico Marco, Marchetto per gli amici, ma in paese è più conosciuto col soprannome di Etto perché è un fan del panino con la mortadella. Etto, lo incontro volentieri dopo cena perché fuma le Gauloises blù, sigaretta che io trovo adatta per il dopo cena, ha un gusto corposo che aiuta la digestione e col caffé, formano un binomio vincente. In sua compagnia mi avvio per il corso del paese con aria soddisfatta e con la Guoloises blù tra le labbra. A proposito, Etto voleva regalarmi tante stecche di queste sigarette, però io ho rifiutato, perché le gusto di più scroccandole una alla volta. E poi, se avessi tante sigarette in casa, non avrei più il motivo per uscire. Anche voi che mi leggete siete curiosi, se lo negate, siete bugiardi. In particolare siete curiosi di sapere perché sono un fan delle Gauloises blù. Calma, un pò di pazienza, eccomi al dunque. Dovete sapere che quando ero ragazzo, con una comitiva di altri sballati, direi meglio sballatelli, no, simpaticoni in vacanza, sono andato a Parigi, Paris per i Francesi. Lì ho conosciuto un ragazzo Francese, Marcò che fumava Gauloises e me ne offrì una proprio ai piedi della Torre Eiffel, io l’accesi subito, però, nello stesso istante cadde una goccia di liquido puzzolente sulla brace della sigaretta, alzo lo sguardo al cielo e sul noto Traliccio vedo un tipico gatto francese, precisamente un gattò, Non nego che pur essendo un amante della sigaretta, non sempre, riesco ad accenderla.
E non vale….! Così ci fai venire di nuovo voglia di fumare a tutti noi!
Buondì. L’altra mattina, entrando al bar per il mio solito caffettino, immerso tra gli aromi delle brioché appena sfornate e l’aroma forte e penetrante che emanava la macchina del caffé, ho salutato tutti presenti col mio solito … buondì … sapete cosa mi ha risposto quell’ignurant del barman?…. Motta? No Tino, possibile che non ricordi il mio nome? Gli ho risposto. Dopo aver fatto colazione e preso il mio caffé ristretto (lega meglio con la sigaretta), mi sono avviato verso la fabbrica presso cui lavoro, non ne dico il nome per evitare pubblicità gratuita. Camminavo per il corso del paese, pieno di gente frettolosa che andava a lavorare, molti entravano oppure uscivano dal fornaio, dal giornalaio, dal tabaccaio, dai bar, altri uscivano dal salumaio dove avevano comprato la colazione ai figlioletti che andavano a scuola, insomma a quell’ora, il corso appariva come un quadro variopinto. I miei occhi scrutavano in lungo e in largo, come un cacciatore di selvaggina, in cerca di amici fumatori, eccolo, proprio mentre mi mancavano dolo dieci minuti per timbrare il cartellino vedo l’amico Marchetto, quello delle Gaulosises blù. Camminava innanzi a me e mi volgeva le spalle, Etto, lo chiamo ad alta voce, lui si gira e si ferma. Presto, dammi una sigaretta gli dico e già pregustavo la mia Gauloises, rimango pietrificato, quando Etto mi dice: da ieri ho smesso, odio le sigarette. Come potrete notare, non sono io che non voglio fumare, sono gli eventi che non me lo consentono. E’ da tanti anni che non rieco ad accendere una sigaretta.
Mi “arricreo” proprio alla lettura dei tuoi resoconti. Tino sei sempre imprevedibile. E poi sto’ spaccato di vita quotidiana in cui inserisci il tuo rapporto col fumo è veramente impagabile. Aiuti più tu a smettere di fumare che le storie terroristiche sui danni del fumo…
Buondì. Niente, con qualcuno mi devo sfogare, il mio dirimpettaio mi ha fatto innervosire. Io prima di uscire da casa prendo un caffé, poi faccio colazione al bar e lì e ne prendo un altro, che volete? Ognuno ha i propri gusti. Erano le sei del mattino e mi trovavo in cucina in attesa del caffé. Ero affacciato alla finestra, tranquilli, quando esce il caffé dalla moka sento gli scoppettii e faccio in tempo a spegnere la macchinetta,prima che il suo contenuto si versi tutto fuori. Chi ti vedo sul balcone di fronte alla mia finestra? Don Peppuzzo, il mio calzolaio, ha il laboratorio nel rione dove abito, è abile nel suo lavoro e, dico la verità, non è caro, proprio una gran brava persona. Quando gli porto le scarpe da risuolare mi offre sempre una rossa, lui fuma roba corposa e di qualità. E’ un paciuccone, nel senso che è grassottello e pacifico. Scusatemi, ero uscito un pò dal discorso che avevo iniziato. Don Peppuzzo si stava gustando la sua sigaretta ed è un piacere vederlo fumare, ingoia tutto il fumo e non ne perde neanche un pò. Ad intervalli quasi regolari, dopo che aspira profondamente, in una frazione di secondo, apre le labbra, fa uscire una palla di fumo e la reingoia al volo. Sa fare anche gli anelli, gli escono dalla bocca stampati. Mentre lo guardavo, è successa una cosa spiacevole, che, come dicevo, mi ha fatto innervosire. Improvvisamente Don Peppuzzo inizia a tossire violentemente e lo vedo con la lingua penzolante e gli occhi spiritati: Mi sono girato dall’altra parte e in me, ho pensato: ma va a cagare tu e le tue sigarette.
Buondì. Povero me, capitano tutte a me. Il sabato non lavoro (non credo di essere il solo) e mai mi alzo prima delle 11, così recupero le alzatacce dal lunedì al venerdì. Alle 8,00 né un minuto prima, né un minuto dopo, squilla il telefono, per un attimo torno alla realtà, poi penso che se la sbroglia mia moglie, che già mezz’ora prima mi aveva portato il primo caffé a letto. Carlotta (mia moglie) mi sveglia di netto e mi dice di rispondere al telefono. Era Don Peppuzzo il calzolaio, sì proprio quello che si stava affogando sul suo balcone. Mi invita a un giro di prova con la sua auto nuova, appuntamento alle 9,00 sotto casa. Siate ragionevoli, si può rifiutare un appuntamento a uno che fuma le rosse? No, assolutamente No, No e doppio No. Alle 9,00 in punto, precise .. precise .. io e Don Peppuzzo abbiamo iniziato la nostra passeggiata sulla sua auto nuova, l’aveva acquistata approfittando di una favolosa promozione: milletredici rate a tasso zero, aperitivo compreso. Dopo 3,5 Km (la benzina costa) ci siamo fermati in un bar. Saranno state le 10,07, il sole era splendido e ci siamo seduti al tavolo sotto uno dei tanti ombrelloni. Don Peppuzzo ha preso un caffé corretto col grappino, io sono andato leggero, una granitona con panna, brioché e un grappino con spicchio di pera. Io e Peppuzzo si discorreva del più e del meno, a un certo punto dico a Lui, ce la fumiamo? E lui mi risponde: non ho sigarette, per adesso non fumo a causa della tosse. Mamma come ci sono rimasto male, non per la sua tosse, che me ne frega, ma per la rossa.
Nooooooooo! Sto appena leggendo ad alta voce a mia moglie il tuo ultimo racconto e ci facciamo un “cuofano” di risate…!
Buondì. Nei giorni passati, non dico di essere stato pigro, direi che il termine più appropriato è che oziando ho bruciato un fine settimana. Bruciato, è solo in modo di dire, in verità, per due giorni, me la sono scialata. Cosa ho fatto? Una persona seria e riservata non lo racconta in giro, però io non sono né l’una (seria) e né l’altra (riservata), tranquilli. Sono stato nei bar sparsi lungo il corso e le piazze del mio paese, alternando le sedute ai tavolini con le solite passeggiate in compagnia di amici, rigorosamente fumatori doc. Nel gruppo di perditempo in cui mi trovavo (li preferisco) si discorreva di vari argomenti futili (le cretinate della domenica), nel momento, oggetto di questo mio discorso, si parlava delle partite di calcio, erano circa le 18,45 della nostra serata. Carletto, Vitaliano, Roccuzzo e Don Peppuzzo, commentavano, a modo loro s’intende, le varie partite di calcio. Parlavano di un rigore, forse di una squadra con maglietta zebrata, chi diceva che era giusto e chi invece diceva il contrario. Nel punto culminante della discussione, quando tutti e quattro erano fuori fase e rossi in faccia più di una mela della Val di Non, io, al alta voce chiedo una sigaretta simultaneamente spuntano quattro pacchetti Concludo dicendo che quella domenica, la mia caccia a scrocco ha avuto un grande successo.
Buondì. Riprendo il discorso del 25 c.m. perché, pensando a posteriori, mi sono accorto che non vi avevo informati sul destino di quelle quattro sigarette, da me acquisite in un sol colpo, Vi ricordate? Leggi alla fine dell’episodio precedente. Tre le avevo messe nella tasca posteriore dei pantaloni, mentre la quarta la tenevo in bocca (sempre spenta) e tra le dita. Sono molto bravo a far roteare la sigaretta tra le dita però, non nego che alle volte prende il volo, questa volta è finita in un tombino coperto da una grata in ferro. Cercare una calamita e fil di spago (per il recupero) sarebbe stato inutile perché Vitaliano, persona diplomata e colta, ha detto che la calamita non fa presa sul tabacco perché, esso è isolato dalla carta. Poi, quando ci siamo seduti al Bar per l’aperitivo, era quasi ora di cena. Ho tirato fuori dalla tasca posteriore dei miei pantaloni, una delle tre sigarette rimaste. Le lacrime si affacciarono nei miei occhi, tutte e tre erano pestate e con la carta strappata.
I miei amici, Roccuzzo in testa, volevano offrirmene ancora una, ma io ero tanto contrariato con me stesso che ho risposto con un secco: no, basta.
Uhuhwaswsswauhuhaaaaaaa…! La sorte avversa ti impedisce sempre di fumare…! Ma ho il sospetto che probabilmente sono anni ed anni che oramai non tocchi una cicca…! E non certo per questi “incidenti”…
È così?
Tino dice a Marco: Hai fatto centro, ottima mira (cerebrale). Non posso trovare le parole per esprimerti la gioia che sento nel mio cuore ogni mattina quando mi sveglio e respirando a pieni polmoni mi godo l’aria e gli odori della natura. Mi sento rinato a nuova vita e ho un inesprimibile ribrezzo per le sigarette e tutto ciò che gira intorno al tabacco. Ancora non mi sono abituato alla mia realtà di non fumatore e mi sembra di vivere in un sogno e cioè: non fumo più. Vorrei che tutti coloro che fumano, entrassero nel mio sogno e abbandonassero quella spazzatura. I miei racconti, se così vogliamo definirli, sono interamente dettati dalla fantasia e quindi apartengono al mondo delle favole. Io scrivo le mie storielle per distrarre la mente di coloro che hanno iniziato il percorso per liberarsi da questo devastante vizio, qualche risata anche se non giova, male non fa. Ciò che scrivo in questo post è istantaneo e quindi anche per me è una nuova lettura, rileggermi mi fa tanto ridere, come se queste storielle uscissero da una altra fonte. Conoscendo la verità, mi chiedo: butterà il telecomando?
Buondì. Stasera non sono uscito, perché mia moglie dice che la casa la uso solo per mangiare e dormire. Chi è sposato o convive (nulla cambia) sa che non è libero di disporre a suo piacimento del tempo libero. Ma sa come aggirare l’ostacolo (la compagna) quando è necessario per lo svolgimento dei suoi comodi. Adesso mi trovo seduto sul divano a far finta di guardare la televisione, i miei occhi guardano l’elettrodomestico, però la mente è altrove, cioè rimembra cose a me più consone. Comunque, ho fatto il finto agnellino e ho detto alla mia metà che domani ceneremo al riastorante “La tana dello zoppo” e così è tornata la tranquillità. Sapete perché questo ristorante ha questo nome curioso? Perché si vocifera che la moglie del gestore, durante lo svolgersi di una lite coniugale, gli ha invalidato il piede sinistro o destro (non ricordo) con un mattarello artigianale di robusto legno di olivo. Volevo raccontarvi cosa mi passava per la testa guardando la TV, però s’è fatto tardi e devo rimandare la relativa narrazione a domani. Non buttate il telecomando …. continua
Se ricordate il mio commento precedente, i miei occhi guardavano la TV, però la mia mente vagava per altri lidi. Avevo iniziato a guardare alla TV un telefilm della serie “Tenente Colombo”, quando vidi l’attore Peter Falk con l’eterno sigaro in bocca o tra le dita, la mia mente rimembrò una scena del mio passato. Ero seduto al Bar “Dello sciancato” con altri due amici, lo strano nome di questo ritrovo, deriva dal fatto che il proprietario, a causa del femore non bene articolato, zoppica in modo comico, se visto nell’insieme della persona. Scusate per questo mio deragliamento dal discorso principale. Questi miei amici, non li conoscete, si chiamano Prospero e Bastiano, Bastiano vuol essere chiamato Sebi, perché questo diminuitivo è dallo stesso, considerato più scic, purtroppo non posso negare che la sua intelligenza è poco sviluppata, forse per carenza di fosforo, a lui il pesce non piace. Era una bella giornata estiva, la temperatura era mite, eravamo seduti ai tavoli esterni sotto gli ombrelloni i cui bordi di stoffa colorata erano leggermente mossi da un rilassante venticello che soffiava discreto ai piedi delle Dolomiti. Stavamo consumando tranquillamente, con i soliti discorsi da bar, Prospero e Sebi, lentamente, anche per farla durare di più, stavano gustando un gelato ai frutti di bosco con panna, io, invece, sorseggiavo un ottimo cognac francese, un Courvasier. Per onor di cronaca, devo informarvi che mentre Prospero fuma le solite sigarette (anche se straniere, le migliori, per intenderci) Sebi è un esperto estimatore di sigari, fan dell’Antico Toscano. Quel pomeriggio, Prospero mi offrì una sigaretta, però io optai per l’Antico Toscano, offerto gentilmente da Sebi. Adesso lasciatemi godere questa gradevole brezza delle Dolomiti, che mi lambisce il viso, mentre le mie nari annusano con ingordigia l’intenso profumo dell’Antico Toscano.
Non buttate il telecomando …. contunua.
Eh no, cavolooooooo! Non ci si comporta così…! Non puoi “appenderci” a sta’ maniera co’ ste’ storie a puntate…! Non è che a breve introdurrai anche gli stacchi pubblicitari?
Io non ti pago più il canone…
Buondì. Intermezzo, vuoi la felicità? Goditi questa pubblicità. Perdere una puntata della serie “Tino” è come perdere la moglie per strada, noo che minch …. dico, è come se dalla tasca ti cadesse a tua insaputa un profumatissimo sigaro cubano. Cosa farà l’imprevedibile Tino, al bar dello sciancato ai piedi delle Dolomiti? Accenderà o no quell’Antico Toscano che con cura paterna culla tra le sue dita, studiando il miglior modo e il momento opportuno per goderselo raggiungendo l’apice della guduria? Porterà la moglie Carlotta al ristorante, mantenendo la promessa fattale? Non distraetevi con i Vs fatui interessi e ponete tutta la Vs attenzione sulle prossime puntate.
Buondì. Io sto bene e Voi? Che mi frega, son fatti vostri. Senza perder tempo con i convenevoli, barbosi e inutili preamboli, giungo al dunque. Se ben ricordate, mi trovo al Bar che ormai anche voi conoscete. Se non ricordate, sciacquatevi il cervello con un pò di fosforo al 30% di estratto di calamaro. Centellinando il mio cognac, ho bagnato con qualche goccia dello stesso la foglia che avvolge il mio Toschi (abbreviazione di “Antico Toscano”). Con ll’indice della mano destra (il Toschi era nella sinistra) ho spalmato uniformemente le gocce di Courvasier sulla superfice esterna del mio Toschi. Mentre chiaccheravo con Prospero e Sebi, palpeggiavo e annusavo con avidità il mio Toschi che necessitava di almeno una oretta per fondere i suoi aromi, con quelli del cognac. In tal modo si da una impronta personale non solo al fumo che si inspira, ma anche e soprattutto alle nuvolette di fumo esterne che diffondendosi nella frizzante aria dolomitica, attraverso le nari, inebriano tutte le persone che si trovano nel loro raggio di azione. Tranquilli, il mio caro Toschi era ancora spento, in attesa della maturazione dei suoi eccelsi requisiti. Ho chiesto a Sebi di prestarmi il suo accendino per sigari, si, perché sia il Toschi che i suoi affini, vanno accuratamente accesi o con fiammiferi di legno oppure mediante l’apposito accendisigari. Finalmente accendo la fiamma, però, quando avvicino l’estremità del Toschi alla fiamma, all’improvviso scoppia uno dei soliti temporali estivi e una palla di grandine delle dimensioni di una palla di biliardo, colpisce e distrugge il mio Toschi.Io, Prospero e Sebi ci siamo riparati dal temporale all’interno del bar. Eravamo inzuppati di acqua piovana le cui gocce, nascondevano le lacrime che sgorgavano dai miei occhi. Adesso sono troppo addolorato per la grave perdita (il Toschi) e non ho né la forza cerebrale, né la serenità interiore per contunuare il discorso.
