La verità è altrove
L’infanzia è l’età dell’arroganza: sei convinto di essere il più intelligente di tutti. L’unica cosa che non capisci è perché gli altri bambini siano così scemi.
L’adolescenza è l’età dell’incertezza: ti domandi se per caso tu stesso, in fondo in fondo, non sia scemo come i tuoi coetanei.
La maturità è l’età della ragionevolezza: sai che definire l’intelligenza è arduo. Ma sai anche che la maggior parte delle persone che ti circondano nemmeno con due aiuti del pubblico, un vocabolario e trenta tentativi a disposizione.
La vecchiaia è l’età della rassegnazione: capisci di essere stato un bambino terribile, un adolescente triste e un uomo insopportabile, ma sai anche che ti stai rincoglionendo, e ti consoli pensando che presto, verosimilmente, andrai d’accordo con tutti.