Come smettere di fumare senza volerlo /3
Bene. E’ l’una e mezza del mattino di lunedì 3 dicembre 2012, Pier Luigi Bersani ha appena vinto le primarie del centrosinistra, non fumo una sigaretta dal 17 agosto 2010 e questo mi sembra proprio il momento giusto per riprendere il discorso cominciato qui (e proseguito qui). E’ una specie di impegno che sento di dover rispettare con la piccola comunità che si è formata spontaneamente nei commenti al primo post, scritto appena tre giorni dopo aver fumato l’ultima sigaretta, e solo in minima parte trasferitasi nel secondo, scritto quando i giorni di astinenza erano diventati centoventisette (e lo capisco: i fumatori sono abitudinari). Non farò quindi riassunti delle puntate precedenti, se siete interessati potete rileggervele cliccando sui relativi link, ma sinceramente non ve lo consiglio, a meno che non abbiate molto tempo da perdere.
La differenza fondamentale con l’ultimo post che ho scritto sull’argomento è che non sono più in grado di dire esattamente da quanti giorni non fumo. Non tengo più a mente il numero, e non ho più nemmeno alcun foglietto con annotati risultati parziali e date per aiutarmi a tenere il conto, perché fondamentalmente non sento più l’impellente necessità di rimotivarmi ogni minuto. Anzi, mi sento di poter dire che il pensiero della sigaretta, almeno a livello cosciente, ormai attraversa la mia mente piuttosto di rado. Forse esagero, ma direi che può capitare che io non pensi alle sigarette neanche una volta nel corso di un’intera settimana, forse pure due.
Anche i sogni in cui ricominciavo a fumare sono scomparsi quasi del tutto (sia quelli in cui ricominciavo a fumare per sbaglio, sia quelli in cui ricominciavo a fumare in seguito a un lungo e articolato ragionamento che al risveglio non riuscivo mai a ricostruire). Forse potrei dire semplicemente che ce l’ho fatta, che ho smesso di fumare, ma non credo sia solo la scaramanzia a trattenermi. Il fatto è che a rileggere quello che scrivevo all’inizio, mi sento un po’ a metà strada. Ora non escludo più di poter dire un giorno di avere smesso non solo di fumare, ma di essere un fumatore. E’ solo che non sono sicuro che quel giorno sia già arrivato. Ci vorrei pensare ancora un po’ su, ecco tutto. In fondo, smettere di fumare è più una cosa che mi è capitata che una scelta consapevole (è stata una mia scelta consapevole, certo: ma quante scelte consapevoli mi sono rimangiato nella mia vita, a cominciare dalle venti o trenta volte in cui avevo smesso di fumare prima dell’ultima?). Questa volta, probabilmente per l’incrocio di mille circostanze diverse, è capitato che andasse così. E ho smesso. O forse dovrei dire: non ho ricominciato.
Razionalmente, in qualunque momento ci pensi, vedo solo lati positivi. Soprattutto perché ripenso alle sofferenze indicibili che ho passato per arrivare fin qui. E a tutte le volte che ho attraversato quell’inferno senza arrivare da nessuna parte. Ma certo se ci penso per qualche minuto in più, se ci penso bene come sto facendo adesso, devo dire la verità: un po’ di nostalgia la sento ancora. So che non ha nessun senso, ma adesso è così, è proprio come un grande amore perduto: vorrei provare quella sensazione un’ultima volta, soltanto una. Salutarla come si deve. So che non è possibile e questo aumenta la nostalgia per il tempo in cui potevo, sempre, in qualsiasi momento.
Però alla fine queste sono sensazioni passeggere, che mi prendono quando me le vado proprio a cercare, come stanotte. E non mi sono messo qui a scrivere per lanciare un invito alla depressione. Al contrario. Per esempio, erano mesi che non soffrivo più di insonnia. E probabilmente prima che passi un’altra notte a scrivere di queste cose ne passeranno molti di più. Questo però era il momento giusto, perché oggi, bene o male, tante persone sono andate a dormire piene di speranze. Ma io avevo un debito da saldare con i 141 commenti che non ho ancora nemmeno finito di leggere. E allora ho pensato che prima di andare a dormire potevo provare ad abbozzare una risposta sola per tutti, o almeno per tutti quelli che ho letto finora. E la risposta è sì, ho tenuto duro: non ho ancora ricominciato. E non è così male, davvero, il paesaggio che ti aspetta, appena fuori dalle fiamme dell’inferno.
Capua Michele a Ciccio: Stai tranquillo, non intendo invadere anche il tuo nuovo post con i miei commenti, questo è l’unico e solo, quindi lascio ampio spazio ai nuovi dialoganti che si possono sbizzarrire con i loro commenti che spero siano almeno un pò coloriti, quelli anemici, annoiano, me di certo. Fatta questa breve premessa, vorrei, anzi voglio, dare qualche mio giudizio sui tre post per fumatori. Il primo è stato quello che mi ha invogliato a scrivere perché è colorito e a suo modo provoca il lettore e lo invoglia a dialogare, così è stato per me che non sono stato avaro di commenti. Ormai (mai dire per sempre) i miei problemi con la sigaretta sono risolti e non sto a ripetere le stesse cose. In questo tuo ultimo commento, non condivido il punto in cui sconsigli la lettura delle PUNTATE PRECEDENTI, al contrario di Te, dico ai nuovi dialoganti di leggerle perché riportano esperienze interessanti e soprattutto colorite (le mie), leggetemi e non ve ne pentirete, al massimo vi pesterete la testa al muro, vi raccomando, con cautela. Nel post dove ho scritto i miei pochi commenti, forse un pò più di pochi, quasi tutti, mi sono già congedato. Adesso mi congedo anche da questo, ringraziandoti per avermi aiutato nella mia lotta contro il fumo, lo scrivere ha contribuito in modo rilevante a farmi scaricare la forte tensione provocata dalla mancanza della sigaretta. Il mio consiglio a chi ha iniziato la scalata per smettere di fumare è questo: scrivete, scrivete e scrivete. Se la scalata si fa in cordata è più facile raggiungere la vetta. Ciao a tutti, Ciccio, dimenticavo, in questo post ancora siamo io e tu e non possiamo neanche dire che siamo soli col cane.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Buon proseguimento. Adios
In bocca al lupo
Capua Michele a Ciccio: Tantissimi auguroni per un felice e produttivo 2013 a Te e a tutti coloro che ti vogliono bene. Ciaooooo
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? …… Ciccio …… dov’è????
Bravo! Bravo!! Bravo!!!
il fumo non provoca in tutti la stessa dipendenza. A questo punto ne sono certa.
Io ho smesso definitivamente quando aspettavo il mio primo figlio (circa 5 anni fa) e ho provato di recente quel piacere, forse un po’ perverso, del saluto dell’ultima volta, “come si deve”. Forse perchè le fiamme del mio inferno non erano state così soffocanti.