Non buttate il telecomando …. continua.
Buondì. Il mio pensiero, dopo aver rimembrato l’episodio precedente, è tornato alla realtà. Come ricorderete, stasera mi trovo in casa per accontentare mia moglie Carlotta e mentre prepara la cena, continuo a far finta di guardare l’elettrodomestico (la TV). La televisione la trovo più interessante da spenta, con antenna e spina staccate. Però, mia moglie tiene sempre acceso il televisore, perché segue: tutte le telenovele, film gialli, film drammatici, politica, cronaca, dibattiti, praticamente solo le trasmissioni pallose. Il tormento televisivo è anche una delle ragioni per cui sto meglio fuori che dentro. Nell’aria c’è un profumo di bistecca che è come se mi dicesse: siediti a tavola, il tuo piatto è in arrivo. Non mi faccio pregare, mi siedo a tavola e nell’attesa spiluzzico un antipasto con S Daniele, pecorino fresco, melanzane sott’olio, tre varietà di olive, salame pepato, carciofini sott’olio, ricottine fresche di latte di capra, bocconcini di bufala e altre cosette, il tutto accompagnato con pane e biscotto di grano ….. la sera preferisco mantenermi leggero. Dimenticavo, c’è anche l’insalata verde che però non mi attira, dopo la bistecca, passerò direttamente alla cassata siciliana (mica devi andare in Sicilia per mangiarla), concluderò con una grappa barricata e un caffè. Nel prossimo episodio vi racconterò cosa abbiamo deciso per domani, mi riferisco alla cena alla “Tana dello zoppo”.
Continua ………..
Buondì. Riprendo il discorso dalla cena, cioè dal momento in cui consumavo l’antipasto in attesa della bistecca. Finalmente arriva Carlotta con due bisteccone fumanti, non erano fiorentine, ma, quasi … quasi. Ho pregato mia moglie di annullare il volume dal televisore, così possiamo parlarci e organizzarci per domani. Se parlo durante il TG lei mi lancia uno sguardo, che al confronto una saetta meteorologica, sarebbe una carezza. A tavola, con la TV accesa, prima di parlarle, la devo preparare, altrimenti il piatto, invece di adagiarlo innanzi a me, lo rompe sulla mia testa con tutto il contenuto. Cenare sembra facile, ma non lo è, a casa mia. Se ci pensate, i romanzi romantici (tipo Giuli e Romi, quelli di Verona), evitano di citare gli eventi di vita pratica nelle coppie, se lo facessero, non si sposerebbe nessuno e ristoranti e case di moda fallirebbero con gravi danni per l’industria tessile e alimentare. Chiedo scusa per questo mio vaneggiare, che ha causato il deragliamento dal discorso iniziale. Ho fatto presente a mia moglie, che alla Tana dello zoppo potrebbero farci compagnia Don Peppuzzo e la di lui consorte che, anche se non brillano intellettualmente, con il loro carattere allegro, allieterebbero la serata. Per mia fortuna l’ho convinta. Vi chiederete quale sia il vero motivo che mi rende contento della presenza di Don Peppuzzo, non voglio tenervi sulle spine e quindi ve lo dico: fuma le rosse. Così, durante la cena, di tanto in tanto, io e Don Peppuzzo, potremo uscire fuori dal locale a gustarci la nostra rossa, seduti comodamente ai tavoli esterni del ristorante. Cosa succederà domani sera? Lo saprete alla prossima puntata.
Buondì. Avete letto i giornali? ogni lunedì i tabaccai son chiusi. Pensate che tragedia per noi fumatori, che dalle 9 alle 12 di ogni lunedì non abbiamo sigarette in tasca. Che orrore, come facciamo a superare l’astinenza delle sigarette durante quelle tre ore settimanali. E’ aumentata, però, la vendita delle camomille (dalle 9 alle 12 di ogni lunedì), noi fumatori, se non abbiamo sigarette, cerchiamo rifugio e consolazione con queste tisane di cui si son riforniti tutti i Bar. Avete notato che dalle 9 alle 12 tantissimi fumatori piangono disperati davanti alle saracinesche chiuse dei tabacchini?
Che discorso stupido sto facendo? IO NON FUMO.
Uhuhwaswsswauhuhaaaaaaa… Tino fumatore occulto in clandestinità…!
Sputa la verità: tu sogni ancora le ciospe…!!!
SI
Buondì. Come ricorderete, io e Carlotta (mia moglie), avevamo deciso di invitare Don Peppuzzo e la di lui consorte, al ristorante “La tana dello zoppo”. La verità è che a Carlotta non importava nulla di quei due, però io, gira e volta, l’ho voltata come volevo. Una cena senza le rosse, è come l’arrosto senza il vino e Il caro Don Peppuzzo è un fan delle rosse. Sì proprio quelle che ai bei tempi, con il loro fascino (senza le scritte volgari, tipo: ti uccido) esaltavano il fascino dei bolidi di F1, fascino che poi divenne anonimo. A noi si voleva unire anche un altro amico, Marco, Marketiello per gli amici, soprannominato così perché è un seguace di Carlo Marks, quello di Mosca, giù di lì. A me dispiace per Marketiello, però, ha smesso di fumare, quindi è fuori dalla sfera dei miei interessi. La mattina seguente, mi son recato al laboratorio di Don Peppuzzo, anche perché la suola della mia scarpa destra, oppure sinistra (ma che importanza ha? Destra o sinistra), aveva un buchetto, insomma, dovevo farle risuolare, le pietruzze mi torturavano la pianta del piede. Dopo avergli dato le mie direttive per il restauro delle calzature (scarpe), io e lui ci siamo dati appuntamento, con le rispettive consorti per la cena all’ormai noto ristorante “La tana dello Zoppo”. Il racconto di questa, ormai storica cena, è un pò lungo e quindi lo rimando alla prossima puntata.
Nooooooooo! Non puoi escludermi…!
Se si tratta di “Mabboro” io mi rimetto a fumare sin da subito.
Buondì. Stasera ci sarà la famosa cena alla Tana dello zoppo. Carlotta, mia moglie, stamattina mentre sceglieva la frutta nell’monimo reparto della famosa catena di iper “Nienteditutto”, chi ti incontra? Filomegna, la moglie di Marco. Il nome Filomegna deriva da Filomena, questa trasformazione avvenne durante una vacanza a Madrid e dintorni. A Marco, che alla fin fine non è una cima di intelligenza, venne la strampalata idea di spagnolizzare il nome della di lui consorte. Direi che Marco fa concorrenza a Don Peppuzzo, nel senso che la loro cultura è di Iii^ scelta, però non sono stupidi (forse un pò) e la loro compagnia è gradevole e allo stesso tempo allegra. Come al solito il mio discorso ha subito un inaspettato deragliamento e di ciò chiedo umilmente scusa. Lo sapete come sono le mogli, vero? Parlano assai e senza controllo cerebrale. Comunque, Carlotta ha invitato Filomegna e suo marito alla cena di stasera. Quindi, per correttezza, devo aggiornarvi sul numero dei commensali del nostro tavolo, non siamo più in quattro, siamo in sei, sono stato chiaro? Credo di si, mica sono scemo. Adesso, devo sbrigare qualche faccenduola mia e quindi rimando il discorso a più tardi.
Buondì. Intermezzo. A causa di una rettifica ad una mia citazione, nel testo immediatamente precedente, per restare in linea con la serietà professionale, che deve essere insita nell’Io dello scrittore, necessariamente devo fare questa breve pausa. Per farla breve, stamattina ho ricevuto una telefonata da Londra, era la segretaria particolare dell’Amministratore delegato della famosa catena di Iper di fama internazionale che tutti conoscete. Essa, gentilmente mi ha pregato di rettificare la denominazione del gigante commerciale, da me erroneamente citata. Orbene corrego il mio errore (anche i Grandi sbagliano): il nome esatto di questa catena di Iper è “TUTTODINIENTE” e non “Nienteditutto”. Però, ho il sospetto che l’A.M. di codesta Società, è un pò suscettibile, permalosetto. Quante storie, per una quisquilia.
Buondì. Prima di raccontarvi come è andata la cena, è mio preciso dovere procedere alla descrizione dei luoghi, teatro della stessa. Uno scrittore serio non deve discostarsi dalla logica, altrimenti sarebbe illogico. Orbene, la gallina ha fatto l’uovo, nel senso che adesso arrivo al sodo. Il ristorante “La tana dello zoppo” si trova in una pittoresca borgata con ville disposte ai lati di un incantevole viale alberato. Gli alberi sono pioppi secolari, e da essi ha preso il nome la strada che si chiama: la strada dei pioppi. Al ristorante si accede direttamente dalla destra di questo viale. Un ampio cortile fa da accesso e parcheggio, ai margini di esso vi sono piante di fiori ornamentali che sfoggiano un arcobaleno di colori e un profumo che solo fuori dal cemento della città si può percepire. Il paesaggio circostante sembra uscire fuori dalla cornice di un quadro, con i suoi lussureggianti vigneti e le ampie distese di prati, dove tranquillamente pascolano delle splendide mucche da latte e qualche cavallo con superbi puledri al seguito. Il locale ha una architettura adatta ai luoghi in cui sorge, nelle sue strutture primeggia l’uso sapiente del legno, lo stile è simile a quello tirolese, anche perché su balconi e finestre sono disposti armonicamente artistici vasi di fiori. Le pareti del ristorante sono rivestite in legno, il pavimento è in cotto e i tavoli in legno massiccio. Ciò che mi ha affascinato maggiormente e che mi fa tornare spesso in questo delizioso locale, è il suo porticato dove vi sono disposti tavoli e in maniera alternata, lampade da riscaldamento. Ai tavoli del porticato, si può fumare tranquillamente e poiché i commensali che vi desinano, solitamente sono fumatori, ogni tavolo è dotato di uno o più posacenere in terracotta personalizzata col nome del titolare del locale. Io, quando riuscivo ad accendermi la sigaretta, tra una portata e l’altra, tiracchiavo allegramente con i miei amici, fumatori naturalmente, i non fumatori li frequento solo per caso. A presto, il seguito del racconto.
Buondì. Io e Carlotta ci stiamo preparando per andare al ristorante. Personalmente, ho scelto un abbigliamento tipo montanaro, firmato Decafon: pantaloni di fustagno color marrone scuro, scarpe da escursione color verde scuro, camicia di flanella a scacchi rossi e verdi, gilè di fustagno color rosso cardinale e giacca sempre di fustagno dello stesso colore dei pantaloni, per finire, sulla testa, un cappello tipo alpino senza penna. Mia moglie è uscita dalla sua stanza dopo tre ore di preparè de la person, sapete come son fatte le femme. Comunque anche l’abbigliamento di Carlotta, portava la firma Decafon, anche lei ha il naso fino. Il tavolo per sei commensali lo avevamo prenotato con qualche giorno di anticipo, lì si mangia troppo bene, il cibo nei piatti è abbondante e gustoso, Il vino, sia rosso che bianco, nasce dalla produzione locale e quello dello zoppo proviene dalle sue vigne. Nell’annata 2011 io e Carlotta abbiamo assistito a qualche vendemmia e sinceramente non mi vergogno nell’informarvi che mi sono pure mbriacato. Lo Zoppo (Abbr. nome del Rist.) è anche un qualificato allevatore di animali da forchetta e cioè: Maiali neri (molto gustosi), bianchi (molto saporiti), a chiazze bianche e nere (molto appetibili); Mucche da latte e da forchetta, Capretti e agnelli da forchetta; Galli e Galline ovaiole e da forchetta; Fagiani a coda lunga (se la coda è corta non sono fagiani); Papere ovaiole e da forchetta. Dimenticavo di dirvi che lo Zoppo possiede anche un rinomato caseificio, il famosissimo “Latticini dello Zoppo S.p.A.), quello della propaganda delle TV locali che tutti ben conoscete e quindi non sto qui a descriverla. La mia penna sembra che ha inforcato una discesa ripida e ha corso e corre troppo, per cui …… alla prossima puntata.
Buondì. Rieccomi, tranquilli, non vi ho abbandonati, non sono tanto cattivo, vero? Alle venti, ora locale, io e Carlotta ci siamo avviati verso il ristorante con la macchina di mia moglie. Penserete: che mi frega di chi è la macchina. E no! Non dovete fregarvene, perché se l’ho detto c’è un motivo, sono uno scrittore serio, Io. Questa è una informazione utile e nello stesso tempo un consiglio per tutti i mariti che escono il sabato sera. La mia auto, a mia moglie non la presto perché come dice il proverbio (proverbio è verità): donna al volante, pericolo costante. All’andata non sono brillo e quindi guido io la sua auto, al ritorno invece sono brillante, molto brillante e quindi guida lei che è astemia. Il motore dell’auto di Carlotta, ormai è abituato alla sua guida, nel senso che lei, ingrana sempre la marcia sbagliata nel momento sbagliato, la sua ormai è una abitudine radicata. Al ritorno, essendo mbriaco, non percepisco le sofferenze atroci del motore. Ripeti sempre a te stesso questa frase: al ristorante vado sempre con la macchina di mia moglie, altrimenti fonde il motore della mia. Mentre vi parlo sto guidando, ecco, ho appena parcheggiato nel cortile del ristorante. Nel tavolo sotto il portico, che come sapete era stato prenotato, hanno già preso posto Don Peppuzzo e Marco con le rispettive consorti e quando ci hanno visti, hanno esclamato all’unisono: finalmente. Poco dopo, è arrivata la cameriera per prendere le ordinazioni, era straniera, lo sapete, ormai in Italia, gli italiani sono in via di estinzione. Comunque la cameriera è bella, alta, bionda e formosa, parla bene l’italiano, è simpatica e svelta, è tutta OK. Nell’aria c’è un intenso profumo di grigliata che stimola l’appetito. Sono le ventuno, ora locale, la temperatura esterna sarà di 15°, però, le stufe a piantana sono accese e anche se ci troviamo all’esterno, sotto il portico, la temperatura è al punto giusto, nel senso che si sta bene. Don Peppuzzo, nell’attesa dell’antipasto, aveva sorseggiato il buon vino rosso e si gustava la sua sigaretta e Marco che, come sapete, ha smesso di fumare, lo fissava con invidia. dimenticavo, anche io ero invidioso. I pettegolezzi su questa succulenta cena, sono rinviati alla prossima puntata.
Buondì. Intermezzo. Gente, mi è accaduto un fatto clamoroso (per me) di cui vi devo rendere partecipi. HO RIPRESO A FUMARE (Il mio pacchetto giornaliero di Marllboro rosse). Questa sofferta decisione l’ho presa l’altro ieri notte quando mi son coricato e ho preso sonno sognando le rosse dure (nel pacchetto di cartone). Ieri mattina, dopo aver comprato una stecca di Marllboro rosse, sono andato dritto al bar e mi sono accomodato, da solo, in un tavolo all’aperto del mio solito bar. Non ho voluto amici accanto a me, perché volevo assaporare in tutto il suo essere …. il gusto della sigaretta. Basta, ho ripreso a fumare e sono felice perché non è assolutamente vero….. pesce d’aprile. Ci siete cascati? Credo, proprio di sì.
Maledetto!
Stavo per gridare alleluja, alleluja… Ed invece qui non si fuma ancora…! Si parla piuttosto di mangiare in ritrovi e locande con carne che sfrigola sui carboni.
Bastaaaaaaaaaa! Voglio sigarette non costolette!
Buondì. Non lo sapevi, vero? Il primo aprile di tutti gli anni non si fuma, si mangia pesce. Grigliata mista, il tutto si bagna con vino bianco e freddo, andrebbe bene un Corvo di Salaparuta “Colomba platino”.
