Di cosa parliamo quando parliamo di fuffa

Adesso mi metto qui e vi dico alcune verità che temo non avrete altre occasioni di incontrare. La prima è che Birdman non è un bel film. Un punto centrale della storia dovrebbe essere il tentativo di portare in teatro “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” di Raymond Carver, ma l’unica cosa che mi ha fatto venire in mente di Carver è il titolo di un altro suo libro: “Niente trucchi da quattro soldi” (perché Birdman, secondo me, ne è infarcito). Per fortuna, in qualche cinema danno ancora The imitation game. Ecco, quello è un bel film.

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Il fatto che nemmeno l’elezione di Mattarella e il relativo spappolamento di Forza Italia abbiano messo fine alla stucchevole retorica sulle lunghe ombre del terribile patto del Nazareno dimostra due cose: la prima è che per i feticisti da retroscena i contenuti sono indifferenti, il patto del Nazareno vale il patto della Crostata, come un bambino che prima disegna un mostro e poi si spaventa. La seconda è che la Libia è vicina, ma molto prima dell’arrivo dell’Isis saremo già morti tutti di noia e di sfinimento, dopo due decenni di waterboarding nelle nostre stesse scemenze.

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Sulla grande stampa di orientamento liberale si susseguono tonitruanti esortazioni a spezzare le reni alla Libia, lasciar fallire la Grecia e fare la voce grossa con la Russia. Dopo che per anni, invece, abbiamo irresponsabilmente lasciato fallire la Libia, spezzato le reni alla Russia e fatto la voce grossa con la Grecia. Di sicuro gli errori del passato non ci esimono comunque dal dovere di fare o almeno dire qualcosa oggi e io ho detto questo, a proposito della Grecia e non solo.