Poi sono stata un po’ male, per senso di colpa, per autodelusione. Ma non sono ricaduta, non mi sono ancora ricomprata un pacchetto. E nemmeno tabacco e cartine.
Qualche notte ho sognato di fumare, spero che non accada più.
Io ho smesso la prima volta alla soglia dei 30 anni, perché la mia ragazza mi disse che non voleva che fumassi. Quando, dopo cinque anni ho ripreso, era perché mi aveva lasciato. Poi una seconda volta ho smesso per circa un anno, e adesso da due anni fumo. ne ho 43.
Vorrei smettere, ma attraverso una brutta fase della mia vita… E ho paura di ingrassare. inoltre, dovendo scrivere, non riesco a concentrarmi senza fumare..
Capua Michele, considerazioni. Avevo detto che non era mia intenzione invadere anche questo post, tranquilli, scrivo solo qualche riga e poi basta. Ogni persona che ha partecipato ai commenti nei singoli post, a distanza di tempo e periodicamente (una volta l’anno) dovrebbe descrivere le proprie emozioni, se ancora non fuma e dovrebbe dire il perché, se ha ripreso a fumare. Personalmente, vi aggiornerò annualmente sul mio rapporto col fumo, solo in questa maniera possiamo aiutarci. Se scriviamo un commento e poi svaniamo nel nulla, non siamo di aiuto né a noi stessi e né agli altri. Francesco Cundari è di aiuto ai suoi lettori, perché periodicamente, attraverso i suoi quadernini li aggiorna sui suoi rapporti col fumo, se non facesse in questa maniera, i suoi quadernini perderebbero la loro utilità, cioè non servirebbero a nulla. Io non fumo da quasi trenta mesi, ho smesso il 5 ottobre 2011 e questa è una data che ormai è impressa in modo indelebile nella mia mente. Non sento più il bisogno di accendere la sigaretta in corrispondenza di ogni azione della mia giornata e ho ritrovato il gusto della vita. A volte sento il bisogno di fare qualche tirata, perché è come se avessi un vuoto dentro di me, solo per riempire questo vuoto e non perché abbino questo desiderio a qualche azione quotidiana. Praticamente, ogni tanto sento come un vuoto dentro di me, però non mi sfiora neanche l’idea di colmarlo riaccendendola (la sigaretta). Mi scuso con i miei lettori se in passato ho abusato con l’uso dell’ironia, però essa (l’ironia) mi è stata di grande aiuto e con la mia provocazione ho dialogato con più persone. Il primo quadernino, ha avuto più commenti proprio perché era ironico e provocatorio, il secondo e il terzo pur essendo scarni di commenti, sono essenziali per rendere vaiido il primo perché ci fanno conoscere le reazioni di chi ha smesso, col passare del tempo. Ciao a tutti
Da qualche perte c’è una sigaretta per me? A risentirci nel 2015.
Questi post sono assolutamente meravigliosi, infondono speranza…. Io ho 22 anni e fumavo da 6 anni quando, 10 giorni fa, ho provato il secondo tentativo di smettere con l’ausilio dei cerotti…. Ma ahimè, la nostalgia mi logora…. Nn so se riuscirò a tener botta ma me lo auguro con tutto il cuore.
Ancora tanti complimenti e un abbraccio!!
Ninetto ad Aryene. Provengo da “Quadernino/1”. Capua Michele mi ha deviato su “Quadernino/3” per leggere il suo commento annuale e così ho inciampato nel tuo. Ancora mi restano otto sigarette nel pacchetto e mi propongo di non comprarne più, nel senso che oggi, giorno di ferragosto me le fumo e poi basta. Dal 16 Agosto intendo iniziare una gara di resistenza con te. Ti farò sapere. Che vinca il più forte. Ciao …. povero mè.
Ieri a mezzanotte ho fumato l’ultima delle otto sigarette. Ho detto a me stesso, basta, non le devo più comprare. Si può morire a causa della fame, della sete, della mancanza di aria da respirare, di incidenti, eccetera …. eccetera. Certo, è che non si può morire per mancanza di sigarette. Adesso le sigarette mi mancano perché non le compro. Non fumo da dodici ore e 15 minuti. Cosa mi accadrà prossimamente sarà il tempo a deciderlo. Vi darò notizie sugli eventi che affronterò da non fumatore, tra una quindicina di giorni. Da ora tratto me stesso come se fossi un antipatico bambino capriccioso che vuole il pacchetto. Bay, Bay.
Son trascorsi quasi 18 giorni dal momento in cui ho smesso di fumare, alla mezzanotte di oggi tre settembre, saranno esattamente 18. Ancora sono in gara, la mia è una gara virtuale con chiunque ha iniziato la sua battaglia contro il fumo. Ho letto infiniti commenti relativi all’argomento e le mie sensazioni non si discostano molto dal loro contenuto. La mia è una lotta contro me stesso, perché una parte di me mi spinge a riprendere, mentre l’altra si oppone energicamente e fino ad oggi la lotta si sta svolgendo a pari merito. Questa è una lotta più dura e dolorosa di qualunque altra (Ring, lotta libera, Karate ecc.) perché il nemico è invisibile ed è sempre ad un passo dalla vittoria. Il nemico invisibile indossa le vesti del desiderio (Il fumo) e martella ad intervalli la porta della sala dei bottoni del nostro cervello. Cerchiamo di gestire con sapienza la nostra sala dei bottoni perché solo da essa dipende il risultato di questa lotta. Adesso, sorvolando le mie fatiche (astinenza), esprimo solo una delle contentezze derivanti da questa mia faticosa ma eccitante esperienza, finalmente non devo uscire fuori per accendermi una sigaretta, chiedendo come un ebete il permesso ai miei interlocutori del momento. Se scriverò altri commenti, descriverò le sensazioni che mi hanno accompagnato nel mio cammino. Non vorrei annoiarvi dilungandomi con discorsi noiosi e così, mi congedo dalla Vs lettura. Bay, Bay.
Quante storie, se non vuoi fumare, non fumare e piantala lì. Ok
Adesso son quasi tre mesi che non fumo, avevo iniziato in maniera ridicola con una virtuale gara, ma la realtà non è fantasia, ho capito che con il vizio del fumo non si scherza. Ogni giorno che passa, quando chiudo gli occhi per entrare nel mondo dei sogni, mi sento nella veste di un guerriero che ha vinto la sua battaglia giornaliera con il grande antagonista, il vizio del fumo, che immagino con l’icona di un teschio con la X con il mio piede sopra e il mio braccio destro che sventola la spada in segno di vittoria, nell’Arena della vita. Non parlo delle mie nuove sensazioni, sarei monotono, sono simili o uguali a quelle che potete leggere in milioni di commenti in Internet, se lo facessi, sarei monotono, palloso per essere più esplicito. Penso di darvi mie notizie in prossimità delle vacanze di natale, solo se continuo a sventolare la mia spada, altrimenti ….. mi vergognerei.