Buondì. Eravamo rimasti al punto dove Don Peppuzzo tra un sorso e l’altro di buon vino, fumava con gusto arrapante la sua sigaretta e Marco lo guardava sbavando dal desiderio, come già sapete, lui non fuma, anche se lo vorrebbe, eccome se lo vorrebbe. Il vino rosso, come già avevo accennato era della casa e per farvi immaginare il gusto e perché no, anche il retrogusto è mio dovere rendervi nota la natura del vitigno che ha generato questo nettare degli Dei. Si tratta del famoso e agognato da tutti gli mbriachi doc, vitigno di Amarone che stregherebbe anche uno stregone. Non per nulla ci troviamo nei luoghi che confinano o quasi con la Valpolicella. Oplà arriva l’antipasto, rimando ad altri momenti la continuazione di questo discorso enologico. La bella Vichinga (cameriera), nella cui giurisdizione si trova il nostro tavolo (di lei ve ne avevo già parlato), ha posto innanzi ad ognuno di noi (commensali) un antipasto superbo, degno delle buone forchette. Nel piatto facevano bella mostra ricottine, salami, prosciutti, sott’oli (porcini, melanzane, pomodori secchi ecc.), olive, sottaceti e altro ancora, in tre vassoi di portata al centro della tavola, facenti parte sempre dell’antipasto, c’erano: frittelle, bruschetta e polpettine di spinaci. Ognuno di noi ha masticato adagio per cogliere i sapori di tutti i componenti gli antipasti, nella loro pienezza, sorseggiando l’amarone (il vino). Nelle prossime puntate passeremo alle altre portate ………. continua.
Ma porcogiuda quando si fuma???
Non ce la faccio più ad aspettare…!
Basta con questo stillicidio.
Voglio alzarmi da tavola e “zzucarmi” una bella MabboroRossa tuttoattaccato!
Buondì. Gustati l’antipasto con rispettoso silenzio nei confronti del tuo piatto. Un pò di pazienza, caspita, la cena è appena iniziata. E poi! Noi due non abbiamo sigarette, dipendiamo dalla bontà e disponibilità (di sigarette) di Don Peppuzzo. Se riusciamo a fargli bere qualche bicchiere di troppo, sarà più mansueto e generoso nella distribuzione delle sue rosse, a chi? A noi, e se no a chi?
E no! Basta! Tra l’antipasto ed il seguito ci vuole per forza una pausa e quindi quale migliore occasione per farsi una ciospa?
Il nostro commensale deve tirare fuori la robba! Ora.
Buondì. Come ricorderete, stiamo cenando nel porticato del ristorante, chi vuole fumare può farlo tranquillamente al tavolo che è dotato anche di portacenere. Nel lasso di tempo tra l’antipasto e il primo (maccheroni al ragù), Marco non ha resistito alla tentazione e ha chiesto una sigaretta a Don Peppuzzo che gentilmente e senza esitazione alcuna, gli ha avvicinato il pacchetto di rosse, invitandolo a servirsene. A Don Peppuzzo piace tenere il suo pacchetto con l’accendino a portata di mano e cioè accanto al suo piatto, come il pistolero del Vecchio West che con la mano destra sfiorava la fondina da cui spuntava il manico della colt sempre pronta all’uso. Marco, prontamente si infila la rossa tra le labbra, la fissa con ammirazione, prende lo zippo, lo accende e avvicina lentamente la viva fiamma all’estremità della sigaretta senza accorgersi che il folle destino bussava alla sua porta. Cosa è accaduto di brutto al povero Marco? Un pò di pazienza e ne sarete informati, non fosse altro, che per diritto di cronaca. Adesso è arrivata la Vichingona (la cameriera buona) con i primi piatti e il mio piatto di maccheroni al ragù di maiale con pezzettini di cotenna sparsi nel sugo, mi distoglie dal parlare, è troppo invitante e mi manda in estasi impadronendosi totalmente della mia volontà. Sui maccheroni ho versato abbondante formaggio grattugiato (pecorino locale), mezzo cucchiaino di peperoncino piccante in polvere, ho riempito il mio calice con vino rosso (Amarone), ho afferrato la mia forchetta e ……….. vaiiiiiii.
Buondì. Adesso che ho mangiato e assaporato pienamente il primo piatto, posso raccontarvi cosa è accaduto al povero Marco. Personalmente ancora me la rido, anche se non si dovrebbe ridere sulle disgrazie altrui. Marco distratto dall’avvenente cameriera vichingona che gli aveva involontariamente sfiorato il viso col suo seno nel mettergli davanti il primo piatto, rosso in viso per un aumento della pressione sanguigna, aveva messo tra le labbra la sigaretta col filtro rivolto all’esterno e cioè al contrario. Quando la fiamma dello zippo ha toccato il filtro, si è vista una fiammata. Filomegna, la moglie di Marco che era seduta accanto a lui, che fa? Prende istintivamente il primo bicchiere che le capita tra le mani e lo svuota con violenza in faccia al poveretto per smorzare la fiamma. Il bicchiere che Filomegna ha svuotato in faccia al marito, non era pieno di acqua, bensì di vino, dell’ottimo Amarone. Non potrò mai scordare l’espressione smarrita del volto di Marco che, come un cane bastonato, ha chiesto umilmente permesso a noi commensali, per andare a ricomporsi nel cesso del ristorante. Effettivamente puzzava di vino e faceva pena, si faceva proprio schifo. Però devo affermare che, tuttavia, nella sfortuna è stato fortunato, perché Filomegna non ha capito la causa scatenante dell’incidente, altrimenti, invece di versargli del vino in faccia, gli avrebbe rotto un piatto in testa, con conseguenze più dolorose. Marco, comunque, dopo dieci minuti, si è riassettato, ha ripreso il suo posto a tavola, ha ripreso anche la forchetta e dopo aver consumato lo squisito piatto di maccheroni e qualche calice di buon vino è tornato gioviale. La cena continua, ci sono ancora le altre portate. Il seguito del menù e della cronaca di tutta la cena, lo sapremo nelle prossime puntate.
Io mi rifiuto di aspettare ancora le altre 18 portate di questa cena assassina! La tensione sta salendo. Qui ci vuole proprio na’ bella sigarettona per smorzare la tensione. Vado al cesso a fumare di nascosto. Chiamatemi quando siete al dolce. OK?
Buondì. Spilluzzicando i contorni che si trovano al centrotavola, siamo in attesa della seconda portata. Don Peppuzzo si fuma beatamente la sua Marllboro con aria soddisfatta. Io sono troppo impegnato con forchetta, piatto e bicchiere e alla sigaretta non ci penso proprio per niente. Marco invece, dopo il primo piatto e qualche calice di Amarone, era anch’esso allegro e un pò su di giri (Il vino è di vitigno Amarone, ve lo ho ricordato migliaia di volte), per evitare altri incidenti al tavolo e potersi finalmente fumare la sua Marllboro rossa, chiede permesso e con decisione si avvia verso il cesso per soddisfare il suo desiderio di fumatore. Quando Marco si è assentato dal tavolo per recarsi al cesso, Io e Don Peppuzzo ci siamo sganasciati ridendo smodatamente perché il poveretto (Marco), evidentemente non aveva letto i cartelli esposti nel cesso. Adesso devo farvi la descrizione di questo cesso che nella realtà era una Toilette extra lusso, super dotata di dispositivi elettronici, specchi di autentico cristallo di Murano lavorato a mano da esperti maestri artigiani, ceramiche di pavimenti e pareti firmati Chanell, sanitari Natuzzi, di quelli che quando fai pipì o ti lavi le mani, non devi premere bottoni. Ciò che però, ci fa sganasciare dalle risate sono: I sensori antifumo e gli avvisi vietato fumare esposti in bella vista in cornici di cristallo con bordi colorati di Murano. Appena finiamo di ridere, dopo circa dieci minuti, torna Marco e Io e Don Peppuzzo vedendo l’espressione avvlita del suo volto, non riusciamo a trattenere una fracassosa risata che ci ha fatto lacrimare abbondantemente. Abbiamo riso tanto, tantissimo, al punto che non siamo neanche riusciti a scusarci col poveretto, per la nostra mancanza di tatto. Adesso vedo in arrivo la vichingona con i nostri secondi piatti, ci risentiremo nella prossima pausa cena.
Vigliacconi, avete ordito una congiura contro di me? Sappiate che mi state portando all’esasperazione. Mi vendicherò malamente…
Buondì. Intermezzo. Disse un tale l’altro giorno: Oggi, attraversare la selvaggia giungla amazzonica, a piedi scalzi e senza bussola è possibile, trovare un posto tranquillo per fumare è impossibile.
Buondì. Ecco sono arrivati i secondi piatti, uno spettacolo di piaceri del gusto, almeno il mio, perché non tutti i commensali del nostro tavolo hanno il palato fine, delicato come muà (trad. “Il mio”). Don Peppuzzo e la di lui consorte hanno scelto pollo allo spiedo, scelta che in quel locale è puro sacrilegio, mi sono vergognato io al posto loro. Marco e Filomegna hanno avuto una cruenta (quasi sanguinosa) discussione la cui base è stato l’ncidente della sigaretta e Filomegna ha detto al suo consorte che se solo tenta di accendere una sigaretta, gli rompe, materialmente, nel vero senso della parola, un piatto in testa. Marco era diventato moscio, forse a causa del carattere autoritario della moglie, praticamente Filomegna ha scelto il secondo piatto anche per lui, orrore, consentitemi di non descriverlo, gli animi dei due erano agitati in modo impressionante. Comunque io e mia moglie Carlotta abbiamo seguito i consigli della Vichinga e sentita la descrizione delle varie pietanze, abbiamo scelto una grigliata mista di carne prodotta dagli allevamenti dello Zoppo, di cui ve ne avevo già parlato. I piatti, mio e di Carlotta, erano una autentica opera d’arte, avevano un diametro uguale a quello che usano le pizzerie per le pizze tonde e giganti. C’erano: 1) costolette di agnello; 2) una fetta di filetto di vitellina; 3) una costa di maiale (tenero maialino di razza nera); 4): una salsiccia con pepe nero e semi di finocchio; 5) frittelle di fiori di zucca; 6) patate abbrustolite e aromatizzate con rosmarino. La doratura delle carni aveva un colore di una perfezione tale, da rendere invidioso il Pinturicchio che se fosse rinato, prima lo avrebbe dipinto e poi mangiato. Fatemi godere in tranquillità il mio piatto, quando mangio non voglio essere disturbato ….. provate a togliere una bisteccona dalla bocca di un cane ……… io avrei la stessa reazione.
Non mi è chiaro perché io debba essere sempre penalizzato. Perché le mie esigenze sempre calpestate. Io ora m’alzo da tavola e me ne vado senza manco salutare i commensali. Doveva essere una cenetta per ingraziarsi una bella mabboro ed invece si sta trasformando in una cena luculliana: si susseguono portare su portate mentre si allontana il momento di spararsi una bella siga…! Voglio boicottare questo consesso di vecchiardoni tutti presi dalle loro pietanze…!
Ci vuole una mabborooooooooooo!
Buondì. Che centrano i commensali, con le bacchettate che prendi da Filomegna? Il famoso detto dice: “Non mettere il dito tra moglie e marito”. Comunque, la tua consorte ha tutta la nostra comprensione. Non vuoi farla arrabbiare? Allora: mangia e zitto. Caspita
Buondì Adesso che ho terminato di mangiare il mio piatto di grigliata, mi sento in forma, come tutte le volte che lo sono … in forma. Bè ci crediate o no, mi sento appagato al punto di fregarmene completamente delle sigarette, anzi quasi, quasi, inizio a nutrire anche antipatia verso il pacchetto. Marco, che faceva l’offeso e teneva un broncio che arrivava sotto i piedi del tavolo, drogato, come tutti noi, dai sapori delle pietanze dello Zoppo, era divenuto allegro al punto da sembrare mbriaco (forse lo era) e parlava … parlava … parlava… ridendo .. ridendo … ridendo …. come uno scemo (si può dire??). Don Peppuzzo, che non era meno mbriaco di me e Marco, sentendo che al tavolo accanto al nostro, eran finite le sigarette, che fà? Offre le poche Marllboro che gli erano rimaste nel pacchetto. Fortuna volle, che Marco non si accorse che la sua fonte di sigarette (Don Peppuzzo) era esaurita e così, continuò a cullarsi pensando alla sigaretta del fine cena. Adesso vedo arrivare la Vichingona, che deve prendere le ordinazioni per il dessert. Considerato che lo Strudel è tra le specialità più apprezzate di questo loco, lo abbiamo ordinato all’unanimità. Le nostre mogli sono quasi astemie e quindi come liquori, abbiamo ordinato tre grappe barricate, di produzione della casa (Lo zoppo). Tre bicchierini, e che dovevamo fare con tre bicchierini? Abbiamo detto di portare tutta la bottiglia eh, un pò di misura ci vuole, oh. Lo strudel è cucinato con ingredienti della casa e cioè mele Trentine (Val di Non), pinoli, uva passa, la sfoglia con farina della casa, solo per sfumare, usano un liquore francese, il Chuantrò, fa scic. Dimenticavo, la grappa è un distillato di componenti di uva Amarone, come vi avevo già detto, ci troviamo nella zona della Valpolicella. Adesso sono curioso di assaporare lo strudel. Ci risentiamo a fine cena.
No, no! Niente da fare: non riuscirai a corrompermi. Non potrò mai sostituire i piaceri della tavola a quello della sigaretta! Nulla è così appagante, accomodante e rassicurante di una bella Mabbora Rossa!
La compagnia della siga è così intima, direi irrinunciabile. IO VOGLIO FUMAREEEEEEE!
Buondì. Non ci crederete, fantastico, la Vichingona ci ha servito una generosa porzione di Strudell. Il suo profumo (dello strudell, non della Vichinga), si espande fino a penetrare prepotentemente nelle nostre narici, stimolando la ns golosità. E’ ancora tiepido e abbellito da una leggera sfarinata di zucchero al velo, lo definisco con il nome di Strudell degli Dei che si sposa egregiamente con una grappa barricata di Amarone a 50°, di cui abbiamo preteso una bottiglia al ns tavolo, lo avevo già detto. Alcuni di noi lo hanno mangiato frettolosamente, i più saggi (tra cui io) lo abbiamo consumato con piccole forchettate a masticazione lenta, per assaporare appieno la bontà dei suoi sapori. Era passata la mezzanotte quando abbiamo concluso la cena. L’aria notturna e frizzante della notte, ci ha invogliati a restare seduti al tavolo, centellinando i grappini. Inutile dirlo, perché è intuibile, le mogli erano sobrie, ma i mariti erano proprio mbriachi, prova ne è, che nessuno di noi ha chiesto sigarette e se stoltamente le avesse chieste, Don Peppuzzo, lo sapete, non ne teneva più. Comunque, alle due di notte, ci siamo alzati dal tavolo e ci siamo avviati verso le nostre auto. Inutile ripetervi che hanno guidato le ns mogli, ad esempio, io, a detta di mia moglie, ho russato per tutto il tragitto, ristorante casa. Buona notte, ho tanto sonno e nessuna voglia di continuare a parlare.
Sono io, Tino, è uscito Anonimo perché mi sono mbriacato.
Tira fuori le sigarette, maledetto!
Buondì. Anche se non ci crederete, sono veramente soddisfatto della cena di ieri con i miei amici Marco, Don Peppuzzo e rispettive consorti. Mi sono divertito un sacco di tantissimi sacchi e sono un sacco contento. La compagnia, il cibo, l’atmosfera creata dal combinarsi di infiniti fattori, aria campestre, notte con temperatura mite, architettura di esterni e interni in soave armonia, cibo, vino, grappa, strudell, odori della natura percepiti cenando sotto il portico, insomma, la combinazione di questi e altri fattori che mi sfuggono, sono gli artefici di una realtà che sembra nascere da un sogno. Ciò che sfugge ai miei ricordi è il rientro a casa, perché il mio corpo era in auto con Carlotta, però la mia mente era impegnata a dialogare con l’amico Bacco. Stamattina, praticamente, mi sono alzato dal letto all’ora di pranzo, svegliato dagli odori che venivano dalla cucina, dove Carlotta era impegnata con i fornelli. Non mi vergogno di affermare che l’odore del ragù proveniente dalla cucina, ha stuzzicato il mio appetito, oggi è domenica e il godimento della tavola, se non è un abbligo, certamente è un dovere a cui si attengono tutti coloro che son dotati del senno a 18 carati. Ciò, che tra le tantissime emozioni, mi fa riflettere è un fatto strano, che mai avrei pensato, potesse accadere a me, la sigaretta, non ha neanche sfiorato il mio pensiero e anche mentre scrivo, non mi procura alcuna emozione. Sono curioso di assistere all’evolversi dei miei rapporti con il fumo, nei prossimi giorni, l’interrogativo che mi pongo è questo: è veramente indispensabile, oppure è una nostra idea fissa e per lo più erronea?
