I mostri
Con le registrazioni degli interrogatori di Michele Misseri come pezzo forte di telegiornali e talk show abbiamo disceso ufficialmente un ulteriore gradino verso il medioevo. E temo non sarà l’ultimo, in questa lunga corsa verso la negazione di qualsiasi diritto per chi finisca nelle mani della giustizia italiana, ostaggio di quel circuito infernale rappresentato da procure, stampa e televisione. Dalla pubblicazione dei verbali d’interrogatorio e d’intercettazione alle docu-fiction, dagli audio delle intercettazioni a quelli degli interrogatori: mi chiedo quando, e dove, ci fermeremo. Tutto questo è illegale, ovviamente. E come al solito non c’è un giudice, un ordine dei giornalisti, un Consiglio superiore della magistratura, un partito che abbia nulla da dire. Al Tg1 di Augusto Minzolini, fulgido esempio di un giornalismo che non fa “processi di piazza”, non insegue il “gossip giudiziario” e sopra ogni altra cosa ha a cuore il rispetto dei sacri diritti degli indagati, degli imputati e di tutti quanti, si è appena annunciato, dopo averne mandata in onda una parte, che sul sito internet sono già disponibili le registrazioni di tutti gli interrogatori. Manca ancora una mano virtuale con cui alzare o abbassare il pollice per decidere comodamente da casa quale pena infliggere ai protagonisti di questo appassionante docu-reality, e magari un’area per soli adulti con i video delle perquisizioni personali, ma ci arriveremo presto, non temete.
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