Quando il modello è in vacanza
Quindi, alla domanda se avesse discusso della crisi di Gaza con il suo predecessore, è stato il premier britannico Gordon Brown a dire: “Tony è in vacanza al momento”.
I collaboratori dell’ex premier bollano come “assolutamente falsa” l’affermazione che sia stato in vacanza, sottolineando invece che “ha lavorato senza tregua” dietro le quinte “fin da primo giorno”.
Dal giorno della sua nomina a inviato del Quartetto, Blair si reca in visita in Medio Oriente ogni mese, per una settimana. Stando a quanto ricorda il quotidiano, l’ex premier può contare su una nutrita squadra di consiglieri e assistenti e ha a sua disposizione tutto il quarto piano dell’esclusivo albergo American Colony, situato a Gerusalemme est. “Solo l’ufficio costa ai contribuenti britannici mezzo milione di sterline l’anno – sottolinea il Daily Mail – e anche di più quando Blair e il suo entourage sono in città”.
Insomma, nel pieno della crisi di Gaza, dal nostro inviato in Medio Oriente Tony Blair non un comunicato alle agenzie, non una telefonata dalle Maldive, nemmeno una dichiarazione in tuta da sci. A questo punto, credo proprio che qualcuno dovrebbe chiedere scusa al nostro sempre vigile ministro Frattini, detto anche l’infaticabile.
Problema: posto che si è in vacanza e si intende restarci, è meglio tacere o dichiarare in tuta?
Considerando che un ministro degli esteri è in contatto costante con il ministero (anche quando è in vacanza), la risposta alla domanda è: dichiarare in tuta. Che poi Frattini, come sottolineato da Martino, abbia detto cose inconsistenti è un altro discorso.
Quanto all’abbigliamento, un paese che ha importato il “freaky friday” dagli USA non dovrebbe criticare i propri ministri in tuta da sci.