Buondì. Dopo il pranzo domenicale, che per me e mia moglie è libero da qualsiasi inibizione, nel senso che diamo piena libertà alle nostre forchette e perché no, anche ai nostri bicchieri, mi sono appisolato sul divano. Alle 17 (ore pomeridiane) Carlotta mi ha portato il caffé il cui significato è: esci da casa, ho da fare le faccende domestiche. Io, non mi fatto pregare troppo, ho bevuto il mio caffè, l’ho salutata e sono uscito avviandomi sul corso del mio bel paesello. Vado dritto al Bar dove di solito mi intrattengo con i miei amici, il cui nome è “Bar dello Sport”, anche se di sportivo non ha proprio niente e come se non bastasse, il proprietario è anche obeso, però agile e simpatico. Mi son dimenticato di dirvi che è un tiepido pomeriggio di primavera, che invita alla vita all’aria aperta, infatti, uno dei tavoli esterni, è occupato da un gruppetto di amici miei che discutono animatamente.I soliti balordi discorsi da bar. Mi avvio verso di loro e, presa una sedia da un tavolo limitrofo, mi siedo e cerco subito di captare il filo del loro parlare, al fine di poter intervenire nei loro discorsi attirando l’attenzione verso di me, per assumere la parte dell’attore del discorso dominante. L’argomento che più di tutti gli altri, prevale sullo spazio di tempo dei nostri discorsi, è quello sul fumo (di sigaretta), di cui intendo parlarvi con calma nel prossimo episodio. Un pò di tregua, adesso fatemi godere il passeggio che si svolge davanti al bar, prima di iniziare discorsi impegnativi, è mia abitudine esercitare su di me, un rilassamento cerebrale.
Buondì. Sorpresa! Indovina chi sono io, hai indovinato? Bravo, 7 +. Ebbene, appurata la mia identità, riprendo il discorso dal punto dove lo avevo lasciato. Permettetemi di presentarvi i miei interlocutori, alcuni li conoscete, altri no, tempo al tempo e li conoscerete tutti. Inizio a presentarvi i componenti il ns tavolo iniziando dalla mia destra, essi sono: Carletto, Vitaliano, Roccuzzo, Don Peppuzzo, Prospero, Gaetano, Bastiano e il di lui cognato Cicciuzzo (Francesco, all’anagrafe). Marco, non c’era, per nostra fortuna, perché, dico la verità, è pesantuccio (una tonnellata), con quel suo: non fumo, ma voglio fumare …. e tuffati a pesce nel vaso del cesso e chiudiamola lì, dico io. Tranne io e Cicciuzzo, tutti gli altri, tra un grappino e un caffè, un caffè e un grappino, nel mezzo ci mettono a ripetizione una Marllboro rossa, sì proprio di quel bel rosso Marllboro. Vederli aspirare quel fumo profumato, per me è un grande piacere, perché immagino di aspirarlo io, così io mi illudo di appagare il mio desiderio con l’immaginazione, mentre il veleno, se lo pappano tutto loro .. un saggio diceva: se non ci fossero i fessi, i dritti come camperebbero? Meditate e imparate. Il discorso sul fumo, alimentato dalle mie deduzioni fantasiose e provocatorie, si è allargato a macchia d’olio rendendo effervescenti le menti degli astanti, con gran sorpresa di tutti, Cicciuzzo s’è dimostrato un valido mediatore dei nostri dibattiti, che erano diventati molto (tantissimissimo) effervescenti. Lasciatemi riprendere dalla confusione in cui ci siamo cascati un pò (moltissimissimo) tutti. Il seguito poi.
Buondì. Cicciuzzo, è stato la vera sorpresa della serata al Bar dello Sport. E’ stato un moderatore d’eccezione, una vera rivelazione, è riuscito a domare gli animi di noi tutti, facendoci tornare alla civiltà, con un forte rigore, mascherato di umiltà. Sapete com’è? Una parola, tira l’altra, insieme ne tirano tante, a quelle sceme si uniscono quelle ancora più cretine e alla fine tutto il cretinaio esplode. Carletto era senza fiato perché oltre a quello che gli consuma la sigaretta, si è aggiunto quello consumato cercando di far prevalere la sua voce su quella nostra, peggio per lui, un po di gargarismi e tornerà come prima. Vitaliano s’è sfiatato facendo l’intellettuale, con discorsi filosofico-astratti, sugli effetti del fumo di sigaretta nell’evoluzione psico-scema della psiche umana. Don Peppuzzo, fumando le sue Marllboro rosse, parlava dell’arte del risuolamento delle scarpe che proprio nulla aveva a che fare con i discorsi in atto in quel momento, perdonatelo, il suo livello intellettivo è sotto livello (sotto lo zero). Prospero seguiva con più attenzione il discorso di Don Peppuzzo, forse affascinato dall’arte del calzolaio oppure più semplicemente perché ha pensato che fosse giunta l’ora per risuolare le sue (scarpe). Gaetano, ha fumato e bevuto tranquillamente, non ha effettuato interventi e non ha detto cretinate, posso ben dire che è stato il più saggio tra tutti noi, è un vero galantuomo dimenticavo di dirvi che è sordo-muto.
Buondì, anche se è notte, non so se ci avete mai fatto caso: l’ottimista, vede la luce anche al buoio. Tralasciamo questi discorsi psico-irreali e torniamo alla realtà, anche se quella attuale non è delle migliori, però con un pò di fantasia, possiamo sognare, navigando nel nostro mondo fantastico in cui è categoricamente vietato l’accesso ai rompi-palle. Finita la serata al Bar dello Sport, mi sono avviato verso casa in compagnia di Don Peppuzzo, il cui dialogare è molto vasto, seppur limitato al campo della calzoleria e io, povero me, per farlo contento, mi fingo interessato all’artigianato calzaturiero, nel senso, appoggia un chiodo alla suola e battici sopra, il suo intelletto, oltre non va, figuriamoci se con lui si può parlare di andamento del mercato nazionale oppure, addirittura di quello europeo. Ecco, siamo arrivati innanzi al portone di casa mia e ciao, ciao, ci siamo congedati, lui abita più innanzi. Domani devo andare in fabbrica, per me la festa è solo nei giorni festivi e devo alzarmi al canto del gallo, anche se in senso figurativo, perché ormai i galli dimorano tutti nei surgelatori dei supermercati.
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Buondì. Non parlo inglese, comunque chiederò a Don Peppuzzo e Marco se sono in grado di effettuare una traduzione. Don Peppuzzo, oltre a risuolare scarpe, può darsi che una volta concluse le scuole elementari, ha proseguito gli studi presso una scuola privata di lingua inglese. Marco? Mi non so, Mi son foresto, dopo le scuole materne, non sono a conoscenza del suo percorso di studi, comunque si tratterà di un percorsetto. Mister, smoking You? Ies o nouuu, Bay .. Bay,
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Buondì. Farò una indagine tra i miei amici e se tra di loro ci sarà qualcuno che parla la lingua inglese, cercherò di rispondere ai tuoi quesiti.
Buondì. E’ da un pò di tempo che non mi faccio sentire, mai dire mai, rieccomi. Oggi è il 25 aprile, è giorno festivo, non so perché, però se è festa, è festa, punto. Carlotta (la mia metà) ha detto: fatti una passeggiata così mi faccio i servizi di casa, io l’ho presa in parola e sono uscito. Il meteo diceva che al Sud c’era il sole e il caldo e al Nord la pioggia e il freddo, è stato esattamente il contrario, infatti nel Veneto, dove risiedo, la giornata era tiepida e il sole splendeva. Mentre camminavo lungo il corso del mio paesello in compagnia di Don Peppuzzo, io e lui ci siamo incontrati con altri amici e dopo aver gironzolato per una oretta, come si gironzola quando si gironzola, all’unanimità, abbiamo deciso di sederci sotto l’ombrellone del bar della piazza, il solito. Al tavolo eravamo i soliti noti e cioè: Don Peppuzzo, Carletto, Vitaliano, Marco e gli altri che ormai conoscete. Quanto è piccolo il mondo. è proprio il caso di dirlo, sapete chi si è unito al nostro tavolo? Si, proprio lui …. JohnK475, il misterioso scozzese, nel senso che John è il suo nome proprio di persona, mentre il K475, è la marca del suo Wisk preferito. John nutre una esuberante attrazione verso il Bel Paese (nel senso di Italia, non di formaggio) e i suoi spostamenti italiani, li affida alla sorte, che oggi, lo ha indirizzato al nostro tavolo. John è uno Scozzese originario della Scozia, nel senso che è original, nel senso di persona, non di Wisk. Tra un grappino e un caffè, un caffè e un grappino, eravamo tutti un pò allegretti. John, al contrario di noi, sorseggiava il suo Wisk K475 tenendo nella mano destra una pipa di pura radica, artisticamente decorata da uno scalpellino Calabrese, di cui non faccio il nome, per evitare pubblicità gratuita. Dalla pipa di John uscivano nuvolette di fumo aromatiche dal profumo inebriante, vederlo fumare è stato un vero spettacolo. John, essendo un assiduo frequentatore del nostro Paese, parla perfettamente la nostra lingua. Tra i vari argomenti inerenti i nostri discorsi, proprio John ne ha espresso uno che ha attirato l’attenzione di tutti noi, divenendo l’argomento trainante della giornata. Questo argomento, il cui oggetto è l’assicurazione sulle biciclette, è stato la fonte di inaspettate e curiose reazioni dei dialoganti, alcuni dei quali, hanno nervosamente fumato più del solito. La continuazione, nel prossimo episodio.
Ciao,
io ho provato a smettere molte volte ma senza successo fintanto che una mia amica ucraina mi ha suggerito il Tabex.
Anche se all’inizio ero scettica, ho deciso di provare anche quello devo dire che davvero al 4 giorno le sigarette mi facevano davvero schifo !
La cura dura 25 giorni e normalmente entro il 5 giorno si smette di fumare.
Posso confermare che è vero perchè ti fanno sentire il gusto reale delle sigarette che è effettivamente schifoso.
Io l’ho acquistato su un sito smoking-stop.eu ma lo si trova in effetti anche tramite conoscenti ucraini o russi.
Controindicazioni non ne ho notate assolutamente, anche se è sconsigliato a chi ha la pressione alta.
Il motivo per cui non si trova in italia mi pare ovvio ….il prezzo ! Chi ci guadagnerebbe ?
Saluti e fatemi sapere se qualcun’altro ne uscito grazie a questo prodigioso farmaco.
In primis: Prima di assumere la sostanza da te citata, hai chiesto il parere del tuo medico di base? Se non lo hai fatto, fallo, meglio tardi che mai. In secundis: Non assumete sostanze chimiche senza il consiglio del vostro medico, coloro che lo facessero, se ne potrebbero pentire amaramente. La vita non è un giocattolo, rammentatelo. Se nel vostro cervello risiedono celluline grigie, usatele, se non sapete usarle, leggete il manuale di istruzioni. Buona giornata, se non piove.
Buondì. Riprendendo il discorso, come ben ricordate, al nostro tavolo, si è aggregato John che con un suo intervento, aveva indirizzato il discorso della nostra tavolata sull’argomento delle assicurazioni sulle biciclette. Due vicini di tavolo, trovando interessante l’argomento di cui si stava iniziando il discorso, ci hanno chiesto il permesso di farli accomodare insieme al nostro gruppo, richiesta accettata all’unanimità. I nomi dei due nuovi arrivati, sono Sandrino detto l’Homosapiens e Renata detta l’Anonimo, più avanti ci faremo spiegare da loro il significato dei loro soprannomi, dico più avanti perché la nostra attenzione, al momento è rivolta alla proposta delle assicurazioni sulle bici. Adesso siamo occupati con le presentazioni e quindi vi chiediamo di aver pazienza e di attendere la prossima puntata.
Ho letto parte dei vostri commenti e mi sono divertito nel leggere le tante stranezze dei loro contenuti. Poiché anche io, mi sento un pò strano, ho pensato questa pensata: “Chi smette di fumare ritrova il gusto della vita, però ne perde il piacere, sarebbe come compiere l’atto sessuale, senza raggiungere l’orgasmo”. Sarà una pensata scema? Ai posteri l’ardua sentenza. E voilà.
Perché? Puoi sempre riprendere a fumare quanto, quando e come vuoi…!
Casper a Marco: Bravo 7+ … e se poi mi fa male? …. Come la mettiamo?
Cavolo…! Ma deve far male!
Se non fa male non funziona.
Sì, però se funziona mi viene la bua.
Pensate, cosa ho pensato io, Casper, in un momento di profonda riflessione: Ho smesso di fumare per tutelare la mia salute? No. Ho smesso di fumare per non arrecare danno alla salute col fumo passivo, a chi mi sta accanto? No. Ho smesso di fumare perché l’ho sentito dire in televisione? No. Ho smesso di fumare perché voglio dimostrare a me stesso che ho un carattere forte? No. Ho smesso di fumare per far contenta mia moglie? No. Ho smesso di fumare perché ho letto un libro? No. Ho smesso di fumare perché fa scic? No. Ho smesso di fumare per sentito dire? No. E allora perché ho smesso di fumare? E A TE CHE TI FREGA….!
L’altro giorno, mentre un mio amico si accendeva una sigaretta, gli ho detto, me la dai una? Sapete il cretino cosa mi ha risposto? … Il mio NO lo vuoi con pernacchia o senza?
Ieri ho incontrato il mio amico che non mi offre le sue sigarette, aveva fra le labbra una sigaretta spenta, mi ha chiesto un cerino, sapete cosa gli ho risposto? … Lo vuoi acceso o spento? Adesso mi sento nei panni del vendicatore solitario.
Un fumatore e un ex si incontrano per strada, il fumatore dice all’ex, Pascà onde vai? Ho smesso di fumare e sono in partenza per le Bananas, così, per distrarmi. L’altro, l’ex, dice al fumatore e tu? Sono in partenza per il cimitero, così per coricarmi. E voilà.
Nel salotto si pettegola sugli effetti del fumo di sigaretta, nel corpo e nell’anima. Secondo te, dice un intellettuale a un altro sfaticato: cosa ne pensi tu degli effetti della nicotina e del catrame nei confronti del corpo e dell’anima? Io credo che il corpo va giù e l’anima va sù, risponde il compare. E voilà
Senzazionale. Coloro che interverranno nella discussione dei miei commenti, parteciperanno all’estrazione di un ambito trofeo, tranquilli, non è il Nobel, non è l’Oscar, non è il Pulizer, non è il Leone di Venezia, siori e siori, si tratta del più famoso trofeo interplanetare, il più ambito dell’Universo, l’unico, il più attuale, in una sola parola … L’Euro Scecco.
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Siori e Siore, coraggio, ed è uno ed è due ed è tre, al momento c’è un solo aspirante all’Euro Scecco. Lo so, meno partecipanti ci sono e più alte sono le probabilità di vincita dell’ambito Trofeo. Questo è il Vs momento fortunato. Ed è uno, ed è due, ed è tre … cosa aspettate ad approfittare di questa unica e imperdibile occasione. Ed è uno, ed è due, ed è tre …. svegliatevi, abbandonate il Vs torpore e tornate alla vita.
Qualcuno risponde? Manco se conto fino a quattro … e voilà.
Scusa, avresti una sigaretta? E se l’avevo la davo a te?
Se fumare sigarette è da stupidi: l’uomo lo è e l’asino no.
Da qualche parte ho letto: “Puoi smettere di fumare, se lo vuoi” …. fosse così facile.
Stanotte fumerò l’ultima sigaretta, prima di coricarmi. E domani? Le altre.
Argh! Presto cacciatelo da sto’ blog…!
Se vuoi uscire, la porta sai dov’è … e voilà.
Scherzo, pirlotto … evoilà … sei troppo forte .. continua così … olé.
