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Come smettere di fumare senza volerlo /4

14/02/2015

E rieccoci qui, come si direbbe alla radio dopo una pausa pubblicitaria. In questo caso la pausa è stata piuttosto lunga, considerando che l’ultimo post di questa serie è datato 3 dicembre 2012, quindi mi sembra giusto venire subito al punto: continuo a non fumare, come scrivevo prudentemente nelle prime puntate di questa specie di auto-telenovela. Dal 17 agosto 2010 sono passati quasi cinque anni, e un numero di giorni di cui ho perso il conto, per fortuna, molto tempo fa. Nel frattempo, mi è capitato di tanto in tanto di tornare a buttare un occhio sui commenti al primo post della serie, che scrissi quando di giorni dall’ultima sigaretta ne erano passati appena tre. Sinceramente non posso dire di averli letti tutti, e probabilmente nemmeno la metà (non c’è niente di più autoreferenziale di un fumatore che parla con altri fumatori dei suoi problemi col fumo – e sì, prima che vi offendiate: sto facendo dell’autoironia). Però, insomma, di quella piccola, assurda, sgrammaticata comunità di autoaiuto che si è formata spontaneamente lì dentro, generata dalla solitudine della società moderna e dall’algoritmo di google, non so come dirlo, ma mi sento un po’ responsabile. Sento di avere in qualche modo preso un impegno che posso rimandare, rinviare, rimuovere, come ho rimosso per anni l’idea che dovevo smettere di fumare, ma prima o poi so che dovrò onorarlo, sedermi qui e dire tutta la verità, nient’altro che la verità. E chissà che non sia un po’ anche per questo, che non ho ricominciato. Come devo dire, per senso di responsabilità. Per non dovere venire qui, magari dopo avere appena letto il commento di qualche sconosciuto che un anno prima mi ringraziava dicendo che stava provando a smettere e quello che avevo scritto io o quello che avevano scritto gli altri commentatori lo stava aiutando, e dover dire: vabbè, mi dispiace, ma la verità è che io non ce l’ho fatta. Non so, forse è tutta una mia fantasia senza senso, ma mi pare che non manchino occasioni e persone che ci dicano ogni giorno, direttamente o indirettamente, spesso anche troppo direttamente, che non ce la possiamo fare. E uno che sta cercando di smettere di fumare, o che vorrebbe farlo, ha già abbastanza motivi per deprimersi. Non mi andava di dargli l’ultimo cazzotto. Per questo mi sono rimesso qui a scrivere l’ennesima puntata del mio diario di aspirante ex fumatore. E questa puntata almeno finisce bene, senza dubbio: ogni tanto mi capita ancora di sognare di ricominciare a fumare, ma è rarissimo. Ogni tanto mi viene un po’ di nostalgia, ma dura poco. Ogni tanto, come adesso, mi piacerebbe tornare ad avere la libertà di fumarmi una sigaretta senza conseguenze, una sola, ma è una libertà che devo aver perso già a diciassette o al massimo a diciotto anni. Sinceramente non è che non mi dispiaccia, non poterlo fare, ma anche in momenti come questo è più un vago rimpianto, come tanti altri, che un desiderio vero e proprio. Insomma, ragazzi, non vorrei dire niente perché non si sa mai, e noi fumatori siamo scaramantici (dico noi in quanto siamo o siamo stati fumatori, e un po’ lo sappiamo che lo rimarremo sempre, ed è proprio questo che ci frega, perché è proprio per questo che non potremo permetterci mai il lusso di fumare una sola sigaretta), ma via, non c’è bisogno di farla lunga. Ci siamo capiti.

6 commenti leave one →
  1. norat58 permalink
    15/02/2015 21:11

    Ci siamo capiti sì..io dico sempre. .ora ne fumo una…una sola. Ma anch’io so che per noi una non esiste, abbiamo bisogno del pieno e così torniamo all’inizio, quando dicevi che volevi fumarne tantissime. Spero di chiudere presto questa parentesi infernale, ma grazie il tuo blog mi ha aiutato tanto

  2. Anonimo permalink
    23/02/2016 17:01

    ma che peccato. ma perché hai smesso? mi rendi triste.

  3. Anonimo permalink
    23/02/2016 17:06

    sono una donna. faccio un lavoro sottopagato e devo fare ristrutturazioni in casa. sono una donna da 30 Chesterfield rosse al giorno e non me le posso permettere. sono una ex brutta bambina ora ex brutta ragazza e attuale brutta donna. se lo stato mi desse due pacchetti al giorno, non avrei smesso. il motivo è esclusivamente economico, non mi curo della mia salute, né del mio odore, né dell’igiene più di tanto. sono la campionessa dell’autostima sottozero e non ho la minima intenzione di cambiare, mentre ho intenzione di non soffrire più il freddo in inverno e rifare l’impianto di riscaldamento.
    pertanto, sto smettendo controvoglia. e scopro che tu sono 5 anni che non fumi e sono triste per questo. anche tu lavori in casa? ristrettezze economiche?
    o peggio, paura di morire?
    è deprimente.

    • 26/04/2016 21:25

      Dici di aver smesso a causa del caro prezzo del pacchetto. Io, invece, dico che è solo una tua immaginazione e che adesso fumi come e più di prima. Per togliersi questo vizio cretino e costoso è indispensabile possedere una forte personalità amalgamata con una adeguata dose di intelligenza. Se hai queste doti, il tuo tentativo potrebbe avere un barlume di speranza. Comunque nessuno può convincere alcuno a smettere. Questa è, una decisione personale. Concludo con questa affermazione: l’unica persona che può convincerti a smettere, sei Tu!
      Segui i consigli di Te, di Te puoi fidarti.
      Ciao

      • 13/05/2016 14:57

        Dici bene. Anche Io mi fido di me, però non mi fido degli altri. Come disse il cognato di Aristotele, precursore filosofico del 400 a.c.
        Lui Sì che la sapeva lunga.
        Ragassi, il grappino che mi dono fatto, era una bomba.

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