Un’idea per Torino
29/11/2010
Sulla candidatura a sindaco di Torino, anche alla luce di quanto accaduto a Milano, io penso che nel Pd la questione andrebbe impostata a partire da tre banali constatazioni: 1) che con la società civile si è già dato; 2) che con invenzioni, mimetismi e trovate pubblicitarie più o meno originali, pure; 3) che la migliore idea per Torino è la più semplice, e fa anche rima, perché si chiama Fassino.
D’altra parte, se è il Pd a comunicare per primo l’idea che i suoi dirigenti, anche al massimo livello, non valgano un preside, un architetto o un professionista qualsiasi, come potranno mai pensarlo gli elettori, che valgano qualcosa quei dirigenti, e pure quel partito?
4 commenti
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Cerchiamo magari un altro Carpanini, uno bravo, inserito nella città e non usurato ma,
please,
lasciamo perdere Fassino, perché fa la fine di Rutelli a Roma.
Io lo apprezzo e lo stimo, ma ha l’età per fare il padre fondatore del partito.
Si faccia una bella fondazione come D’Alema e dia un bell’esempio di ricambio.
A dire il vero mi verrebbe da chiedermi se all’ombra di Chiamparino, in giunta, non ci siano persone all’altezza. Il vero ricambio è far crescere persone valide, non un incarico onorifico a fine carriera.
Un’idea per Torino. Prendere atto che un “rettore qualunque” puo’ valere piu’ di Fassino.
Un’idea per Milano. Prendere atto che se il PD lascia piantare a Vendola la sua bandierina su Pisapia preferendogli un “architetto qualunque” allora merita di sparire in un oppiaceo oblio.
Se la moglie avesse fatto un altro mestiere, magari nella società civile quella che ha già dato, forse potrebbe essere presentabile. Per stare vicini cosa la proporrà per un assessorato?
L’ostinazione della Bresso peraltro peserà anche alle Comunali. Purtroppo.