Ninetto ho smesso anch’io di fumare il 18 agosto 2014. Ancora è faticoso, talvolta sembra impossibile, un inferno Non vai più nè avanti, nè indietro. Mi ha aiutato moltissimo questo blog, in particolare Michele nel quadernino 1. Andavo in giro pedalando sulla mia bici, nella depressione più nera, ma sorridevo pensando ” C’è una sigaretta per me ? ” e subito dopo ” Ma che drogata “. Siamo così, noi fumatori, ma la sigaretta bisogna pur lasciarla, non si può fumare tutta la vita
E voilà, eccomi qua, io son Ninetto l’ex fumatore perfetto. Norat, ti ho letto adesso, personalmente vagabondo nel quadernino 1 perché è il più frequentato, senza nulla togliere agli altri quadernini, in offerta: due al prezzo di tre, o no, forse il contrario. Comunque, tralascio i ragionamenti complicati e vengo al dunque. Io e te, per caso, i casi son tutti strani, abbiam chiesto il divorzio alla sigaretta, quasi nello stesso giorno dello stesso mese, io il 17 e tu il 18 Agosto dell’anno 2014, per un pelicchio non abbiam fatto il gemellaggio. Il mio divorzio dalla bella (la sigaretta) è stabile e non sottoposto a tentennamenti, il tuo non lo so, ciò dipende da qualche fattore che di seguito mi accingo a spiegarti, apri bene le tue orecchie. Nella impari lotta tra fumatore e sigaretta, dico “impari” perché Lei (la sigaretta) è la più potente, prevale e decide il podio un solo fattore: IL CARATTERE. Il carattere vince se è forte: il carattere forte appartiene agli uomini. Il carattere perde se è debole: il carattere debole appartiene agli ominicchi. Per l’altro sesso, le donne, è, la stessa cosa, le potremmo definire, come altro non si può: donne di carattere e donne senza carattere. Per essere ancora più chiari, potremmo dire: se hai le palle smetti, altrimenti no. Adesso ti saluto e continuerò il mio ragionamento più in là, il mio cervello funziona come quelle batterie che fanno camminare a più non posso i pupazzetti, però, anch’essi prima o poi perdono l’energia. A proposito, tu, adesso fumi o non fumi, cioè, appartieni alla categoria degli uomini, oppure appartieni a quella degli ominicchi?
Io adesso non fumo, mercoledì ( primo giorno di quaresima ) saranno sei mesi, ma appartengo alla categoria delle donne un po’ depresse. Nell’ultima settimana ho ripetuto molte volte ai miei famigliari : ” Se continua quest’ansia .. io riprendo “. Ma nulla è come prima, bisogna ricostruirsi e neanche il fumare sarebbe più spensierato. Certo che ci vuol carattere, ma credevo fosse più semplice.
Ciao.
Nessuno può convincerti a non riprendere la sigaretta, è una decisione personale, assolutamente soggettiva e dipendente dalla tua forza di volontà. Anche io ho gli stessi sintomi, ad esempio se una cosa mi va bene, ho una voglia matta di fumare e se mi va male è la stessa cosa, se c’è il sole ho voglia di accendermi la sigaretta e se piove è la stessa cosa. Però comincio a perdere certe abitudini legate al fumo, se prendo il caffè o dopo il pranzo non penso più alla sigaretta. Il primo mese appena finivo di pranzare, istintivamente mi alzavo dalla tavola per uscire fuori a fumare, poi tornato alla realtà tornavo a sedere al mio posto a tavola, pensando, ma sono scemo? Le abitudini si perdono pian piano, per questo motivo smettere è difficile, se così non fosse, sarebbero in pochissimi a fumare. Riguardo al mio tentativo, voglio essere severo con me stesso perché dall’esperienza di altri ex fumatori, so che arriverà il giorno che condurrò una vita normale e qualitativamente migliore. Se altri miliardi di fumatori, nel mondo, sono riusciti a smettere, perché a me dovrebbe essere impossibile, anche se non sono un genio, non voglio paragonare il mio cervello, con una cacatina di passerottino. Se riprenderò a fumare, non mi sputerò in faccia guardandomi allo specchio, mi farò sputare realmente da qualche persona disposta ad esaudire la mia richiesta. Per adesso, consumo sempre stecchini, ne tengo sempre qualcuno in tasca. Come ho detto nel mio commento precedente, solo cinque, fra cento persone che tentano di smettere, superano i dodici mesi ed io devo essere tra questi cinque, non mi voglio vergognare quando mi guardo allo specchio.
Alla prossima puntata, la telenovella continua.
Dimenticavo di dirti che l’astinenza dal fumo non è causa di depressione. Tu confondi la sofferenza fisica e mentale con la depressione. Ad esempio io, soffro con la mente e con il corpo, però non sono depresso, anzi il contrario. La stessa cosa vale anche per te. Se ripassi nella mente la tua giornata passata, ti accorgerai che ci sono stati momenti in cui la sigaretta è stata assente dai tuoi pensieri e più passa il tempo e più il desiderio di fumare si affievolisce.
Rieccomi, le pile del mio cervello si son ricaricate un po e così riprendo il discorso che avevo interrotto. Quando scherzo, scherzo, quando non scherzo, scherzo lo stesso. Come succede a te, anche io, in certi momenti della giornata ho una irresistibile voglia di accendermi una sigaretta, quando mi capita, giocherello con uno stecchino tra le dita che a brevi intervalli tengo tra le labbra. Per superare quei momenti, impegno la mia mente altrove, oppure ad esempio, se possibile faccio un giro in città con la bici o altre infinite cose dettate dalla fantasia, la mia non ha confini. Ciò che più mi da la forza di resistere alla tentazione è il pensare quanto veleno ho risparmiato in questi mesi passati al mio organismo, con i benefici che non ti elenco, perché se ancora non fumi, anche tu li sai. Da una parte il mio organismo insiste a farmi fumare (in quei momenti della giornata), però dall’altra parte della barricata io lotto con i mezzi appropriati, assolutamente non voglio entrare nel cerchio degli ominicchi. Anche io uso spesso la bici e nelle belle giornate mi piace pedalare fuori città, quando fumavo, durante le soste, dopo il caffè al bar immancabilmente mi gustavo la mia sigaretta, stranamente adesso non ne sento la mancanza e prima di riprendere a pedalare, faccio un profondo respiro di aria pura. Da una statistica che ho letto navigando con Internet, ho letto che solo cinque fumatori su cento riescono a superare il primo anno senza fumare e io pretendo di trovarmi tra questi cinque dopo il mese di Agosto di questo anno, assolutamente.
