Scherzi a parte
L’idea di chiedere indietro agli insegnanti i soldi degli scatti di anzianità appena scongelati da questo stesso governo è inaccettabile per principio (possibile che gli unici “diritti acquisiti”, gli unici accordi con lo stato intoccabili e irreversibili siano quelli degli evasori quando si parla di tassare i beneficiari di scudi fiscali e condoni?), ma colpisce soprattutto per la sua natura politicamente suicida. Ha ragione Matteo Renzi, sembra di essere su “Scherzi a parte”.
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In compenso, per quanto riguarda la discussione sulla legge elettorale, siamo ormai a lascia o raddoppia: uninominale maggioritario più premio di maggioranza al 15%, proporzionale spagnolo a circoscrizioni piccole con effetto maggioritario più premio di maggioranza al 15%, sistema maggioritario a doppio turno di coalizione in cui chi vince si prende direttamente il 60%. A parte l’incomprensibile ostracismo nei confronti del maggioritario alla bhutanese, la situazione è chiarissima: per cambiare la migliore legge elettorale che l’Italia abbia mai avuto – il Perfettum uscito dalla sentenza della Corte costituzionale – si torna alla vecchia logica del winner-takes-all (chi vince si prende tutto il cucuzzaro, per gli amici: Cucuzzarum). Lo dimostra la sorprendente obiezione fatta a Renzi su Twitter da Claudio Petruccioli: se la legge prevede un premio di maggioranza del 15%, con partiti che non arrivano al 30, non si garantisce affatto la governabilità. Il che, matematicamente, non fa una grinza. Figuriamoci poi se questi dispettosi elettori dovessero dare ai maggiori partiti ancora meno voti. Ma allora perché lambiccarsi il cervello? Stabiliamo che il primo che arriva, seppure prende l’1,1 per cento contro lo 0,9 di tutti gli altri, si becca il 55% per cento dei seggi. Che dico? Questo era proprio il Porcellum, e anche tralasciando la questione di costituzionalità, si è visto che non basta affatto, che è sufficiente una scissioncina piccina picciò per far venir meno la “governabilità”. Facciamo allora che chi prende l’1,1 si becca direttamente il 100 per cento dei seggi. In fondo, non è difficile avere la “garanzia” che “chi arriva primo governa cinque anni”: basta eliminare l’opposizione (vi sembra un po’ troppo? Ecco, anche a me).
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Nel frattempo, a conferma dell’eterno sovversivismo delle classi dominanti italiane, sulle pagine culturali del Corriere della sera prosegue l’antica battaglia contro il materialismo storico sulla questione delle origini del linguaggio, con un lungo pezzo del rinnegato Chomsky a proposito di “grammatica generativa” e altre degenerative teorie consimili (nota per i complottisti eventualmente in ascolto: sto scherzando, questa volta).
P.S. Il governo ha detto che gli insegnanti non dovranno restituire niente. Bene (erano effettivamente su “Scherzi a parte”)