Invenzioni senza innovazione
Leggo che Matteo Renzi, per distinguere la sua idea di sinistra innovativa dalla vecchia idea di sinistra caratteristica dei suoi avversari, avrebbe giustamente criticato “la sinistra che si è astenuta sullo statuto dei lavoratori”. Ora, premesso che per me è già un’innovazione sufficiente che da qualche tempo Renzi abbia cominciato a chiamare sinistra anche la politica che vuol fare lui (ma in questo sospetto si sia limitato a seguire la svolta lessicale del suo ghost writer Walter Veltroni), bisogna anche dire, a parziale scusante di quella vecchia sinistra “che si è astenuta sullo statuto dei lavoratori”, che lo ha fatto pur sempre quarant’anni fa. Mentre a sostenere che dell’articolo 18 del suddetto statuto “per usare un tecnicismo giuridico, non me ne po’ frega’ de meno” era il Renzi dell’anno scorso. Affermazione che in effetti, a rigor di logica, più che all’astensione faceva pensare proprio alla bocciatura.