Alla prossima
No, guarda credimi è proprio vedere nero, ti sembra di non farcela, come se la sigaretta fino ad ora ti avesse preservato dalle sfighe che ora si abbattono su di te. Ma è anche vero che la sofferenza è fisica e mentale e causata da una mancanza. Certo il percorso è difficile, estenuante e alla fine se ce la farai non potrai neanche festeggiare con una bella fumata. Mi rendo conto che questo vizio è devastante. Comunque se fra questi cinque fumatori, due saremo noi… un bel successo. Dai!
Grazie.
Riporto le tue testuali parole, prese dal commento del 07.12.2014: ma la sigaretta bisogna pur lasciarla, non si può fumare tutta la vita. Questa è la realtà perché immancabilmente arriva il momento che il nostro organismo dice basta e restiamo in posizione perennemente orizzontale. A questo punto della nostra vita, intossicati come siamo, non abbiamo scelta, la parola “BASTA” o la diciamo noi o la dice la signora in nero con la falce nella mano destra o sinistra? Qual’è la morale della favola? O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra. Nel tuo ultimo commento, c’è una frase che mi infastidisce molto ed è questa: non potrai festeggiare neanche con una bella fumata. Personalmente non desidero festeggiare niente con una bella fumata, perché col fumo ho chiuso, certo, penso spesso alle belle fumate del tempo passato, però, guardando al futuro, vedo solo il lato negativo e devastante della sigaretta. Sono contento che aspiri a far parte dei cinque, affila spesso le armi perché la battaglia è dura.
Io son qui a rimare
non mi piace più fumare.
A fumar non mi rimetto
anche se cascasse il tetto.
Mangerei un bel capretto
sulla griglia cotto cotto
e le sue costolette
fumeggianti e pur croccanti
sotto i denti metterò
e a lei non penserò.
Sigaretta maledetta
tu non vali una cachetta.
Or mi son rasserenato
sarò cotto e pur mangiato
forse sono un po spostato.
Brutti scherzi il fumo fa
pur se balli il chà…chà…chà.
Chiedi a me come mi sento?
Da un orecchio non ci sento
e dall’altro è un’altra storia
che più tardi ti dirò
se il senno troverò.
E adesso è ora di finirla
per non essere proprio pirla
Abbiamo smesso sarà vero
per non andare al cimitero
Andremo in centro velocemente
senza siga nella mente
Potremo anche correre ovunque
davvero sereni dunque.
Ciao
Questo sì che è parlare
hai capito finalmente
come liberar la mente.
Forse pirla noi saremo
ma insieme vinceremo.
Stupidate ne diremo
e così ci distrarremo.
Se sul serio ci fermiamo
brutta via noi prendiamo.
A me piace divagare
per la pena alleviare.
Or mi aggrada di sognare
nel passato di fumare.
Un saluto or ti mando
non fumar ti raccomando
Grazie Ninetto, buonanotte.
Anche a te.
Hai ragione non è depressione è sofferenza fisica e mentale, ma adesso basta è primavera ed è proprio ora di mandarla a quel paese. Oggi sono andata in centro ed ho incontrato un’amica, mi ha detto ” andiamo a bere un caffè.. ma guarda che io fumo “. Peggio per te ho detto, ma ancora l’invidio.
Buona notte
Anche a me succede di invidiare coloro che capitano nella mia visuale con la sigaretta fumante. Credo che sia una cosa normale. Però è una invidia che dura solo un attimo perché rispetto ai fumatori, mi vedo in una posizione privilegiata perché loro si stanno avvelenando, io al contrario mi sto disintossicando. Non sempre sento invidia nei loro confronti, quando li vedo tremolanti dal freddo e spesso sotto la pioggia, fuori dai ristoranti o dai centri commerciali, mi fanno una gran pena. L’invidia che a volte proviamo in queste occasioni, in realtà è un ricordo dei bei tempi passati in cui ci gustavamo veramente la sigaretta, perché non c’erano gli attuali divieti, per il semplice motivo che nessuno, compresi noi, pensavamo ai gravissimi danni, talvolta letali, provocati dal fumo passivo. L’ex fumatore è colui che ha perso l’abitudine di fumare e non compra più le sigarette. Come fa capire Capua Michele nel quadernino 1,”la passione della sigaretta resterà sempre in te”. Personalmente, credo che anche abituandoci a non fumare, nei nostri sogni resteremo sempre dei fumatori e sognare di fumare non intossica. Adesso vado a nanna, buona notte.
Buona idea quella di sognare di fumare, ma anche basta, non pensiamoci più e voltiamo pagina.
Detto, fatto.
Buona notte
Da Ninetto per norat58. Non ci ho capito una pizza di ciò che vuoi dire. Hai detto, non pensiamoci più: a che cosa non devo pensare più? Poi dici, voltiamo pagina, ma se non sto leggendo una pizza, che ci devo voltare? La frittata. Detto, fatto: cosa hai fatto? Pasta e fagioli, riso e patate, chi capisce ciò che vorresti dire ha diritto ad un premio, ad esempio: una bambolina. Se poi non hai voglia di dialogare più con me, non c’è problema, se non mi scrivi più, io non ti rompo più. punto.
Buona notte e sogni d’oro, come la famosa camomilla.
Comunque, terrò aggiornati periodicamente i miei lettori (se ce ne dovessero essere) sull’andamento del mio tentativo. Qualcuno potrebbe avere questa curiosità: fuma o non fuma? Essere o non essere. La telenovella (La scalata di Ninetto) continua. Non si paga il canone.
Buona notte a chi è ancora sveglio.
Non ce l’avevo con te, intendevo dire a me stessa di non tergiversare più, di stare dalla parte dei non fumatori. Perché vacillavo, tremavo, stavo sul cornicione e ..confesso sono scivolata, ho fumato una sigaretta il 25 e mi è piaciuta, ma anche no. Ho capito che davvero una è pericolosa, ho buttato il pacchetto e ho temuto di soffrire da capo, ma mi son tolta la curiosità. Le sigarette non risolvono l’ansia. Bella scoperta.
Perché non dovrei dialogare con te?
Notte
Per norat58. C’è stato uno spiacevole equivoco (Mea culpa) perché nell’ultimo commento hai parlato al plurale ed io l’ho inteso come un tuo disturbo a dialogare con me, mi dispiace per aver agito d’impulso ed essere stato ingiustamente sgarbato e spero che accetterai le mie scuse. Dalle parole del commento “Detto,fatto” ho intuito che avevi ripreso a fumare, ne ero quasi certo, aspettavo solo la conferma. Per me è stato un grosso dispiacere il pensare ad una tua eventuale resa alla sigaretta ed ho agito d’istinto con una arrabbiatura. Adesso sono veramente felice perché hai compiuto un gesto veramente unico, chi ricompra il pacchetto e accende la sigaretta, irrimediabilmente riprende. Buttare il pacchetto e resistere è stato un gesto veramente grande, io son sicuro che non ne sarei stato capace, brava, brava, bravissima. Vacillavi sul cornicione, per tua fortuna sei caduta sul morbido, non hai avuto traumi e hai avuto una esperienza indimenticabile che resterà sempre impressa nella tua mente. Comunque, ti raccomando, stai lontana dai cornicioni, al traguardo dei cinque, dobbiamo arrivarci insieme, “Altrimenti mi arrabbio, come dice Bud”.