Ragasi e ragase, Siori e Siore, ieri ho avuto la prova certificata ISO doppio zero, che il fumo di sigaretta e derivati fa male alla salute. Ieri, mentre mi accendevo una sigaretta, non ho visto un tombino e il mio piede sinistro ha preso il vuoto, portandosi appresso anche il piede destro e tutto il resto.
Il mio sogno? … Fumarmi una sigaretta … Ehi … svegliati. Chi sono? L’interruttore dei sogni.
L’ho promesso a me stesso, da domani non fumo più. Ma questa promessa vale? Si, però se non la mantieni, non ti offendi … e voilà.
Lo sai che il fumo fa male ai polmoni? ….. di chi?
Sai, tre mesi addietro sono andato al Centro Antifumo per smettere di fumare. Hai smesso? No, era chiuso per ferie.
Devo smettere … devo smettere … devo smettere …. Guarda che non è facile smettere di fumare. Che hai capito? Sto dicendo che devo smettere di grattarmi quando mi punge una zanzara.
Sai, ieri dalla mia sigaretta è scaturita una fiamma viva e per poco non mi sono affogato. Come è possibile? Hai mai provato ad accendere la tua sigaretta al contrario, cioè dalla parte del filtro?
Dopo un caffè, te la fumi una sigaretta? Si, immancabilmente. Dopo un grappino, te la fumi una sigaretta? Si, indiscutibilmente. Al cesso te la fumi una sigaretta? Sempre. Dopo dieci rampe di scale, fatte di fretta perché l’ascensore è guasto, te la fumi una sigaretta? Certamente, se mi è rimasto il fiato per accenderla.
Le motivazioni per accendere una sigaretta, sono infinite, senza confini.
Le motivazioni? Se vuoi smettere devi imparare ad ignorarle. Non vedo altre vie di uscita da questa prigione (il fumo).
Quante sigarette hai acceso da quando ti sei svegliato? Sai, una sola. Bravo, come hai fatto? Sai, prima che si spegnesse ogni cicca, ho acceso altre sigarette fino a quando mi son coricato, pensa a quanti cerini che ho risparmiato. Sii ecologico, se usi la cicca, non consumi energia e cioè: cerini, fiammiferi, accendini (che contengono plastica). Ricorda: Se passi a cicca, risparmi cerino.
Buondì, a presto il grande ritorno. Casper, è periodo di transumanza, cambia pascolo e sparisci. A presto ci sarà il grande ritorno di Tino. Preparatevi al grande evento. I miei racconti riprenderanno il loro percorso. Il grande, l’unico, l’insuperabile Tino è sulla linea di partenza e consiglia il piccolo .. piccolo Casper a lasciare la pista libera perché Tino non tollera ostacoli sulla sua strada. Casper, se fai il buono, avrai il sommo onore di essere annoverato tra i personaggi dei miei racconti. Altrimenti? … Mi arrabbio!
Buondì. Come ormai è notorio, mi trovo con i noti amici al bar. Al gruppo si è aggregato un certo Casperotto, per gli amici Casper. Jhonn aveva introdotto, se ben ricordate il discorso sulle assicurazioni delle biciclette. Questo argomento ha generato una serie di reazioni tra gli astanti e l’attrito causato da ipotesi contrastanti, ha infuocato la discussione che proprio grazie a queste discordanze, ha assunto un tono effervescente. Jhonn si è espresso come fervente sostenitore della polizza assicurativa, adducendo come pilastro del suo pensare, questo esempio: Se un ciclista mi azzoppa, a guarigione avvenuta, con i soldi del risarcimento, faccio una lauta scorta di autentico Whisk scozzese che per lungo tempo mi farà dimenticare, non solo l’azzoppata, ma anche le tasse e le bollette di prossima scadenza o scadute. Casper, barzellattaro incallito ha detto a Jhonn: Sai che fa un ciclista ubriaco? In curva prende la traiettoria diritta e poi dalla cima dell’albero su cui è andato a sbattere, si chiede cosa ci fa lassù. Marco, intellettuale da strapazzo, si è espresso negativamente sull’obbligo della RCA ciclistica, evidenziando la sua poca padronanza nella guida delle due ruote a pedali, con gli incidenti che causerebbe, la sua polizza andrebbe di malus in malus facendo lievitare mostruosamente il premio assicurativo. Carletto, che è quasi un ciclista professionista, ha una bici da corsa del nonno di suo nonno senza cambio perché alla fine dell’ottocento non era ancora stato brevettato, ha detto che è assolutamente favorevole alla proposta di legge sulla BICI-RCA perché ci sarebbero pochissimi ciclisti in circolazione (nessuno) e in discesa, con la sua bici potrebbe andare velocissimo, considerato anche il fatto che i freni non funzionano, quello posteriore ha il laccio rotto e a quello anteriore manca un pattino e l’altro è scotto. Don Peppuzzo, che ormai conoscete abbastanza bene, da persona seria che è (è nato così) è indisposto mentalmente nei confronti di questa proposta di legge, dallo stesso, ritenuta inaccettabile perché contrasta con i principi del ciclista … Boh, io non ho capito un fico secco di ciò che ha voluto dire, e voi? Don Peppuzzo è senza ombra di dubbio un valido artigiano (calzolaio), come altro? Lascia a desiderare. Assicurazione si? Assicurazione no? … Al tempo l’ardua sentenza.
Buondì. Per correttezza, devo informarvi che Casper è un personaggio dei miei racconti, approfittando di una mia breve, ma fatale distrazione, il discolo è uscito fuori dal seminato e si è reso autonomo, sino a quando non mi sono accorto del qui, quo, qua.
Che bello, che bello, che bello. Avete sentito? Aumenteranno le accise sulle sigarette. Però. è qui che è il bello, toglieranno le accise sui fiammiferi. Senza tasse sui fiammiferi possiamo accendere a volontà … urrà … urrà … urrà.
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Scambio di pareri tra fumatori ubriachi: Sai, da oggi ho dimezzato le sigarette del pacchetto e mi trovo appagato come prima, facile, facile. E come hai fatto? Semplice, compro pacchetti da dieci.
Avrei desiderato di smettere di fumare e per realizzare questo mio ambizioso desiderio ho letto per svariate ore argomenti riguardanti il vizio del fumo che molti cretini, me incluso, ancora praticano. In questo sito, come del resto, in tutti gli altri, non ho letto le conclusioni di nessuno, nel senso che tutti dicono di avere iniziato il tentativo di smettere, però, di nessuno si conosce il risultato. Da ciò, deduco che mi conviene smettere di fumare in silenzio, per i fatti miei, quel tale disse, aiutati che Dio ti aiuta. Fumate, fumate tranquillamente, così potrete rilassarvi in posizione orizzontale, prima del tempo stabilito dagli eventi. Fumare? Le Pompe Funebri lo raccomandano.
Ho il vago presentimento che tutti quelli che hanno smesso di fumare o si sono ripromessi di farlo attraverso il coming out su questo blog, nel 95% dei casi hanno poi tranquillamente ripreso a fumare senza tante remore o sensi di colpa…!
Io al momento non ho ripreso a fumare. Però ho smesso per una questione legata alla mia autopercezione: con la sigaretta in bocca effettivamente mi sentivo CRETINO.
Casper a Marco. Sulla percentuale del 95% relativa agli ospiti di questo blog, anche io ne sono convinto e se effettivamente l’altro 5% ha smesso, nel senso che ancora non ha ripreso, il risultato lo ritengo soddisfacente, assolutamente positivo. Ninetto dice “aiutati che Dio ti aiuta”, effettivamente, gli altri possono darci un aiutino, però l’abbandono del vizio è una scelta personale, il cui esito dipende dalla propria “Forza di volontà”. Marco, ti chiedo scusa anticipatamente, ma la tua “Autopercezione” mi ha stimolato questa barzelletta, tipo la mattina quando vai al cesso: “Con la sigaretta in bocca effettivamente mi sentivo cretino, adesso, senza, mi sento scemo.
Capua Michele a Ninetto. Se vai su Quadernino/3, che sarebbe o vorrebbe esserlo, la terza parte di questo quadernino (Post), trovi “non dico troverai”, un mio commento che è inerente al tuo. Se pensi che ti possa interessare, prova a leggerlo. Conoscere i risultati di coloro che hanno iniziato l’ardua impresa del “Non fumo” può essere di stimolo e quindi di aiuto a coloro che resosi conto dei danni del fumo, vorrebbero salvare la propria pelle (Vita). Buone vacanze a tutti.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Chi vuole, può leggermi su “Quadernino/3” alla fine di ogni anno (31 Dicembre).
Il colmo per un non fumatore? Pensare di smettere.
Eh…! Dipende se il “non fumatore” è un ex fumatore o meno…! In tal caso può deliziarsi di pensare di smettere (tanto avrà già ripreso…) anche tutto il giorno…!
Dal medico: Dottore, perché quando fumo la sigaretta, mi si scottano le labbra? Provi a portarsela alla bocca dalla parte del filtro.
Un tizio, da cinque minuti, tiene in mano l’accendino sfiorando la punta della sigaretta che l’amico tiene in bocca. Roccuzzo perché non tiri, mi si stanno bruciando le dita, porta un po di pazienza Pascaluzzo, sto pensando se smettere o no.
Tra fumatori: Hai visto quante cicche sono sparse sul marciapiedi? Sono tutte tue, le hai viste prima di me.
Mi e piacciutto legere quello che ci avete ascritto e anche io mi sono fumato assai e vogglio butare la siggareta. Dattemi la vogglia di no fumare assai no niente capischio voi ma io come facio a no comprarre sigarete. Me no vogglio fumarre e dicco di no. Assaluto tuti voi.
Si facci una rinfrescatina ad iniziare dall’asilo. Conclusa la quinta elementare (sei-sette- anni circa) si facci risentire. Al momento per Lei è più meglio non scrivere, se le viene l’estro per riscrivere, provi ad andare al cesso. Rilegga molto assai attentamente la grammatica italiana e poi, non prima dei sette anni, si facci risentire.
Gerardo non smettere mai di fumare.
Aggiungo. Sarebbe anche meglio che smettesse di scrivere. Se continuasse a scrivere, potrebbe stravolgere profondamente la grammatica Italiana e l’Italia, al momento, ha altre gatte da pelare. Mi facci, il favore.
Dal Romanzo Fiammingo “Le avventure di un fumatore”. Ieri notte mi trovavo ad un ballo all’aria aperta (Dizione Scic: Air-Dance): Per gli ignoranti (La cui eccedenza è notoria), Air-Dance, significa “Ballo all’aria aperta” (Fosse stato (Il ballo) al chiuso, sarebbe stato un “Ballo all’aria chiusa). Ebbene, sorvoliamo i dettagli e arriviamo al dunque. Tra un ballo e l’altro fumavo tranquillamente la mia sigaretta, quando un Omino (Due metri di altezza e due quintali di peso) mi dice: Il vento soffia da Ovest sulla mia faccia e spinge il tuo fumo verso di me e se non spegni all’istante quella maledetta sigaretta, perderai tutti i denti. L’ho spenta.
Marco tu dicere a me io di fummare ma me no vogglia fummare pecche tu dice questta bruta cossa me te dicere ca no vogglia fummare. tu no capisce nente di cossa me dice pecche tu dice sbaggliatto, me ofesso e no scrivvere co te, no te salluto pecchè tu ctivo co me, io arabbiatto tatto.
Da una analisi astrologica influenzata da venti di scirocco e maestrale provenienti da Nord-Ovest verso Sud-Est e considerata l’influenza dinamico-elettrica delle influenze magnetiche, considerate nel loro essere universale, possiamo avanzare ipotesi realistico-ambientali di considerevole carattere collettivo. Questo esame caratteriale degli effetti extra territoriali, porta, o meglio, spinge, il nostro pensare, verso lidi astrali. Basando il nostro pensiero su queste tipologie estrorse, possiamo dedurre, senza ombra di dubbio astralettico che queste teorie scientifico-strambologiche affermano ineluttabilmente per smettere di fumare, non bisogna fumare, semplice no? Astrologicamente parlando.
Il tuo ragionamento fila alla perfezione, anche il mio parere coincide col tuo nel punto in cui affermi che per smettere di fumare, non bisogna fumare. Le influenze degli astri, hanno comunque una influenza positiva in alcuni segni zodiacali e negativa in altri, determinante è anche il mese preso in esame nei singoli casi. Tutti sappiamo che i rapporti tra Venere e Nettuno non interessano a nessuno.
Se, se… Come no!
Tu la fai facile…!
E’ mio desiderio dare a Marco una risposta logica e concreta, basata su ragionamenti psico-pratici. Se, se … facile non è, ci facciamo un bel bidè, olè, olè, olè.
L’asino disse al somaro, perché fumi? L’altro rispose: perché sono un somaro.
Il saggio del Cadur diceva che se un brutto male vuoi pigliare, devi continuare a fumare. Se a te piace la sigaretta, adotta una civetta, questo lo diceva il cognato dello screanzato. Se a te piace assai fumare, ti andrai presto a coricare e il becchino ti prenderà e tanti soldi intascherà. Fuma, fuma allegramente e vivrai tristemente, sei o no un po demente? Io direi certamente. Queste e tante altre rime sono tratte dal libro “Remare e Rimare” scritte in un letto d’ospedale da un accanito fumatore durante i suoi dolorosi ultimi giorni di vita.
Cosa fa un tabaccaio pazzo? Consiglia ai propri clienti di smettere.
Smettere di fumare è facile, se lo vuoi. E’ come prendere la rincorsa per salire su un Boejng 777 che sta per decollare e nessuno ti apre il portellone.
Stamattina ho incontrato un mio collega di lavoro e tra un discorso e l’altro mi dice, sai che Gigi ha smesso di fumare! Sbalordito gli rispondo, e come ha fatto? E’ morto l’altro ieri.
Sono tanti anni che non fumo e neanche ci penso a ricominciare. Comunque oggi ho provato una sensazione lampo, nel senso che mi ha fatto assorbire istantaneamente il piacere degli altri che hanno inghiottito tutto il veleno al posto mio. Cosa ho voluto dire? Se leggete la scena che vi descrivo, forse capirete. Stamattina mi sono recato all’aeroporto per prendere una persona, ebbene, in prossimità dell’uscita, ho visto alcuni viaggiatori che appena usciti si accendevano la sigaretta con il loro sguardo fisso su di essa. Nel vederli aspirare con avidità, ho sentito dense quantità virtuali di fumo penetrare nei miei polmoni dandomi quel piacere che solo un vecchio fumatore conosce. In quegli istanti, ho provato un vecchio pacere, mentre loro hanno inghiottito veleno. Strana, la vita.
Puoi toglierti il vizio del fumo ma non il desiderio, esso è in te e si spegnerà insieme a te quando tirerai l’ultimo respiro. Comunque se non fumerai, meglio respirerai fino all’attimo del trapasso. Chi la pensa diversamente cerca di illudere se stesso, anche io a volte inganno me stesso e mi illudo di non desiderare la sigaretta, altrimenti fumerei. Non fumo da tre anni e spero di non avere mai l’arroganza di affermare che di sicuro non fumerò più. Lei, la morte con la falce è sempre in agguato per intervenire nell’attimo di debolezza.
Perché mia made fuma
Tu, a ragione, vorresti che la tua mamma non fumasse. La domanda che ti poni, cioè, perché lo fa? Ha una risposta semplice, perché la causa di questo brutto vizio è la stessa per tutti i fumatori. Quando, per imitazione o per curiosità accendi la tua prima sigaretta, in quel preciso istante sei fregato, questo vizio devastante può essere paragonato ad un virus che con la velocità di un fulmine, entra nel tuo corpo e se ne impadronisce. Quello che ti fa arrabbiare, è la tua impotenza contro il tarlo (fumo) che è entrato nel corpo di tua madre e non vuole uscirne. Puoi solo sperare che un giorno, possibilmente prossimo, tua madre deciderà di smettere, però ciò dipende solo dalla sua volontà, che comunque potrebbe essere positivamente influenzata da coloro che le sono vicini. Ti auguro di non commettere mai l’errore che abbiamo commesso noi fumatori ed ex, cioè quello di accendere la prima sigaretta. Ciao
Mai fa arrabbiareee. Pasquale
Siamo nel 2015, quelli che ci siamo, contenti ci sentiamo, se bene respiriamo e più non fumiamo. Se a fumare continuerò, con l’ossigeno finirò. Se fumo a più non posso, finirò giù nel fosso. Che cos’è la sigaretta? E’ solo una saetta che ti porta a morte certa. Se a fumar continuerai, il doman lo vedrai? Pensa ben a quel che fai.
