Pluralismo dell’informazione
Con il leader ci sono tutti i dirigenti. (…) Ma le assenze contano quanto le presenze, anzi di più. Lassù non ci sono né Sergio Chiamparino, né Matteo Renzi, né Nicola Zingaretti. Cioè i tre esponenti che sono in cima al toto-segretario del futuro. (…) E pensare che un tempo per la foto di gruppo con i dirigenti del partito e il segretario si sgomitava. Ora non è più così: anzi, i possibili leader del futuro si defilano. Renzi, addirittura, percorre solo pochi metri del corteo e poi se ne va: “Spero che il Pd passi dalla protesta alla proposta e viva libero dall’ossessione di Berlusconi”.
Maria Teresa Meli, Corriere della sera
Lui, Matteo Renzi, si fa vedere solo all’inizio del corteo, toccata e fuga. Giusto il tempo per capire che l’aria che tira non è granché e leggere qualche cartello del tipo: “Renzi ad Arcore, Bersani a Palazzo Chigi”. O anche: “Se questi sono i ‘giovani’ ci teniamo i vecchi…”. Gentili, educati, “perbene”, come li definisce Nicola Zingaretti, questi del Pd, ma sul palco, alla fine, ci andrà, a nome dei “rottamatori”, Pippo Civati. Renzi evita così fischi sicuri: “E’ una giornata importante ma devo scappare. Ho un appuntamento con Benigni”.
Alessandra Longo, Repubblica
dire che renzi possa essere un futuro leader del pd va contro tutti i miei principi. Ma è mai possibile che quando ce n’è bisogno non ci sia mai un sacchetto per vomitare?