Buona notte
Ce l’ho fatta ed ora sono molto più convinta. Mi ero incaponita in quel provare, quindi penso che arriverò al traguardo.
Sogni splendidi.
Con l’ardua prova che hai fatto, non solo arriverai al traguardo, ma hai più possibilità di me. Comunque non ci penso proprio a provarci e consiglio a chi ci legge di non imitarti (assolutamente) perché i miracoli non si ripetono costantemente. Tu hai dimostrato una grande forza di volontà e sei stata assistita dal tuo Angelo Custode, però anche gli Angeli Custodi a volte si distraggono e quindi, ripeto a chi ci legge …. Attenzione.
Buona notte
Non è certo una cosa della quale vado fiera, mi ha fatto soffrire moltissimo. Temevo di essere di nuovo dentro, ma non si torna più allegramente non fumatori. Ho ritrovato subito la gola secca e la terribile paura della malattia. La paura delle malattie è scomparsa da quando non fumo, niente più dolorini che annunciano un infarto, niente braccia che formicolano. Tutto a posto, solo il morale è ammaccato e l’anima e un puzzle da ricostruire.
Buona notte
Hai detto: l’anima è un puzzle da ricostruire. E’ proprio così e il lavoro per comporre il puzzle è lungo e faticoso, questo è proprio il nocciolo del nostro problema. Col tempo anche la nostra anima si abituerà e troveremo la tranquillità interiore in tutti gli attimi della nostra vita. Adesso ti auguro la buona notte, ho un casino di puzzle da mettere al loro posto … cavolo.
Errata corrige: intendevo dire: un casino di tasselli del puzzle da mettere al loro posto, perché il puzzle è uno solo, però i suoi tasselli, sono veramente un gran casino.
Dicono che passa, ma bisogna vedere che persona sei, io mai stata semplice. Ora mi si aggroviglia lo stomaco ogni volta che incontro gli occhi dei miei figli. Che succederà? Manco a farlo apposta succedono cose importanti, ti sembra una catastrofe.
‘Notte
Ahime! Ti chiami Anonimo e anonimo è anche ciò che hai scritto. Non ho capito niente di quello che vorresti dire. Se qualcuno, ci riesce, lo prego, mi illumini.
Tra i miei svaghi, mi diletto a leggere testi di filosofia, in essi si trovano originali e affascinanti espressioni sul modo di considerare tutto ciò che ci circonda. Non sto qui a fare una analisi sui protagonisti dell’antichità e della modernità nel campo della filosofia, risulterei estremamente monotono ai non praticanti questo ramo della cultura, che personalmente ritengo abbastanza robusto. Mi limito a presentare a chi non dovesse conoscerlo, uno tra i più grandi rappresentanti di questo ramo della filosofia occidentale e precisamente: Bertrand Russel. Esso fu anche premio Nobel della letteratura nel 1950 e scrisse una gran quantità di testi, di cui ne consiglio la lettura. Dopo questa brevissima, ma necessaria introduzione, non mi dilungo più del necessario su questo argomento, perché rischierei di uscire fuori dal seminato. Tra gli infiniti pensieri di Russel, ne ho estratto uno solo che poi, di seguito analizzeremo insieme (io e chi lo desidera) ed è questo: “La conquista della felicità” non è e non vuole essere la soluzione a tutti i problemi esistenziali dell’uomo moderno, bensì il tentativo di individuare concretamente una via verso una consapevole serenità. Questa “Serenità” che chiude il pensiero di questo filosofo, la paragono a quella che temporaneamente (Perché è solo un fatto temporaneo) io ho perso abbandonando l’abitudine alla sigaretta, perché la sigaretta, analizzata nella sua essenza è solo e non altro che una “Abitudine”. Ragionando in modo razionale e seguendo una logica applicata al nostro tempo, in cui predomina l'”Informatica”, vorrei costruire un mio pensiero elementare, il mio sentiero non s’incrocia con quello degli intellettuali, ma va diritto a quella meta che è la “Semplicità”, il cui significato è accessibile a tutti i comuni mortali. Ho pensato di paragonare una parte della nostra mente ad un computer. Il PC svolge i suoi compiti grazie ad un programma operativo, se questo funziona in modo efficace, fa nascere in noi un senso di soddisfazione che ci rende orgogliosi di possedere questo Personal Computer, al contrario, se il programma operativo va in “Tilt”, ci assale lo sconforto. Pensando questo ragionamento e confrontandolo con le reazioni della nostra mente, ho l’ardire di affermare che nel momento in cui abbiamo smesso di fumare, una importantissima parte del nostro cervello “La serenità”, è andata in “Tilt”. Adesso, quindi, come si formatta e poi si riprogramma un PC quando non va come dovrebbe andare, allo stesso modo bisogna procedere con quella parte del nostro cervello che è andato in “Tilt”. Per concludere in maniera elementare e chiara dico: Noi, al pari di un PC, riconquisteremo la serenità perduta quando ci saremo abituati a vivere senza la sigaretta, senza cioè, abbinare tutte le nostre azioni ad essain una sola parola “Quando saremo formattati. Questo non è un ragionamento, è uno stato di fatto, per questo, ho la presunzione di affermare che la mia schiavitù nei confronti della sigaretta finirà, certo, ci vorrà tempo, molto tempo e pazienza, moltissima pazienza. Evviva la formattazione, seguiamo con pazienza il suo sentiero, fino alla meta e cioè: l’essere sereni senza la sigaretta. Buona giornata
Non posso formattarmi, dovrei cancellare la mia memoria e quello che son stata. Non esageriamo. Per quanto riguarda la felicità o meglio la serenità, forse dipende dagli eventi. Forse dovremmo smettere di dare così importanza alla signora. Dobbiamo abbandonarla, perché è causa di morte pur essendo bellissima.
Con la Signora (Con la S maiuscola), al momento, abbiamo una separazione. Se questa sarà transitoria o definitiva, dipenderà dalla nostra volontà. In poche parole, la Signora la possiamo abbandonare, ma mai dimenticare, è mentalmente impossibile. Se tu pensi di riuscirci, provaci, però nessuno, nella storia dell’uomo, c’è riuscito. Notte
I Files della tua memoria e di quello che sei stata si possono salvare in un Hard disk esterno da 3 Terabyte e poi si immetteranno nel nuovo sistema operativo (Windows XP avanzato, Windows 7, 8 oppure 9), elementare Watson. La serenità è un discorso impegnativo e lungo che possiamo iniziare in un altro momento. Adesso ho sonno, è tardino, notte.
