L’Italia dei valori
Titolo in prima pagina sul Corriere della sera: “Pedofilia, Veltroni apre sulla castrazione chimica”. Il segretario del Pd dice che “la società deve ritrovare un sistema di valori”. Qui i termini esatti della cauta apertura di Veltroni al Medioevo, con l’agghiacciante dibattito che ne è seguito. Nel frattempo, a Ballarò, D’Alema spiega che Berlusconi ha voluto le elezioni perché sente che “il tempo gli sfugge”, perché è una “persona anziana”, ansiosa di rivincita (molto meglio, allora, la battuta con cui Veltroni aveva replicato al leader del Pdl che gli diceva di non prendere troppo freddo, nel suo giro per l’Italia: “Me lo dice sempre anche mia nonna”).
Il senatore Sergio De Gregorio, eletto con l’Italia dei valori e passato subito dopo al centrodestra, ora sotto indagine per corruzione, dichiara: “Forza Italia ha finanziato Italiani nel mondo, perché producesse l’importante risultato di consensi conseguito alle ultime elezioni amministrative e perché si impegnasse, quale alleato della Cdl, nelle elezioni politiche all’estero e in Italia”. In giro per Roma si trovano ancora i suoi manifesti con lo slogan “Il coraggio dei valori” (e il coraggio non si discute).
Prosegue il dibattito sulle candidature, l’apertura alla società civile e la chiusura degli apparati, la meritocrazia, i giovani, eccetera. Prima o poi penso che mi dedicherò al tema “Raffaele Lombardo come incarnazione del giavazzismo”. Per ora, siccome anche io un certo rispetto per i valori tradizionali ce l’ho, mi limito a segnalare l’autorevole intervento di Alberto Sordi (“Er primo cittadino è amico mio…”).
Quanto a De Gregorio, che francamente, diciamo così, non apprezzo, pare – leggendo i giornali e dunque con tutte le cautele del caso – che l’imputazione si regga su di un contratto, il che, se corrispondente al vero, renderebbe l’ipotetica corruzione, come minimo, un po’ bislacca. Ce ne fossero di corruttori e di corrotti che mettono per iscritto i loro accordi.
Inoltre, stando sempre ai giornali, De Gregorio avrebbe depositato un elenco di casi analoghi riferiti all’altra parte politica (cioè quella in cui esso stesso militava fino ad un secondo dopo le elezioni, candidato da Di Pietro, oggi apparentato con W), desumibili dalla documentazione agli atti delle Camere. A me interesserebbe sapere se è vero e, in caso affermativo, chi siano tanto gli erogatori quanto i beneficiari, non perchè reato comune mezzo gaudio (posto che non è detto che vi sia reato e che comunque non vi sarebbe gaudio) ma perchè mi piace essere informato e formarmi un’idea mia sui fatti, su tutti però.
Cordiali saluti
attendo con ansia lo svolgimento del tema; mi sfugge infatti il nesso tra Lombardo e Giavazzi, apparentemente lontani come un inuit lo è da un boscimane.
Secondo me Scola ” Brutti sporchi e cattivi” l’ha fatto su misura per noi…
Vi segnalo che i “5” sono già 50. Non sono molti, ma è il frutto del solo tam tam in rete. E siccome sono “portatori di grandi tradizioni politiche” (orrenda espressione che non ho inventato io) progettano un piccolo (grande) balzo in avanti in perfetto stile maoista.
Avremmo mica imparato da De Gregorio il “coraggio dei valori”?