Il tuo concetto è un affascinante trappola per polli. Non è nella natura il fumare . È una stupidaggine. Il fumo è un illusione. Senza sigaretta non cambia la natura di una persona… cambia solo il fatto di viverla meglio perché si è liberi. Una sensazione di libertà si prova quando si smette… e si è un po meno Ansiosi dato che la merda che ti metti nei polmoni va anche nel cervello e influisce e a volte cambia il corso della tua vita. Ps: forse non ci crederai… ma il caffè senza la sigaretta è molto più buono. Chi smette non si priva di niente e non cambia la propria natura… semplicemente prova una sensazione di benessere e di liberazione. Saluti
Concordo pienamente su quanto hai scritto sul fumo, ciò che hai detto è la realtà e la realtà non è negabile. Come non si può negare la realtà da te egregiamente descritta, non si può negare l’affascinante ironia di quel concetto da te definito “trappola per polli”. Quel commento introduttivo a cui fai riferimento, ha stimolato il dialogo tra coloro che hanno tentato di smettere e per me è stato un grande aiuto. Senza quel concetto introduttivo, non avremmo avuto il piacere di leggere il tuo commento e invito coloro che hanno smesso o hanno iniziato il tentativo a riflettere su ciò che hai scritto. Smettere è difficile, però non è impossibile.
Se il fumo è una illusione, adesso che non fumo sono un disilluso. Ok , ho capito che non ho capito, forse capirò.
E’ vero, il caffè senza la sigaretta è molto più buono. Anche io da quando non fumo gusto di più il caffè. Adesso bevo Bon Cafè, se anche tu vuoi gustarlo, corri subito a comprarlo.
Rispondo a “La verità spiegata ai fessi”. Ognuno di noi, quando smettiamo o tentiamo di smettere, facciamo lavorare la nostra fantasia prevalentemente intorno a quel maledetto vizio, alla ricerca di motivi che possano farcelo disprezzare. Nel tuo caso, ti sei creata l’illusione che il “Il fumo è un illusione”. Continua a pensarla come la pensi, finché funziona.
Io sono riuscito a smettere definitivamente dopo 18 anni. I consigli che spero possano esservi utili sono questi, smettere dall’oggi al domani e’ possibile con un po’ di disciplina, limitando gradualmente il livello di nicotina al quale siamo abituati. Passare da 15 sigarette a 10 per esempio e imponendoci di non oltrepassare quel numero. Questo potrà andare avanti per mesi e potrà’ capitare di sgarrare qualche volta ma l’importante è tenere duro. Quando sarete riusciti a gestirvi il vostro mezzo pacchetto da 10 per l’intera giornata, vi sembrerà molto più’ facile dire basta. Ora non accetto nemmeno che mi si fumi vicino, sono intollerante coi fumatori, perché’ so quanto sia idiota e che potrei ricominciare se dovessi fumarmene una. Stiamo parlando di una tossicodipendenza legalizzata per molti e un piacere per pochissimi immuni alle sollecitazioni bugiarde della nicotina sul nostro cervello, aiutata da trattamenti chimici appositi perché’ possa arrivare diretta è pura lì dove il nostro subconscio ci porterà a volerne ancora una mentre la stiamo spegnendo. Adesso sto da Dio, è quello che vedo nello specchio ora è’ solo uno che l’ha messa in quel posto a stato e multinazionali, gli unici a trarre il reale beneficio della nostra tossicodipendenza a noi solo quello illusorio della nicotina.
Col tuo metodo hai smesso dopo 18 anni, sei stato più veloce della luce. Io il tuo metodo l’ho provato una infinità di volte, con il seguente risultato: inizialmente fumavo di meno e poi, pian piano, fumavo come e più di prima. Tutti i fumatori hanno provato questa genialità, però nessuno l’ha brevettata. Ti auguro di non fumare più, però resto dubbioso, se permetti.
Leggo di tutte queste persone amanti del fumo e mi vergogno ammettere che ne faccio parte anch’io. Ora avrei davvero voglia di fumare, tanta, come avete detto in molti la cosa peggiore è la nostalgia…aver perso qualcosa che non tornerà più (anche sè stessi).
Mi sento abbandonata, priva di forze da 5 giorni. Quasi tutto il giorno mi distraggo facendo altro ma poi la notte arriva come un lampo : vado a comprare le sigarette! (poco importa se sono le 3 di notte). Invece mi fermo a riflettere e passa un’altro giorno.
La cosa che mi spaventa di più è il pensiero di di trascorrere quasi tutta la vita con questa mancanza (sembra stupido ma chi ha scritto l’articolo sa..), terrore di adattarmi ad una ME che non sono IO.
In questi giorni che non sento i vestiti puzzare di fumo, così come la casa, fingo di essere felice ed essere orgogliosa di me stessa.
Sono solo bugie, intanto sento un forte dolore allo stomaco e mi ritrovo disorientata…non c’è Lei con me, non c’è mentre guardo un film, ascolto la musica, guido, preparo da mangiare. Ma resisto.
La cosa che mi ha portata a lasciare un commento, è leggere la leggerezza con cui si parla di morte, cancri….
Tre mesi fa ho visto morire mia nonna, mai fumata una sigaretta in vita sua, per un cancro al polmone.
Per quelli che amano il fumo anche se SANNO che li farà morire,
immaginate di tenere la mano ad un vostro caro morente…..sentire il respiro sempre più affaticato, gemiti di dolore, vedete l’espressione dei suoi occhi: paura, tanta. Osservatelo bene ora e guardate il viso che pian piano comincia a diventare blu.
Questo è ciò che non dimenticherò mai.
Non pensate alla paura che provereste a morire annegati? Ma non è un qualcosa di veloce come in acqua, badate bene, è più lento, nella mia esperienza è durata 6 ore….
Non vi fa ancora paura, amate troppo quel rotolino? Allora immaginate voi morenti e felici per aver fumato tutti i pacchetti che desideravate e guardate negli occhi le persone che farete soffrire per il vostro maledette vizio. Figli, nipoti, genitori…spiegategli perchè sono costretti a soffrire così per la vostra stupidità.
Capisco bene chi ha troppa paura di provare a smettere, chi immagina chissà quali sofferenze…è presto per me smentire il tutto perchè sono appunto 5 giorni senza, eppure pensavo che non sarei nemmeno riuscita ad alzarmi dal letto.
Sarà che sono fresca “di nostalgia” in questo periodo.
Come mi manca mia nonna, proprio come vorrei poterla sentire o toccare,
mi manca il fumo. Vi rendete conto quindi come sto messa con la dipendenza?
Eppure associo lo smettere di fumare ad un lutto….
sono sicura che ci saranno giorni in cui ci si penserà con nostalgia, altri in cui non ci penserò nemmeno…
Di una cosa sono sicura : la sigaretta non farà più parte della mia vita, come purtroppo non lo è più mia nonna.
Chiudi il tuo commento affermando che la sigaretta non farà più parte della tua vita. Adesso cerca di mantenere questa promessa che hai fatto a te stessa. I sintomi dell’astinenza da fumo di cui ti lamenti tanto, come se ti trovassi a piedi nudi su carboni ardenti, sono gli stessi che ho provato io e tutti coloro che hanno smesso oppure si son messi sulla buona strada, solo che tu stai esagerando le sofferenze per giustificare a te stessa un eventuale fallimento e rinviare il tentativo a data da destinarsi, questa è la strada sbagliata che con le tue esagerazioni rischi di prendere. Prova a leggere qualche episodio del racconto che ho scritto in questo post e vedrai che il personaggio principale, Tino impersonato da me, è sempre alla ricerca di una sigaretta che non troverà mai, questi episodi potrebbero farti distrarre. Se non la smetti di recitare la parte della martire, il tuo tentativo fallirà nell’arco di qualche giorno. Parli come se fossi la sola persona sofferente e sfortunata che c’è sulla terra, Io ho smesso da tanto tempo e non ho più gli stessi problemi che hai tu adesso, scrivo perché lo scrivere mi rilassa e nel mio piccolo, cerco di strappare qualche sorriso a chi si trova all’inizio della salita, come te. Ti auguro, nel prossimo futuro di fare il salto dal pessimismo nero e distruttivo che hai creato intorno a te, ad un ottimismo colorato e costruttivo. Piangere se stessi, non porta da nessuna parte. Allegria, allegria, come diceva il grande Mike. Ciao
Tra fumatori imbranati: Ho deciso, da domani non fumo più. E perché? Ho finito i fiammiferi.
Tra fumatori intenditori: Sai! Ieri mi hanno offerto una sigaretta e non l’ho accettata. Anche l’altro ieri me l’hanno offerta e non l’ho accettata. Perfino oggi mi hanno offerto una sigaretta e non la ho accettata. Ma perché? Era al cioccolato.
Tu stai male
E Tu?
Perche’, quello dei “colmi” invece..? La nicotina fa andare in pappa il cervello. Meno male che ho smesso.
Che la nicotina trasforma in pappa il cervello, poco importa. Il problema reale è il prezzo del pacchetto che svuota le tasche. Dal giorno che ho smesso, non buttando i soldi nel cesso (acquistando il pacchetto), la mia tasca è più piena. Ciao
Viva la pappa
la pappa al pomodoro
viva la pa la pappa pa pa
la pappa al pomodo’
Rita Pavone
Si dice che la dipendenza da nicotina è l’ostacolo che maggiormente incide nel tentativo di abbandonare il vizio del fumo, testimonianza di ciò sono i cerotti, le gingomme e le altre trovate immesse in commercio. Se così fosse, dopo un periodo corrispondente a qualche mese, dovrebbe scomparire il desiderio di fumare, perché la nicotina è stata totalmente eliminata dall’organismo. Detto questo, mi pongo degli interrogativi dettati dalla logica. Perché, anche dopo tanti, tantissimi anni, chi ha smesso, sente ugualmente il bisogno della sigaretta? Se le considerazioni avanzate nei confronti della nicotina fossero vere, espulsa la nicotina, anche il desiderio dovrebbe scomparire. E allora perché anche dopo i dieci e più anni milioni di fumatori, nel mondo riprendono a fumare? Conosco tantissimi fumatori che hanno ripreso il vizio del fumo dopo tantissimi anni, tra i tanti che hanno ripreso il vizio del fumo, mi ha stupito una signora che ha ripreso a fumare dopo sedici anni, a suo dire, lo ha fatto per il dispiacere derivante dalla perdita della madre. Due fratelli hanno ripreso il vizio dopo sette anni perché hanno fumato una sigaretta ad una cena con amici. Se ciò che si dice sugli effetti della nicotina è la tesi giusta, perché accadono questi eventi, qualcuno sa spiegarmelo?
E allora perche’ da ragazzini, si incomincia a fumare, nonostante il nostro organismo non abbia mai assunto nicotina? A maggior ragione diventa piu’ facile ricominciare se a farlo e’ uno che ha avuto il vizio per anni. Perche’ le ghiandole del cervello che ne vengono stimolate conservano una loro memoria. Io sono tornato ad essere quel ragazzino, con l’unica differenza che so a cosa vado incontro se dovessi accenderne una, percio’ caro Philip Mortis… sucaaaa!
Concordo con la tua ipotesi e sinceramente non avevo pensato che anche se fisicamente la nicotina viene espulsa dall’organismo, il ricordo dei suoi effetti resta memorizzato dal nostro cervello, questa è una spiegazione logica e accettabile che chiarisce uno dei tanti “perché” e precisamente il motivo per cui basta una sola sigaretta per provocare una ricaduta. Però, restano da chiarire tanti altri perché. Io non fumo da più di tre anni, mi sono abituato a vivere i momenti delle mie giornate e le mie emozioni senza sentire la necessità di accendermi una sigaretta, per arrivare a questo risultato ci son voluti più di due anni. Da quando ho smesso, è migliorata la qualità della mia vita, al punto che non sopporto la puzza del fumo di sigaretta neanche per strada, quando la direzione del vento, spinge il fumo degli altri verso di me e istintivamente, per evitarlo, se necessario, mi sposto sull’altro marciapiede. Anche se ormai la puzza della sigaretta mi dà fastidio, spesso penso alle belle fumate passate che a volte rivivo nei sogni. È come sentirsi privati di un piacere della vita insostituibile. Quali altri motivi, oltre la nicotina, provocano in me questa sensazione di vuoto? Potrebbe essere la gestualità, il tenere il pacchetto in tasca, il tirare fuori la sigaretta sentendone il profumo emanato dal tabacco, il sentire il fumo che penetra nei polmoni quando si inspira e quello che ne esce quando si espira emanando quelle indimenticabili nuvolette di fumo azzurro. La curiosità mi spinge a paragonare il cambiamento nei riguardi della mia posizione di ex fumatore, con quella degli altri. Ecco, perché trovo interessante dialogare con altri ex fumatori.
Io ho 16 Annn eh fumo da quasi 1 anno che probabilità ci sono che mi prendo il cancro?
I casi di tumore ai polmoni registrati negli ultimi anni nei Paesi occidentali, per l’80-85% sono causati dal fumo. La stessa domanda che hai posto in questo post, ponila su Google e troverai le risposte scientifiche al tuo quesito. Comunque il fumo del tabacco, provoca altri gravissimi danni alla salute.
Enrica, rileggendo il tuo ultimo commento, voglio (non dico vorrei), estrarre questa frase, che spero venga compresa da coloro che ci leggono. La frase “Nessuno può dire ad un altro come e quando smettere”, è la cruda realtà. Solo il nostro Ego può decidere ciò. E io, consapevole di questa realtà, approvo a pieni voti, l’affermazione su citata.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Il mio Ego ha detto no, al contrario dell’uomo Del Monte
ancora non ho capito perchè certi giorni mi sento un leone, forte, determinata, gratificata, contenta di me ecc. e subito mi illudo che sarà sempre così, invece poi il giorno dopo mi sento stanca, frustrata, di cattivo umore, insoddisfatta…… con la voglia di fumare……..
cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente…………. ma quando arriverà questa “pace”? la “saggezza interiore”? la tranqillità perenne, le decisioni definitive, un umore stabile, le posizioni prese e rispettate?
io politicamente non ho mai cambiato idea in 56 anni di vita ma per quanto il mio mondo interiore mi sento una banderiuola al vento, in balia di stati d’animo e sensazioni che sembrano indipendenti da me e che spesso non riesco a governare.
che fare? per citare lenin…….
ciao
e.
MARKETIELLO approvo sottoscrivo e mi complimento con te!
Cari amici vicini e lontani, come diceva quello lì, adesso ho una gran voglia di fumare e per superare questo transitorio momento, eccomi, qui, a dire sciocchezze, che però mi fanno da calmante. Tra i commenti di questo post, voglio estrarre uno stralcio del commento di Roberto Angelini del 20.08.2010 ore 11, 13. Di Roberto non si sa niente, come gli altri, è finito nel nulla. Nello stralcio oggetto della mia attenzione Roberto scrive: Sinonimo di sicurezza caratteriale (il fumare) e per la donna simbolo di emancipazione. Basti pensare agli eroi del cinema i quali hanno giocato in tal senso un forte appeal per quella magica sigaretta che sfoggiano in molte riprese. Questo concetto fu di moda nel secolo scorso quando, oltre ai danni diretti sul fumatore, si ignoravano totalmemte quelli del fumo passivo. Qualcosa, di questo contetto preistorico, resiste seppure in piccola parte, ai giorni nostri. Però nella realtà odierna, fumare è simbolo di debolezza interiore e di pura incoscienza. Quindi se nel secolo passato il fumare era indice di superiorità, oggi ha il significato opposto e quindi è indice di inferiorità. Ieri si fumava spavaldamente in pubblico, oggi si cerca sempre di più un angolo nascosto per fumare, perché questo vizio non è più di moda ed è indice di inferiorità. Se oggi i fumatori sono giudicati suicidi/consapevoli, ciò è dovuto alle conoscenze scientifiche dell’era moderna. Adesso ho superato il mio momento critico, scrivendo non ho pensato più alla sigaretta. Altre volte invece di scrivere faccio sport. Non fumo dal 19 giugno scorso e quindi le mie “Sbiraniate”, in maniera saltuaria, le autogiustifico. Non rileggo le cassate che ho scritto, se lo facessi, potrei cancellarle.