Norat 58, dimmi, come sta andando? E voi tutti, che mi avete accompagnata nella decisione, mi avete fatta sorridere, e pensare ‘non sono sola’. Il primo quadernino non si scorda mai, me ne sono innamorata, qualcuno esprime esattamente ciò che provo, amore a prima lettura! Beh, ora sono a un misero giorno, tredici ore e dieci minuti dall’ultima sigaretta. Che poi è un’orribile associazione linguistica, ultima sigaretta. E sto male, nonostante notevole preparazione psicologica all’impatto (che ora per non tediare ulteriormente non descrivo). Aiuto!!
Con Norat58 ho fatto un po di conversazione distensiva e umoristica, l’umor allegretto aiuta più di qualunque altra cosa ad addolcire i momenti di sconforto (mancanza della sigaretta) che inevitabilmente, a brevi intervalli, durante la giornata ci martellano il cervello. Il mio pensiero Filosofico-Informatico, se letto con attenzione, non fa cadere in errate interpretazioni, come è successo a Norat58 che è stata superficiale nella lettura filosofica-informatica del mio pensiero formattaro. Se leggete pian piano il mio commento, mettendo in azione le celluline grigie, la formattazione di cui parlo si riferisce alla sola parte della nostra mente che è collegata alla sigaretta, alla pipa, al sigaro o a qualunque cosa si fumi. E giusto per non sminuire la mia emergente cultura “Filosofico- Informatica”, voglio precisare ai miei distratti lettori (bacchettata sulle mani, vostre, a scanso di equivoci) che la formattazione di cui parlo, fa riferimento solo alla parte della mente collegata al fumo e quindi, non è giustificato il timore della nostra compagna di lettura Norat58, che si preoccupava per la sua memoria e per il suo tempo passato. Fatta questa precisazione, è chiaro che non è necessario il trasferimento dei dati in un Hard Disk Esterno, quindi, non compratelo, se lo avete comprato, non buttatelo. Alla prossima
Quando i miei pensieri vagano senza meta e pur con gli occhi aperti, costeggio la valle dei sogni, a tratti riesco ad afferrare qualche frase compiuta. Una di queste frasi che mi è sembrata curiosa, l’ho afferrata al volo, prima che svanisse. Era un ragionamento su uno dei tanti “Perché” e cioè, perché è tanto difficile il distacco dalla sigaretta? Ho immaginato che noi fumatori, siamo magnetizzati nei confronti del fumo e così, come la calamita attira a se il metallo, noi indipendentemente dalla nostra volontà, attiriamo la sigaretta. Questo fenomeno psico-fisico, giustifica seppure in maniera semplicistica, il perché non riusciamo a toglierci dalla mente questo tarlo (la sigaretta). Solo col passare del tempo, possiamo uscire dal campo magnetico in cui siamo rimasti intrappolati con la prima sigaretta, l’arma per uscirne è una sola, la pazienza. Notte
Pensieri che attraversano la mente di un potenziale non-fumatore. Per uscire dalla dipendenza del vizio del fumo è necessario, direi inevitabile, attraversare un periodo in cui bisogna lottare con se stessi, cioè col proprio “IO” . Dal momento in cui smettiamo di fumare, una metà della nostra psiche ci spinge verso il vizio, mentre l’altra metà l’altra metà ci fa opporre resistenza. Detto questo, è chiaro che ci troviamo in una fase di equilibrio tra due posizioni fumo-non fumo. La durata di questa fase di equilibrio è lunga e piena di tentazioni negative (fumare), di insidie, chi riesce a restare in equilibrio per tutta la durata della fase, alla fine può decidere l’abbandono definitivo della sigaretta. Continuo a ragionarci sopra, se nasceranno novità, vi farò sapere.
Pensierino della notte: Dobbiamo abituarci a combattere e dominare il desiderio di fumare, come il domatore tiene a bada il leone con la frusta. Così disse il saggio.
Adesso desidero rilassarmi col filosofare, ciò che dirò, dovrà essere dosato, cioè, chi mi leggerà, potrà fare una cernita dettata dal suo modo di vedere le cose della vita. Non tutti vediamo la stessa cosa con lo stesso giudizio, perché ognuno di noi ha un suo particolare modo di mettere a fuoco ciò che la sua mente vede o crede di vedere. Se così non fosse il mondo sarebbe piatto perché non ci potrebbe essere un confronto di pensieri e quindi, esprimendomi in maniera elementare, non avremmo nulla su cui discutere e quindi l’uso della parola, sarebbe solo un optional. Ho interrogato il mio Io, chiedendogli il perché da non fumatore conducevo una vita normale, da fumatore continuavo a condurre una vita normale e adesso che da fumatore vorrei tornare non fumatore mi sembra impossibile continuare a condurre una vita normale. Se ciò che ho scritto vi sembrerà incomprensibile, vuol dire che la filosofia non è fatta per il vostro Io, quindi non ponetevi problemi.
Adesso, parlo di “Intensità variabile del desiderio di fumare”. Da quanti mesi non fumo, non è di rilevante interesse, ciò che può destare l’attenzione di chi è passato, oppure è in transito per la mia stessa strada, sono le sensazioni che si sono presentate e quelle che attualmente si presentano a partire dal momento in cui si smette (di fumare, logico). Le sensazioni di cui ho appresso accennato, si riferiscono al bisogno fisiologico e mentale della sigaretta. Se consideriamo una scala da 1 a 10, ci sono giorni che il mio desiderio varia tra 1 e 3, oppure tra 1 e 5 e senza eccessiva difficoltà, posso tornare al valore 1, per il valore o, devo pazientare ancora. Oggi ci sono stati momenti in cui il il valore di questa scala ha toccato il 10, però con tattica e forza di volontà (tanta, tanta, tantissima), sono rientrato nei valori accettabili, direi, tra 2 e 5. C’è chi misura la febbre col termometro di vetro e chi misura la voglia di fumare col termometro virtuale. Se pensate che non mi sono espresso chiaramente, vi consiglio di usare Chiaril spray.
Ninetto, alla sigaretta, preferisce il fischietto. Fiiiiiiiiii
Ho deciso di smettere di fumare credo 2 o 3 volte in tutta la mia vita, ho 45 anni fumo da 33 anni. Ho promesso che non avrei mai piú acceso e fumato una sigaretta esattamente in un periodo particolarmente emotivo
1° avevo perso il lavoro,
2° mi ero diviso dalla fidanzata
3° avevo litigato con la mia miglior amica
4° avevo intrapreso un digiuno spirituale e fisico
5° avevo smesso di bere qualche tipo di bevanda alcolica e anche la birra.
Quindi chiaramente non era il periodo migliore, un giorno sono sceso a comprarmi un pacchetto di sigarette e mi é durato 20 giorni!!
Adesso non fumo piu.
Adesso non fumi, si, ma da quanto tempo? Da qualche minuto.
