Domande scomode
Scrive sul Corriere della sera di oggi Ernesto Galli della Loggia, in un commento dal titolo “La scomoda verità su Roma”, che “è giunto il momento di aprire il discorso più importante”, quello su cosa è diventata oggi la capitale d’Italia:
“Una città disarticolata spazialmente da un’informe crescita speculativa. Senza più un’élite riconosciuta e senza la sua plebe antica: perciò ormai senza più tradizioni e senz’anima. Dagli anni Settanta priva del fermento di vita e di idee assicuratole un tempo da quel numeroso ceto di artisti, di intellettuali, di giornalisti colti, di uomini e donne del cinema e del teatro che s’incontravano nelle sue trattorie, nelle gallerie d’arte, nelle librerie (luoghi ormai letteralmente inesistenti). Una città dove perfino i salotti delle signore della prima Repubblica, che ambivano a un certo tono, hanno chiuso i battenti”.
E’ un appello accorato che impone a tutti noi romani di farci carico del problema, guardarci negli occhi e dare una risposta netta a una domanda precisa: chi lo invita a cena?