Autosabotaggi
Il Giornale mette in prima pagina una vecchia foto del ministro degli Esteri Federica Mogherini con Yasser Arafat, sotto il titolo: “La fan di Arafat ha in mano la politica estera”. Riuscendo così a dimostrare soltanto che la Mogherini si occupa effettivamente di politica estera da molti anni.
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Nel Movimento 5 Stelle l’espulso del giorno si chiama Bartolomeo Pepe.
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Il gigantesco pasticcio combinato oggi alla Camera sulla legge elettorale, con la bocciatura degli emendamenti a favore della parità uomo-donna nelle liste (persino nella forma più blanda del rapporto 60-40), mi conferma nella mia prima impressione. E cioè che questa pessima legge elettorale – e la pessima discussione che ha generato nel Pd, tutti compresi e nessuno escluso – non è emendabile né riformabile in alcun modo: è un male irrimediabile. Non va corretta, ma estirpata, nell’interesse anzitutto di Renzi e del Pd (oltre che della democrazia italiana). Se anche Renzi si farà accecare dalla tentazione di fare cappotto e di disegnarselo pure su misura, finirà come è finita tutte le altre volte in cui ci siamo cullati in questa stessa illusione, apertamente (come Occhetto) o surrettiziamente (come Bersani). E cioè con una sconfitta storica, da cui non uscirà vincitore nessuno, tanto meno coloro che nelle varie minoranze del Pd pensassero di poter combattere questa battaglia con gli stessi argomenti e gli stessi strumenti dell’avversario.