Finalmente ieri mi son fatto una Fumata gustata con intenso piacere. Il fumo mi entrava profondamente nei polmoni dandomi un senso di pienezza, intesa come quel piacere che solo i fumatori estimano. Ho fumato Golois senza filtro, con goluttuose tirate che facevano uscire scie di intenso fumo azzurro dalle mie labbra. Sentivo e godevo il profumo acre e forte, caratteristica della combustione del tabacco delle note sigarette francesi. In passato, ho fumato Multifilter, però, adesso preferisco fumare un tabacco più forte. Questo è solo un sogno che ho fatto stanotte. Sembrava vero, tanto vero, da farmi sentire pienamente appagato, che fumata, ragazzi.
Nora58 sembrava fosse una eccezione, nel senso che utopicamente pensavo che ci avesse tenuti al corrente sull’andamento del suo tentativo di smettere. Così non è andata, di lei, come del resto di tutti gli altri, ne sappiamo meno del nulla. In tal modo non mi posso confrontare con nessuno. E così ho capito che per me, è inutile continuare a commentare, del resto, che faccio, parlo col muro?
Ragazzi, ma cosa avete al posto del cervello, segatura? Io, modestamente, ho deciso, così, da un momento all’altro di non dare più soldi alle multinazionali ebal
Nel parco dell’ospedale pschiatrico, due ospiti passeggiano con la sigaretta in bocca, uno, dice all’altro: lo sai che il fumo fa male alla salute? L’altro risponde, di chi?
Come promesso, (vedi il mio ultimo commento più su) vi aggiorno sui miei attuali rapporti con la sigaretta. Quanto ho scritto in quel commento vale a tutt’oggi. Non fumo e conduco una vita qualitativamente superiore, confrontandola con quella precedente (da fumatore). Sono orgoglioso dei risultati ottenuti con l’ausilio della mia forza di volontà (le palle o le hai oppure non le hai. Quali sono i miei rapporti sentimentali con la sigaretta? La desidero sempre in maniera platonica, però la rifiuto categoricamente nella realtà. Il mio consiglio per chi intende ottenere i miei risultati? Non comprare il pacchetto e gustati lo spaghetto.
Vi do appuntamento al prossimo 2016.
Da qualche parte c’è una sigaretta per me? Mia adorata, ti preferisco alla frittata.
“L’unica nota stonata, nella sinfonia della vita è lo smettere di fumare”. Mi è venuta così, all’improvviso e mi piace tanto, al punto da condividerle con altri.
Errata corrige: condividerle, leggi condividerla.
Il saggio (colui che è avanti negli anni), dice: meglio un gelato oggi, che una sigaretta domani. Costui, è saggio oppure e mbriaco?
Non fumo dal 16 Agosto 2014, son Ninetto che al posto della sigaretta soffia nel fischietto. E’ quasi un anno che non fumo e l’anniversario, coincidendo con il ferragosto, non può sfuggirmi dalla mente. Non mi sembra vero, sono uscito da un incubo “Il fumo”. Certo, durante la giornata, capita qualche volta lo stimolo, però passa all’istante. Di certo, non sono tanto scemo da ricascarci, se lo facessi, sarei scemo + scemo. Anche se di rado, darò mie notizie, per non essere scorretto con chi mi ha letto, ci ho fatto pure la rima.
Arrivederci
Ho letto tantissimi commenti di persone che fanno un sacco di storie e di smorfie, quando vorrebbero smettere, oppure hanno appena iniziato il tentativo. Ho fumato per ventisei anni, ed eccomi qui, non fumo più e non mi lamento come una vecchia zitella. Non fumo da soli tre mesi e se non considero le mie vecchie abitudini, come ad esempio di non andare al cesso senza la sigaretta, per il resto, la qualità della mia vita è migliorata sensibilmente. Dalla mia breve esperienza, tre mesi senza fumare, dico a chi vorrebbe smettere di fumare: se vuoi smetti, se non vuoi, abbi la cortesia di non rompere le paxxe a chi ti sta vicino. Ho letto anche un po di commenti del primo quadernino, ho notato una miriade di esagerazioni emotive, quanto la fanno difficile. Facile non è, però, non fatela tanto difficile, caxxo.
Buona giornata agli ospiti di questo post. Prima di dare inizio al mio primo commento, vorrei chiarire un interrogativo che potrebbe emergere spontaneamente dalla vostra mente e cioè: perché si chiama solo Pier senza il consueto Luigi, Domenico, ecc. Io, semplicemente, mi chiamo Piero, però quel Pier, mi pone su un piedistallo che mi rende superiore, rispetto a coloro che mi guardano, dal basso, sul piedistallo ci sto io, non loro. Da questo esame classistico, è fuori discussione, Pier, è quel, di più che la massa popolare non ha, non è solo un nome innanzi ad un altro nome, bensì, denota, o meglio, mette in risalto, la differenza di classe tra coloro che hanno il Pier e quelli che non lo hanno. Adesso, devo adempiere ad altri impegni seri ed impegnativi, nel management. Continuerò il mio discorso dopo i miei impegni produttivi. Non appena avrò del tempo da perdere in chiacchere futili mi farò vivo. Anche io da qualche giorno non fumo, mi piacerebbe, quindi, confrontarmi con altri che tendono ad abbandonare il vizio del fumo, anche se appartenenti a classi socialii inferiori alla mia. Non appena avrò del tempo da perdere con voi, mi farò risentire. Comunque, è mio desiderio tranquillizzarvi, continuo a non fumare. Mi ha fatto veramente piacere l’avervi letto, ha riempito i miei tempi vuoti, quando non avrò di meglio da fare, ci risentiremo.
Pier, scusa se ti do il tu, anche se appertieni ad una classe superiore, qui parliamo come se utopicamente siamo tutti persone appartenenti allo stesso livello sociale. Se mi potessi dare il permesso di dialogare da pari a pari, relativamente al fumo, per carità, non oltre, dialogherei volentieri con te. I miei ossequi Pier.
Elio risponde ad Eutes del 20/10/2015. Io ho smesso di fumare da poco tempo e mi sembra di aver ricominciato una nuova vita, non scrivo i perché, perché i perché sono notori, se poi la tua curiosità ne vuol sapere di più, ti scriverò i perché dei miei perché, perché no! Comunque a giudicare da ciò che hai scritto, non mi sembri tanto convinta sulla tua decisione, perché sei troppo meticolosa col calcolo del tempo passato, additittura conti le ore e i minuti. Sei partita col passo sbagliato. Sei apparsa come una cometa e sparirai con la stessa velocità. Puoi sempre riprovarci, ma quando ne sarai veramente convinta. Se non l’hai riaccesa oggi, la riaccenderai domani. Se tutti fossero come te, i tabaccai sarebbero ricchi e dormirebbero sonni tranquilli. Sei una simpaticona, mi hai fatto ridere a più non posso, nella tua tragicità c’è una grande comicità. Per finire, sai cosa penso di Norat58? Come te, è (non dico sarà) una fedelissima cliente dei tabaccai. Chiudo, dicendo che se tutti i fumatori fossero come voi due, mi aprirei, senza esitazione alcuna, un tabacchino. Salutandovi, non trovo le parole adatte per ringraziarvi delle gran risate di cui vi son, devoto debitore. Ciao a tutti, me compreso.
