L’8 settembre del Pd
19/02/2009
Mentre Walter Veltroni prende la via di Pescara, senza portare con sé nemmeno i più fedeli consiglieri della sua Casa reale… continua
5 commenti
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Mentre Walter Veltroni prende la via di Pescara, senza portare con sé nemmeno i più fedeli consiglieri della sua Casa reale… continua
Condivisibile.
Una domanda: ma W si è dimesso anche da shadow-premier (con conseguente venir meno dell’intero shadow-cabinet ed avvio delle consultazioni per la formazione di uno nuovo) ovvero è tuttora in carica? Perchè, ove così fosse, li ha fregati tutti: ha mollato il posto in bilico e si è assicurato altri 4 anni (minimo) di lavoro garantito …
è quello che mi chiedevo anch’io. suppongo si vada verso un governo balneare ombra guidato da Franceschini, con ministri tecnici
non so, per me gli scavi critici di ciccio cundari sono stati in questi 18 mesi un punto di riferimento insostituibile. stavolta non capisco cosa ci sia di male nel pensare ad un reggente provvisorio che traghetti il partito ad un congresso di contenuti e linea. penso che sarebbe stato un lavoro che avrebbe dovuto fare veltroni che però ha scelto di comportarsi diversamento (“come al solito” ha fatto notare qualcuno). quindi chi meglio del suo vice? sempre sia chiaro che si tratta di un breve traghettamento verso un momento di redifinizione della funzione storica e della identità politica di una parte (partito) della nostra società. se invece questa investitura prelude a un nuovo accrocchio indefinito e subalterno a logiche eteroclite allora hai ragione tu. non sarebbe la prima volta (che hai ragione e che si preferiscono accrocchi), quindi è probabile.
A volerla proprio dire tutta Franceschini può solo sorprenderci, perchè l’unica cosa certa è che fino ad ora non è stato esattamente un protagonista.
La tesi di andreamasala è sensata, ma io la penso al contrario.
Se Veltroni è il primo a scusarsi, a dire che niente è andato come doveva, che nulla è come dovrebbe essere allora beh, forse la prima e unica cosa da fare è cambiare strada. Ma non da domani mattina, da ieri pomeriggio.
In quest’ottica, la scelta del suo vice, peraltro neanche così brillante, a me non sembra la migliore delle scelte.
Traghettare per traghettare, meglio evitare il capro espiatorio e affidarsi ad un collegio di reggenti, oppure (e secondo me sarebbe l’unica scelta prudente) sfasciare tutto e ripartire dai circoli, votare e tirare su gente che ne abbia semplicemente voglia.
Come ho già avuto modo di dire, l’ostacolo alla mia tesi è in chi dovrebbe deciderlo. I tacchini, come è noto, non amano il giorno del ringraziamento.