Il seduttore
A casa mia non si raccontavano molte storie dei tempi del fascismo e della guerra. Una delle poche eccezioni era quella del soldato tedesco che cercava di farsi bello con mia nonna, che bella lo era sul serio, indicando il cane e dicendole: “Io ebrei riconoscere a vista, mio cane a odore”. Fortunatamente, come la maggior parte di simili vanterie maschili, anche questa era completamente infondata (tanto per l’uomo quanto per il cane).
La storia mi è tornata in mente oggi, sentendo che a Parigi, a causa della strage nel supermercato kosher, sono stati chiusi i locali del quartiere ebraico e la stessa sinagoga. Leggo che è la prima volta che accade dalla Seconda guerra mondiale. E penso che debba esserci una ragione se l’unica storia di quei tempi che mi sia stata raccontata è proprio quella dell’improbabile corteggiatore nazista che voleva conquistare una ragazza ebrea vantandosi del suo infallibile fiuto per scovare gli ebrei (e di quello del suo cane).
Forse mia nonna voleva semplicemente dimostrarmi come non ci sia nulla di più ridicolo del fanatismo.