Quindi anche tu soffri l’astinenza…!
Chissà come mai mi ero convinto che fossi uno di quei fortunati supereroi che smettono di fumare perché hanno “la forza di volontà” e proprio usando “la forza di volontà” non hanno mai più voglia di fumare…
Vedo che si un essere umano anche tu! ;-)
Il tuo concetto è a dir poco geniale, tosto, sicuramente appoggia le sue fondamenta sul semolino. Certo che è un gran casino, Enrica butta le sigarette diciotto alla volta, mentre tu che sei un drittone, le sopprimi una ad una, state facendo una strage. E dimmi, bontà tua, le sopprimi tirandogli il collo, (come si fa con le galline) oppure le consumi tenedole in bocca con avide tirate. Per le vostre vacanze estive vi consiglio di andare in montagna all’aria fresca, possibilmente sulla cima più alta delle dolomiti. Il caldo estivo, potrebbe peggiorare in maniera sensibile la vostra ragione, se ve ne è rimasta un pò in zucca. Come disse il simpatico Marketiello a Gerardo, è meglio che fumate. Marketiello, ti sarei grato se mi potessi ripetere l’esatta frase che hai rivolto a Gerardo, la trovo perfettamente adatta al rapporto che avete col fumo. Alex, ancora non ho capito se parli seriamente, oppure racconti barzellette. Comunque sia, mi fai scompisciare dalle risate.
E’ presto detto: le sopprimo come capita. Ogni volta, usando il massimo della crudeltà che riesco ad esprimere.
A volte le prendo a schiaffi ed altre volte usando l’antico metodo della lapidazione. Il tirare il collo è un metodo che non avevo ancora preso in considerazione… ma potrebbe piacermi…
Altre volte, come dici tu, le sopprimo con “avide tirate”: loro muoiono sempre, ma io perdo la partita…
Il metodo che uso più spesso, però, è il semplice ignorarle. Mi volto dall’altra parte e faccio finta di non sentire. Le sigarette chiamano, urlano, fanno il canto delle sirene di Ulisse, ma io le ignoro… Penso ad altro.
Suppongo che si tratti semplicemente della “forza di volontà” di cui parla Tommasino!
Per quanto riguarda il dubbio sul mio parlare seriamente oppure dire cavolate: non l’ho ancora capito nemmeno io. A volte parlo seriamente dicendo cavolate ed altre volte scherzo dicendo cose serie…
Anche adesso: chi lo sa cosa sto dicendo?
La vita senza un pochino di ironia sarebbe troppo scialba per i miei gusti. Non amo prendermi troppo sul serio e non lo faccio nemmeno con gli altri…! ;-)
Tommasino si scusa con Casper per l’istintivo scatto di nervi. I miei amici, dicono che sono troppo incazzoso, forse perché spesso alzo la voce con loro, quando mi arrabbio. Volevo precisare ad Alex che l’astinenza non è la causa dei miei scatti nervosi, sono propio fatto così, mi arrabbio, spesso ingiustamente, però poi mi pento. Vi raccomando, non fatemi incazzare, altrimenti mi arrabbio. Casper, lo so che scherzi sempre, ti chiedo di dimenticare questa odiosa parentesi. Certo, ci sono attimi della giornata che l’astinenza mi provoca un certo nervosismo, che definirei “tensione”. Smettere non è una passeggiata, i primi passi son duri. Come diceva Enrica, riportando, la frase di Michele, “Se non fumi non muori”. Quindi continuo nella mia impresa ….. grrrrrr ….. sono calmissimo.
Sei comunque un grande!
Parlo sul serio: avere il coraggio di dire quello che si pensa ed anche di arrabbiarsi, non è così scontato come si pensa. Ed ammetterlo è segno di onestà.
Anch’io sono abituato a dire ciò che penso e, se qualcuno mi fa arrabbiare, non ci penso su due volte a farglielo capire. Spesso uso l’ironia anche per “punire” chi mi fa arrabbiare…
Mi raccomando: continua sempre a bacchettarci!
Come dice (la) Enrica, le tue battutine taglienti ci aiutano e ci ricordano che i castelli di carta che ci costruiamo attorno al vizio del fumo altro non sono che trip mentali per evitare di prendere la tanto fatidica decisione.
Per il momento, vi stimo tutti perché voi la decisione di smettere l’avete presa. E anche se Enrica ogni tanto cade, almeno poi si rialza e bitta via il pacchetto (hobby un po’ costoso mi vien da dire)…
Io mi rifugio ancora dietro la mancanza di coraggio.
Attendo una tua perla di saggezza per superare anche quest’ostacolo!
Tommasino, non so di che tu parli. Non mi sento offeso da nulla, se tu te pare d’avermi offeso, fa come ti pare. Tanto, mi te rompo sempre le ciotole. Mi non so nulla di che tu parli. Mo vo a zonzo, po ce sentemo. Sta bono, te saluto.
Casper a Tommasino. “Fusse che fusse la vota bona!”. Chi è il grande attore che recitò questa frase? Scava nella tua memoria e fammi sapere. “Oggi è un gran giorno” chi lo disse? Sarà che sono un assiduo enigmistico, adesso, lasciatemi scervellare. Se qualcuno conosce le risposte, lo prego, non suggerisca. Tommasino, come ti suona?
Tommasino a Casper. Adesso che non fumo mi viene in mente il famoso motivo “Che bell’aria fresca”, ecco, come mi suona. Da dove scaturisce questo motivo? Se lo sai, non lo dire, romperesti la “Souspance”.
Tommasino a Casper. La prima frase? Nino Manfredi. La seconda, Il Dott. Zivago. Conta le caselle. Me ne è venuta in mente una altra “Che bella cosa …. Na iurnata e sole”, oppure “O sole mio”. Ce ne son tante, adatte al momento. Fermiamoci qui e accontentiamoci. Lo sai che cantare è più bello che fumare ….. Lo sai che i papaveri sono alti .. alti …alti…Ciao.
Tutto a posto, ho ripreso le mie abitudini giornaliere, in maniera normale, senza la sigaretta. E’ vero, senza la schiavitù del tabacco, si vive meglio, si respira meglio e non si emanano puzze di fumo stantio. Ho capito che a non fumare bisogna abituarsi. Per i pigri, viziosi, viziati anche in età adulta, deboli di carattere e di mente, il percorso diventa più tortuoso. Comunque le porte per smettere di fumare sono aperte a tutti, non riescono ad aprirle solo coloro che abbassata la maniglia, spingono la porta al contrario. Se il mio ragionamento sarà non gradito a qualche coniglio, accettero’ volentieri le contestazioni.
@Ruggero: pensi di riuscire a smettere con caffeè e croissant davanti al mare..e dopo? sigaretta…come cavolo pensi di farcela in ferie? non centra!!!
poi con il moijto…ad ogni modo spero tu ce la faccia..io non ce la faccio nemmeno con la palestra..mi è venuta la pancetta..ecc..ho ricominciato(5 sigarette al giorno…).Nemmeno con le immagini terribili dei pacchetti comprati in Spagna in ferie…
Ruggero risponde a Dav. La mia media giornaliera e di un pacchetto, però in estate, trascorro quasi tutta la gionata all’aperto quando sono libero dal lavoro ed lì che nasce il problema del pacchetto ++++. Quando lavoro, non è che posso uscire spesso a fumare e di solito non supero le 15 e a volte le 10 sigarette, questo accade nella stagione fredda, nella stagione calda, il discorso cambia. Fumo da circa trenta anni e infinite sono le volte che ho cercato di ridurre il consumo giornaliero, le sigarette riesco a ridurle, però dopo un mese, pian piano, ne fumo come e più di prima. In ferie, nella bella stagione, le mie giornate le passo all’aria aperta e l’estate scorsa mi sono accorto che superavo le 20 sigarette. Considerato che tutti i tentativi di ridurre il consumo giornaliero con la speranza di smettere, non sono serviti a nulla, mi resta una sola possibilità, “Troncare di netto”. Io ci provo: o la va, o la spacca. Se dovessi fallire il primo tentativo, proverò col secondo, col terzo ecc., se gli altri ci riescono, perché io non potrei farcela. Il primo del prossimo mese smetterò? Spero di non ricominciare col rimandare la cosa al giorno dopo. Quello che mi frega, è il solito ragionamento: e va be, per oggi fumo, smetto domani.
Ruggero, 87, 39 + spese postali. Credo che ti conviene tenerti il vizio. Ti costa di meno … Ahhhh..Ah… Ahhh…..
4.IO E ME
Eccomi seduto al mio piano di appoggio, per accorciare la parola, detto scrivania, per carità, qualcuno scrive, non dico che nessuno lo fa. Son passati cinque minuti (minuto più, minuto meno) e mentre sono mentalmente impegnato con Freecell (per i profani, Freecell non è un mio collega, è un solitario), Diego, il mio vicino, lo chiamo così perché nella stanzetta dove lavoro ci sono dieci scrivanie, se tutti scrivessero, la Bic sarebbe miliardaria, forse lo sarà pure, ma certo, non per merito dei miei colleghi. Come mia abitudine, salto da pali in frasche, tornando a Fricell, mi sto veramente impegnando, per raggiungere almeno 3 partite senza perdere mai, è da anni che ci provo, ma due consecutive non le, vinco mai. Nel frangente in cui mi trovavo, Diego mi sussurra a voce altissimissima: “Andiamo a fumarcela?”. Spavaldamente gli rispondo, ma va là, con questo freddo, esco giu’ nel cortile, vacci tu a prenderti una polmonite. Beh, lui è andato, ignorando le mie parole e dicendomi con tono dispregiativo una frase che non voglio ripetere, perché è assolutamemte indecente. Ci crederete o no, io sarei uscito anche nudo a fumarmi quella sigaretta. Ma lui non lo sa.
Solo un idiota può perseverare nel vizio del fumo. Ahime! Io idiota lo fui.
Come mia abitudine, ogni fine anno do mie nuove. Augurandovi buone feste e felice anno nuovo e quindi di chiudere in serenita’ il 2015 e iniziare alla grande il 2016, arrivo di botto al nocciolo di questo mio commento. Col fumo ho proprio chiuso, non ci penso più e mi godo i giorni che passano come coloro che non hanno mai fumato. Rileggendo di tanto in tanto le fesserie che scrivevo, mi sembra che quello non ero io, però quelle fesserie sono state la mia scialuppa di salvataggio, senza, non avrei raggiunto l’altra riva. A tutti i commentatori di questo sito, nessuno escluso, auguro un felice anno nuovo (2016).
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Un grande “GRAZIE” a tutti voi.
3 giorni che non fumo. Sto scoppiando. Non fumo solo perchè non le ho in casa. Spero arrivi presto l’ora di andare a dormire. Oggi è veramente pesante
Ma non è che stiamo dando troppa importanza alle sigarette? Di solito più si parla di un problema più lo si ingigantisce. Sono la stessa del post sopra…30 sec fa la desideravo ardentemente e ora sono qui a scrivere di non ingigantire…bah..
Fosse facile, non fumerebbe più nessuno. Tranquilla, il problema è tanto grande che di più non lo puoi ingigantire. Comunque questo problema è risolvibile, se lo vuoi. Ciao
Hai iniziato questo tentativo, se poi, nel frattempo hai ripreso, non importa, puoi sempre ritentare. Sei partita bene, la tensione dei primi tempi rientra nella normalità, il successo del tentativo dipende dalla resistenza. Più si resiste alla voglia di riaccenderla e più ci si abitua a farne a meno. Ad un certo punto l’abitudine del non fumare, prevale sul contrario, se si raggiunge questo livello, si è sulla strada giusta e si può dire addio alla sigaretta. Prendendo come punto di riferimento la mia personale esperienza, ritengo che il desiderio di fumare è permanente, indelebile. Questo desiderio indelebile, non è però determinante nel risultato del tentativo. Come arrivo a questa conclusione? Rispondo a questo interrogativo affermando la mia personale convinzione che è la seguente: “Il vizio si perde nel momento in cui ci si abitua a non abbinare la sigaretta alla nostra quotidianità”. In buona sostanza, personalmente, non è una regola, affermo che puoi perdere l’abitudine a fumare, ma non il desiderio. Spero di esser stato chiaro, a volte anche io stento a capire le stranezze che scrivo. Perché scrivo? Perché mi piace. Ciao
Rispondo ad anonima del 20/01/2016. Datti un nomignolo, anonimo è troppo stitico. Detto questo, passo al discorso serio, ci pensi, proprio l’altro giorno mi sono imbarcato a Orion Serio (Bergamo), più serio di così, non posso. Son curioso di sapere come ti va, se ti va bene (ancora non fumi), il mio consiglio è: “Finché la barca va, lasciala andare”.
L’assurdo del comportamento della maggioranza e per essere più precisi, di quasi la totalità dei protagonisti di questo post, come, del resto di tutti i post, sparsi su Internet, è la superficialità e il menefreghismo degli scriventi. Essi inviano un loro commento e poi non danno più loro notizie, allora, constata questa anomalia, io mi chiedo, non sarebbe meglio che sprecassero il loro tempo in altri lidi. Queste persone, io le assimilo nella categoria dei perditempo. Perché li chiamo perditempo? Perché non hanno la benché minima intenzione di abbandonare il vizio del fumo. Perché scrivono? Perché non hanno null’altro da fare per occupare il loro tempo libero. Perché non vi dedicate a qualche sport, ce ne sono tanti, così fate qualcosa di utile e dilettevole. Vi piace fumare? Nessuno ve lo impedisce, se lo fate nei luoghi opportuni, e allora? Opportunatevi pure, però senza intossicare gli altri.
Gli episodi della vita quotidiana alimentano il mio pensiero, come la legna alimenta la calda fiamma del camino. Come la legna, nel camino, espande istantaneamente il calore dalle sue braci, così la mia mente elabora gli episodi quotidiani nel momento del loro manifestarsi. Dopo questa necessaria prefazione, arrivo al dunque. Oggi a tavola, come spesso accade, per esser più precisi, quasi quotidianamente, mia moglie, a fine pasto, mi presenta un dolce, proprio nel periodo in cui mi illudo di aver iniziato una dieta dimagrante. A parte il fatto che in tutte le mie diete dimagranti, l’unica cosa che perdo, e’ la pazienza, il dolce di oggi, ha fatto elaborare dalla mia fantasia, una eloquente analisi. L’oggetto di questa analisi trova una similitudine tra le nostre debolezze rapportate ai piaceri quotidiani. A tal proposito, ardisco nell’esporre questa mia teoria. Il goloso, al manifestarsi del diabete, riduce drasticamente il consumo di dolci, però, fino alla fine dei suoi giorni, mantiene inalterato il suo desiderio. Così come il fumatore, anche, smettendo di fumare, manterrà inalterato il desiderio di fumare, fino all’eternità. Se qualcuno ha elementi atti a smentire questa mia tesi, per me sarà un grande piacere confrontarmi.
Vero, si può smettere, però non si può smettere di desiderarlo. Fosse diversamente, sarebbe facile.
Ragazzi, siete troppo forti. Mi avete convinto a smettere di fumare. Da oggi dico, basta! Sapete? Mi avete convinto, smetto anch’io. Piccolo particolare, devo solo decidere la data. Questa cosa richiede una ponderata riflessione. A flessione avvenuta, vi farò sapere. Certo, la cosa, sarà un poco lunga, diciamo pure, lunghetta, comunque, tranquilli, solo il tempo di decidere quanto tempo ci vorrà per il verificarsi dell’evento. Fusse che fusse la volta buona. Ciao
Riflettendo su cosa posso pensare sui fallimenti di chi tenta di smettere, posso solo dire, senza prolungarmi in noiosi bla … bla che costoro sono sprofondati nelle sabbie mobili della loro illusione (di smettere). Chi, veramente spera di liberarsi dal vizio, deve stare attento a dove mette i piedi. Se il mio concetto non è stato chiaro, sono disponibile a schiarirlo.
Di tanto in tanto do mie notizie, non perché penso che qualcuno di voi si preoccupi di me, bensì, solo per un fatto informativo, per far conoscere il decorso degli effetti di astinenza dal fumo col passare del tempo. Sulla mia persona posso affermare che dopo quasi cinque anni da non fumatore, sono rimasto incredulo sulla differenza di qualità della vita tra un fumatore ed un non fumatore. In che cosa consiste questa differenza? Come termine di paragone poniamo di mettere a confronto una mela marcia con una mela sana. Il problema marginale che si presenta nel corso dell’abbandono del vizio del fumo è l’aumento di peso. Questo piccolo inconveniente l’ho risolto, perdendo quando mi è sembrato opportuno, i dieci chili di peso che avevo preso in più non fumando. Adesso faccio sport (Sci, pattinaggio e ciclismo) e lunghe camminate che sfrutto per le incombenze giornaliere, senza correre senza meta come un ebete. Cari lettori, mi congedo da voi, dandovi appuntamento verso la fine di questo 2016.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ti sogno ma non ti prendo.