Etes, leggere commenti e altri argomenti inerenti il vizio del fumo ci fa distrarre e quindi è un valido aiuto. Smettere è difficile e su questo non ci piove. Finché trasformerai questa difficoltà in tragedia, tornerai sempre al punto di partenza, riaccenderai la sigaretta. Chi non ha veramente intenzione di smettere, ragiona come te, per giustificare il suo perseverare nel vizio. Ancora non hai deciso, hai solo preso in giro te stessa. Quando deciderai di smettere seriamente, lo farai. Spero, per il tuo bene di sbagliarmi. Ciao
Quanta severità! E io che pensavo che qui accoglieste anche i derelitti, va detto provvisti di voglia di dialogare e di prendersi un po’ in giro… Ne ho lette così tante di tragedie esibite tragicomiche e non, e di statistiche numeriche… Ebbene, non tergiversiamo, mi secca alquanto ammetterlo ma avete tutti ragione, ho ripreso dopo un tempo misero, ma la domanda è: se non si è convinti quando si pensa di esserlo, quando realmente lo si sarà?se nel caso mi arrivasse una notifica via mail sarei contenta ;-). Ps. in passato avevo già smesso per due anni, per poi ricominciare in un periodo di grande felicità. Me ne pento già abbastanza da sola… No comment. E non ero neanche convinta quella volta, of course!!
Ancora tre osservazioni:
Primo: in generale, non sopporto chi fa il gradasso su questo argomento, non aiuta (e mi potreste dire: e chi ha detto che volevamo aiutare?)
Secondo: non sono una fan della forza di volontà, perché la vita è più complessa di così, ma riconosco che si debba utilizzare, o che aiuti, in certi frangenti
Terzo: Non funziona il ‘ok, forse non vorrei, ma devo dunque voglio?’
Concludo con la buonanotte e un sincero applauso per chi ce la sta facendo!
Etes dice …. aiuto. A questa domanda si può rispondere in un solo modo e cioè: “Aiutati che Dio ti aiuta”. Alla fatidica domanda che prima o poi chi fuma si pone “Devo smettere”, solo il diretto interessato può rispondere, orbene, Etes, quale sarà la tua risposta? Chi indovina, vince la bambolina.
Riprendo questo mio commento rispondendo ad Eutes. Che hai ripreso a fumare, nulla di strano, tutti noi fumatori ed ex abbiamo fallito infinite volte. Finalmente ho veramente smesso e a riprendere non ci penso minimamente. Come sono riuscito a smettere? Neanche io lo so, tra i tanti tentativi, alla fine è arrivato quello giusto. Come ti dicevo, solo tu puoi aiutarti, leggere i commenti di altri nella tua situazione è una distrazione rilassante, ma non determinante. Per me vale sempre il detto “Aiutati che Dio ti aiuta”. Ciao
Sono Piero, per gli amici Pier, mi fa più scic. Scherzandoci sopra, neanche io ci credo, non sto fumando dal mio unico ed ultimo commento e precisamente, dal 20 luglio 2015. Ho scritto in questo post per passatempo e adesso non fumo più, non svegliatemi da questo sogno, è troppo bello. Ho scritto solo per curiosità, questa misteriosa Eutes cosa farà? Mistero… souspans …. bricolage … no non c’entra questo … il bricolage è una cosa seria.
Non ho molto tempo da perdere scrivendo cavolate, quindi vado a fare i cavoli miei. Ciao .. ciao… non ho detto mica miao. Bohh
Ho letto sti commenti strani. Mo ve dico, ma la volete fini di dir fregnacce. Se non volete fuma’ non lo fate, se lo volete fa’, fatelo e vedete di gira’ da un’arta patte, qui non se fuma, capito! Me fumo mica! Non ho mai fuma’, ma chi me la fa .. fa. Fumateve er cervello, ma non è quer che state facendo? A me gusta el peperon, ello este forte e bon.
Aglio, oglio e peroncino, l’hai provato co du spaghetti? Se lo fai, a dir fregnacce tu la smetti.
Ma che fumate a fa’, ma andate a magna’.
Ninetto risponde ad Eutes. Hai ripreso a fumare, la cosa non mi meraviglia. Dal tuo commento del 20.10.2015 si capiva che eri partita nel modo sbagliato, quando troverai quello giusto ci riuscirai. Io non fumo dal 16 Agosto del 2014, perché non fumo? Semplicemente perché non voglio. La voglia di accendermi una bella sigaretta? Potresti chiederti se ce l’ho, certo che ce l’ho, quella non ti passa mai. Dove e come ho trovato la forza per non fumare più? Non è stata la forza, bensì la paura di morire di tumore ai polmoni, di prendermi un enfisema polmonare, un infarto oppure tantissimi di quegli accidenti tipici dei fumatori. Adesso sto benissimo, pensando che tornando a fumare, potrei stare malissimo, non fumo. Mi fa anche impressione pensare che ad ogni tirata va catrame nei polmoni e nicotina nelle vene. E’ questo stato d’animo che non mi fa fumare. Del resto, ragionando un pochino, risulta evidente che di astinenza da fumo, soffri più tu, fumatrice, che io non fumatore. Perché l’ex fumatore soffre meno di un fumatore l’astinenza? Per il semplice fatto che non deve ansimare 24 ore su 24 per andare all’aperto a fumare. Come ti senti quando non puoi uscire a fumare? Di certo peggio di me. Se ti interessa saperne di più, fammelo sapere. Ciao
Cosa posso dire ad Eutes? Se vuoi smetter di fumare, la tua testa devi usare. Se capir tu mi vuoi, pensa bene a quel che vuoi. Se continui a fumare, non venirmi a disturbare e altri pascoli vai a frequentare. Bay, bay, or sai firmi cosamfsi?
Volevo scrivere: Bay, bay, or sai dirmi casa fai? Uso il tablet e con la tastiera digitale mi incasino come un cretino, ne azzeccassi solo uno, tasto.
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Per caso, oggi mi sono ritrovato in questo sito a leggere le storie del passato (recente). Ho letto con interesse tutta la serie dei quadernini di Francesco Cundari ed è merito di questi se a tutt’oggi non fumo più. Per me, leggere e partecipare ai commenti è stata la molla che non mi ha fatto arretrare nel mio cammino verso la liberazione dal vizio del fumo. Se non avessi letto e partecipato ai commenti, non avrei mai smesso di fumare. Non fumo più e il fatto di non desiderare la sigaretta mi esalta come se avessi compiuto una impresa che ritenevo impossibile e che impossibile non era. Se col mio carattere debole ho vinto una grande battaglia, mi chiedo perché gli altri non dovrebbero farcela?
Grazie Francesco