E con questo non voglio dir nulla, salvo quello che dico
Parecchi anni fa un segretario di sezione dei Comunisti italiani mi raccontò di una sera in cui un noto capo neonazista bussò alla porta della sua sezione. Peraltro, in un momento in cui lui, il segretario, si trovava da solo. Aprì la porta, si vide ‘sto marcantonio sulla soglia, lo riconobbe, pensò: “Ecco fatto”. E invece il tipo veniva a proporgli nientemeno che una manifestazione unitaria, schiettamente nazi-comunista, in onore di Che Guevara. “Perché noi – spiegò il neonazista dialogante al neocomunista basito – lo rispettiamo molto, come un grande guerriero”. Il segretario, forse perché accecato dal pregiudizio ideologico, non riuscì tuttavia a scacciare l’impressione che il suo gentile ospite facesse un po’ di confusione tra i rivoluzionari cubani e i cavalieri della Tavola rotonda. Fatto sta che non ritenne l’analisi sufficiente a costituire una valida piattaforma unitaria. E non se ne fece nulla.
Non so dire esattamente a quando risalga l’episodio, ma a occhio direi pieni anni Novanta, cioè parecchio tempo prima che cominciassero a uscire tutti quegli articoli sulle bandiere del Che allo stadio, sul Che icona pop, sul Che eroe “recuperato” nei convegni ed esibito nelle manifestazioni persino dall’estrema destra.
A proposito di guerrieri guevaristi ci sarebbe pure Mike Tyson.
il Che era felice ?
Del pestaggio, dico
Al pigneto si sa di che gente stiamo parlando…
Ed anch’io con questo non voglio dir nulla, salvo quello che dico: Boezio fu una ciabatta lisa e si iscrisse al Pd solo per convenienza, solo per pubblicare quell’opera anti – maieutica, brutale e gandhiana che fu il “de consolatione ladrorum”.
Sì, ok. Ma esattamente, che cosa vuoi dire?
:-)