Mia zia diceva, se fumi sei un coglione, se non fumi sei sei un marpione. Se ragioni, fattetene una ragione. Oppure sei proprio coglione?
Così diceva la mia zia, al ritorno dall’osteria.
Tra me e me, non c’erano altri, ho pensato. Non ci crederete, ma questa è la realtà, quale realta? Quella del pensiero, caspita! Forse voi non lo sapete, ma, personalmente ascolto senza riserve, ciò che dice il mio migliore amico, di lui, mi fido ciecamente. E’ grazie ai consigli del mio amico che ho smesso di fumare e di ciò gli sono profondamente grato. Quando mi disse, dai, smetti, non fare lo scemo, sapete cosa ho fatto? Ho smesso. La curiosità alberga in tutti noi. Vi sare chiesti, ma qual’è il suo migliore amico? Ebbene voglio esser sincero con voi, sapete chi è il mio miglior amico? …… Me stesso.
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Stamattina, al mio risveglio, mi son chiesto: ma il vero problema è quello di smettere di fumare, oppure di continuare a fumare. Considerato il prezzo del pacchetto e visto l’andazzo delle accise, ho capito che è più facile smettere. Qual’è il momento più propizio per smettere? Quando ti arriva la bolletta elettrica, è quello buono.
A buon intenditore, poche parole.
Un di, uno disse: meglio una gallina oggi che un uovo domani. E di rimbalzo io direi: meglio un pacchetto oggi che una sigaretta domani. Perbacco, mi pare che nella mia affermazione c’è una stonatura, cosa sarà? Chi ha testa lo capirà.
Sai? Ieri parlavo con l’amico del giorno, si, proprio quello che incontri passeggiando e col quale ti scambi qualche chiacchera per far passare il tempo. Lui mi disse, parlando del più e del meno, sto cercando di smettere, però mi sembra di non farcela, secondo te cosa potrei fare? Accendine un’altra gli risposi.
Ormai in questo post non si commenta più, come per tutte le cose c’è un inizio ed una fine, questo è il corso naturale di tutte le cose della vita. Però, chi ha smesso di fumare è curioso di conoscere le sensazioni che ognuno di noi prova col passare del tempo. Io adesso desidero rendere partecipi gli altri sulle sensazioni che il mio organismo avverte dopo quasi cinque anni di astinenza dal fumo. Il vizio del fumo, dal mio punto di vista è indelebile. Detto questo, io mi sento come colui che si è adattato alla condizione del non fumare, la sigaretta non la riaccendo perché, scusatemi però questa è una domanda a cui non so rispondere. Forse è per paura, direte voi … e di che, semplice, rospondo io, di morire.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ti sogno sempre.
Complimenti a chi ha sceitto l articolo mi ha aperto la realtà. davanti agli occhi io ho smesso di fumare da due mesi e mezzo e il mio era appunto una abbitudine. come quella descritta sopra .trovo molto utile che qualcuno. abbia deciso di rendere pubblica la cosa di modo che altri fumatori di questa categoria possano smettere
Marco, ciò che tu dici, io confermo, non per presunzione, ma semplicemente per esperienza vissuta. Rileggendo i miei numerosi e asfissianti commenti rido per le tante, proprio tante cretinate che ho scritto ispirato dall’istinto del momento. Però esse (le cretinate) sono state determinanti per il raggiungimento del mio obiettivo, cioè, smettere. Per i primi tempi di astensione dal fumo è importante distrarre la mente pensando a cose inventate dalla nostra fantasia, immaginiamo di trovarci in un mare in tempesta e di nuotare faticosamente per raggiungere la riva. La riva rappresenta la nuova abitudine del non fumare, quando la raggiungerai, sarà ls fine dei tuoi rapporti col fumo. Ti auguro una buona nuotata.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Perdonami, non ti sopporto più.
Ti sei mai posto la domanda …. Perché fumo? Fallo.
La semplice risposta, in senso figurativo e sostanzialmente reale, potrebbe essere ….. perché sono un CRETINO.
Ti sei mai posto la domanda …. Perché fumo? Fallo.
La semplice risposta, in senso figurativo e sostanzialmente reale, potrebbe essere ….. perché sono un idiota.
Sono perfettamente ed esattamente d’accordo con te su ogni singola parola.
Cari amici vicini e lontani, come diceva ii grande …… non ricordo il nome. A volte, i vecchi ricordi che scorrono nella mia mente senza alcuna logica, mi riportano tra i vostri remoti scritti che affascinavano la mia mente. Ormai non fumo più e non sento la necessità di scrivere cretinate per convincere me stesso che è facile smettere di fumare, come dice quello li, nel suo libro. È mio desiderio passare dalla mente alla carta le mie volubili considerazioni sulla sigaretta per il solo fatto di sapere come la pensavo ieri e come la penso oggi. Il mio percorso per smettere di fumare, lo vedo come una barzelletta, leggendo i miei commenti, rido di me stesso e mi dico …… vai avanti, cretino, che mi vien da ridere. Però, ridendo, ridendo, ho smesso. Una verità sul mio rapporto con la sigaretta, non riesco a nasconderla a nessuno e tanto meno a voi che se mi chiedete se dopo tanti anni sento il bisogno di fumare, non posso che, dirvi con sincerità ……. Si tanto, tanto, tantissimo.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Gli anni passano, ma il desiderio no.
Ogni tanto la nostalgia porta prepotentemente il mio pensiero ai ricordi del mio antico amore: la sigaretta. Se fumare è giusto o sbagliato ormai non è un mio problema. Se potessi, tornerei indietro nel tempo per ripropormelo. Se si avverasse questo sogno, che bello, potrei fumare per altri 50 anni. Sognare è permesso e nessuno può controllare e censurare i nostri sogni, almeno fino ai nostri giorni, più in là non si sa, però credo che il progresso della scienza ci toglierà anche questa libertà.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Fumare è brutto! Però è bello.
Ullalah, gente di questo strano, ma per me, dico, solo per me, straordinario e indimenticabile post, rieccomi anche se solo per la durata equivalente ad una stoppata di spumante, il botto e ciao. Alle mie cretinate ormai, chi le ha lette, ci ha fatto l’abitudine, del resto anche io mi ci sono abituato. Stasera, mentre navigavo alla cieca su internet, mi è balenata nella mente una idea strampalata ed eccomi qui. Ormai della sigaretta non me ne frega nulla (bohh … forse), l’ho sostituita con gli stecchini e mi trovo a mio agio. Il prossimo 5 Ottobre saranno 6 anni che non fumo e il mio sogno è quello di pensare che anche i miei compagni di ventura abbiano ottenuto lo stesso mio risultato, anche senza stecchino. Ciao amici miei.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Mannaggia, non riesco a dimenticarti.
…..Sto smettendo di fumare e voglio DAVVERO farti i miei complimenti……Sei un mito!!! Mai lette parole più azzeccate, accattivanti e drammaticamente sincere delle tue!!!😂😂😂🔝🔝🔝🔝😉😉😉😉
Come ho spesso ripetuto, ogni anno che passa mi sembra (è, con la E maiuscola) doveroso aggiornare i compagni di avventura sul proprio rapporto con la sigaretta. Ormai il vizio del fumo è solo un lontano ricordo del mio passato. Ormai mi sono tranqiillamente abituato a non fumare, semplicemente, la sigaretta non è un mio problema. È stata una grande sorpresa vedere un nuovo commento, in questo sito che ritenevo ormai mummificato. Di chi è questo commento? Di Sabrina che sembra dare nuova linfa a una pianta secca. Sabrina, a me piace scrivere per incoraggiare coloro che vogliono smettere, a smettere. Il tuo commento non dice da quanto tempo non fumi o cerchi di non fumare. Mi piacerebbe riprendere a scrivere cretinate al seltz, comunque frizzanti, ma se tu non dici nulla, come faccio a farti compagnia in questa tua impresa che pur sembrando impossibile, impossibile non è?
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Ciao a tutti.
Alle volte trovo gradevole andare indietro nel tempo, questa volta dove vado a cascare? Nel quadernino, chi ci pensava più, però, mi piace. Adesso, così, improvvisamente, forse perché stamattina ho visto due vecchietti come me che fumavano famelicamente con evidente goduria la sigaretta, mi sono chiesto di botto, ma come ho fatto a smettere?.. Per il bene della mia salute? No, perché da fastidio a mia moglie? No, è allora perché?.. Senza perder tempo è all’istante ho trovato la risposta, ma sì, caspita, è il prezzo del pacchetto. Col cavolo che torno a riempire le tasche del fisco, ormai sono quasi sette anni che non fumo e i soldi che avrei dato a loro, me li son pappati io e mi pappo anche quelli del futuro, alla facciazza loro.
Questa rimpatriata con voi, mi fa tornare più giovane di sette anni, è stata una bella passeggiata indietro nel tempo. Un grande ciao a tutti voi.
DA qualche parte c’è una sigaretta per me? Perché sei tanto cara? Nel prezzo intendo e non altro.
com’era la storia del cambiamento? se riconosci lo status quo e ti muovi verso un altro “luogo”, mèta del cambiamento, di cosa hai bisogno? della paura dello status quo e del desiderio che ti muove verso la mèta. Ergo, ho voglia di un pacchetto intero, ho desiderio di fumare come se non ci fosse un domani ma proprio per quello che qui hai scritto, e che ho molto apprezzato, voglio smettere di fumare. Nelle tue parole non c’è la paura, quella è una roba mia: perché non riesco a contenermi quando fumo e questo mi spaventa, supera la mia capacità di autoconservazione. Non smetterò mai, forse, di essere una fumatrice. Però posso provare a smettere di fumare. Grazie
Nelle tue ultime due righe scrivi “Non smetterò mai, forse, di essere una fumatrice”. Queste tue parole le immagino come se fossero il mio specchio che quando mi ci guardo mi dice: “Bravo, hai smesso di fumare pur restando un fumatore”. Ciao
DA qualche parte c’e una sigaretta per me? Anche se non ti fumo, sei sempre nei miei pensieri.
Come filosofo, anche se vedo il mondo in maniera antropologica rapportata bene, o male all’odierna concezione materialistica, ho da obiettare su quasi tutti gli interventi su, questo sito che ritengo antropologicamente strano. La Chiara col suo status quo che cerca la meta o non ho capito bene cosa. Quel Michele che si esprime in maniera anomala come ad esempio dice che ha smesso di fumare ma è rimasto un fumatore, ma insomma, mi chiedo se fumi o non fumi? Per correttezza verso la cultura, cercate, di essere più chiari nell’esprimere il vostro pensiero. Anche io ho fumato, adesso non lo faccio più, punto.
Orevoir
Mi aggrada che gli interventi di questo sito destino anche gli interessi dei filosofi, perché essi sono alla base dei vari rami di studio della psicologia, vedi psicoanalisi, pschiatria, psicometria, ecc…ecc.. . Comunque, secondo il mio modesto parere, ciò che mantiene ancora attivo questo sito è la molteplicità degli interventi visti nella loro diversità di espressione. Se mangeresti ogni giorno pasta e fagioli, senza nulla togliere a questa fantastica pietanza (provala con aggiunta di peperoncino), ti stuferesti. Adesso, senza dilungarmi in altri discorsi che sfiorano la sostanza del nostro discorso, cerco di ritrovare la corretta via, come diceva quello lì. Praticamente è la varietà che mantiene vivo questo sito e adesso anche tu, volente o dolente, ne fai parte. Prendiamo ad esempio, tra gli stravaganti interventi che ornano il nostro sito, quello di Chiara Organtini, caro Romanini, ci hai capito un qualcosa? Io no.
DA qualche parte c’è una sigaretta per me? Fumare o non fumare, questo è il problema. Fortunatamente non più mio.
Questa è una delle tante volte in cui cerco di smettere, ma poi puntualmente ci ricasco. Ho dato una occhiatina ai commenti di questo post, molto superficiale perché essendo numerosi mi serve il giusto tempo per leggerli tutti, o quasi. La cosa chi mi dà veramente fastidio è il fallimento dei miei tentativi, a volte ho resistito anche due settimane, però è stata fatica sprecata. Adesso ho deciso di non riprendere la sigaretta prima di aver letto e ponderato in maniera adeguata i commenti che riterrò più interessanti. Se non altro, questa può rivelarsi una buona scusa per superare quell’ attimo di debolezza che convince il nostro io a riaccendere. Stiamo a vedere.
Tempo addietro ho scritto delle storie nate dalla mia fantasia, chi è nuovo in questo sito, potrebbe leggerne qualcuna, o tutte, comunque come meglio gli aggrada. Scrivere quelle storielle che potrebbero apparire futili, per la mia persona, al contrario, sono state di grande utilità, perché hanno contribuito notevolmente (parere soggettivo) a farmi smettere di fumare, la sigaretta e tutti i suoi derivati, mi sono indifferenti. Adesso, finalmente mi sono liberato da quella terribile schiavitù, nel senso che le mie azioni quotidiane non sono condizionate dai venditori di fumo. Partecipare ai forum, qualunque essi siano, aiuta e non poco a raggiungere la propria metà, provare per credere, isole comprese. Ciao
Mi faccio risentire, il fatto di non fumare più, forse mi rende nostalgico di quella cosa che mi piaceva tanto, indovina che! Adesso che ho finito di scalare la montagna, non rischio, per scendere prendo la funivia, perché altrimenti, se casco son dolori. Il pacchetto costa sempre di più e la qualità è sempre meno. A giudicare dalle voci che corrono in giro, pare che ancora c’è qualche fumatore che non vorrebbe fumare. Ormai ho la sensazione che gli schiavi del monopolio son pochi e questo è il motivo per cui si dialoga raramente. Meglio così, vero? Ciao compagni di viaggio.
Carissimi, anche se non ci conosciamo, son sicuro di conoscervi. Non invio i miei auguri natalizi singolarmente, a tutti voi, per motivi legati alla disponibilità del mio tempo, come ben sapete, sono intellettualmente molto impegnato. Fatta questa breve premessa, avendo perduto il filo del discorso, torno al presente. Come potrei far passare queste feste, fine 2018 e inizio 2019 senza salutarvi? Detto, fatto, tantissimi auguroni a tutti voi.
Da qualche parte c’e una sigaretta per me? Da più di sette anni non fumo. Il vizio l’ho perso, il desiderio no.
Ormai questo sito con i relativi commenti appartiene al passato, chi è stato attore di questa bella commedia ormai ha altri interessi, col passare del tempo anche noi cambiamo, questo è l’andazzo naturale dell’essere umano. Con questo mio dire, mi sembra di evidenziare che il trascorrere del tempo fa da timone alle direzioni che prendono i nostri desideri che sono direttamente collegati a ciò che pensiamo ci piacerebbe fare. Comunque, a prescindere da considerazioni logiche oppure astratte, pensa come ti pare, io persevero nell’aggiornarvi sui miei rapporti con la sigaretta, perché la conoscenza delle reazioni all’astinenza dei vizi, qualunque essi siano, può essere di aiuto alla scelta dei possibili rimedi. Tornando al presente, dopo questa breve escursione nel passato, mi limito semplicemente a dirvi che non accendo più sigarette dal 05 ottobre del 2011. Le reazioni di coloro che tentano di liberarsi dai vizi nocivi, qualunque essi siano, è di aiuto allo studio dei relativi rimedi da prendere. Questo è il motivo per cui a cadenza quasi annuale faccio sentire la mia presenza su questo sito che a chi pensa in maniera superficiale può apparire strano. Ciao….ciao
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Realmente no, nella fantasia si.
IL 5 di questo mese (Ottobre 2019), è stato l’ottavo anniversario del mio addio alla sigaretta., mi dispiace che non ho avuto più notizie sull’esito dei Vs tentativi, Comunque, anche se sono passati un po’ di anni, ho un bel ricordo di voi tutti. Ad alta voce dico ciao a tutti voi.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Anche se ti desidero sempre tanto, non ho più voglia di te.